Più goliardico che demenziale, GET CRAZY (il titolo originale è molto più significativo) è il caos assoluto sintetizzato dalla quintessenza del rock'n'roll. Sesso di gruppo, droga, grida impazzite mentre il regista Alan Arkush getta la telecamera un un po’ dappertutto tra le quinte e sul palco del leggendario Fillmore East (qui ribattezzato Saturn), il locale americano simbolo della psichedelia e del flower power. Con il pretesto di un superconcerto di Capodanno al quale sono invitate le star del rock (reali e non reali in un mix di ulteriore follia), Arkush anima una galleria di personaggi più o meno dementi in puro stile ANIMAL HOUSE...Leggi tutto. Ma non cerca nemmeno di fornir loro un copione sul quale improvvisare: li butta nella mischia centrifugandoli nel vortice di musica, luci e colori che raramente lascia spazio a dialoghi compiuti. Malcolm McDowell gioca a replicare un delirante Mick Jagger e si conquista il palco con un look biancolatte e performance trascinanti, il rocker autentico Lou Reed arriva in ritardo e canta sui titoli di coda un pezzo alla Bob Dylan. Inutile cercare la qualità, nelle numerosissime gag che si susseguono come in un hellzapoppin' impazzito, ma se quello che cercate è il nonsense americano alla National Lampoon vitaminizzato da ritmi e musiche, GET CRAZY potrebbe fare per voi. Certo il rischio di saturazione si affaccia già dopo dieci minuti, e il pericolo è quello di accorgersi che il film è in realtà una vera sciocchezza. Bisogna non pensarci e lasciarsi andare, tuffandosi tra i fan esaltati delle prime file.
Parabola psichedelica girata nell'epicentro psichedelico del cuore caldo del rock. Sinceramente McDowell risulta fuori luogo per caratura attoriale o forse per i ruoli abituali in cui l'abbiamo sempre visto; magnifico invece Lou Reed che gira in taxi alla ricerca disperata della location e arriva fuori tempo massimo. Sono però da segnalare in maniera assoluta i cinque minuti in cui la comparsa John Densmore (ex batterista dei Doors) suona una batteria fantascientifica con almeno 30 tom. Grande John!
Folle e delirante calderone musical-demenziale, che mostra il talento (peraltro mai esploso) dell'ex braccio destro di Joe Dante, Allan Arkush. Un must incontenibile di trovate geniali e gag surreali (Malcom Mc Dowell, star del rock, con pene ciarliero, spacciatori di droghe lisergiche e "benefiche" venuti da marte, orge scatenate e tumultuose folle in delirio). Un Hellzappopin più unico che raro. Godibile cameo dell'immenso Paul Bartel, un'improbabile dottore con il camice sporco di sangue. Per chi cerca qualcosa di "alternativo".
MEMORABILE: Mc Dowell, parlando del suo pene, dice ad un batterista della sua band: "Dai da bere al mio 'amico' ". E il batterista: "Sì ok, ma non lo tocco!".
Essendo un film con una trama minimale (una gang cerca di impadronirsi con le cattive maniere di un teatro) incentrato sul mondo del rock, è inevitabile che le esibizioni musicali la facciano da padrone (in maniera eccessivamente prolungata, a dire il vero): la cornice tuttavia è assolutamente esilarante poiché infila una gag (surreale, alla maniera americana) dietro l'altra a un ritmo mozzafiato, facendo un po' il verso a pellicole ben più famose in special modo nell'ultima parte. Non male il cast, finale prevedibile ma consono; fa rimpiangere gli scatenatissimi Anni Ottanta.
MEMORABILE: Il funerale con i non vedenti; L'aereo che vola sottosopra.
Bissare (magari sorpassare) Woodstock? Perché no, vediamo come: carnevalara estetica pop-punk e new-wave, freakerie e sguaiataggini neohippie, demenZaz assortita che impietrisce, la giraffa in campo una scena ogni due, un dissipato Lou Reed, McDowell che si autocita e mickjaggereggia (con bellissimo crooning stradaiolo, va detto). Qualche pacca va a segno, nell'insieme fa la stessa figura di chi in una compagnia vuole fare il simpatico a tutti i costi lasciandoti in crescente imbarazzo. Futile bizzarria è la sua valuta; chi non lo vide all'epoca faticherà a capire chi urla al cult.
MEMORABILE: Cane scalciato; Poster; Jews-band; Pusher alieno e animazione psichedelica; Assolo di batteria con cosce di pollo; Eloquio genitale.
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