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MMJ Davinotti jr
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Insipida commediola poliziesca il cui unico motivo d'interesse risiede nella presenza - in veste di co-protagonista - dell'ottimo Leslie Nielsen. Inutile precisare quanto il ruolo del detective privato si addica alle corde dell'attore, che ha avuto con il personaggio di Frank Drebin (UNA PALLOTTOLA SPUNTATA) modo di emergere proprio interpretando un maldestro poliziotto dalla battuta pronta. Qui, purtroppo, non siamo in campo demenziale e quindi buona parte della straordinaria espressività comica di Nielsen si perde. Suo invece, come d'abitudine, il compito di fare da narratore. Racconterà di se stesso, ovvero il detective Jack Potter,...Leggi tutto e del suo occasionale apprendista (Lochlyn Munro), chiamati a risolvere un semplice caso d'adulterio in Oregon, nella piccola Beaver Ridge che, per puro caso, si trasformerà in una complessa indagine su una strana esplosione avvenuta nei pressi di una cava. I sospetti si moltiplicheranno e in breve ci si accorgerà che Beaver Ridge è quasi una sorta di Twin Peaks all'acqua di rose, dove gli abitanti hanno sempre qualcosa da nascondere (da cui il titolo, riferito proprio alla cittadina). Non mancheranno una goffa love-story tra Munro e la bella Vanessa Angel, uno sceriffo molto strano e situazioni che strizzano l'occhio al comico fallendo però l'obiettivo di divertire veramente. Qualche gag discreta c'è, Leslie anche quando gli dan copioni penosi sa come far sorridere comunque, ma la regia di Stacy Keach e la confezione da tv-movie (con conseguente inaccettabile doppiaggio italiano) affossano ogni ambizione di una commedia che, senza il povero Nielsen (peraltro molto meno in scena di Munro), sarebbe indigeribile.
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ChiudiTITOLO INSERITO IL GIORNO 1/08/06 DAL DAVINOTTI
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- Mediocre, ma con un suo perché:
Panza - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr.
Già dal look Nielsen sembra distanziarsi dalla fisionomica di Frank Drebin, assimigliando più a un vero investigatore, tanto che l'inserimento della voce narrante a parodia del noir, fin troppo invadente, sembra essere stata aggiunta in un secondo momento per avvicinarsi di più alla controparte degli anni '80. L'umorismo, salvo due o tre gag che sembrano richiamare lo stile degli ZAZ, è più banale e anche l'intreccio crime è mediocrissimo, risolto con un prevedibile doppio finale. Il coprotagonista giovane fa quello che può ma non incide, così come tutti gli altri attori secondari.
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