Primo western di Tonino Valerii, lanciò Craig Hill (all'epoca noto come pilota televisivo) come star del genere nei panni di Lanky, bounty killer specializzato nel recupero di refurtiva da assalti a convogli. Ingaggiato da un proprietario di miniere si trova invischiato in un losco piano... Esordio riuscito che fissa subito il più che buono standard qualitativo di Valerii, fresco dei set leoniani (e dei leoniani influssi). Non impeccabile il cast, col ridicolissimo George Wang "er cinese de Cinecittà" nei panni di un mezzo pellerossa... Belle musiche di Nico Fidenco.
‘Auctor maximus’ del western italiano, Valerii ne rovescia i canoni: oltre alla trovata di far uscire di scena un big come Sancho dopo soli 15’ e di sfruttare la solita ambiguità di Ressel e Lulli, definisce la figura di un bounty killer infallibile che, nel perpetuare la sua vendetta contro l’assassino del fratello, ne fa massacrare di botte il complice, ne malmena la moglie e ne rapisce il figlio. E senza mai subire, cosa impensabile nella quasi totalità del western nostrano. Suggestiva fotografia di Massi, specie nelle sequenze notturne.
MEMORABILE: Il fuorilegge Wang massacrato di botte per ordine di Hill : un vero e proprio ribaltamento delle regole del pestaggio leoniano.
Il primo film di Tonino Valerii è un bell'esempio di spaghetti western girato con estrema sicurezza. La trama è piuttosto classica, ma gli intrecci che si vengono a creare conferiscono alla pellicola un valore in più. La fotografia è notevole e il duello finale, registicamente parlando, è una bomba: una pecca, invece, è rappresentata dall'inutilità di alcune storie d'amore delle quali, al termine del film, nessuno avrà memoria. Bellissimi i titoli di testa e la musica iniziale di Nico Fidenco.
MEMORABILE: Lo spilungone: "Non vado mai dove posso mandare un proiettile".
Opera prima di Tonino Valerii, allievo di Blasetti e successivamente assistente di Leone. Lo si potrebbe inquadrare come il suo miglior film western (forse superiore sia a I giorni dell'ira e Il mio nome è Nessuno). Già dall'inizio si capisce che il genere lo sa fare, sfruttando inquadrature fantastiche e tecniche di ripresa davvero ottime. La storia è tutto sommato credibile e ben gestita. Il protagonista, anche se non conosciuto, è diretto davvero bene: in certe scene o profili ricorda Clint! Commento musicale di Fidenco.
MEMORABILE: L'occhio forato dal proiettile che attraversa il cannocchiale del mirino.
Alti e bassi in questo esordio di Valerii, che nel western fornirà le sue prove migliori quando percorrerà strade più originali e personali (I giorni dell'ira, Il prezzo del potere), ma che qui rimane fin troppo ancorato al suo maestro Leone. Le qualità tecniche non si discutono, ma la sceneggiatura, nonostante il protagonista presenti alcuni tratti insoliti, ha il respiro ancora più corto di quanto la breve durata lasci intendere. Splendida fotografia di Stelvio Massi, discrete musiche di Nico Fidenco, senza infamia e senza lode gli attori.
MEMORABILE: "Non vado mai dove posso mandare un proiettile".
Film girato bene, costruito bene, che prende una storia decisamente classica ma la infarcisce con alcuni dettagli che cercano di renderla personale. Tecnicamente non si può dire nulla, eppure manca un qualcosa, perché in alcuni passaggi si tende a perdere la concentrazione e l'attenzione vira su altro mentre sullo schermo continuano a succedere cose. Molto belle le scene in esterno, girate nella sempre stupenda (e perfetta) Almeria. Interessante la parte finale, dove le cose si fanno estreme se consideriamo che si tratta di un film girato a metà anni 60.
MEMORABILE: Lo scontro finale, con una precisione degna del miglior Robocop.
Valerii impara l'arte (da Leone) e la mette da parte. Forte dell'esperienza col suo maestro, il regista abruzzese cerca (riuscendoci) di dare al western italiano una sua impronta, aiutato da una storia non originale ma credibile e da una sceneggiatura essenziale che resta concentrata sulla vicenda. I soldi non sono tantissimi, ma l'esperienza e un buon comparto tecnico (fotografia di Massi, ost di Fidenco) riescono quasi sempre a mettere la pezza giusta. Il cast è discreto anche se non indimenticabile, con qualche defaillance nei ruoli minori, ma il film resta ampiamente guardabile.
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HomevideoZender • 4/07/08 07:50 Capo scrivano - 48554 interventi
La Cecchi Gori si sta dando all western... Il 9 luglio 2008 esce questo tripallato (al momento) spaghettone firmato Valerii.
Audio: Ita.mono
Video: 16:9/2.35:1
Zender ebbe a dire: La Cecchi Gori si sta dando all western... Il 9 luglio 2008 esce questo tripallato (al momento) spaghettone firmato Valerii.
Audio: Ita.mono
Video: 16:9/2.35:1
Ottimo, chi non ce l'ha (uscì anche in edicola, numero 24 della collana Fabbri) lo prenda
C'è anche il dvd KOCH MEDIA.
Uscito nel cofanetto Italo Western Enzyklopedie 3 insieme a 1000 dollari sul nerodi Cardone, Due once di piombodi Lucidi, Pecos è qui : prega e muoridi Lucidi
Ratio: 16/9 - 1.85:1
Audio: Italiano, Tedesco, Inglese
Sottotitoli: Tedesco
Durata: 1:24:48
Extra: Featurette by FREAK-O-RAMA (intervista a Nico Fidenco)
Trailer (inglese, italiano, tedesco)
Sequenza titoli apertura in tedesco