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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un western in versione terza età, che si diverte a distruggere tutti i miti dell'eroe dalla pistola infallibile salvo poi recuperarli in extremis. Un'operazione interessante, che del western classicamente inteso ha poco o nulla. C'è un'aria dimessa, un clima di disfacimento che a tratti sfiora la parodia (quando Eastwood tenta di risalire a cavallo dopo anni di inattività, quando spara ai barattoli senza centrarli una sola volta), compensato tuttavia da una serietà estrema nella messa in scena: una fotografia di primo livello, un cast di stelle (Gene Hackman, nel ruolo dello sceriffo, si guadagnò l'Oscar come miglior attore non protagonista), un Eastwood perfetto e malinconico, un Morgan Freeman...Leggi tutto che con lui e il giovane Jaimz Woolvett (pistolero miope) compone un terzetto di improbabili bounty killer poco in confidenza con un mestiere a loro pressoché estraneo. La regia di Eastwood è competente, ficcante (premiata con l'Oscar) ma tende spesso a perdersi dietro scene autocompiacenti che sembrano essere inserite solo per apparire “intelligenti” a ogni costo. La stessa presenza di Richard Harris (è Bob l'inglese) è superflua, folkloristica, serve soprattutto a dare consistenza al personaggio di Gene Hackman (altrimenti troppo poco caratterizzato, evidentemente). La sceneggiatura di David Webb Peoples (che dieci anni prima era stata già vista e approvata da Francis Ford Coppola) è meno eccezionale di quanto non si creda. Piace invece la cinica spietatezza sottolineata nel titolo italiano (quello originale è UNFORGIVEN), che raggiunge apici insperati nel notevole finale. A tratti si ha la sensazione di essere di fronte a un capolavoro, altre di sopravvalutare quella che è solo un ruffiano e decadente esercizio di stile.

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Magnetti 5/02/07 14:59 - 1103 commenti

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Eastwood reinterpreta il western in chiave pessimista, spietata e ultra violenta. Tutto è riuscito in questo film, in particolar modo i personaggi (su tutti Hackman, sceriffo Little Bill, duro e violento). William Munny è un pistolero maledetto, che non riesce a redimersi dal suo ruolo. Da ricordare la scena finale di notte sotto la pioggia, con la bandiera stelle e strisce sullo sfondo.

Caesars 7/02/07 16:30 - 3772 commenti

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Eastwood rilegge quello che è il genere americano per eccellenza: il western; e lo fa dandocene una versione molto più aderente alla realtà di quanto non si sia visto prima. I suoi personaggi non sono né buoni né cattivi ma soltanto esseri umani con tutti i loro difetti e virtù. Eastwood è un ex bounty killer che dopo molti anni torna ad esercitare la professione per portare a casa qualche soldo per poter migliorare la vita ai propri figli. Merita di essere visto.

Stubby 27/02/07 18:09 - 1147 commenti

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Eastwood torna finalmente a girare un western e non delude certo le aspettative. Viene rispolverata la figura del bounty killer che ha portato all'attore davvero tanta fortuna. Senonché ci troviamo di fronte a un uomo che non è più quello di un tempo, quindi con tutti i problemi fisici che attanagliano chi sta invecchiando. Bellissima la scena in cui s'infila gli occhiali per sparare. Il finale è un po' esagerato ma alla vecchia maniera e quindi ci sta tutto. Molto consigliato.

Puppigallo 10/04/07 13:10 - 5250 commenti

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Eastwood è perfetto nella parte dell’ex (mica tanto) killer freddo e spietato, ora allevatore di porci. Ma non c’è solo lui a rendere unica questa pellicola. Lo aiutano infatti un Hackman di rara bastardaggine (grande prova) e un Freeman riflessivo e molto simpatico (fantastico quando osserva Clint che tenta di salire sul cavallo). E’ un po’ lungo, ma la narrazione ne risente poco. Fenomenale l’entrata di Eastwood nella locanda per la resa dei conti (ascoltate bene quello che dice). Pellicola sporca, violenta, dove nessuno ne esce bene. Un grande esempio di cinema.
MEMORABILE: Eastwood e Freeman rievocano il passato; La triste e rapida parabola di quello che tutti chiamano l'inglese, nel momento in cui incontra Hackman.

Galbo 4/08/07 06:04 - 12372 commenti

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Nel momento in cui il western sembrava sul viale del tramonto, Eastwood gira uno dei capolavori del genere. Pur girato come omaggio ai maestri del genere (alla fine del film è citato Sergio Leone), Gli spietati è qualcosa di più e di diverso: un film in cui non esistono buoni o cattivi (siamo in questo senso dalle parti di Peckinpah) ma i personaggi presentano tutti sfaccettature negative (anche i migliori sono vendicatori per soldi). Il cast è in stato di grazia (grandi Hackman e Freeman) e la fotografia splendida.

Lovejoy 19/12/07 14:40 - 1823 commenti

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Grandissimo western diretto con polso robusto dal mitico Clint. Su una sceneggiatura a dir poco perfetta, Clint trae un meraviglioso western noir che scava nelle torbide, nere coscienze (se le hanno..) dei tormentati protagonisti. Molti i momenti indimenticabili e cast da brividi. Eastwood e Freeman sono magnifici, Harris ispirato, Rubinek divertente. Ma la scena è saldamente dominata dal grandissimo Gene Hackman, giustamente premiato con l'Oscar come Attore Non Protagonista.
MEMORABILE: L'uccisione a sangue freddo da parte di Billy del bandito nel gabinetto; Il violento pestaggio di Munny da parte dello sceriffo; Lo scontro finale.

Capannelle 1/04/08 12:32 - 4394 commenti

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Il mondo dei pistoleri del west rivisitato da Eastwood che abbandona ogni retorica e ci parla di anime perse cui difettano la mira e molte virtù. Un approccio interessante e una buona recitazione corale, ma non il capolavoro di cui hanno parlato diversi critici.

Ercardo85 16/12/08 18:17 - 81 commenti

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Eastwood raccoglie la lezione del suo maestro Sergio Leone evitando però il ricorso alla cinica retorica tipica dello "spaghetti western" per mettere in scena il conflitto interiore di un uomo e l'ambiguità della storia di una società (quella degli USA), che affonda le proprie radici nella violenza più irrazionale. Capolavoro.

Tarabas 4/02/09 11:34 - 1878 commenti

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Per quanto abbia provato, l'ammazzacristiani Will Munny non è stato perdonato ("unforgiven") per i suoi peccati. Così come non saranno perdonati i peccati degli altri protagonisti di questo straordinario film, girato come un classico Fordiano, denso di significato in ogni inquadratura, di grande chiarezza etica nell'illustrare l'impossibilità di trovare una via d'uscita nella vendetta o nella violenza (sia pure quella della legge, incarnata dal malvagio sceriffo di Hackman). 5 minuti di questo film spazzano via per sempre ore di tarantinate. Epocale.
MEMORABILE: Il dialogo tra Munny e Scofield Kid sulla collina dopo l'uccisione dei mandriani.

Matalo! 14/04/09 11:05 - 1378 commenti

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Uscito fuori tempo massimo assoluto, questo western senza eroi si colloca tra gli episodi maggiori del regista e nella storia del western occupa un posto di rilevo. Will Munny, uomo dalle mani sporche ritiratosi in un triste cincinnato raggiunge livelli di patetismo incredibili anche per un antieroe. Grandissimo Hackman, il migliore del mazzo, ma pure Harris, pistolero fanfarone, si fa notare. Storia cupa e infernale dove le donne son migliori degli uomini e dove tutti son dannati in un inferno sterrato e buio.

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Onion1973 12/04/09 15:54 - 163 commenti

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L'ex-bandito Munny (Eastwood) viene assoldato da un gruppo di prostitute per vendicare una di loro, sfregiata da un cliente. Troverà sulla sua strada lo sceriffo del paese (un grande Hackman). Western crepuscolare, forse pietra tombale di un intero genere, in cui domina la poetica della redenzione di un reietto tuttavia consapevole dell'ineluttabile decadenza fisica che lo attende. Ma la vecchiaia, qui già coprotagonista (vedi Gran Torino), non fermerà il riscatto e la vendetta del pistolero Munny. Da brividi e da antologia l'irruzione nel saloon.

Herrkinski 25/05/09 22:27 - 8052 commenti

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Il ritorno al western di Eastwood e il suo ultimo film nel genere (per ora). Un western crepuscolare, insolito, che alterna una prima parte più riflessiva e tinta di una malinconia inaspettata a una seconda parte incredibilmente dura, oscura, senza redenzione; il William Munny di Clint qui sembra uno demone vendicativo ritornato direttamente dall'inferno e il finale mette i brividi, riportando alla mente i tempi del suo "Straniero senza nome". Notevolissimi anche Hackman e Freeman, bravo Woolvet, caratteristico Harris. Fotografia splendida.
MEMORABILE: Tutta la parte finale, a dir poco emozionante.

Stefania 9/12/09 23:25 - 1599 commenti

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Non amo il genere western, eppure ho amato questo film che usa l'ambientazione e la contrapposizione buoni-cattivi tipici del genere per raccontare una storia toccante e profonda. Un ex pistolero (Munny) che non si è mai perdonato le sue passate crudeltà, cerca la redenzione combattendo "per una giusta causa". Per poi accorgersi dell'impossibilità di estirpare da se stesso, e dalla società, le radici del male: la sopraffazione e la violenza. Sia Eastwood che Hackman sono grandi nei loro personaggi ambigui e malinconici.

Homesick 28/12/09 17:32 - 5737 commenti

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Lo spettro del vecchio western, accompagnato ai suoi miti e ai rimaneggiamenti italici, si aggira lento e silenzioso con le fattezze di un noir tragico e disperato ove i confini tra bene e male sono stati cancellati e la legge - laddove non rimpiazzata dalla logica del denaro e dalle gesta di pistoleri mercenari e stragisti - è imposta a calci e frustate. Teso, crepuscolare e mortuario senza redenzione, percorre una parabola ascendente che culmina in un'ecatombe risonante Peckinpah e i migliori western italiani. Complessi e carismatici Eastwood, Hackman, Freeman, Harris. Decisivo.
MEMORABILE: L'astemio Munny riprende a bere whisky e si prepara alla vendetta, tornando ad essere il killer cinico e spietato d'un tempo. La vendetta.

Il Dandi 10/08/10 15:13 - 1917 commenti

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Se il Texano dagli occhi di ghiaccio era travolto suo malgrado dagli eventi della guerra, il vecchio ex-criminale Munny appartiene ad un'altra epoca, oltreché ad un'altra stagione della vita e diversa è la miccia che lo accende. Per buoni 3/4 di film infatti Eastwood resta imbambolato e rimbambito, fatto come un pugile suonato: non ci crede più di tanto in quella missione. Quando torna a regolare i conti con Hackmann finalmente ha una ragione per farlo e si scatena come una bestia. Senza dubbio tra i migliori western di fine secolo.
MEMORABILE: Ho ucciso donne e bambini. Ed oggi sono venuto ad uccidere te.

Daniela 15/04/10 10:51 - 12606 commenti

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"Cantami, o Diva, del Pelide Achille l'ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei" - Capolavoro crepuscolare di un genere di cui periodicamente viene certificata la morte, il film dell'ex Biondo presenta personaggi impuri, dal passato oscuro e pesante, resi deboli dalla vecchiaia e dalla consapevolezza dell'irrimediabilità dei nostri atti (com'è faticoso salire a cavallo, com'è difficile uccidere), che finiscono per assumere una statura mitica, da tragedia greca, in una resa dei conti finale di poderosa grandezza. Cast eccezionale. Bellissimo
MEMORABILE: Allora, sto uscendo. Se vedo qualcuno là fuori l'ammazzo. Se qualche figlio di puttana mi spara addosso non ammazzo soltanto lui, gli ammazzo anche...

Rebis 15/05/10 16:22 - 2331 commenti

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Su questo Far West è tramontato un Sole di troppo: non ci sono più eroi per cui scrivere biografie, tutto è fuori tempo massimo, tutto è carico di struggimento. Più che l'estinzione di un genere, Eastwood filma il disincanto, l'estinzione di una mitologia: così, prima di consegnare il suo uomo alle torrenziali piogge dell'epica, ne enuclea le paure e le fragilità, i limiti e la rassegnazione. L'unica ascensione possibile è per chi è ormai sepolto - una donna straordinaria - o per coloro che scompaiono alla vista, lasciando alla memoria la ricomposizione del ricordo. Un grande film.

Paruzzo 10/08/10 00:00 - 140 commenti

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Un western straordinario, il migliore tra quelli moderni. Una serie di personaggi memorabili, ognuno con i suoi pregi e difetti, ognuno interpretato da un grande attore, tutti diretti dalla mano sapiente di Eastwood. Uno dei capolavori del genere e con un finale degno del miglior Sergio Leone.
MEMORABILE: Non mi pare vero che quello non respirerà più su questa terra.

Siregon 19/08/10 00:26 - 352 commenti

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Omaggio di Eastwood al genere che lo ha reso famoso, questa pellicola consacra il leggendario attore fra i grandi cineasti del nostro tempo. Un'opera matura, lenta nell'evoluzione di una storia che presenta contraddizioni e ripensamenti, paure e certezze, sorprese e conferme ad ognuno dei suoi protagonisti. Grandi la fotografia, il montaggio, le interpretazioni, la regia figlia di Leone e Peckinpah. Dialoghi da antologia per quello che è uno dei migliori film americani di sempre.

Mdmaster 19/11/10 10:06 - 802 commenti

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La cosa migliore della sceneggiatura di Peoples è effettivamente come ogni personaggio sia non banalmente buono o cattivo, anche se spende troppo poco tempo tratteggiando il protagonista Will. Al resto pensa un cast di prim'ordine, Freeman che fa un personaggio diverso dal solito (meno male!), Eastwood in formissima e uno splendido Hackman. Insomma, è un western atipico che vorrebbe concludere l'esperienza di Clint col genere, omaggiando Sergio e Don. Non così intenso e profondo come vorremmo, ma girato benissimo e ben recitato.
MEMORABILE: La prima uccisione dello spavaldo Kid; lo spettacolare ritorno di Will.

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Rambo90 7/02/11 03:00 - 7659 commenti

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Uno dei pochi capolavori del western moderno: Eastwood riesce a raccontare personaggi incredibilmente sfaccettati per il genere e a far rinascere un mito un po' offuscato nei film del periodo. Ottimo il cast, con lo stesso Eastwood su tutti coadiuvato da un bravo Morgan Freeman ed un eccezionale Gene Hackman, spietato sceriffo che non tollera chi viola le sue leggi. Buoni anche la partecipazione di Richard Harris e il finale antieroico.

Giacomovie 11/02/11 02:22 - 1397 commenti

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A fare grande questo film più che la sua storia è la realizzazione, immersa in un rarefatto clima che porta all’abbandono di ogni certezza e di ogni speranza. Si può parlare di un Eastwood essenziale e granitico, che è capace di far sembrare oro non solo tutto quello che luccica ma pure ciò che è nascosto. Perché il film è bello ma non è un capolavoro. E la sua parte migliore non è il lato western ma la sua componente riflessiva. Una riflessione su tutte: la vera natura di un uomo emerge sempre, anche dopo anni di letargo. ***!

Cotola 18/02/11 00:08 - 8998 commenti

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Pietra tombale del cinema western nel senso che in un sol colpo disintegra completamente tutta la mitologia del genere. Non ci sono personaggi positivi e tutti agiscono, chi più e chi meno, in preda a pulsioni istintive ed animali, quindi in modo scellerato e violento. E' un mondo in cui la pietà è bandita e non c'è posto per i buoni sentimenti, nè per l'onore e la dignità. La missione da compiere non ha nulla di probo ed alla fine non c'è alcuna catarsi o redenzione. Vendetta, sangue e morte sono protagoniste e colpiscono, chi più chi meno, tutti.

Lupoprezzo 12/03/11 22:40 - 635 commenti

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Clint Eastwood dirige un film atipico (più che un western sembra un dramma dai connotati tragici ambientato nel far west), che rifugge i canoni classici per mostrare la decadenza e la meschinità di un'epoca probabilmente sporca e violenta. Purtroppo la sparatoria finale lascia un po' il tempo che trova e strappa, a quel punto, un sorriso. Impeccabili la confezione (regia, fotografia e montaggio) e la prova ambigua di Hackman.

Belfagor 17/03/11 11:47 - 2689 commenti

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Con mano ferma e un tratto deciso Eastwood segna la fine del western classico e del mito americano, riportandolo a una realtà fredda e spoglia di qualsivoglia manicheismo. "Gli spietati" diventa così uno sguardo sulla violenza umana, sull'etica della vendetta, sulla fuga dal passato e, soprattutto, sulla tragedia della pur inevitabile caduta di un ideale. La mole è quella poderosa di un film fordiano, ma la natura di fondo, torbida e sanguinaria, è da western all'italiana. Interpretazioni forti e convincenti, con un Hackman straordinario.

Markvale 1/09/11 12:21 - 143 commenti

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Il tardo western che, demolendo i miti della Frontiera, seppelisce con onore il genere. Con cadenze gotiche e un'ironia amara e caustica Clint Eastwood dipinge i cari e vecchi pistoleros - sceriffi, banditi e cacciatori di taglie - come gente priva di scrupoli e naturalmente incline alla violenza e all'omicidio. Gli anni però passano per tutti... Il quartetto di anziane star se la cava egregiamente, ma spicca il premio Oscar Hackman veramente in forma in una parte che gli è congeniale. Clint alle prese con un personaggio complesso, sfaccettato.

Zuni 31/12/11 23:27 - 68 commenti

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È stato un inaspettato ritorno del western abbracciato da un successo di critica e pubblico enorme. Eastwood dopo questo è entrato definitivamente nel gotha degli intoccabili e niente è stato più come prima. Peccato che il film, tolto il concetto e salvo una bellissima fotografia, è terribilmente sopravvalutato e si riempie di troppi ridicoli personaggi (il biografo) e tante chiacchere inutili. Clint non è uno stupido e omaggia il film con citazioni da Siegel e Leone, ma i lavori dei due maestri sono decisamente lontani. Hackman una spanna sopra a tutti.
MEMORABILE: Gene Hackman che smonta le menzogne di Bob l'inglese; Clint spietato "ritrovato" nel finale del film.

Gaussiana 8/05/12 02:20 - 121 commenti

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Il maturo Clint ci regala un gioiello western quando ormai sembrava che il western non avesse più nulla da dire, giocando un po' sui propri personaggi passati, ironizzando su pistoleri e cowboy ormai al tramonto, sulla propria malinconia. Ad animare il tutto ci pensa l'infame sceriffo, che darà motivo al nostro di ritornare a essere quello che era, quello che lo scrittore cercava. Film per gran parte riflessivo ma alla fine, senza tradire il genere, si riscatta con forza inaudita, degna di un gran western, spietatamente cinico e duro.

Nando 10/05/12 00:09 - 3806 commenti

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Eastwood realizza un film ispirandosi alla sua giovinezza cinematografica cercando di rivalutare un genere che oramai sembrava latitare totalmente. Il cinismo regna sovrano nella narrazione ove i buoni sembrano non esistere. Cast monumentale con interpreti ben appropriati.

Enzus79 15/09/12 10:43 - 2863 commenti

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Ultimo western girato ed interpretato dal grande Clint Eastwood, e devo dire che ha chiuso col "botto". Splendida storia dove tutti sono cattivi, a loro modo. Gene Hackman ottimo nel ruolo dello sceriffo bastardo, giustamente premiato con l'Oscar. Belle le musiche.

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Delpiero89 10/08/13 17:16 - 263 commenti

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Clint Eastwood e il western: una grande storia d'amore che culmina, da regista, in questo capolavoro del genere che ne segna, per lo meno nello stile classico, la fine definitiva. Gli spietati è splendidamente profondo, è un film di vita e di vite, non ci sono buoni né eroi. Finale notevole. Attori straordinari, da Eastwood a Freeman, passando per Hackman e l'ottimo Richard Harris. Belle le musiche composte dallo stesso regista-attore. Pluripremiato, è il grande saluto al genere più amato dal più grande regista classico contemporaneo.

Saintgifts 21/09/13 09:16 - 4098 commenti

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Una donna (la moglie Claudia) ha riportato Will, feroce assassino, sulla retta via; una donna (la prostituta sfregiata) ha riportato Will al punto di partenza. La differenza sta nella consapevolezza che Will ha ora nell'uccidere. A questa figura romantica e crepuscolare si contrappone quella di Little Bill sceriffo di Big Whiskey, un uomo che fa rispettare la legge con la frusta, ma solo quando decide lui. Sceriffo, giudice e carnefice; un Padreterno. Bene e male che si confondono ed evidenziano tutte le sfumature di grigio tra bianco e nero.
MEMORABILE: Le nere silhouette, casa, panni stesi, albero, uomo, contro il cielo infuocato di un'alba (o di un tramonto).

Piero68 14/11/13 10:44 - 2955 commenti

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Unforgiven è proprio il genere di film che ha fatto grande Eastwood e viceversa. E il fatto che sia un western è solo una scelta di campo e nemmeno essenziale, visto che il succo del film sono le caratterizzazioni espresse quasi come una sorta di studio antropologico. Non è un caso che, anche se western, riceva 9 nomination e 4 Oscar. Nessuna retorica, nessun manicheismo e nessun moralismo. Solo la cruda realtà resa ancora più cruda e crepuscolare dalla realizzazione da parte dei due killer di essere già sul viale del tramonto. Grandissimo cast!

Viccrowley 27/02/14 17:05 - 814 commenti

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Eastwood torna a dire la sua nel genere western e lo fa con un'opera eccellente, dura e malinconica. Vera e propria elegia della frontiera al tramonto, impreziosita da personaggi granitici, sfaccettati e sempre umanissimi. Non esistono buoni o cattivi, esistono esseri umani e come tali per natura fallibili, deboli, peccatori e vanagloriosi. I due amici dal passato violento, lo sceriffo che cerca di lasciarsi alle spalle sangue e cadaveri in favore di una vita semplice. Ma non è facile, per quanto aneli a cambiare un uomo resta sempre sé stesso.
MEMORABILE: "È una cosa grossa uccidere un uomo, gli togli tutto quello che ha e tutto quello che sperava di avere".

Disorder 13/10/14 09:54 - 1416 commenti

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Un vero poema epico dei nostri giorni. Pur rifacendosi a Leone e Siegel (esplicitamente ringraziati nei titoli di coda), il grande Clint riesce a dare una dimensione nuova al genere, spogliando di qualsiasi fascino ambiguo i personaggi, rendendoli al tempo stesso più umani (Schofield e i suoi dubbi, Munny con i reumatismi) ma in qualche modo "irraggiungibili" nella loro infinita superiorità al mondo circostante. Più che mossi dal denaro, i protagonisti sembrano eroi in balia del loro destino, come nella migliore tradizione omerica. Grande film.
MEMORABILE: Il cowboy ammazzato nel gabinetto; Il pestaggio pubblico del bounty killer inglese.

Ultimo 5/02/15 09:59 - 1652 commenti

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Un gioiello del cinema western moderno, diretto e interpretato da un Clint Eastwood perfetto che sembra tornato quello di decenni prima. La forza del film è data da una trama molto decisa, ove si mostrano personaggi mossi da interessi egoistici o da impulsi di violenza (su tutti lo sceriffo, interpretato da un ottimo Gene Hackman). Il passato di Eastwood e il ricordo della moglie sono l'essenza del suo personaggio, che torna in prima linea con l'amico Morgan Freeman. Insomma, un'ottima ricetta per un piatto prelibato: 4 pallini meritati.
MEMORABILE: I metodi di Little Bill (Gene Hackman); Il finale per cuori forti.

Rigoletto 28/03/15 20:34 - 1785 commenti

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Ma guarda un po' che colpo da 90 tira fuori Clint Eastwood; è un western tra i migliori di sempre, nel quale smitizza gli eroi tutti d'un pezzo, ligi alle regole e moralmente ineccepibili, sostituiti da uomini di mondo che fanno quel che devono anche se le loro ragioni peccano di nobiltà. Hackman, Eastwood e Freeman sugli scudi, mentre al povero Harris solo una parte secondaria, anche se assolta con estrema professionalità. Chi dice che il vecchio west è morto cammini basso: questo fantasma è quanto di più consistente si sia visto negli ultimi anni.

Didda23 25/06/15 10:27 - 2424 commenti

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Non è tanto la solidissima e classica regia di Eastwood a donare epicità al racconto, quanto la meravigliosa sceneggiatura, che offre due momenti cinematograficamente deliziosi: in primis Hackman che smonta piano piano il mito di Harris; in secundis il finale concettualmente perfetto, con un Eastwood che rivive i "fasti" del passato. Nel mentre si assiste a una storia nella quale non esiste il confine tetragono fra bene e male. Colpiscono le infinite sfumature dei personaggi, fatto pressoché inedito nel genere. Un classico immortale e senza tempo.

124c 11/02/16 17:06 - 2911 commenti

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Il western crepuscolare secondo Clint Eastwood parte seconda, cioè dopo Il cavaliere pallido, è un film che omaggia i grandi del genere degli anni '60 e 70 fra cui quel Sergio Leone che lanciò la carriera del regista-attore quand'era in trasferta a Roma. Clint è in parte nel ruolo di vecchio bounty killer pentito con due bambini da mantenere, ma non gli sono da meno Morgan Freeman e Gene Hackman come sceriffo corrotto. Fra prostitute, biechi propietari di saloon, giovani cowboys, occhialuti scrittori e vecchi inglesi non ci si annoia.
MEMORABILE: La triste sorte che tocca al cowboy inglese impersonato da Richard Harris che, prima d'essere malmennato da Hackman e sbattuto fuori, faceva il figo.

Jandileida 3/06/17 11:34 - 1558 commenti

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Rivitalizzare il western puntando non tanto sull'azione e la natura ma piuttosto sulle infinite sfaccettature dell'animo umano: intento non da poco ma Clint è, e sarà, sempre Clint. Come la sua faccia secca da vecchio killer in pensione sembra fatta su misura per questo genere di film, anche la sua classica, elegante e asciutta regia permette di abbandonare i fronzoli e concentrarsi sui personaggi e la storia. Il ritmo più che scoppiettante è avvolgente ma il grande cast non fa annoiare nemmeno per un minuto. Gran film davvero.

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Magi94 9/10/17 23:19 - 942 commenti

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Terribile e terrificante capolavoro di Clint Eastwood. Una storia che soprattutto all'inizio è molto lenta, quasi mai accompagnata dalla musica, ma che pian piano ci mostra il volto di tutti i personaggi rivelando il contrario di quel che vorrebbero essere: bugiardi, codardi, incapaci e, soprattutto, violenti. E' proprio il violentissimo finale a seppellire il western americano.
MEMORABILE: Il finale, dall'uccisione del secondo cowboy in poi.

Minitina80 3/05/18 06:59 - 2976 commenti

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Un western concepito e girato con personalità, mantenendosi lontano dagli stereotipi da quelli con John Wayne con cui non ha nulla a che spartire. Al massimo si può scomodare Peckinpah per la mancanza di distinzione tra buoni e cattivi e per un realismo misto a violenza. Manca, invece, di anarchia perché lo stile di Eastwood è un pizzico malinconico e molto più quadrato, dando l’impressione di lasciare poco e nulla al caso. Rimane impresso per il tono dimesso e per come ogni personaggio pur di sopravvivere sia disposto a tutto.
MEMORABILE: Freeman, nella bara, all’entrata del saloon.

Pesten 28/06/18 21:41 - 784 commenti

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Con il genere divenuto sempre meno importante nel mondo del cinema, nessuno pensava nei primi anni 90 di ritrovarsi con una pellicola tra le migliori del genere. Eastwood è di casa in questi ambiti, ma è anche un uomo di cinema a tutto tondo e crea un western dai toni classici al tempo stesso oscuro ma con dei bagliori di luce, crudo ma con sprazzi di buoni propositi. Clint attore lo conosciamo, ma qui si fa affiancare da un Hackman clamoroso e da un fedele Freeman, forse sfruttato poco. Gran lavoro.

Paulaster 3/07/18 12:51 - 4373 commenti

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Gruppo di prostitute metterà una taglia su chi ha sfregiato una collega. Il West non è più terra di imprese epiche, polveri e sparatorie: i cowboy invecchiano e vivono di ricordi (la moglie). Eastwood dirige il suo canto del cigno come personaggio solo per vendicare qualche ideale e dire che si sta meglio in regime di pace. Impronta malinconica per dire che il genere è finito. Piccola nota per una conclusione fin troppo schematica e per il ruolo inutile del biografo.
MEMORABILE: Eastwood che non riesce a salire a cavallo; Freeman nella bara all'esterno.

Rocchiola 30/12/19 10:04 - 952 commenti

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Vecchio pistolero in disarmo ritorna in attività per intascare una taglia su due cowboy che hanno sfregiato una prostituta. Ma dovrà fare i conti con gli acciacchi dell’età, uno sceriffo violento e la scoperta che uccidere non è così facile come un tempo. Il capolavoro di Eastwood più che un western sembra un noir pieno di figure attempate avvolte nell’oscurità. Crepuscolare ma non troppo, cinico e disilluso ma con una morale ferrea, è l’ultimo grande western della storia, ideale spartiacque di una carriera registica leggermente sopravvalutata.
MEMORABILE: Nel fango dei maiali; La difficoltà a salire a cavallo; La punizione di Little Bill a Bob l’inglese; Munny pestato da Little Bill; La vendetta finale.

Bruce 8/04/20 20:30 - 1007 commenti

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Clint Eastwood, da regista e interprete, rende con questo film un sentito omaggio ai western, quasi fosse l'ultimo classico di un genere di cui è stato uno dei principali eroi. Il cast è strepitoso, con Morgan Freeman e Gene Hackman, la sceneggiatura è valida e i dialoghi sono scritti benissimo. Vi è la lentezza tipica di queste pellicole e anche le location, le musiche e le inquadrature rimandano ai migliori esempi del cinema western. La redenzione del protagonista si completa nel memorabile finale, coerente col suo percorso di vita.
MEMORABILE: L'inaspettato ingresso finale del protagonista nel saloon con la frase "Chi è il padrone di questo cesso?".

Camibella 11/04/20 00:01 - 277 commenti

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Un superbo Eastwood mette in scena tutti i tratti tipici del western vecchia maniera omaggiando chiaramente il suo mentore Sergio Leone in un film che, come suggerisce il titolo italiano, è spietato, senza pietà, senza fronzoli. La domanda che ci si pone durante la visione è: chi è più cattivo, il cowboy disincantato che torna a imbracciare il fucile o l'uomo di legge (un grande Hackman) che dovrebbe farla rispettare? Vagamente misogino, fu premiato come miglior film e miglior regia dall'Academy.
MEMORABILE: La sparatoria finale.

Noodles 15/11/20 23:21 - 2196 commenti

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Un bel western dell'esperto Clint Eastwood, forse un po' sopravvaluto ma innegabile fonte di emozioni. La vicenda si svolge sotto il segno della malinconia di un mondo che ormai non c'è più (e metaforicamente di un genere che ormai ha dato e solo grazie a Clint Eastwood ha ritrovato linfa per un po'). Splendido per fotografia e colonna sonora, è più incentrato sulle vicende personali dei protagonisti piuttosto che sulla vicenda, che a tratti convince poco. Cast in stato di grazia e anche per questo il film comunque conserva un grande fascino, nonostante qualche difetto. Da vedere.

Giufox 4/05/21 08:32 - 324 commenti

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Western crepuscolare, come lo si definisce, idealmente incontro tra Gran Torino e L'uomo che uccise Liberty Valance, fa del suo antitetico intreccio narrativo un vero punto di forza, trasportando l'algido aplomb di Clint nella spinosa terza età (cinematografica). Il mito diventa leggenda, sporca e piena di menzogne, dove gli (anti)eroi sono solo dei sopravvissuti stanchi e indatatti al presente - tra maiali, biografi e cantieri. Impeccabili cast e crew, tasselli di una ricostruzione perfetta, stonata da un paio di incongruenze/insistenze narrative opinabili. Capolavoro sfiorato.
MEMORABILE: Il monologo di Little Bill con Bob incarcerato e lo scrittore che prende appunti; Clint che non riesce a montare a cavallo; Il duello finale.

Xamini 31/10/21 19:57 - 1244 commenti

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Crepuscolare come quella bellissima inquadratura, da cui tutto parte e a cui tutto torna e che restituisce immediatamente il tono di questo dramma. Che è un western ma dei classici, degli eroismi cui siamo abituati si fa beffe, consegnando allo schermo un trio mal allestito di bounty killer, dalla mira precaria, immersi in un racconto piuttosto scuro, sia nell'estetica (molte le scene di pioggia o i toni cupi) che nelle sue evoluzioni. L'epica si intravede ma è quella dell'antieroe, che si presta suo malgrado a svilire il gesto dell'uccidere, quasi una pietra tombale al genere.
MEMORABILE: Il pestaggio al saloon; Il finale.

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Katullo 4/12/21 08:30 - 325 commenti

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Le pesanti sevizie inflitte a una prostituta, rea di aver deriso la scarsa dotazione di un cliente, innescano una spedizione punitiva ad opera di tre "spietati" mercenari, pervasi chi da ricordi da dimenticare, chi dalla smania emulatrice. La smitizzazione di Eastwood avviene in virtù di un bilancio femminista per nulla celato (il rimpianto della moglie), dunque si muove su temi basici a cui contrapporre la psichiatria minata di Hackman, spietato doc. L'unico attardato impeto finisce col suggellare un incedere lento e prolisso, per un film in realtà più furbo che sopravvalutato.
MEMORABILE: Gli "anticipi" delle committenti; "Bob l'inglese"; Un cavallo riluttante; La resa dei conti prima del ritorno a casa.

Nicola81 6/12/21 11:23 - 2827 commenti

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Il film che ha consacrato Clint anche come regista è sicuramente un western crepuscolare di buona fattura, ma non quel capolavoro di profondità e intensità che molti sostengono. Apprezzabile il voler smitizzare un genere (e un'epoca) di cui il nostro era stato un'icona, ma la sua trasformazione finale in pistolero infallibile stona con quanto visto in precedenza e la morale di fondo ha l'inconfondibile sapore dell'ipocrisia. Interpretazioni ovviamente eccellenti e Oscar meritato per Hackman, mentre sulle statuette assegnate a film e regia forse si potrebbe discutere.

Pigro 7/12/21 10:39 - 9623 commenti

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Cowboy, cacciatori di taglie e prostitute da saloon, con contorno di sparatorie, cinismo e orizzonti di natura selvaggia: tutto l’armamentario di un classico western visto dal tempo che passa, col vecchio pistolero che sente la fatica degli anni. E tutto assume i contorni di uno stanco funebre grandioso poema. Personaggio chiave è lo scrittore chiamato a registrare e mitizzare i fatti a cui assiste, svelando il senso di un film che non racconta una storia di denaro, onore e vendetta, ma il diabolico rapporto tra la realtà e la sua mistificazione.

Jena 28/02/23 20:48 - 1547 commenti

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Film con cui Clint chiude i conti con il genere western che gli ha dato la celebrità e forse il suo migliore. Per certi versi va molto oltre i suoi precedenti personaggi: qui non c'è redenzione o riscatto, il "buono" è un vecchio killer alcoolizzato che riscopre la sua vera natura omicida, il bene e il male si mescolano per cui nessuno si salva. Girato benissimo, con splendide immagini e fotografia, si vale di un magnifico comparto attoriale: tutti bravi ma lo spietato sceriffo Daggett di Gene Hackman è monumentale. Interessante la riflessione sulla mistificazione della realtà.
MEMORABILE: Il pestaggio di Bob L'Inglese; Il racconto di Hackman sul Baro; La bara di Freeman; La strage finale nel saloon; Le urla di Clint dopo la strage.

Il ferrini 24/06/23 00:49 - 2337 commenti

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Gioiello di Eastwood sia nelle vesti di regista che di attore, film violento (l'inizio è destabilizzante) ma anche toccante (il dialogo con la sfregiata), spesso ironico, eppure permeato da grande malinconia. Hackman superlativo - Oscar meritato - in un ruolo complesso e sfaccettato. Straordinaria l'umanità di Freeman, quasi paterno col "miope" Wolvett, che fa da contraltare alla meschinità di James, il padrone del bordello. Moderno nella visione della prostituzione, finale di inaspettata e rara epicità che resta impresso nella memoria. Imperdibile.
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  • Discussione Tarabas • 4/02/09 11:35
    Segretario - 2069 interventi
    Visto che nel box apposito per le citazioni non ci sta, la metto qui perchè per me è la battuta simbolo di questo capolavoro:

    Munny: "Uccidere un uomo è una cosa grande,Kid.Gli togli tutto quello che ha.E quello che sperava di avere"
    Kid:"Si,ma quelli se lo meritavano,no?"
    Munny:"Tutti ce lo meritiamo, Kid"
  • Discussione Zender • 4/02/09 14:01
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Hai fatto bene, grazie Tarabas.
  • Curiosità Ciavazzaro • 19/10/09 09:34
    Scrivano - 5591 interventi
    Il film venne girato in 39 giorni.

    Fonte:Imdb
  • Homevideo Gestarsh99 • 4/02/12 18:00
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc per Warner Home Video:



    DATI TECNICI

    * Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
    * Formato audio 2.0 Surround Dolby Digital: Italiano Spagnolo Francese Tedesco
    5.1 Dolby Digital: Inglese
    * Sottotitoli Italiano Francese Inglese Spagnolo Portoghese Arabo Tedesco, italiano ed inglese per non udenti
    * Extra Commento
    La produzione
    Scene inedite
    Trailer cinematografico
  • Discussione Daniela • 10/01/14 09:55
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Il recente remake giapponese:
    http://www.youmovies.it/2013/07/15/e-in-arrivo-il-remake-giapponese-di-gli-spietati/

    regista mai sentito, il protagonista è Ken Watanabe, quello che affiancava Cruise ne L'ultimo samurai

    Aspettativa scarsissima, come sempre accade in caso di remake di capolavori, ma hai visto mai... dopotutto il remake sud-coreano de Il buono, il brutto e il cattivo è risultato assai gustoso
  • Discussione Tarabas • 10/01/14 11:48
    Segretario - 2069 interventi
    Watanabe è un grande attore secondo me. In Letters from Iwo Jima è bravissimo.
    Sarei veramente curioso di vederlo, grazie della segnalazione.
  • Discussione Piero68 • 14/01/19 09:10
    Contratto a progetto - 241 interventi
    Nel saloon dopo che Eastwood ha sparato al proprietario con la doppietta:
    Hackman: "Sei un vigliacco bastardo! Non era armato!
    Eastwood: "Beh!, Avrebbe dovuto armarsi visto che ha deciso di addobbare il locale con il sangue del mio amico!"

    Uno dei tanti grandissimi dialoghi del film
    Ultima modifica: 14/01/19 09:11 da Piero68
  • Homevideo Rocchiola • 30/12/19 10:06
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Il BD della Warner uscito nell’ormai lontano 2007 e più volte ristampato resta un ottimo prodotto. L’immagine superpanoramica 2.40 appare pulita e nitida anche nelle scene più buie con una prevalenza di neri profondi ma sempre dettagliati. L’audio italiano in dolby digital 2.0 appare chiaro e discretamente potente.
  • Discussione Buiomega71 • 29/05/20 08:17
    Consigliere - 25892 interventi
    E' mancato Anthony James