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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/05/07 DAL BENEMERITO CAESARS
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Caesars 25/05/07 11:40 - 3778 commenti

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L'idea di partenza era simpatica: una coppia di napoletani veraci ha una figlia (Assuntina) che parla con spiccato accento milanese e alle specialità gastronomiche partenoppe preferisce risotto allo zafferano e panettone. Difficile realizzare un lungometraggio basato su questa "trovata" e difatti l'opera mostra presto respiro corto ed incomincia a girare su se stessa senza riuscire a divertire. Peccato, perchè gli attori sono bravi.

B. Legnani 31/12/07 21:09 - 5523 commenti

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Medio, ma simpaticissimo. Ha vizi e difetti di un'opera basata su un'unica ottima idea: è ottima, ma è sola, per cui non sempre le invenzioni che ne nascono sono d'alto livello. Cosicché ci sono cose irresistibili (la bimba che disdegna le cozze, mangia il risotto allo zafferano e vorrebbe "aprire una fabbrichetta") con cose ben più basse (gli zii, i cognati), specialmente quando il grottesco si fa eccessivo. Bravissimi la Confalone e Ferreri, un po' meno gli altri.
MEMORABILE: La bimba che chiede se i milanesi sono cattivi...

Gugly 6/02/08 22:32 - 1185 commenti

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La prima parte è folgorante, la citazione del sugo di eduardiana memoria è da antologia; la seconda parte diventa prolissa e priva di spiegazione; quando l'ho vista la cosa che mi ha più colpito è stata il completo cambiamento facciale della Confalone, la cui fisionomia è totalmente diversa rispetto a qualche anno fa; in ogni caso, trattandosi di una brava attrice e di una signora, non indago...

Galbo 8/04/08 06:02 - 12380 commenti

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Commedia divertente ed originale, particolarmente efficace nello sconvolgere i luoghi comuni della "napoletanità" e ribaltare gli schemi delle differenze tra Nord e Sud. Il suo limite è la sceneggiatura un po' con il "fiato corto", nel senso che dopo un inizio molto efficace, perde di mordente. Il film risulta uno spettacolo molto godibile, grazie anche ad un cast particolarmente efficace.

Pigro 1/10/08 09:16 - 9635 commenti

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Com'è possibile che in una famiglia super-napoletana cresca una ragazzina super-milanese? Su questo curioso paradosso è imbastito un film curioso, talvolta divertente, all'insegna del buonumore e autoironicamente partenopeo. Il problema è che il film sta tutto nell'idea iniziale. Manca un vero sviluppo, o meglio manca una vera storia che arricchisca l'intuizione che da sola, tutt'al più, sarebbe andata bene per un corto. Attori simpatici.

Tarabas 8/04/09 00:09 - 1878 commenti

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Bimba napoletana all'anagrafe rivela inspiegabili pulsioni meneghine, scatenando il (melo) dramma familiare. L'idea di fondo è davvero geniale e spiazzante. Peccato che la sceneggiatura si esaurisca dopo mezz'ora e che la messa in scena quasi neorealista (nel senso della povertà) non giovi. Anche gli attori sono un po' mesti. Il soggetto avrebbe meritato ben altra chance.

Enricottta 12/09/09 16:51 - 506 commenti

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Nella realtà di alcuni popolari quartieri napoletani, "l'evenienza" paventata dal film (una figlia che parla milanese, che disdegna i cibi parternopei, che si comporta da lombarda) sarebbe un sciagura: la piccola verrebbe emarginata come una bambina albina di una tribù della Nuova Guinea. I genitori sgomenti tentano una "conversione" ai limiti dell'esorcismo ma il risultato stenta ad arrivare... La rassegnazione? L'integrazione tra italiani del sud e del nord? L'alienazione? No, i familiari vorrebbero una figlia normale. Attori bravi, tutti.

Daniela 21/02/16 18:59 - 12625 commenti

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Ad una coppia di napoletano veraci capita una gran disgrazia: una figlia milanese... Spassosa la loro disperazione, ben resa da due bravissimi attori, di fronte ad una piccina che preferisce il panettone alla pastiera. Una vergogna da nascondere a parenti e conoscenti, ossia una grottesca ed autoironica galleria degli stereotipi del profondo sud. Si tratta di un'idea simpatica ed originale, che come tutti i paradossi contiene un nocciolo di verità, anche se da sola sostiene a fatica la durata di un lungometraggio, per cui la storia finisce per avvitarsi su se stessa.

Neapolis 7/08/16 00:39 - 183 commenti

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Ecco un esempio di film che tende a sfruttare i luoghi comuni della napoletanità attraverso il paradosso che sconvolge l'esistenza di un pescivendolo napoletano: diventare padre di un bimba che si sente milanese. Ovviamente di ciò incolpo in particolare Miniero, che è nato a Napoli ma si è sviluppato a Milano e quindi si porta dietro questa dicotomia tra Nord e Sud che tratterà anche in altri film. Il film, per quel che racconta, sarebbe potuto durare non più di dieci minuti.

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