In questo capitolo della saga del Pianeta delle scimmie (il penultimo della serie), gli umani hanno ridotto le scimmie a schiavi, ma Cesare (il figlio dell'originale scimpanzè intelligente) prepara una congiura per prendere il potere. L'ottimo Mc Dowall (l'unico attore ad aver interpretato tutti i capitoli della serie), un buon cast di attori, un finale teso e abbastanza catastrofico, lo rendono meritevole di più di una visione.
Dopo l'estinzione dei principali animali domestici a causa di un'epidemia, le scimmie diventano i nuovi schiavi della razza umana. Una di loro, Cesare, guida però la sua specie alla rivolta. Quarto episodio di una delle saghe più longeve della storia del cinema, 1999: conquista della terra è uno dei meno riusciti. L'intento è quello di riprendere le motivazioni socio-politiche del magnifico primo episodio. Tuttavia anche se tecnicamente ben realizzato, il film ha il limite di una sceneggiatura non ben sviluppata. Discreto il cast.
Ormai tutto è pronto affinché le scimmie, schiavizzate e e sfruttate, possano finalmente spezzare le catene e ribellarsi all'uomo. Per fare questo c'è bisogno di Cesare (sic), la scimmia cresciuta del capitolo precedente, che renda i suoi coetanei consapevoli e pronti a seguirlo. Degni di nota sono soprattutto l'inizio, con la rappresentazione della nuova società, ed il finale in crescendo tra violenza e declami dittatoriali. Un robusto B-movie. Originariamente era previsto un altro finale successivamente cambiato e ammansito. Grande Mc Dowall.
La serie comincia a mostrare la corda e oltre che le idee mancano pure i soldi. Rozzo e spacciato per kolossal, ma kolossal non è. Comunque il mestiere di Thompson fa sì che questo quarto capitolo, almeno come intrattenimento, sia godibile. Le scimmie in rivolta contro gli uomini, sparatorie, agguati, scontri interminabili... L'attacco alle forze dell'ordine dei primati guidati da Cesare nelle piazze notturne della città è notevole (merito anche della fotografia di Bruce Surtees) e prende il sapore di un divertente "war movie" urbano.
MEMORABILE: Il monologo finale di Cesare, con la città in fiamme.
Migliore del terzo capitolo, ma inferiore alla chiusa della serie. Uomini e scimmie sono ancora in lotta tra loro: stavolta in modo più feroce e aperto. Non molto originale ma è comunque girato con professionalità e si lascia apprezzare per le riuscite ed azzeccate atmosfere notturne che, unite a scelte più audaci e cattive della sceneggiatura, avrebbero giovato al film dandogli una salubre aura cupa.
Penultimo capitolo della saga del pianeta delle scimmie, è un prodotto dignitoso ma nulla più. Tecnicamente è ben realizzato e la mano di Thompson è solida, però la sceneggiatura non è granchè (non sopporto quando ci sono dialoghi che servono solo a puntulizzare le cose per gli spettatori: esemplari in questo caso gli scambi di battute tra Cesare ed Armando ad inizio film). Anche il finale, pur discreto, con la rivolta dei primati è tirato troppo per le lunghe. Comunque rimane una pellicola vedibile, soprattutto per completezza. **
Molto bello nelle scenografie di sapore neo imperialista che ricordano il quartiere romano dell'Eur, così come alcune divise nere e l'abbigliamento dei cattivi (giacca e dolcevita nero) rimandano al fascismo in un'epoca futurista (almeno per me, e ho trovato la cosa molto evidente nel finale). Il film non a caso punta molto ad essere una metafora del razzismo, ed è per questo tipo di estetica che l'ho trovato interessante e in parte migliore di altri seguiti della saga. Gli effetti speciali e il trucco da scimmie sono ottimi, come sempre.
Dal momento che nei primi due si erano visti gli umani subire le torture più atroci oltre ai linciaggi fisici e morali, in questo si vorrebbe un po' indorare la pillola, motivare i comportamenti delle scimmie appunto nei primi due, visto che come bestie non siamo certo inferiori a loro! Vero che le tecniche difensive degli umani sono paragonabili a un castello di carte e fanno alquanto ridere, ma è notevole il botta-risposta finale fra il perfido governatore e il vincitore Cesare...
MEMORABILE: La statua commemorativa di cani e gatti.
Prima del tracollo del quinto e ultimo capitolo, questo 1999 (in realtà siamo nel 1991) riesce a catturare lo spettatore per la intensa ricostruzione etica del rapporto tra uomo e scimmia in situazioni politiche pseudo-contemporanee. La fine del XX secolo vista con gli occhi della fantapolitica anni '70: se Gremlins fu visto da Francesco Alberoni come un assedio della comunità da un gruppo esterno di invasori, questo 1999 può essere riletto come un rovesciamento di qualunque governo tirannico e dispotico.
Più un episodio che un film autonomo; prosegue infatti le premesse e sviluppa l'evoluzione delle scimmie. I riferimenti anti umani hanno qui una chiara connotazione razzista, non a caso MacDonald è di colore e uno dei pochi amici della causa scimmiesca. Piuttosto violento ma non splatter, una pellicola un po' scura, ambientazione opprimente in un complesso che ricorda l'ufficio di Fantozzi. Interlocutorio.
Continua la saga; qui troviamo Cesare cresciuto e pronto a prendere in mano la sua razza per impossessarsi della terra. Film girato in poche ambientazioni che risulta di conseguenza abbastanza claustrofobico. Ben fatta la rappresentazione della nuova società (priva dei soliti animali domestici) che cerca nelle scimmie i sostituti. Violento a tratti, ma ammirevole nel far capire le sofferenze nella schiavitù. Direi riuscito.
Angoscioso e oscuro, il quarto capitolo della saga decreta l'inizio vero e proprio del "pianeta delle scimmie". La rivolta del proletariato scimmiesco in tuta rossa e verde è cominciata e Cesare dice bene quando proclama: "Non c'è libertà se non con la conquista del potere". Meno simpatico di Fuga dal pianeta delle scimmie ma con un ritmo serrato da war movie urbano e lunghi scontri tra militari umani e scimmie rivoltose.
MEMORABILE: Il finale, con tutta la rabbia e il risentimento delle scimmie sottomesse incarnati nei proclami pieni d'odio di Cesare, mentre la città è in fiamme.
Se il terzo capitolo mi aveva stupefatto (entro certi limiti) nel presentare una qualità artistica più che accettabile, figuriamoci un quarto capitolo. Il soggetto è la ribellione delle scimmie al genere umano. Un'ambientazione cupa e opprimente, un'allegoria ben riuscita di una società in completa mutazione che, ovviamente, ha già passato il limite. Bravissimo Mc Dowall, abile ancora una volta nel rendere il suo personaggio più umano di noi, ma capace di apprendere anche le cose peggiori. Nuovo zuccherino per Montalban: un grande qui sprecato.
La questione tempo continua a intrigarmi e a confondermi. Se ho ben capito dal futuro (III° episodio) arriva il seme che porterà a quel futuro stesso e in questo quarto episodio c'è la conseguenza di quel seme, ora cresciuto. Fuori da tutti i meriti degli episodi della saga e da questo quarto episodio (una conseguenza del terzo), è veramente difficile pensare a questo avanti e indietro nel tempo, con un futuro già scritto e con persone che riescono a cavalcare due millenni di storia influendo sulla storia stessa. Interstellar ha preso spunti...
La questione del paradosso temporale è molto affascinante e ricorda particolarmente Terminator 2; nel film di Cameron l'inizio della fine dell'uomo è scaturita dal progresso tecnologico derivante dal braccio del terminator arrivato dal futuro, in questo caso invece dal figlio di due scimmie venute anch'esse dal futuro. Rispetto ai precedenti capitoli gli anni si vedono e la pellicola appare piuttosto invecchiata e forse la stessa storia, arrivata ormai al quarto capitolo, comincia a essere un po stanca. Comunque non male.
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DiscussioneZender • 27/09/12 14:58 Capo scrivano - 48841 interventi
Fauno, io li ho visti ormai secoli fa, ma rileggendo il tuo commento a me pare si riferisca a Anno 2670: Ultimo atto, non a questo film qui. Sia per la La statua commemorativa di cani e gatti che per la storia del vincitore Cesare. Chiedo conferma anche a chi ha visto i film perché potrei ovviamente ricordare male io.
Confermo Zender, la statua commemorativa di Cesare e lo scontro Aldus (che non è un governatore, ma un generale)Cesare sono in 2670: ultimo atto, NON in 1999:conquista della terra.
In 1999 non ci sono statue ne tantomeno governatori o generali, ma la rivolta delle scimmie schiavizzate contro gli uomini.
Pur avendolo (ri)visto circa un annetto fa, non lo ricordo benissimo (è un fenomeno frequente che comincia a preoccuparmi assai). Comunque anche io direi che non ci sia traccia ne di statua commemorativa per cani e gatti ne tantomeno di governatori perfidi. 2670 lo dovo ancora rivedere (visto solo una volta, al cinema, nel 1974-1975) e.
Con tutto l'affetto che provo per voi, andatevelo a rivedere, perchè la statua commemorativa dei cani e dei gatti è in questo, mentre sempre in questo Cesare è vivo ed è protagonista, e non c'è nessuna statua commemorativa sua (di Cesare, e come mai potrebbe esserci?), che invece c'è nell'ultima scena di 2670:ultimo atto. Io commento i film subito dopo averli visti (e voi lo sapete) e mi riferivo alla violenta disputa col governatore (Uomo!)subito dopo la vittoria. Certe volte mi pare di sognare...FAUNO
Scusa ancora Fauno, stà volta ho preso un granchio! Dannaz...
DiscussioneZender • 28/09/12 12:00 Capo scrivano - 48841 interventi
Beh, la colpa è della mia memoria ovviamente, che ho detto subito essere notoriamente fallace. Mi sembrava strano, nel senso che so che Fauno rispetta sempre l'aurea regola di commentare solo ciò che si è appena visto, e per questo avevo chiesto aiuto a chi di solito ha buona memoria (più di me ci vuol poco) :)
Mi scuso con Fauno ovviamente. Si potrà pure sbagliare, no? Contentissimo quindi che Fauno abbia confermato la sua regola. Benissimo così :)
Mi unisco alle scuse a Fauno. Non mi ricordavo (e non mi ricordo ancora adesso) della statua a cani e gatti e pensavo che si parlasse di un governatore scimmia (invece mi pare di capire che fosse uomo) di cui non rammentavo la presenza in 1999. Ovviamente non mettevo in discussione la buona fede di Fauno, ma piuttosto che avesse confuso i due titoli (un errore sempre possibile, almeno nel mio caso).
Quindi quelli che sbagliavamo eravamo io, Zender e Buio... l'età mi sa che avanza per tutti.