Note: Dal romanzo "Il sorriso della Pithia" di Yannis Maris. Bergonzelli è accreditato solo nella versione italiana. Aka "La trombata (4 ladroni a caccia di milioni)".
Titolo fine ma ahimè mendace, questa bergonzellata vede i quattro ladroni intenti, fra vari contrattempi, a rubare una celebre statua dal museo di Delfi agli ordini di un ricattatore. Cast subumano, doppiaggio atroce con accenti finto-stranieri e vero-meridionali, voce fuori campo di Gigi Reder (!), set di allucinante squallore, J&B fisso in vista, personaggi che si chiamano Cojon e Strozzo (sic), un paio di scene ai limiti dell'hard (probabili insert in qualche edizione), musiche di Nicolai rubate a Jennifer. Ineffabile.
MEMORABILE: L'esame della stele al museo; Le etichette dell'allarme del museo, in italiano e a vista; Il primo scavo.
Orrendo filmaccio che rende onore alla bruttezza del titolo, anche se non al fine "sottinteso" erotico suggerito; unisce location squallide, attori di una bruttezza sconfortante, recitazione ai minimi storici e doppiaggio fuori sincrono per raccontare la storia strampalata del tentato furto di una statua di inestimabile valore da un museo greco, "allietata" da scene di sesso tra il "bello" e la "bella" del film, lui con improbabili baffi alla turca, lei con allarmanti sopracciglia che la fan sembrare sempre stupita.
Inguardabile gialletto spacciato ai tempi per un erotico e imbastito da Bergonzelli durante una delle sue trasferte levantine. Sceneggiatura che imbarca acqua da tutte le parti, recitazione incommentabile con insopportabile doppiaggio etnico-dialettale e location poverissime sono la cifra della deprimente storiella. La Truccolo, bionda musa bergonzelliana, sgrana gli occhi, piange o ride senza apparente motivo e in un paio di scene (la stessa montata due volte) si impegna a concretizzare quanto promesso dal raffinatissimo titolo.
Più che un film, un'esperienza. Un ibrido di quelli tosti che mescola con esiti allucinanti la commedia, il giallo e il thriller grazie a una sceneggiatura che sbanda da ogni parte. Ogni secondo il livello di errori, battute fuori posto, scene di sesso fuori luogo, interpretazioni scadenti aumenta fino al climax supremo nell'ultimo quarto d'ora. Come citare e non ricordare imperituramente l'esperto di laser doppiato in barese, il faccendiere Castro, la voce narrante che fa capolino qua e là, una Meteora greca spacciata per villa e la Truccolo?
MEMORABILE: Il J & B al centro di un'unica scena per quasi due minuti; Lo scoprimento della lapide poi ricomposta in un museo in mezzo ai turisti!
Produzione a basso costo, con un cast diciamo non eccelso, una fotografia mediocre, il tutto condito da alcune scene davvero ridicole, una su tutte il finto annegamento (attaccati agli scogli!). Il difetto peggiore del film è sicuramente la noia che produce: difficile riuscire a vederlo tutto in una tirata. Un pregio: le musiche, belle seppur riciclate. Brutto, ma si vede in giro anche di peggio.
Nell'heist secondo un Bergonzelli dimentico del suo cinema altissimamente drogato l'incommensurabile trombata la busca in pieno la platea e il vero colpo messo a punto su essa è il colpo di sonno. Un'esplosione di niente filmico misurabile in una magnitudo a molti zeri di nullatoni che sembra non badare a destinatari neanche nel lanciarsi in spirito di purè coi grumi (perché, signor Reder, perché?) o in softcore a prova di testosterone. Inizia e già si sospirano i titoli di coda. O di cosa, perché cosa sia 'sta roba vacci a capire. A raffronto certi compromessi son meglio di Fellini.
MEMORABILE: Sogno sulle nevi; "Ma sei un playboy o una mozzarella?" - "Caciocavallo!".
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CuriositàPanza • 15/06/14 11:34 Contratto a progetto - 5248 interventi
Quando i ladri protagonisti del film ispezionano il museo di Delfi per rubarne la celebre statua dell'auriga ci viene mostrato l'allarme che darà loro non pochi problemi. Il problema è che le etichette dell'allarme sono in italiano!
MusichePanza • 15/06/14 18:11 Contratto a progetto - 5248 interventi
La marcetta che sentiamo durante il Carnevale a Delfi in realtà è una versione strumentale della canzone I due maghi del pallone (Verde - Nicolai) dall'omonimo film del 1970 con Franco e Ciccio. L'autore delle musiche di questo film e di quello di Bergonzelli è Bruno Nicolai.