Per riconquistare l'affetto dei fan delusi dagli eccessi d’ambizione di LA LEGGENDA DI AL, JOHN & JACK, il trio più celebre del cinema italiano torna a ciò che più rientra nelle loro corde: la commedia sentimentale, abilmente destrutturata per permettere ai nostri di innestare la loro comicità caratteristica. Cambiando Marina Massironi con la più simpatica Paola Cortellesi (la Claudia del titolo) in realtà non si danno molti scossoni: si tratta sempre di personaggi centrali solo sulla carta, che servono da collante per intrecciare le vicende dei tre: Giovanni è il...Leggi tutto marito ufficiale, Giacomo e Aldo i due supposti amanti. Attorno a loro la storia (che sfrutta espedienti vetusti come la voce fuori campo - di Claudia - o il più classico dei flashback) riserva più di una sorpresa, con un simpatico e inatteso colpo di scena e un epilogo (che prosegue nei titoli di coda) esilarante. Mancano la freschezza e la spontaneità degli esordi, ma l'alchimia che genera i momenti migliori è quella di sempre e i tre - insieme - fanno ancora faville (come sempre soprattutto per merito di Giovanni): molte le gag riuscite, con le migliori raggruppate durante un lungo viaggio in auto che non può non ricordarci TRE UOMINI E UNA GAMBA. Ma se il ritmo nella seconda parte è ottimo, nella prima (più che altro per colpa delle inevitabili parentesi dedicate ai dubbi sentimentali di Claudia) qualche intoppo c'è e il film fatica un po' a decollare. Non ci sono nel complesso sketch memorabili come un tempo, ma nel suo insieme il film funziona e ha una sua omogeneità per una volta non minata dal solito finale pretenzioso. Un gradito ritorno, perché i tre sono bravi.
In Chiedimi se sono felice (il migliore) e in Tre uomini e una gamba si rideva, qui si sorride. E' un buon road movie con una storia un pò troppo sentimentale, ma che si vede comunque con piacere. Interessante il fraintendimento iniziale su cui si basa il film e che fa entrare i tre in contatto. Incredibile pensare che il team (che include Venier) sia riuscito a sfornare un quinto film senza perdere un colpo: qui, per me, si parla di gente che sa cosa sia il cinema.
Rispetto ai precedenti film del trio comico milanese c'è la firma del solo Massimo Venier alla regia, ma non è che la cosa si noti molto essendo la pellicola perfettamente in sintonia con la loro precedente filmografia. Personalmente comunque ho preferito il precedente, per altri piuttosto deludente, La leggenda di Al, John e Jack, più divertente e originale. Qui si battono strade già percorse, con un viaggio in auto che ricorda assai quello di Tre uomini e una gamba. Comunque lo spettacolo funziona anche grazie a una brava Paola Cortellesi.
È in effetti un passo indietro rispetto ai film precedenti, perché la verve comica del trio è meno incisiva e non riesce a cogliere troppi elementi di originalità. La cornice della storia è quella collaudata di sempre, con la Cortellesi che prende il ruolo che è stato della Massironi. Ho preferito l'inizio e l'incontro dei tre giocato sul tema "corna e gelosie", mentre la fase del viaggio l'ho trovata meno coinvolgente.
In questo film, come negli altri scritti ed interpretati da Aldo, Giovanni e Giacomo, il limite principale è costituito da una certa fragilità della sceneggiatura che fa si che l'opera sia affidata all'estro (e probabilmente talvolta all'improvvisazione) del trio piuttosto che essere dotata di una struttura organica. Così ci si diverte a sprazzi, per le gag estemporanee in cui i tre attori sono supportati dalla bravissima Cortellesi, vera sorpresa positiva dell'opera. Piuttosto debole il finale.
Decisamente trito e un po' troppo sfruttato, il repertorio dei tre simpatici cabarettisti sta andando esaurendosi. Ne abbiamo una ennesima prova in questo film che ripropone il solito canovaccio di situazioni e amori con la sola variazione dei ruoli. A parte la presenza della Cortellesi, difficilmente distinguibile (ad anni dalla visione) dai precedenti film del terzetto.
Un neo-innamorato, un neo-lasciato e un neo-cornuto: e la donna è la stessa. Filmino esilino e noiosetto, a parte qualche sprizzo umoristico che spunta qua e là. Inutile imbastire una commedia con personaggi dalla psicologia complessa se poi gli attori sono cabarettisti che fanno della caricatura e della maschera il loro punto di forza: la situazione non è credibile, la comicità non decolla e la piattezza impera. Insopportabile, poi, la musica spalmata per tutto il film, come a coprire il vuoto generale.
Accantonata o meglio esaurita, forse, la verve esilarante dei primi due film il Trio è decisamente passato ad una commedia sic et simpliciter. A me non è dispiaciuto questo "Tu la conosci Claudia?", anzi ha fatto passare una buona serata al cinema. La sceneggiatura non è eccellente così come non tutte le battute vanno a segno, o così come Aldo a volte gigioneggia eccessivamente nel suo modo d'entusiasmarsi, finendo per esser ripetitivo. Brava la Cortellesi. Due pallini e mezzo.
Non male, c'è anche un buon intreccio nella storia che lega i tre protagonisti e la Cortellesi è brava. Non è dunque una semplice collezione di gag. Divertente e mai noioso. Sicuramente il migliore tra quelli realizzati dal trio comico dopo l'ottimo esordio.
È il colpo di scena finale a valorizzare tutto il film, che per il resto non si discosta molto dagli altri: solita storia di amicizia, amori ed equivoci dei tre. La Cortellesi è molto più incisiva della Massironi, il film si lascia vedere ma non ha particolari momenti clou o imperdibili; si sorride e basta.
Brutto. A me la maggior parte dei film del trio (che ribadisco funzionano meglio in televisione e in teatro) non piacciono e "Tu la conosci Claudia?" non fa eccezione. La trama non risulta divertente, anzi il film è abbastanza tedioso. Evitabile.
Volete passare una serata serena, togliendovi di dosso la marea di preoccupazioni che vi attanagliano da quando avete messo piede fuori dal letto? Allora un bel film del trio Aldo, Giovanni e Giacomo fa per voi. Anche qui non si sfugge alla gradevole abitudine di una storia d'amore un po' peculiare, che coinvolge tutti e tre i protagonisti. La bella e brava Cortellesi è ideale per la parte della contesa e le parentesi comiche si stagliano in un panorama alquanto melanconico. Bello.
MEMORABILE: "Ma vieni..." "No, sapete... è che mi è arrivato un sms...".
Discreto film, ancora una volta con l'esaltazione (in forma non esaltata, ma soffusa) dell'amicizia. Il personaggio che rende di meno, stavolta, è quello di Aldo che, essendo come sempre il più "eccessivo", per gestire il cliché deve spesso esagerare (si pensi al mantra). Meglio Giacomo e Giovanni, che non hanno bisogno di eccedere per essere amorevolmente loro stessi. Divertente il meccanismo ("io so che lui, che non sa..."), ma banalotta la soluzione conclusiva. Ben più che sufficiente: **½
Dopo il meno fortunato ma più originale La leggenda, il trio inizia a perdere colpi, anche se ancora qualche cosa di buono c'è. Il rapporto fra personaggi dal carattere tanto diverso, nato da un equivoco e cresciuto on the road, approda all'abituale esaltazione dell'amicizia, ma la sceneggiatura appare stantia, certe trovate ripetitive quando non fastidiose (come la voce fuoricampo che introduce la vicenda, di rara petulanza). Resta la naturale simpatia degli attori, la gradita mancanza di volgarità e ammicchi modaioli. Accontentiamoci...
Dopo la delusione di Al, John e Jack, il trio torna ad affrontare la commedia pura con quella leggerezza tipica dei loro primi film: il risultato è più che buono, grazie ad alcune gag divertenti, all'assenza di volgarità e alla buona interpretazione della Cortellesi, divisa fra due uomini (Giovanni e Giacomo) ma davvero innamorata solo di uno. Simpatico l'equivoco che porta Aldo a fare da terzo incomodo e il gustoso cameo di Marco Messeri, meccanico appassionato fan di Pupo. Una bella commedia.
Pur non raggiungendo lo stesso livello di Tre uomini e una gamba, si lascia guardare con piacere. Aldo, Giovani e Giacomo dimostrano di saper intrattenere senza trasportare in TV il loro materiale teatrale, sforzandosi di creare qualcosa di originale (cosa che, nel cinema italiano di oggi, è già un punto a favore). Certo, non mancano dei rimandi e la trama è più che altro un canovaccio, ma la bravura del trio si nota eccome. Ben inserita anche la new entry Cortellesi.
MEMORABILE: I tre che cantano "Insieme a te non ci sto più" in macchina assieme alla doppiatrice del navigatore satellitare.
Commedia degli equivoci che mette insieme tre sconosciuti, apparentemente legati alla Claudia del titolo. Ovviamente sono diversissimi, ovviamente non si trovano molto simpatici, ovviamente diverranno amici nel corso della solita divagazione on the road, che nei film del Trio non manca mai. Fiacchissimo ritorno al passato dei tre, in un film fatto col ciclostile senza uno straccio di idea originale. Non riesco a essere indulgente quando vedo una roba così scarsa, anche se i tre mi sono simpatici e la Cortellesi è sempre brava. Pessimo.
MEMORABILE: La scena con la Caselli è l'unica che si salva.
Pur udendo diversi scricchiolii e con l'acqua che inizia un po' ad entrare a bordo, lasciamo andare (finché va...) la divertente barca del terzetto comico milanese. Senza grosse pretese, la crociera è ancora più che godibile: il plot degli incastri amorosi funziona e i protagonisti sono in palla. Sul ponte di questa simpatica commediola l'aria che si respira non è più freschissima ma pur sempre leggera e piacevole e non è poco.
Cambiare tutto per non cambiare niente: è questo quello che fa il trio milanese dopo il risultato di La leggenda di Al, Jonh & Jack. In parole povere torna alla vecchia struttura di film come 3 uomini ed una gamba o Chiedimi se sono felice. Ormai però le battute sono datate e le situation pure. Sembra di rivedere sempre gli stessi sketch e salvo qualche guizzo personale veramente si ride poco. Buona almeno l'idea di sostituire la Massironi con la Cortellesi.
Anche in questo film Aldo, Giovanni e Giacomo tendono a tenere sospesa la situazione comica della commedia a colpi di vecchie battute trite e ritrite. Si nota anche una certa improvvisazione che è poi tecnica tipica del trio milanese, maturata nell'ambiente cabarettistico dal quale i tre personaggi trovano la loro origine professionale. Regia raffinata e tecnica cinematografica non sono certo elementi che vanno ricercati in quest'opera; credo però che lo scopo dei tre attori fosse unicamente strappare qualche risata. Obiettivo raggiunto.
La partenza con voce fuori campo e stessa chiusura denotano una sceneggiatura risicata, colmata nel mezzo dalla fisicità del trio. Occhio puntato a imbastire la storia con qualche gag di contorno, anche se una vena di cattiveria imperversa per tutta la durata del film. L'attenzione agli ambienti e una buona fotografia lasciano intendere che si è voluto dare spessore. Cortellesi brava in un ruolo serioso, piacevoli Messeri e la Piccolo.
MEMORABILE: Il vomitoir; L'incontro con la voce del navigatore.
Meno spiritoso, più sentimentale. E nel cambio ci si perde, inevitabilmente, nonostante l'entrata in gruppo della brava Cortellesi. L'intreccio è però ben architettato, riesce a far interagire intelligentemente i tre trovando per ognuno una situazione particolare nei confronti degli altri due (con un colpo di scena): un gioco a incastri virtuoso che tuttavia attenua l'impatto comico, sacrificato in nome di una supposta maturità di cui non si sentiva il bisogno. Quando i tre sono insieme l'alchimia ancora funziona, ma nella prima parte si fatica.
MEMORABILE: Passaparola... Passaparola (chissà se qualcuno ricorderà ancora il gioco di Gerry Scotti, fra qualche anno).
Non ai massimi livelli del trio, ma in ogni caso un buon film. La vicenda è interessante, i momenti comici non mancano e i tre paiono affiatati come un tempo, tanto che è difficile a dirsi chi di loro sia il migliore. Al posto della Massironi troviamo qui Paola Cortellesi, carina e simpatica, che non sente il peso di un ruolo da quasi protagonista e offre una buona performance. Piccola nota negativa: il viaggio in auto è indubbiamente ripreso dai precedenti lungometraggi e non è al pari livello.
Personalmente mi è piaciuto, anche se è un film che mostra la corda in più punti. Lo schema è quello collaudato del road movie, in cui incomprensioni e incidenti sono lo spunto per le consuete gag. La trama è esile e spesso è riempita dall'estro dei tre, molto bravi nell'interpretazione di personaggi le cui abissali differenze suscitano non poca ironia. La parte migliore tuttavia resta la prima, giacché il viaggio è permeato da una morale su amore e amicizia che sa di già visto. Molto buona la Cortellesi. Non memorabile, ma comunque gradevole.
Aldo, Giovanni e Giacomo sono i protagonisti di questa commedia che gioca sui fraintendimenti sentimentali, creando una girandola di situazioni divertenti. Il trio si affida a Massimo Venier che li aveva già accompagnati in diversi film e in diverse edizioni di Mai dire gol. Siamo un passo in avanti rispetto a La leggenda di Al, John e Jack, ma sempre diversi passi indietro rispetto alle vette di comicità raggiunte nel primo Tre uomini e una gamba.
Nonostante il trio (non al meglio) sia supportato dalla presenza di una brava Paola Cortellesi, il film non spicca il volo e a parte qualche gag divertente disseminata quà e là non ci sono altri momenti godibili. Il finale invece è deludente e chiude nel peggiore dei modi una pellicola che avrebbe potuto dare molto di più. Piccoli camei per Sandra Ceccarelli e Ottavia Piccolo.
Con i primi due film ha in comune l'immancabile viaggio (peraltro assai meno centrale), ma stavolta il trio si affranca dalla comicità a tutto tondo, optando per una più ambiziosa commedia sentimentale condita di equivoci. Ovviamente si ride meno, ma il risultato è comunque piacevole e divertente, grazie anche a un bel colpo di scena che cambia le carte in tavola. Il fatto che alla regia sia rimasto il solo Massimo Venier non sposta minimamente gli equilibri, mentre la Cortellesi al posto della Massironi rappresenta un discreto valore aggiunto.
MEMORABILE: La Cortellesi dalla psicanalista; Il dopo incidente; I dispetti di Giovanni a Giacomo; Il viaggio; Il finale.
Il trio ritorna alla commedia sentimentale stile Chiedimi se sono felice (a mio parere il loro film più completo) e lo fa con una sceneggiatura ben congegnata che, al di là di certe gag non proprio riuscite, funziona per come incastra i tre personaggi e relative vicende amorose, tanto che se ho gradito il film è più per questo aspetto che per il livello di comicità (anche perché, ripeto, siamo in zona rom-com e non comico). Simpatico e imprevisto il colpo di scena nel pre-finale. Col senno di poi, l'ultimo film riuscito del trio.
Stavolta a salvare il film ci pensa la Cortellesi, ma nonostante la sua buona prova non è che il film brilli per originalità. Ci sono momenti buoni, soprattutto nella parte on the road (il navigatore petulante) e Giovanni ha un ruolo abbastanza divertente, per il resto la musica è piuttosto invadente e in generale si punta un po' troppo sul sentimentale che non è certo il campo in cui il trio si esprime al meglio. Di buono c'è che Claudia è ancora cinema, a differenza dei successivi (e tristi) sketch del Cosmo sul comò e del Reuma Park.
Insomma. Gradevole e godevole, nel complesso. Ma. L’impressione finale è che scarseggiassero le idee e che si fosse raschiato fin troppo dal barile precedente. Certamente un esordio cinematografico come Tre uomini e una gamba non ha aiutato (compito arduo mantenere quel livello). La trama in sé è inverosimile (ma per una commedia ci sta anche), le battute per la maggior parte già sentite e le gag straviste. La Cortellesi è in parte e i tre fanno il loro, che è sempre uguale ma li caratterizza. Se passa in tv, perché no?
Discreta commedia sentimentale che non manca l’obiettivo di intrattenere e strappare qualche risata qua e là. Tutto si basa su una serie di equivoci che si intersecano fornendo il pretesto alla storia per andare avanti e al trio di sfornare qualche battuta divertente. L’innesto della Cortellesi non smuove molto, anche perché al centro dell’attenzione rimangono principalmente i tre comici. Di veramente memorabile non c’è nulla, anche se l’amalgama tra Aldo, Giovanni e Giacomo salva la baracca e permette al film di funzionare.
Non esattamente un film esilarante, però la freschezza e la semplicità del trio è sempre apprezzabile. Nella prima parte gli equivoci alla base della vicenda si trascinano esageratamente, mentre nella seconda parte "on the road" si ritorna alle simpatiche schermaglie tra i tre che ricordano Tre uomini e una gamba, senza però la stessa carica di brillantezza e comicità.
Il trio si dimostra non più in fase travolgente ma riesce comunque a estrarre dal cilindro un buon film, grazie anche a un'ottima Cortellesi. È infatti attorno a lei che gira la storia, che si articola in una prima fase di lotta tra i tre rivali e in una seconda in cui i nostri si mettono in viaggio, motivo ricorrente del trio. La storia non è quindi proprio originalissima ma si ride di gusto e la regia è scorrevole. Un po' affrettato il finale.
MEMORABILE: L'incontro col signor Maceria; Il risveglio dei tre; Aldo e il suo taxi.
Commedia decisamente riuscita, tra gli apici raggiunti dal celebre trio. Finale deboluccio ma intreccio meglio congegnato del solito, buona confezione, ritmo senza tregua e, come nel precedente Chiedimi se sono felice, una sensibilità umoristica ragguardevole, con la risata che scaturisce da piccoli accorgimenti, sottili giochi linguistici e buffe interazioni tra i protagonisti, senza scadere mai nell'eccessivo o, come in passato, nell'episodico. Pure con un riuscito colpetto di scena che fluidifica il racconto in dirittura d'arrivo.
Ancora una volta Aldo, Giovanni e Giacomo mostrano la loro capacità di portare sul grande schermo un prodotto fresco, ben fatto e divertente. Non siamo ai livelli di Tre uomini e una gamba e non sempre la sceneggiatura è impeccabile, ma il film regala i suoi momenti di ottima comicità e offre allo spettatore un intrattenimento più che valido. Ampiamente promosso.
Dopo la non riuscitissima Leggenda il trio torna su terreni più congeniali, soprattutto nella seconda parte che rispolvera l'adorata struttura del roadmovie, in cui i comici danno ancora il meglio di sé. Rispetto agli esordi si respira più aria di cinema ma la formula inizia a mostrare la corda, affiorano i primi cenni di stanchezza per la ripetitività dei caratteri e la prima parte risulta poco divertente e coinvolgente. Buona la prova di tutto il cast, curiosa la presenza dell'almodovariana De Palma, punzecchiature (Von Trier) e omaggi (Moretti) cinefili. Comunque gradevole.
MEMORABILE: Il navigatore e Aldo che incontra la sua "voce"; Messeri meccanico Pupomaniaco; Le allucinazioni di Aldo.
Donna in crisi con marito pantofolaio (Giovanni) ha un presunto amante (Aldo) e un amico confidente con cui non sa decidersi (Giacomo), che finiscono per incontrarsi tra loro. Commedia rosa che ruota sul triangolo amoroso con equivoci: l’intento, riuscito, è di fare un film garbato, lo spessore però è di carta velina. Una commedia che raramente fa ridere e in cui il rosa è alternativamente noioso oppure banale. Aldo Giovanni e Giacomo danno il meglio su altri registri, quelli della scaltra buffoneria o del non-senso, che qui sono purtroppo sacrificati in nome di una innocua fruibilità.
MEMORABILE: Marco Messeri che fa il meccanico toscano col carro attrezzi.
Anche rintanati nella "comfort zone" di una semplice rom-com che avanza classicamente a suon di impicci ed equivoci, il simpatico trio fa della pacatezza e dell'intelligenza delle gag il vero fulcro della pellicola, grazie a un'ormai consolidata caratterizzazione dei loro personaggi (nonché alle abilità mimiche degli attori, vedasi la vivace discussione "muta" ripresa attraverso le finestre dell'appartamento) e a un gusto per il plot twist dissacrante che non perde quota. Potenzialmente melenso, specie durante il finale conciliatorio e stiracchiato, ma il più delle volte convincente.
MEMORABILE: Il massaggiatore; Le allucinazioni di Aldo su Giovanni; Il "Decalogo" a pezzi; Marco Messeri toscanaccio; Il flashback al ristorante con rivelazione.
Fatica e non poco a ingranare, ma dal primo incontro tra i tre il film decolla. Insolitamente drammatico nella parte centrale (e la colonna sonora contribuisce), più commedia verso la fine, con colpo di scena non scontato. Aldo stranamente non convince appieno, risultando alla lunga ripetitivo, molto meglio Giovanni e Giacomo. Bene la Cortellesi, anche se la sua voce fuori campo non coinvolge granché. L'episodio del meccanico viene tirato per le lunghe, forse per mancanza di idee. Finale fiacco. Nel complesso, film più che discreto.
MEMORABILE: La colonna sonora; Il colpo di scena finale.
Gli assi cartesiani del cinema di Aldo Giovanni e Giacomo restano i medesimi, declinati in un intreccio che gioca sulla commedia degli equivoci in chiave sentimentale. Come nei precedenti film, non sempre il livello delle battute è omogeneo, ma la complessiva sensazione di leggerezza e simpatia (da ricordare Aldo ossessionato dai sosia di Giovanni e l'incontro con la donna del navigatore) consente di passare sopra a qualche gag meno riuscita. Meno incisivi del passato i personaggi di contorno, mentre la sostituzione della Massironi con la Cortellesi non la si avverte più di tanto.
Quinto film del trio cabarettistico Aldo, Giovanni e Giacomo e forse uno dei loro migliori. Commedia discretamente efficace che racconta di equivoci di coppia e amicali. Ironico ma con un sottofondo serioso da non sottovalutare. Finale che non convince del tutto, sorprendendo un po'. Cast tutto sommato convincente, colonna sonora tutt'altro che apprezzabile.
Simpatica commedia sentimentale, segna un cambio della componente femminile che fa da collante tra Aldo, Giovanni e Giacomo (la giovane Cortellesi è una degna sostituta della Massironi). All'epoca dell'uscita già segnava un calo di originalità da parte del trio, infatti non ci sono momenti memorabili e il soggetto di base non è poi così innovativo; vi sono comunque battute efficaci, si riconosce un discreto ritmo umoristico e una cifra stilistica fresca, nel modo di concepire commedie di questo tipo.
Una "gatta morta" imbastisce una fitta rete di relazioni nella cui matassa svettano alternativamente le famose facce di Aldo, Giovanni e Giacomo. Con occhi sbarrati da pesce (triglia?) in barile, la Claudia in questione sembra davvero estranea ai fatti eppure è un'inverosimile fedifraga che ha già posto le basi per una commedia che il trio sa portare avanti con la consueta maestria surreale. Ognuno dei tre infatti cade nel tranello di pensare di essere quello che la spunterà nella lotta per il cuore dell'amata (persino il marito tradito e consapevole di esserlo)..
MEMORABILE: La psicologa (la Piccolo) inveisce verso la paziente (Cortellesi) in romanaccio scandendo pure l'insulto a scanso di equivoci: "Sei 'na Z0-((O-L@!!!".
Sembra un paradosso, ma proprio nel momento in cui inizia a salire la qualità cinematografica, i film di Aldo, Giovanni e Giacomo sembrano perdere forza. Era già successo con la Leggenda e si riscontra anche in questa commedia in cui inquadrature e fotografia sono diventate più accurate e al trio viene associata un'attrice a tutto tondo al posto di caratteristi o la spalla abituale Massironi. La Cortellesi però non "lega" abbastanza con le loro dinamiche comiche e finisce per togliervi un po' di ossigeno. Anche la sceneggiatura appare un po' ripetitiva. Discreto, nulla più.
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La partita che Giovanni Storti (Giovanni) e Giacomo Poretti (Giacomo) vedono insieme in televisione è Milan-Roma del 2 maggio 2004 e terminata 1-0, 34° giornata di serie A stagione 2003/2004. Nel fotogramma il gol di Shevchenko.