Più noto come assistente di Sergio Leone e autore di alcuni western di buona fattura, nonché di un notevolissimo spaghetti-thriller (MIO CARO ASSASSINO), Tonino Valerii si cimenta nel poliziesco ottenendo un valido risultato. VAI GORILLA, al di là di un titolo orrendo e di di una sceneggiatura non proprio virtuosistica, offre begli squarci di cinema d’azione, che culminano nel tesissimo inseguimento sul treno, giustamente associato ai tanti scontri a cavallo visti nei western: sostituite la solita Giulia della polizia con un cavallo, il treno con una diligenza e il gioco è fatto. Almeno una mezza dozzina le sequenze assai violente...Leggi tutto (l’investimento di un ciclista preso in pieno dal treno in corsa è incredibile!) per un film che, pur trattando dei soliti sequestri, di polizia e di industriali ricchissimi (Renzo Palmer, al suo meglio quanto a cattiveria e convinzione), introduce la relativamente inedita figura della guardia del corpo. A dire il vero la storia, molto articolata ma non gestita nel migliore dei modi, non dà modo di appassionarsi più di tanto alla vicenda, che affronta il tema delle guardie del corpo (o gorilla) in un periodo in cui esse rappresentavano quasi una moda a causa della violenza urbana dilagante (risale allo stesso anno l'episodio sordiano in DI CHE SEGNO SEI?). Molto rumorose le musiche del trio Bixio/Frizzi/Tempera, a volte calzanti altre solo inutilmente stordenti. Nella prima parte ci si stanca abbastanza, e se non fosse per l'ottima caratterizzazione di Renzo Palmer ci sarebbe poco da divertirsi. Poi per fortuna prende quota la figura di Fabio Testi, l'azione si fa più concitata e le cose migliorano. Ma l'impressione è che Valerii conosca poco le rigide leggi dell’action.
Buon poliziesco dotato di diverse scene d'azione e sanguinose scazzottate. Fabio Testi è sempre molto bravo mentre molto graziosa è Claudia Marsani (praticamente una presenza decorativa e nulla più, all interno del film). La sequenza più riuscita, che risulta davvero notevole, è quella dell'ascensore. Il master Mediaset è cut.
Veramente un buon film, che culmina con un inseguimento finale stupendo. Tonino Valerii nelle scene action non ha nulla da invidiare al "maestro" E. G. Castellari, Fabio Testi risulta ottimo come sempre. Tanti caratteristi noti che si intravedono in particine minori. Da notare come spesso non si capiscano le reali intenzioni del fratello di Testi\Marco. Consigliato.
Un poliziesco più che discreto, con qualche buco di troppo in sceneggiatura ma scene d'azione davvero ben fatte. Un ottimo Renzo Palmer è preso di mira da una banda di presunti rapitori che lo ricattano cercando di fargli sganciare più soldi possibile... Per qualche misteriosa ragione Fabio Testi si trasformerà, da semplice gorilla quale dovrebbe essere, in uno dei poliziotti più feroci mai visti in quegli anni. La parte finale con l'inseguimento treno-auto è comunque davvero avvincente, logica a parte.
Fabio Testi viene ingaggiato per un ruolo a lui congeniale. A dirigere come Dio comanda ci pensa il super esperto Valerii, regista particolarmente attivo nel western ma capace di girare qualunque genere (Mio Caro Assassino, ad esempio, è uno dei gialli post-Argento più interessanti). La sceneggiatura concede qualche sosta all'azione (specialmente all'inizio), ma le sequenze che si svolgono sullo schermo sono realizzate efficacemente e tengono inchiodati alla poltrona (l'inseguimento finale).
Discreto poliziesco all'italiana dal tono piuttosto amaro e dal risultato un po' discontinuo ma globalmente piuttosto riuscito. Alcuni momenti sono davvero buoni; specie le scene d'azione, ottimamente girate. Per il resto c'è anche un po' di routine ma l'insieme regge bene ed alla fine si arriva in fondo senza affanni.
Bellissimo poliziesco all'italiana che questa volta tratta il tema delle guardie private (i gorilla appunto). Cast favoloso, un ottimo Palmer, un ispirato Testi e il favoloso Marsina nel ruolo del cattivo di turno (dotato di mira tra l'altro), ottimo anche Saverio Marconi nei panni dello spiritato fratello del gorilla. Buone le musiche, bel film.
MEMORABILE: Marsina e soci che fan calare a suon di schiaffoni il prezzo del riscatto da dividere.
Gorilla sono quegli uomini che ti si mettono di spalle e ti proteggono da violente incursioni esterne. Gorilla sono quegli uomini che prendono botte, si aggrappano a qualunque corda eviti di farlo finire di sotto. Questo film spiega quanto un paese sia malato anche nelle autorità. Forse già visto. Fabio Testi se la cava come anche Palmer. Un po' ripetitivo, ma salvabile. Tonino Valerii vale il prezzo del biglietto.
Poliziesco con protagonista un "gorilla" o meglio, una guardia del corpo. Gli ingredienti ci sono tutti, dai cazzotti agli inseguimenti, dai dialoghi ad effetto alle scene violente. Ma forse manca quello principale: un buon attore per il ruolo da protagonista, dato che Fabio Testi non mi convince per niente. Nonostante tutto è digeribile...
La tortura dell'ascensore e l'ottimo inseguimento finale al treno dirottato. Questo è quel che rimane impresso del film che non riesce ad affrancarsi dall'anonimato per colpa della ripetitiva raffica di minacce ed avvertimenti che ci tocca vedere fin dalle prime battute. Testi ha il physique du role adatto ma ha la colpa di atteggiarsi più a cane bastonato che a gorilla. Il riccastro Palmer, incazzoso e incoerente, quando è in scena non fa che parlarsi addosso. Sprecato Lettieri special guest. Valerii dirige con grande ritmo e abilità le scene action.
Veramente buono questo poliziottesco del bravo Valerii. Testi, se inizialmente può sembrare una pessima scelta rispetto ai più quotati Merli o Nero, col passare dei minuti si cuce addosso un personaggio tutto sommato riuscito; il resto del cast dà una buona prova, su tutti Palmer. Le sequenze d'azione sono la parte migliore del film, ben girate e tesissime, su tutte la splendida scena dell'ascensore, che fa salire di mezzo punto il mio voto. Bello anche il finale. Un film che merita sicuramente la visione.
Valerii, dopo la carrellata di western, si cimenta nel poliziottesco con discreti risultati. Coadiuvato da un aitante Testi, un burbero Palmer e un odioso Marsina, dirige un film spaccato dell'epoca. Il senso di paura frammisto ad alcuni frammenti lievemente ironici portano il film a buoni risultati dovuti in gran parte all'interpretazione di Testi che impersona ottimamente il ruolo. Certo non si vede un capolavoro ma un'opera, di genere, dignitosa.
Fabio Testi nei panni di un gorilla buono (nonostante qualche piano macchinoso), doppiato da Locchi: già questo basterebbe per rendere il film gradevole. Aggiungiamoci un buon ritmo, una regia magari non raffinatissima ma assolutamente dinamica, azione e violenza a volontà, un buon cast di contorno e alcune sequenze memorabili e il gioco è fatto. Peccato solo per alcuni passaggi al limite dell'assurdo (il rapimento di Palmer) che purtroppo abbassano il livello generale. Resta comunque un film azione di buon livello, sopra la media del genere.
Non straordinario ma "lively". Realistici i pestaggi e le scazzottate, in grande spolvero le doti atletiche del protagonista, anche se almeno una delle scene non è credibile. Memorabili le gag fra il gorilla e la figlia dell'industriale, con flirt finale (vista l'ottusità del padre, non c'è da meravigliarsi). Il cattivo, stivali a parte, è il perfetto anagramma di due personaggi di uno stracult di Friedkin girato 8 anni dopo. Nel frattempo la Calandra si è ricomposta il volto e si è fatta pure l'amante giovane...
MEMORABILE: La porta sbattuta, "chi vede, sente e tace vive in pace".
Valerii è un regista dalla mano sicura al quale non si può negare una visione. Vai gorilla non smentisce questa opinione rivelandosi una pellicola gradevole, un film onesto che, pur non contando su una trama particolarmente intrigante, vive di scene action notevoli e momenti di tensione apprezzabili. Fabione Testi in forma come sempre e credibile come in poche altre circostanze.
MEMORABILE: Notevolissime le scene della sparatoria tra auto e treno e la sequenza dell'ascensore.
La parte iniziale non mi piace, poi il ritmo si fa più serrato e il film progredisce. Quando ancora le guardie del corpo non si chiamavano bodyguards, l'ambiente di riferimento non è così popolare come adesso: difficoltà economiche, gli anni che passano e le pensioni così lontane! Il nostro gorilla inizia per denaro e poi devia sui valori, con sentimento naturalmente. L'industriale è la sintesi dell'antipatia e qualche spettatore potrebbe anche sperare per il peggio (per lui), ma è troppo sopra le righe. Il finalone è tanto bello quanto improbabile: tanto!
I moduli del western in cui il regista è maestro irrompono nel poliziesco esasperandone le truculenze (torture, pestaggi di gruppo, eccidi) e impennandone le acrobatiche scene d’azione in inseguimenti e sparatorie di sicura spettacolarità. Tra snodi narrativi e psicologie che piombano nel fumettistico Testi mette a frutto i suoi trascorsi di stuntman, mentre il sodale Lettieri e l’irascibile Palmer intervengono sporadicamente con vigorose caratterizzazioni. Al satanico Marsina il regista riserva la medesima sorte toccata a George Martin nel duello risolutore di Per il gusto di uccidere.
MEMORABILE: Testi bloccato nella cabina dell’ascensore, priva della parte inferiore e lanciata a tutta velocità dai suoi aguzzini.
Uno dei tanti polizieschi all'italiana, ma che può contare su una produzione un po’ più ricca del solito a partire dal personaggio principale, ovverosia Fabio Testi (attore allora anche noto per una relazione con Ursula Andress). L'Italia di quel periodo, oltre che dal terrorismo, era vittima di delinquenza dilagante e sequestri di persona a scopo ricattatorio; ecco dunque l'ennesima divagazione sul tema del giustiziere. Discreto film soprattutto per le scene “action”, ma nel genere c’è di meglio.
Insomma... Se Fabio Testi è in parte e regge il ruolo, sono le altre caratterizzazioni a convincere molto meno. Sprecato Al Lettieri, esagerato Renzo Palmer, banalotta (come sempre) la Marsani. La trama va a strappi, con inquadrature un po' strambe: che senso ha non inquadrare soggetti che abbiamo capito benissimo chi siano e non inquadrare chi non è ancora apparso nel film? Finale in puro stile western. Non va oltre *½
Piuttosto deludente. Colpa di un primo tempo lento e monocorde e di una sceneggiatura poco riuscita. Solo nella seconda parte e grazie ad alcune scene d'azione obiettivamente ben girate il film riesce a coinvolgere. Spesso sembra però di assistere ad una trama western adattata al poliziesco. Palmer sopra le righe. Valerii ha fatto di meglio.
Dopo aver diretto uno dei migliori gialli nostrani, Valerii mette a frutto la sua esperienza nel western e si cimenta anche con il poliziesco. Dimostra di sapersela cavare e, scegliendo come protagonista una guardia del corpo anziché il solito commissario, inserisce anche un apprezzabile elemento di originalità. Belle sequenze d'azione ma anche personaggi ben delineati da un buon cast: convincente Testi, professionale Lettieri, sopra le righe Marconi e bravissimo Palmer, mentre la Marsani mi ha detto poco. Discrete le musiche.
MEMORABILE: Le sfuriate di Palmer a Testi; La sequenza dell'ascensore; Gli ultimi 15 minuti.
Valerii è regista che ci sa fare e il suo tocco è qui inconfondibile. Si tratta di un poliziottesco dalle tinte noir/drammatiche, perché il protagonista non è il solito commissario che si fa giustizia da sé ma una guardia del corpo (un ottimo Testi) che non è per niente convinto del proprio mestiere. Gli ambienti esterni e soprattutto quelli interni sono davvero ben studiati, così come le musiche di Tempera-Frizzi-Bixio. Scene memorabili e un finale non troppo esaltante; ma il film è più che riuscito.
Tanta buona azione - in parte stile western - per un film alla fine discreto. La narrazione è scorrevole anche se l'intermezzo di amicizia e amore tra il bel "gorilla" e la figlia del costruttore è francamente poco credibile. In ogni caso il "gorilla" Testi è ben calato e adatto al ruolo: così non si può dire del "costruttore" Palmer, un po' troppo sopra le righe. Esagerato - ma godibile - il finale "sparatutto" con l'assalto alla diligenza (ops, al treno). Gradevole la colonna sonora firmata da Frizzi, Tempera e Bixio.
Il film sembra incamminarsi lungo i sentieri della mediocrità; poi, pian piano, prende consistenza: la sequenza dell'ascensore vanta suspense; e son buone anche le scene del pestaggio del direttore del poligono e della morte di Ciro (in cui Valerii si concede persino una piccola finezza simbolica). Il gran finale (pistola contro fucile!) chiude degnamente il tutto. Testi ha le physique du rôle e fa la sua onesta parte (al contrario dell'antagonista, un Marsina più isterico che cattivo); un po' sopra le righe Palmer.
Buon poliziesco a tinte noir per Valerii che cavalca la psicosi dei rapimenti di quel periodo e il diffondersi dei "gorilla", oggi chiamati più elegantemente bodyguard. I personaggi sono ben caratterizzati grazie a un volenteroso Testi che non si risparmia e a ottimi comprimari (Palmer e un sottoutilizzato Lettieri su tutti). Le scene d'azione dominano la scena, ma anche la trama è interessante e si segue bene. Film oggi forse un po' desueto ma che si distingue per la splendida confezione da parte di un regista preparato. *** abbondanti.
Discreto film sul tema dei sequestri di persona/ricatti; ingrana a fatica, ma si riprende con diverse escalation violente. Testi, prima dell'ottima prova del Grande racket, si immedesima in maniera credibile nel ruolo di guardia del corpo al servizio di Palmer, sgradevole imprenditore edile. Bella la scena in ascensore e ben girato l'inseguimento al treno; incalzanti le muische del trio Bixio Frizzi Tempera.
L'elemento trainante dell'intera pellicola è costituito dal protagonista (disilluso, depresso per doversi adattare a un lavoro per lui sminuente) e dall'amico, che prova ad aiutarlo (nella maniera sbagliata però, rischiando di farlo cadere più in basso, con possibilità di essere ucciso). Se poi si analizza la sceneggiatura, a parte dare la possibilità ad alcuni elementi "proprio" raccomandabili di sfogarsi nei modi peggiori, non risulta certo di spessore, o particolarmente originale. Comunque, nel complesso non è male, grazie a una buona dose di violenza e a un discreto ritmo.
MEMORABILE: Di lui "E' un deficiente, ma non è una carogna"; Il pestaggio dell'amico; La scena sul treno, con cadaveri di poveri pendolari (e non per i ritardi).
Abbondano le assurdità sul finale pirotecnico (una volante che tiene testa a un treno? una pioggia di pallottole che non arriva nemmeno a scalfire la carrozzeria?) e i conti sembrano non tornare nemmeno in precedenza, peraltro in alcune delle scene più belle e mozzafiato dell'intero film (la sequenza dell'ascensore). La regia è comunque onesta, lo spunto narrativo attualissimo per i tempi e il protagonista maschile, il coriaceo Testi, assai adatto per il ruolo. Incolore la giovane Marsani. Brutto il titolo, che fa pensare a una commedia.
Se la storia è ricca di film mediocri, ingannevolmente nascosti dietro titoli pregevoli, qui accade proprio il contrario: a dispetto di un titolo scialbo, Valerii confeziona un action metropolitano violento al punto giusto, dal ritmo serrato, grazie anche alle briose musiche di Bixio/Frizzi/Tempera, pur partendo da un assunto, quello dei sequestri, lungamente abusato dalle altre opere dell'epoca. Cast particolarmente in palla, a partire dallo scorbutico Palmer; reminescenze western nel duello finale, che oppone fucile e pistola (non a caso Valerii è di scuola Leone).
Il film non si distingue tanto dai coevi poliziotteschi di cui presenta le principali caratteristiche, comprese una certa critica sociale che spesso lascia il tempo che trova. Meglio concentrarsi sull'azione, qui tanta e degna di nota, soprattutto nell'incredibile inseguimento finale. La trama è discreta, anche se verso la fine tra giochi e doppio giochi comincia a farsi inutilmente complicata, salvata però dall'ottimo finale. Violenza ben distribuita. Cast composto dai consueti volti del genere più un buon Fabio Testi e un Al Lettieri versione buona. Buona anche la OST. Godibile.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
MusicheEllerre • 13/10/10 17:25 Call center Davinotti - 1215 interventi
Buone le musiche del trio Bixio-Frizzi-Tempera. Più che il motivo principale spicca qui il tema dell'iseguimento riproposto con diversi arrangiamenti (1, 2, 3). Riferimento discografico: Bixio-Frizzi-Tempera, Vai gorilla, Cinevox 1975.
PS. Ho anche riscontrato un vaghissimo plagio alla nota Papa Was A Rolling Stone dei Temptations...
Qualcuno , per caso, ha la vhs della Domo? No, perchè io ho il dvd della Hobby & Work ( il pestaggio di Lettieri c'è, pure quello di Catenacci) così come lo sparo nell'occhio finale. Durata complessiva 1 ora, 33 minuti e 47 secondi . Ma visto il master di Colpo Rovente, non mi stupirei fosse cut!
Il Blu-ray tedesco ha una qualità video ottima, il master 1.85:1 (con titoli di testa e di coda in inglese) non presenta imperfezioni, i dettagli sono ben rifiniti nella loro incisività, i neri conservano la loro profondità nelle scene buie, la colorimetria non ha subito stravolgimenti e la fotografia conserva l'aspetto originale senza introduzioni di patine giallastre (a differenza di quanto accaduto in altri film editi in HD).
Audio italiano in dts pulito, intelligibile e potente (disponibile anche in tedesco e inglese con sottotitoli inglesi e tedeschi escludibili).
Tra gli extra: sequenza dei titoli di testa in italiano, il film in versione non-restaurata (diviso in capitoli e con audio tedesco, italiano e inglese, con sottotitoli opzionabili), sequenza finale in italiano.
All'interno dell'amaray un bellissimo libricino che raccoglie locandine, poster (italiani) e foto buste del film in questione.
Finalmente un'edizione eccellente, dopo le precedenti e scarse edizioni in dvd. Nonostante il prezzo, la consiglio vivamente.