Copycat: omicidi in serie - Film (1995)

Copycat: omicidi in serie

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/04/07 DAL BENEMERITO STUBBY
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Stubby 1/04/07 12:03 - 1147 commenti

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Già fin dalle prime scene l'azione e la tensione non mancano, e per tutto il film si rimane più o meno su questi livelli. Sigourney Weaver è veramente credibile nella parte del detective, alle prese con un serial killer che copia i più grandi omicidi della storia. Certe sequenze hanno quel qualcosa di già visto in altri film(Dejavù), ma in questo genere è veramente difficile essere innovativi senza scadere nell'esagerazione. Da vedere.

Undying 23/07/07 21:09 - 3807 commenti

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Copycat va in coda al genere "poliziesco-giallo", rinvigorito dal successo de Il Silenzio degli Innocenti e, soprattutto, Seven. Quindi il meccanismo della tensione è il medesimo: approfondimento della psicologia "deviata" (qui per mezzo della brava Sigourney Weaver), indagine scientifica e riferimenti a veri serial-killers (l'omicida imita le modalità "operative" dei più -tristemente- famosi assassini). C'è un pizzico di De Palma (Raising Cain) ed il film espleta la sua funzione (prettamente d'evasione) con ottimi risultati. Schizoide.

Caesars 26/07/07 09:25 - 3887 commenti

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Il grande successo de Il silenzio degli innocenti ha lanciato una vera e propria corsa del cinema americano a portare sullo schermo altre gesta di serial-killer. A questo filone appartiene appunto questo "Copycat", che pur senza eccellere in idee nuove riesce a raggiungere lo scopo di creare una certa tensione nello spettatore. Alla riuscita del film contibuisce in modo determinante la buona prova di Sigurney Weaver nel ruolo della criminologa con problemi di agorafobia. Il genere è troppo inflazionato ma questo di Avnet è film vedibile.

Galbo 28/12/07 07:33 - 12538 commenti

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Buona l'idea di partenza, il serial killer che copia i celebri omicidi del passaggio e sulle cui tracce si mette una tosta investigatrice (bene interpretata dalla brava Holly Hunter, talento poco e male adoperato dal cinema) con l'aiuto di una psicologa criminale. Il film è di discreta fattura e il regista regala alcuni momenti di tensione anche se il richiamo ad illustri precedenti (vedi Il silenzio degli innocenti) è troppo evidente e toglie originalità al film.

Cotola 7/05/08 02:10 - 9321 commenti

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L'idea di partenza era piuttosto gustosa e promettente. Peccato che sia stata sfruttata male a causa di una sceneggiatura maldestra e inconcludente (che non fa altro che riciclare a destra e a manca situazioni viste e riviste) e di una regia ad opera di uno come Amiel che non sembra essere a suo agio nel genere. Gli si può dare uno sguardo a patto di non pretendere troppo.

Redeyes 9/09/08 14:39 - 2463 commenti

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Sarò e sono fuori dal coro ma, proprio, non me la sento di giudicar buona questa pellicola vuoi per una sceneggiatura zeppa di buchi vuoi per una recitazione, specie il serial killer, che rasenta l'amatorialità. L'aria che si respira è di sufficienza e la Weaver certo non basta ad elevarne il livello. Vedere si può vedere ma consigliarlo credo proprio di no! Bocciato!

Enzus79 29/12/08 17:34 - 3063 commenti

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Uno dei migliori thriller degli anni '90. La storia lascia ampio spazio alla suspense e tiene incollati ben saldi alla poltrona. Il regista non è certo uno dei migliori del genere, ma questo film resterà memorabile nel suo "curriculum". Bravissime la Weaver e soprattutto la Hunter.

Rickblaine 30/12/08 14:21 - 635 commenti

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Thriller mozzafiato. Classico film che ti tiene con l'acqua alla gola alimentando quel senso claustrofobico che non si libera fin quando non scopri chi è l'assassino. Una volta che lo si scopre si scioglie in un attimo. Come succede d'altronde in molti film di questo genere. Bravissima la Weaver.

Daniela 11/01/11 17:14 - 12973 commenti

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Ecco un film che, pur scopiazzando a destra e manca, non può essere accusato di plagio, in quanto il serial killer si ispira ad altri celebri colleghi, quindi... L'originalità non va cercata nella figura dell'assassino, un tipetto piuttosto mediocre, piuttosto nel porre al centro della vicenda l'incrocio fra la criminologa e la poliziotta, donne molto diverse destinate a solidarizzare contro il PMS (nota per chi non è stato femminista in gioventù: sta per "porco maschio sciovinista"). Brava Hunter, sempre forte Weaver.

Didda23 2/01/12 17:34 - 2441 commenti

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L'opera soffre troppo l'eccessivo citazionismo, ma nonostante ciò possiede discrete cartucce da sparare: in effetti il buon ritmo mantiene viva l'attenzione e l'interpretazione del cast è abbastanza convincente. Sotto il profilo tecnico la pellicola può contare su una regia ordinaria e concreta. Esteticamente accattivante il messaggio che si autodistrugge inviato alla Weaver. Piccola curiosità: nel film viene citato il famoso serial killer Zodiac. Non male, dopotutto.

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Myvincent 28/02/12 09:07 - 3871 commenti

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Tratto da una storia vera (la reltà supera spesso la più truculenta delle fantasie), il film racconta di un serial killer e dei suoi omicidi che ripropongono famosi assassinii. Sigourney Weaver, versione psichiatra in crisi, batte Holly Hunter nei panni della poliziotta, vendendosi bene anche dietro la sua usuale silhouette accattivante. Una produzione che assembla molti elementi di pregio, ma la cui amalga non sempre riesce, proponendo due orette svelte con sensazioni scontate e senza slancio.

Mco 9/01/13 18:15 - 2358 commenti

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Il perturbante appaia l'ammorbante. Penetra nelle ossa dello spettatore sin dal raggelante pre-credits e continua pur nei solchi lasciati da tanti altri passi descrittivi della maniera di essere killer seriali. La coppia Weaver-Hunter è di quelle toste per la geniale interazione caratteriale e la prima offre anche un innato sex appeal sfoderando nei momenti clou un paio di gambe perfettamente velate e trionfanti in décolleté rosse fuoco. Ritmo e tensione attanagliano e le due ore corrono senza permettere quasi di rendersene conto. Da vedere.
MEMORABILE: Il "giochino" di morte che l'assassino invia al computer della Weaver.

Jandileida 23/03/13 23:15 - 1621 commenti

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Modesto, ma non brutto, thrillerino che regala due ore di godibile intrattenimento soprattutto grazie al buon ritmo e alle discrete interpretazioni di quasi tutto il cast (tolto il serial killer, veramente ai limiti della presentabilità). La mancanza di una regia vigorosa e di una sceneggiatura di ferro (tanti i buchi non colmati, tra l'altro, da un buon montaggio), però, relegano la pellicola nel limbo dei lavori riusciti a metà che non riescono a rimanere impressi indelebilmente nella memoria dello spettatore. Scopiazzature sparse. Non male, dopotutto.

Fauno 16/10/13 22:27 - 2229 commenti

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Io che tenderei a farla breve con certi tipi di criminali, stavolta devo ammettere di aver accettato l'idea di chi vuol preservarli e studiarli, onde limitare il crearsi di eredi o successori. La Weaver l'ho vista molto meglio che negli Aliens; il film si anima bene dopo le presentazioni ufficiali e l'uscita del killer dall'anonimato, ma per i primi 40 minuti siamo al livello del più squallido dei telefilm. Nella scena finale del bagno ho trovato molti punti in comune con l'ultima di Saw - L'enigmista, soprattutto per il brivido da entrambe suscitato...
MEMORABILE: L'agorafobia; La sparatoria in centrale con esito alquanto deludente.

Saintgifts 10/05/14 11:23 - 4098 commenti

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Nell'incipit la dottoressa Hudson (Sigourney Weaver), che tiene un seminario sulla figura dei serial killer, afferma che la figura del serial killer è il più delle volte insospettabile; può essere il ragazzo della porta accanto... Lo si sapeva, ma qui si esagera con William McNamara, attore più adatto a parti dove esibirsi in tutt'altre attività. E' l'unico vero neo in questo discreto prodotto di genere, che segue schemi conosciuti non tralasciando di inserire piccoli inserti sentimental-sessuali. Le donne sono senz'altro le vincenti (vittime a parte).

Grifun 9/05/14 23:47 - 24 commenti

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Dalla suggestiva idea iniziale del serial killer che replica famosi omicidi del passato, Amiel costruisce un film solo parzialmente riuscito: interessante il rapporto tra la poliziotta e la psicologa criminale (ottime Holly Hunter e Sigourney Weaver), il film presenta anche alcuni momenti di tensione, ma il paragone con Il silenzio degli innocenti, al quale chiaramente la pellicola di Amiel deve qualcosa, ridimensiona questo comunque discreto thriller.

Furetto60 10/05/14 08:21 - 1214 commenti

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Thriller che parte da buone premesse ma che non riesce a essere convincente, nonostante la buona prova del cast. Ciò a causa di un'eccessiva attenzione alle parti scabrose, ancor più che splatter, un atteggiamento narcisistico e autocompiacente che appesantisce lo svolgimento. Raffazzonato il finale con queste sirene che si sentono, si sentono e non arrivano mai...

Belfagor 15/01/16 11:25 - 2699 commenti

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Dopo gli Xenomorph, la Weaver deve affrontare un'altra minaccia in costante adattamento: un serial killer che copia il modus operandi dei colleghi passati alla storia. Coevo di Seven, ne è la controparte "femminile", nella quale gli omicidi sono presentati con un certo distacco per focalizzare l'attenzione sul rapporto tra la profiler e la detective, reso credibile dalla coppia Weaver-Hunter. Peccato per la durata resa inutilmente lunga dalle scene con Mulroney, che sembra messo lì per imitare Mulder di X-files.
MEMORABILE: L'aggressione nel bagno.

Minitina80 5/07/18 16:29 - 3108 commenti

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L’idea di fondo del soggetto è discreta, sviluppata con linearità e tutt’altro che imprevedibile. Ci si aspetterebbe un qualcosa di più ardito di quello che mostra, in particolare nella psicologia dei personaggi, fin troppo stereotipata. L’inettitudine della polizia è troppo manifesta non essendoci un agente che faccia la cosa giusta nei tempi dovuti. Le parentesi sentimentali di fondo lasciano il tempo che trovano essendo messe lì per allungare il brodo. Bello quel colpetto di scena sul finire, ripreso anni più tardi da un film di grosso successo.

Ira72 26/02/20 16:10 - 1342 commenti

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Vero che la sceneggiature copia a destra e a manca, ma questo è tollerabile, anche perché nel genere risulta difficile non farlo. Buone le interpretazioni delle protagoniste, in particolare della Weaver psicologa e criminologa squinternata, che riesce comunque a non diventare una caricatura rendendo invece solido il proprio personaggio. La penna rossa, purtroppo, è tutta per la scelta di McNamara nei panni del serial killer: imberbe, privo di appeal, per niente inquietante, piuttosto anonimo. Non trascina. Al punto che, talvolta, ci si annoia.

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Ultimo 3/03/20 21:20 - 1694 commenti

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Buona l'idea di partenza, ma il film non decolla a causa di uno sviluppo troppo lento e a un cast non in forma, eccezion fatta per la brava Sigourney Weaver. La pellicola di fatto si aggrappa a lei, mentre il plot investigativo non convince anche a causa di una trama di sicuro poco originale ma da cui si poteva tirar fuori qualcosa di meglio. Complessivamente insufficiente.

Il ferrini 7/11/20 18:15 - 2523 commenti

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Esattamente come il serial killer di cui racconta, anche il film non brilla certo per originalità. Nondimeno la sceneggiatura è solida e gli interpreti convincenti, soprattutto Sigourney Weaver, brava a restituire il disagio dell'agorafobia. D'effetto la scena (anzi, le scene) della sua impiccagione nel bagno pubblico, mentre le parti relative a messaggi e virus informatici sono un po' grossolane. Il finale, con la lettera a un nuovo seguace assassino, pareva aprire ad un sequel.

Rambo90 21/04/21 23:19 - 7843 commenti

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Nato evidentemente sulla scia del Silenzio degli innocenti (la Hunter sembra un clone della Foster come personaggio) ma non senza una sua personalità. L'idea di fondo non è affatto male, anche se inficiata da una durata un po' troppo importante e da una regia troppo "pulita" per il genere. Molto bene la coppia Weaver-Hunter, due donne forti al servizio di personaggi interessanti, mentre il serial killer ha un volto leggermente inadeguato. Seconda parte discretamente tesa.

Nicola81 17/05/21 13:04 - 2944 commenti

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Per chi è interessato ai serial killer questo film è una manna, dal momento che qui ne abbiamo uno che emula le gesta di alcuni suoi celebri colleghi. Regista altrove non eccezionale, Jon Amiel piazza l'acuto e confeziona un bel thriller, che magari non brillerà per originalità, ma riesce a non far calare la tensione per l'intera durata (e sì che le due ore potevano sembrare eccessive). Bravissime le due protagoniste (soprattutto la Weaver in un ruolo decisamente ostico), nella norma il resto del cast. Il beffardo colpo di coda lasciava presagire un sequel che invece non c'è stato.
MEMORABILE: Il prologo; Le scene dei crimini; Il finale.

Anthonyvm 6/10/21 15:39 - 6147 commenti

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Nato in un periodo in cui neanche Hollywood si sottraeva all'ondata di fascinazione generale nei riguardi degli assassini seriali, questo thriller "moderno" (interessante la centralità del computer nella vicenda, fonte di minaccia quanto di comunicazioni risolutive) ha molte buone intuizioni (ottimamente resa l'agorafobia della Weaver, così come è intrigantemente nerd la fissa dell'omicida per i veri killer del passato), ma non le porta a piena fioritura. Memorabile solo a tratti: colpa anche di un villain non perfettamente delineato e di un'uscita in sala di poco successiva a Seven.
MEMORABILE: La conferenza; Il video inviato dal killer con una fotografia animata della sua futura vittima; La disgrazia alla centrale di polizia; La videochat.

Pessoa 3/07/22 22:50 - 2476 commenti

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Ennesimo serial killer che contribuisce a inflazionare un genere che all'epoca andava molto. L'idea di partenza, nemmeno tanto originale, ne fa un B-movie senza grandi pretese che presenta tanto per cambiare parecchie falle narrative, ma la resa filmica è quantomeno onesta. Buona la prova del cast con la Weaver una spanna abbondante sugli altri, mentre la regia di Arniel tiene il ritmo abbastanza elevato da evitare la noia. Dovendo dividere in quattro il capello si potrebbero muovere infinite obiezioni (molte anche legittime), ma gli appassionati non rimpiangeranno la visione.
MEMORABILE: La buona accelerazione emotiva carica di tensione nella parte finale.

Pinhead80 1/10/23 10:30 - 5168 commenti

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Un maniaco decide di imitare gli omicidi dei grandi serial killer del passato. Una coppia di investigatori e una criminologa letteraria affetta da agorafobia si mettono sulle sue tracce. Pur essendo evidentemente sempre dalle parti del "già visto", il film dimostra di avere alcuni elementi di interesse soprattutto grazie all'interpretazione della sempre brava Weaver. Le scene migliori, infatti, le vediamo all'interno del suo appartamento che lei utilizza come rifugio. Gli altri personaggi (compreso il killer) risultano essere più anonimi e si finisce per dimenticarsene facilmente.
MEMORABILE: La doppia scena del bagno; Le scene nell'appartamento blindato della Weaver.
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