Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il primo giallo-erotico che inaugurò il genere di cui fu regina indiscussa la bionda Carroll Baker (spesso in compagnia, come in questo caso, del bel Jean Sorel). IL DOLCE CORPO DI DEBORAH, realizzato da Romolo Guerrieri, non è al livello dei prodotti simili che girerà di lì a poco Umberto Lenzi (che ne divenne il regista simbolo) e, seppure all’epoca originale, soffre di una regia debole. Carroll Baker frigna e si lamenta sommessamente dall’inizio alla fine, Jean Sorel si produce nella migliore espressione del suo repertorio, quella dell’uomo perplesso. Diciamo pure che l’intero film (come peraltro accade spesso in questo particolare sottogenere)...Leggi tutto è costruito in funzione dei molteplici colpi di scena conclusivi, per arrivare ai quali il regista si dimentica di rendere congruente e credibile tutto quello che aveva raccontato fino a quel momento. Luigi Pistilli è l'uomo del mistero, ombroso e sfuggente, Evelyn Stewart è Susan, l'ex fidanzata di Jean Sorel. Partecipazione straordinaria per George Hilton, futura star della serie di thriller diretti da Sergio Martino (qui solo organizzatore generale) con Edwige Fenech: è Robert, il pittore voyeur che spia ciò che accade nella lussuosa megavilla di Carroll Baker. Ciò che infastidisce sono le espressioni e i dialoghi costruiti ad arte per ingannare lo spettatore ma che non avrebbero alcun senso alla luce delle spiegazioni successive. La confezione è comunque professionale, le scenografie curate e il film, pur noioso e scialbo in troppe parti, si lascia vedere. Centro di tutto sono i doppi e tripli giochi, i ribaltamenti continui per sfruttare colpi di scena inverosimili. Anche i vari ORGASMO o PARANOIA di Lenzi soffriranno di questi difetti, ma se non altro si distingueranno per un buono ritmo, un cast diretto meglio e nel complesso uuna resa più piacevole. Sul versante erotico da segnalare amplessi all'acqua di rose. Mieloso.

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Undying 14/11/07 14:50 - 3807 commenti

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Gastaldi propone -per la prima volta- il soggetto che verrà riutilizzato in seguiti (almeno tre) girati da Lenzi, ovverossia il complotto ordito da una coppia di diabolici amanti realizzato ai danni di Deborah (Caroll Baker) per intascare un'ingente somma garantita da un'assicurazione sulla vita. Romolo Guerrieri (fratello del più noto Marino Girolami) dirige con accortezza l'ottimo cast d'attori tra i quali si distinguono Sorel, Hilton e l'indimenticabile Pistilli. Trama piuttosto contorta e lunghi dialoghi influenzano pesantemente l'azione.

Ciavazzaro 28/02/08 16:15 - 4768 commenti

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Primo esempio del giallo sexy Anni Sessanta, che però non raggiunge picchi eccelsi. Peccato perché il cast è ricco e variegato e farà la gioia degli appassionati del cinema di genere italiano anni 60-70. Possiamo vedere infatti la sensuale Carroll Baker, Jean Sorel (curiosamente doppiato da Pino Locchi), Luigi Pistilli, George Hilton, Ida Galli. Colpi di scena a ripetizione di cui alcuni buoni e altri meno.
MEMORABILE: La simulazione del suicidio della Baker.

Cotola 7/03/08 01:19 - 8998 commenti

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Uno dei primi esempi di un sottogenere (il thriller sexy a sfondo familiare) che avrà tanto successo nel cinema nostrano dando vita a troppi e spesso mal riusciti epigoni. Per la verità anche questo film non è certo di prima grandezza, ma Guerrieri è un buon professionista e nonostante una sceneggiatura piuttosto debole riesce a dare vita ad un film gradevole dalle atmosfere piuttosto riuscite. La Baker ed il suo abbigliamento sono da urlo.

Tromeo 29/04/08 01:44 - 52 commenti

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Primo giallo italiano, diretto da Romolo Guerrieri e interpretato da Carroll Baker che diventerà una star del genere. Il film nella prima parte è un po' noioso, ma quando entra in scena George Hilton decolla e fila dritto come un treno, rivelandosi un buon prototipo per un genere che da lì a poco diventerà di successo.

Mark 3/06/08 15:20 - 264 commenti

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Guerrieri anticipa di un soffio la trilogia lenziana sul genere, che vedrà impegnata la stessa coppia Baker-Sorel. La sceneggiatura rispecchia i canoni da rotocalco in voga negli Anni Sessanta per tingere di nero storie in verità molto rosa: ville con piscina, auto di lusso, tradimenti, ricatti, guanti bianchi e noblesse a volontà. Non manca nulla. Tenero ritratto del genere giallo in fase embrionale. Dopo, per fortuna, è stata tutta un'altra storia.

Trivex 14/07/08 18:58 - 1738 commenti

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Un uomo e una donna, un amore perfetto, con tanta passione e denaro da spendere: ma la minaccia giunge improvvisa dal passato di uno di essi. Film giallo con decise venature erotiche, per l'epoca piuttosto ardite e classiche nel loro genere (la bellissima spogliarellista nel night club di lusso, ammirata attraverso il bicchiere di cognac, per esempio). Trama lenta, bei vestiti, sigarette sempre accese e bicchiere di whisky sempre in mano, ma solo l'amante di genere apprezzerà senza annoiarsi. Tre pallini.

Homesick 25/05/09 11:56 - 5737 commenti

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Protogono del giallo erotico complottista d’alta società, di lì a poco perfezionato e rafforzato dalla trilogia lenziana. La sceneggiatura, debitrice de I diabolici di Clouzot e decorata di venature gotiche (la villa, il suono del piano), presenta più di un’incongruenza e mira piuttosto ai molteplici colpi di scena conclusivi e a costruire gli avidissimi personaggi: la sensuale Baker – anche nuda e in tutina optical - , il tagliente Pistilli, la nordica Stewart, l’ambiguo e tempestivo Hilton; piuttosto scialbo Sorel.

Fauno 10/09/09 09:50 - 2206 commenti

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Buon film che non lascia nulla al caso, con tanto di tormentone musicale che farà registi proseliti negli anni successivi. Brava, come sempre, la Baker, fantastica la sua calzamaglia verde erba come anche la villa presa in affitto a Nizza. La sorpresa non manca anche se da Hilton ci si può aspettare di tutto. Sorel non si smentisce mai nel ruolo di ambiguo e torbido anche se bello, al di sopra della sufficienza Pistilli e la Stewart. Il brivido non manca.
MEMORABILE: La scena in discoteca con Hilton che fa il truccatore. Ci si può chiedere se Hilton sia lì davvero per caso, risposta positiva se si segue bene il film.

Il Dandi 18/02/10 18:06 - 1917 commenti

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Capostipite del filone giallo a sfondo erotico e borghese che farà la fortuna dello sceneggiatore Gastaldi (Orgasmo e gli altri di Lenzi con la Baker, Lo strano vizio della signora Wardh e gli altri di Martino con la Fenech). Tuttavia, pur essendo una pietra miliare, visto oggi appare datato e si limita a sperimentare un meccanismo (il ribaltamento dei personaggi) e una formula (quella cosiddetta "lounge" a base di colori acidi e musiche beat) che saranno poi perfezionate in film successivi.
MEMORABILE: Le musiche suadenti di Nora Orlandi e le tutine optical della Baker.

Giacomovie 12/03/10 21:15 - 1397 commenti

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Un ordinario giallo-thriller con un legame (pseudo) sentimentale che fa da filo conduttore. E' uno di quei film ad uso e consumo del suo periodo di appartenenza, quando il cinema e la letteratura gialla erano molto diffusi. Carroll Baker ha fascino sia nel fisico che nell'espressione. Il suo è proprio un "dolce corpo". Un posto di rilievo viene dato inoltre ad un noto brano sinfonico: l'attacco del celebre tema del primo movimento della sinfonia "Patetica" di Tchaikovsky. **!

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B. Legnani 27/03/10 19:38 - 5519 commenti

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Vederlo conoscendo l'opera lenziana rovina completamente ogni colpo di scena. Restano sia l'importanza (la tematica è nuova) sia una certa lentezza per tutta la prima parte, quella che precede l'arrivo alla villa della Costa Azzurra (che è, in realtà, vicina al Golf dell'Olgiata). Il cast funziona più che accettabilmente, con la Baker bellissima (ma con Lenzi sarà ancora più smagliante), Sorel efficace, Pistilli e la Stewart in ruolo. Per esigenze criptopubblicitarie la Baker qui deve fastidiosamente (per noi) fumare il doppio a confronto di quanto fa in tutti i Lenzi messi insieme...
MEMORABILE: La Baker in tenuta danzerina.

Il Gobbo 31/07/10 23:19 - 3015 commenti

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Seminale e storico, anche se, come già autorevolmente notato, a vederlo col senno di poi se ne può profetizzare ogni più minuto svolgimento. Ma interpreti, confezione, ambienti, musiche, vestiti (femminili... ), funziona tutto, con in più la patina di nostalgica magia per sessantisti come noi.
MEMORABILE: Una scena ambientabile solo in Svizzera, Sorel che chiede al tassista di aspettarlo e quello "Non posso, c'è divieto di sosta"

Lucius 6/09/10 12:06 - 3015 commenti

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Anni Sessanta a più non posso nei vestiti, negli arredi, perfino gli orecchini della bellissima Baker, un orgasmo visivo per chi ama quel decennio. Il film è un discreto giallo, forse a tratti frettoloso nelle pieghe dello script, comunque godibile, in stile avventura di Diabolik ed Eva Kant (tra l'altro la Baker assomiglia pure a quest'ultima). Sorel sempre a suo agio in ruoli piccantini. Gustoso.

Nicola81 10/02/11 17:37 - 2831 commenti

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Guerrieri inaugura la breve stagione dei gialli pre-argentiani che avranno il loro maggior artefice in Lenzi e come protagonista simbolo la splendida Carroll Baker (qui a dire il vero un po' lagnosa). Immerso nella tipica atmosfera del periodo, è penalizzato da un ritmo davvero lento, ma beneficia di una confezione piuttosto curata, di buoni interpreti e di un buon finale. Non completamente riuscito, ma nel suo genere di notevole importanza. Bella la canzone che accompagna la sequenza nella discoteca.
MEMORABILE: L'incursione nella villa disabitata e il finale.

Atticus85 18/04/11 12:18 - 107 commenti

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Antesignano del giallo erotico con eredità portato al trionfo dalla trilogia lenziana con protagonista Carroll Baker. Svenevole e delirante nella sua macchinosità ma anche divertente, ha tracciato il solco per un vero e proprio sottogenere. Pruriti sexy all'acqua di rose anche se l'ex diva di Kazan sfoggia una galleria di mìse a dir poco allucinante (la tutina optical indossata nella scena della danza isterica sul prato non si dimentica facilmente). Sembra un fotoromanzo ma è cinema di cui si sente la mancanza.
MEMORABILE: Carroll che balla sul prato con la tutina fasciante: psichedelica! E poi l'esilarante valanga di colpi di scena del finale.

Uomomite 1/08/11 01:54 - 174 commenti

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L'intreccio è tipicamente hitchcockiano, la messa in scena, tipicamente guerriniana, ovvero professionale (regia piatta ma tecnicamente ineccepibile, bei costumi, recitazione corretta), elegante (alla Zeffirelli), mortalmente noiosa (peggio della serata "giovani" del festival di Sanremo). Jean Sorel è una delle facce più irritanti della storia del cinema.

Dusso 7/09/11 17:12 - 1565 commenti

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Gradevolissimo thriller che aprirà un filone e porterà la stessa Baker ad interpretare altri film analoghi sotto la regia di Lenzi. Guerrieri dirige con classe, la tramma è molto meno arzigogolata che nelle opere successive. Non l'ho trovato per niente lento. Buono il cast (qui la Baker è davvero molto bella).

Stefania 22/02/12 00:13 - 1599 commenti

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Complottismo all'italiana, meno torvo e molto meno sottile dell'illustre archetipo, rischiarato, in compenso, da simpatici abitini stile pappagallo brasiliano, riscaldato dal whisky, avvolto nel fumo di sigaretta, insaporito da qualche nudità, movimentato da musichette entranti... la formula è quella, ma va perfezionata: qui non ci sono astuzie sopraffine, solo malizie infantili. Bella la trovata hitchcockiana della fotografia e della musica che ricordano Susan, la fantomatica... prima fidanzata! Sublime, nel suo ruolo, Luigi Pistilli.
MEMORABILE: La Baker stesa sul letto con le vene tagliate. I romantici flash back della storia d'amore con Susan, con teneri abbracci tra le foglie d'autunno!

Giùan 16/02/13 15:36 - 4528 commenti

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Il meglio è nei titoli di testa, dove scorrono i nomi che riempiranno poi di patinato giallo i nostri schermi tra ’60 e ’70, dalla produzione dei fratelli Martino alla scrittura di Gastaldi, passando per il cast tecnico (Alabiso, Nora Orlandi) e attoriale. Guerrieri (che non a caso defezionerà invece dal genere) assicura discreta professionalità ma scarsa empatia rispetto al più scaltro Lenzi e al talentuoso Sergio. I personaggi risultano ben stagliati a scapito però della fluidità della storia. La Baker raramente così sensuale, Sorel proprio non si regge.

Maik271 2/03/13 22:19 - 436 commenti

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Chi vuol fare impazzire chi? È la domanda spontanea che sorge guardando questa pellicola, un po' lenta per la prima ora ma che poi recupera sia dal punto di vista della suspense che dell'azione. Il cast offre una prova discreta, Belle le ambientazioni francesi, buono il finale.

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Deepred89 30/11/14 19:38 - 3701 commenti

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Apripista del cosiddetto giallo-sexy, in realtà praticamente senza scene di nudo e dalla forte matrice hitchcockiana, dà il meglio di sé nella parte iniziale a Ginevra, quella con l'atmosfera migliore. Poi il film si sfilaccia e qualsiasi spettatore non del tutto digiuno al thriller impiegherà poco tempo a comprendere che la domanda da porsi non è "esisterà un complotto?" bensì "chi sta fregando chi?". Ad ogni modo una visione rilassante, soddisfacente a livello visivo, anche se in seguito lo stesso filone ci regalerà frutti ben più gustosi.

Faggi 10/09/16 19:24 - 1548 commenti

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La sceneggiatura è talmente artificiosa e improbabile da lasciare di stucco ma sembra che gli artefici se ne infischino, preferendo smaltare la superficie dell'insieme, che arricchiscono di atmosfera e personaggi ambigui, luoghi e ambienti affascinanti, costumi e orpelli originali e sfolgoranti, trovate capziose, erotismo e mondanità, paranoia e lusso, colori vivaci, nervi tesi e pop-art. Risultato: un'imprescindibile pellicola (almeno per certo cinema italico) da gustarsi senza cercare il pelo nell'uovo.

Corinne 27/06/18 00:50 - 420 commenti

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Coppia di sposini è perseguitata da un amico di lui, che lo incolpa per il suicidio dell'ex-compagna. Gradevole esponente del "giallo complottista", che patisce l'effetto del "visto uno, mangi subito la foglia". Chi quindi lo guardasse senza essere digiuno dal genere, ci metterà poco a capire dove andrà a parare, ma rimane comunque la curiosità sul chi e perchè.

Rufus68 11/10/18 23:42 - 3819 commenti

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Anche se appare un po' svaporato con gli anni, il film resta un'operina seminale del giallo all'italiana. Guerrieri, da accorto amministratore di attori e tensione, sa dove mettere le mani: nella prima parte, dove rifulge una bellissima Baker, si prende tutto il tempo necessario a distillare i colpi di scena della seconda (proprio questi datati nella loro sovrabbondanza e prevedibilità). Alla fine ciò che più rimane nella mente è il tono generale: abiti, coloriture pop, ricche magioni, tutto il repertorio del familiar-lounge. Gradevole.

Minitina80 19/10/18 08:31 - 2976 commenti

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Va menzionato il buon lavoro in fase di sceneggiatura di Ernesto Gastaldi, capace di scrivere un bel thriller, efficace e in crescendo. La regia di Guerrieri, per quanto discreta, non riesce a dare tono, rimanendo semplice e perdendosi per strada, soprattutto nella prima parte. Evidenzia, invece, quell’aria decadente di ricchi annoiati, schiavi del loro stesso desiderio. Il film è salvato da quei ribaltamenti di fronte che nei momenti di stanca risvegliano lo spettatore dall’inerzia in cui si è scivolati. Sembra mancare di convinzione.
MEMORABILE: Non si è mai ricchi abbastanza!

Herrkinski 4/05/19 11:12 - 8052 commenti

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Tra i primi esempi di un filone poi popolarizzato dai cosiddetti "gialli lenziani", unisce suggestioni amorose ed erotiche (chiaramente qui poco spinte, vista l'epoca) a un intrigo giallo/thriller volutamente intricato, come da tradizione del genere; lo script è chiaramente improbabile, con dialoghi e situazioni mai credibili (compresi i twist finali), tuttavia a colpire sono più che altro la varietà di ambientazioni, lo stile pop-art di fine '60, lo snobismo dei protagonisti e il ritratto di un'alta società d'altri tempi. Datato ma godibile.

Anthonyvm 10/05/19 22:56 - 5615 commenti

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Buon esempio di quel filone giallo/sexy a base di complotti, eredità e qualche timido nudo. Anche se il plot non è molto originale e abbonda di luoghi comuni (I diabolici aveva già compiuto 13 anni), non si ha chiara sin da subito la soluzione dell'intreccio, che rimane sospeso nell'ambiguità fino alla tranche finale, dove viene servito un tris di colpi di scena piuttosto azzeccati. Molto interessante il cast: spiccano una Baker splendida e un George Hilton criptico e malizioso. Qualche buco nello script non turba una visione piacevole. Buono.
MEMORABILE: Il locale meravigliosamente Sixties, fra musica psichedelica, montaggio frenetico e arte pop; Il duello a suon di lama fra Sorel e Pistilli; La fine.

Markus 30/04/20 23:47 - 3680 commenti

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Più che un giallo dal titolo provocatorio, anche se di nudità manco l'ombra, si può parlare di intrigo in un contesto borghese, come assolutamente prassi in quegli anni e soprattutto negli immediati successivi. Non tutto fila liscio, a partire dal ritmo non propriamente brillante; c'è da dire che l'inizio e la parte finale riescono a dare i giusti input a una visione complessivamente piacevole. La bellezza di Carroll Baker e Jean Sorel soddisfa l'occhio, soprattutto perché posti a mo' di pedine all'interno di contesti lussuosi e alto borghesi.

Ira72 1/05/20 09:03 - 1305 commenti

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Blando gialletto piuttosto soporifero nella prima parte, un po’ meno nella seconda. Una trama del genere ai tempi nostri non sarebbe più proponibile. Ma erano gli anni 60, Lenzi non si era ancora sbizzarrito e il cast è iconografico, per gli appassionati. Bei vestiti (e bella svestita la Baker) e ambientazioni suggestive conferiscono poi quel quid in più che, al solito, permea i film di quell’epoca. Insomma. Un po’ come le uova di Pasqua. Confezione scenografica, sorpresa inconsistente.

Victorvega 1/05/20 17:31 - 501 commenti

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Giallo pre-lenziano formalmente elegante che ha il merito di essere precursore di un sottogenere. Il cast, per chi ama il genere e il periodo, è da "leccarsi i baffi", con la Baker, Sorel, Galli, Hilton, Pistilli. Appare molto datato in molti aspetti ma anche fantasticamente anni '60 su altri (basti guardare gli outfit sfoggiati da Carroll Baker). Molto è costruito in funzioni dei colpi di scena finali, che costituiscono la realizzazione di quanto prima espresso. Buona la tensione. Giudizio positivo, senza gridare al capolavoro.
MEMORABILE: I finali; L'outfit verde di Carroll Baker.

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Keyser3 5/01/21 23:02 - 444 commenti

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Fondativo, ma tutt'altro che fondamentale. Vi si trovano caratteristiche che avrebbero di lì a poco scatenato il sottogenere del giallo lenziano (la presenza della musa-Baker, il plot complottista di Gastaldi, l'elemento sexy, sebbene edulcorato), ma il risultato è piuttosto scialbo e il buon cast sprecato: Pistilli si vede poco e bizzarra è la scelta di farlo doppiare a Persa; Hilton un po' meglio, col sorriso sardonico e i modi da piacione. Succede tutto negli ultimi venti minuti, ma il rischio di arrivarci già stanchi è piuttosto alto.
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