Criticare in senso negativo un film di questo genere in fin dei conti è come sparare sulla croce rossa: è un'ottovolante a tutta velocità sul mondo con avventure incredibili ma sempre divertenti ed emozionanti. Naturalmente i dialoghi sono risibili e tutto nasce ai fini dello spettacolo. In fin dei conti film di questo genere, seppur con meno mezzi, li avevamo già visti negli anni che furono con i vari 007 e successivamente con Indiana Jones. Un kolossal divertente e fracassone. In questo senso è un film eccellente!
Terzo tardivo (e non preventivato) capitolo della saga mummificata. Stavolta deve per forza giocare a carte scoperte, perché il suo referente più illustre, Indiana Jones, gli è diretto concorrente temporale e addirittura qui si diverte a citarlo più apertamente e ad anticiparne le mosse (la famigliola in azione). Nonostante una certa fiacchezza iniziale e il cambio di volto per la coprotagonista, il film riesce comunque a prendere quota e a divertire. Gli effetti speciali sono davvero bellissimi, specie gli yeti. Tuttavia è un film solo per completisti.
Nell'anno del ritorno di Indiana Jones non poteva mancare una riproposizione delle avventure della saga della mummia. Questa volta però l'egitto non c'entra e i nostri eroi (sorta di parenti poveri del personaggio interpretato da Harrison Ford) si trasferiscono in Cina. La sostanza però non cambia e il film si inserisce perfettamente nel solco di quelli precedenti, un popcorn movie fracassone dove la trama conta poco e si assiste ad una sarabanda di azione ed effetti speciali che mirano al divertimento puro e semplice, centrando il bersaglio.
Bel giocattolone hollywoodiano, ridondante e fracassone quanto basta per garantire una buona dose di divertimento. La storia è interessante, introdotta bene dallo spettacolare incipit "storico", il ritmo è sostenuto e un lungo filo di leggera ironia pervade tutta la pellicola. Il vero quid sono gli effetti speciali, di primissimo livello, tra yeti, esplosioni, valanghe, eserciti di resuscitati e quant'altro. Molto meglio di tanti altri blockbuster recenti.
Diciamo che questo terzo episodio della saga della mummia può non piacere al cento per cento, ma sicuramente non annoia. Fraser sprizza simpatia da tutti i pori e le scene d'azione sono belle da vedere (si notino per esempio quelle sulla neve con gli yeti). Non male.
Trama raffazzonata e scontata, dialoghi patetici. Potrebbe rientrare nei limiti dell'accettabile solo se inquadrato nel genere dell'avventura per ragazzi. Comunque il paragone con Indiana Jones, del quale segue il filone, non regge. In definitiva un film di cui si può fare tranquillamente a meno.
Probabilmente il migliore della trilogia sotto il punto di vista degli effetti speciali. Anche la trama, che fondamentalmente ripete se stessa, cerca qualche novità in più nello sfondo orientaleggiante degli antichi imperatori cinesi e dei loro eserciti di terracotta. Il problema è che la saga vorrebbe emulare il successo di Indiana Jones, proponendoci però dei personaggi con pochissimo appeal rispetto al mitico Indy...
La mummia stavolta è quella di un temibile imperatore del III secolo a. C, che verrà riesumata insieme al suo immenso esercito di terracotta, con grave minaccia per la pace terrestre. Ma la minestra è la solita accozzaglia di effetti speciali noiosi, per di più conditi con battute di spirito a dir poco demenziali. Non vi resta che il pop-corn...
Il tema della mummia era già esaurito col secondo episodio; qui si comincia a grattare il fondo. Si pensa bene di trasbordare il tutto in Cina: anche loro pagano il biglietto e sono pure tanti, quindi meglio buttar dentro anche un po' di personaggi cinesi e la consueta storia del primo imperatore della Cina. Per il resto trattasi della solita versione di serie B di Indiana Jones, con profluvio di effetti speciali (belli quelli della quadriga dell'imperatore), azione non stop e trama scontata. Fraser è il meno peggio, il resto è contorno.
Dalle sabbie del deserto egiziano alle cime innevate della Cina, cambia lo scenario ma non la storia. Ciò che ne risente è invece la qualità del lavoro, che perde quella godibilità punto di forza del primo capitolo che si era riusciti a mantenere anche nel secondo. Fraser riprende il suo personaggio, ma la sostituzione della Weisz con la Bello non sembra aver apportato nuovo vigore. In certi frangenti è portato avanti in maniera da blandire lo spettatore; chi si accontenta gode, ma per me è un capitolo poco appetibile.
Un copia incolla con aggiunta di stucchevoli beghe familiari, attori che ormai si ripetono (l'unico ancora abbastanza simpatico e sopportabile è il fratello di lei), il tutto adattato a una storia scritta in cinque minuti, sono il sunto di questa pellicola dimenticabile, dove anche i buoni effetti sono totalmente sprecati (i ridicoli yeti felini e il dragone, con aggiunta di una sorta di gargoyle). Davvero poca cosa. Evitabile.
Terzo e più debole capitolo di una trilogia già poco esaltante. Il trasferimento in Cina offriva nuove possibilità dal punto di vista spettacolare, ma il film, al di là di qualche effetto speciale abbastanza riuscito, non sfrutta come dovrebbe né la suggestione dell'esercito di terracotta né i divi asiatici del cast, trascinandosi stancamente per colpa di una sceneggiatura raffazzonata che troppo insiste su dinamiche familiari trite e su battutine insulse. Nel cast, Frazer appare appannato ma meno dell'antipatico "figlio" Luke Ford, Maria Bello è fuori posto, gli altri svogliati.
Sebbene c'entri poco o nulla con La mummia e il suo sequel (qui abbiamo uomini d'argilla viventi e il fatto che comunque ci si riferisca a loro come "mummie" è risibilmente forzato), preso per quello che è si tratta di un decente passatempo avventuroso. I cliché abbondano, gli spaventi sono stati ormai soggiogati dal fantasy (neanche i dragoni ci vengono risparmiati), ma a parte alcuni scivoloni irritanti ed evitabilissimi (gli yeti che praticano arti marziali... sigh!), lo spettacolo scorre con ingenua leggerezza. Inutile, ma c'è di peggio.
MEMORABILE: Il prologo, piuttosto suggestivo; I combattimenti ben coreografati; Il soldato-zombi che decapita inavvertitamente un compagno e cerca di ricomporlo.
La vicenda si sposta dall’Egitto alla Cina, ma la “sostanza” (ammesso che ci sia qualcosa che si possa definire tale) non cambia. Il copione è di una vacuità disarmante e lo testimonia l’accozzaglia composta da redivivi, drago a tre teste e yeti! Non si contano i minuti dedicati agli scontri a fuoco oppure ai corpo a corpo, estenuanti e di una noia bestiale. Effetti speciali tonitruanti da far venire solo un gran mal di testa. Perché questo genere di pellicole debbano essere sempre sciatte, malgrado le possibilità, resta un mistero imperscrutabile.
La Weisz viene rimpiazzata da un'attrice che non le somiglia e soprattutto non c'è traccia alcuna di mummie: che c'entra dunque tutto ciò con Sommers? L'incipit sull'origine del celebre esercito di terracotta piace, Fraser fa il suo onesto dovere, ma tutto il resto non si discosta dalle brutture del predecessore; fra sparatorie à gogo, montagne nevose e perfino yeti sembra di essere finiti in un videogioco. Scrittura frettolosa e svogliata (le cose accadono perché "devono"), troppi tentativi di inserire umorismo spicciolo, troppo chiasso. Assai deludente.
MEMORABILE: La genesi dell'esercito di terracotta.
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DiscussioneRaremirko • 20/09/20 19:53 Call center Davinotti - 3863 interventi
Oggi ad un mercatino mi è capitata la versione videogiocosa del film, per ps2, della quale non sapevo nemmeno dell'esistenza; dentro c'era un volantino che pubblicava tutte le varie edizioni dei 3 film; accidenti, son state rieditate decine di volte, sia normali che limitate, molti anche i videogiochi a riguardo e le versioni blu ray.
Sommers ebbe successo con i film sia al botteghino, sia nell'home video.