Ammetto di non aver letto Carroll, quindi non posso fare comparazioni con l'originale letterario. Ammetto anche di essere un fan sfegatato di Burton, con il quale tendo a essere piuttosto indulgente perché il suo cinema, anche quando è imperfetto, continua a essere unico, specie di questi tempi. Il film segue il classico canovaccio fantasy da "Viaggio dell'eroe", ma le invenzioni visive lo differenziano dalla massa, così come i tocchi di umorismo macabro e il particolare modo di trattare il rapporto realtà-fantasia... e la magia è assicurata.
MEMORABILE: Lo Stregatto; i cambi di dimensione di Alice.
Film che fa degli effetti speciali ed ovviamente del 3d la sua forza. Tim Burton, nonostante mi sia sembrato privo di idee suggestive e di originalità, ha reso questa storia almeno non noiosa, con personaggi simpatici. La Hathaway però è troppo antipatica...
Non mi aspettavo un capolavoro e un capolavoro non ho visto. Tralasciando la totale inutilità degli occhialini 3D (fino a quando andranno avanti con questa pagliacciata delle versioni 3D?) e concentrandosi sulle "qualità" dell'opera posso dire che è sicuramente un film godibilissimo ma che pecca per i gravi difetti di sceneggiatura e soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi.
Visto (inutilmente) in 3D, il film è molto ben realizzato sotto il profilo estetico, ma i cambiamenti apportati alla trama risultano poco chiari. Uno dei pregi del libro di Carroll era proprio l'imprevedibilità e l'originalità della trama, mentre qui si assiste ad uno svolgimento piuttosto convenzionale. Per carità, Burton è bravo, ma non posso fare a meno di pensare che, se questa trasposizione fosse stata più fedele all'originale, il risultato sarebbe stato eccezionale. Comunque buono.
MEMORABILE: Lo Stregatto; la svampita Regina Bianca che prepara la pozione.
Ripeto quello già scritto da altri: inutile la visione in 3D. Tolto quello il film mi è piaciucchiato. Ottime le scenografie e gli effetti ma, come Paese delle Meraviglie, mi è parso troppo "burtoniano" (dark). Il film praticamente è un ipotetico seguito del racconto originale e ruba il finale a "La Bella Addormentata nel Bosco". Piacevole visione ma da Burton (e Depp) mi aspetto di più.
Filmettino che di burtoniano ha ben poco ma che nel suo complesso è gradevole. Perfino Depp sembra non essere a proprio agio in un film ben confezionato ma senza spessore. Interessanti alcuni personaggi (lo stregatto, il coniglio amico del cappellaio, le rane e la regina di cuori) stucchevoli altri. Burton sembrerebbe più il produttore di un film del genere piuttosto che il regista.
Buon film come spesso accade con Tim Burton, ma per essere totalmente sinceri mi aspettavo qualcosina in più. Ecco la "svampita" Alice che torna nel paese delle meraviglie e ne deve salvare le sorti. Bravissimo Johnny Depp, come sempre quando interpreta personaggi estrosi, nel ruolo del cappellaio matto. Un appunto per il trucco, veramente bello.
Alice è cresciuta, e ha trovato adozione tra le pagine di Jane Austen: evidentemente la "Prima Volta" non aveva imparato la lezione, così torna nel Paese delle Meraviglie a recuperar la sua "moltezza". I primi 40 minuti hanno del miracoloso. Poi, mano a mano che il film tradisce le pagine di Carroll e prende risoluto il viatico del fantasy, si banalizza: perde fascino, potenza, incisività. I personaggi umanizzati, smarrita l'indole concettuale del romanzo, si commutano in macchiette; Alice è configurata come "suffragetta" e Burton - ancora una volta - fa cilecca. Pretestuoso. Accessorio il 3D.
MEMORABILE: L'indice d'involuzione autoriale: il Brucaliffo che si trasforma in farfalla... ohi ohi...
Ennesima favola nera girata da Tim Burton come libera interpretazione del romanzo di Lewis Carroll. Le ambientazioni, per quanto fantastiche, si rifanno allo stile del regista con quel misto di dark/gotico che ha da sempre contraddistinto le sue opere. Ben caratterizzati i personaggi con le loro ambiguità e spesso si ride di buon gusto.
Il film lascia un po' a desiderare in quanto è stata privilegiata la costruzione tecnica di un mondo da favola e non riesce a far immedesimare con l'ambito favolistico che dovrebbe ricreare. Ho notato che in sala anche diversi bambini non rimangono entusiasti ed è un forte indizio che Burton, nonostante l'impegno tecnico e immagini che acquistano una particolare prospettiva anche in 2D, abbia fatto un lavoro in cui, col sicuro richiamo del 3D, è stato privilegiato l'obiettivo del ritorno economico. **!
Nell'Alice di Tim Burton dov'è Tim Burton? Si è perso nel piattume di una storia disneyana all'ennesima potenza, sebbene i soggetti alla base del film presentino aspetti tutt'altro che "classici". Il film si guarda, per carità, ma, a questo punto, molto meglio l'originale cartone. E poi, ripeto, dov'è la mano di Tim? Il suo genio? Boh.. filmetto con un buon cast, ma la regia è anonima e il 3d la solita buffonata.
Dopo aver letto i vari commenti di critici e non, mi aspettavo qualcosa di inferiore per lo standard di Tim Burton. E invece mi sono ritrovato davanti a un film di fantasia che si distacca notevolmente dai precursori. Forse non è esaltato dall'originalità della storia né dell'intreccio, ma è comunque un buon prodotto. Il 3D si poteva benissimo risparmiare: escluse le scene di volo e della caduta è infatti inesistente. Ottimo come al solito l'istrionico Johnny Depp, che è però troppo "utilizzato" e fa troppa ombra al resto del cast.
Alice senza meraviglie. Sceneggiatura modestissima, ci sono buchi narrativi giganteschi, tutti i sottintesi maturi sono stati lavati via, persino eviscerata la componente psichedelica dell'Alice animato, rimane un Barbie Raperonzolo con degli effetti meglio realizzati. I personaggi non coinvolgono, inutile la presenza di Depp trasformato in fastidioso cicisbeo dai colori acidi, Alice discreta e sexy nell'armatura per combattere contro il fratello di Reptilicus, terribile la Regina Bianca.
Alla notizia del progetto, chi più chi meno, ci si aspettava Alice in Burtonland e, da questo punto di vista, la delusione è forte. Nessuna invenzione visiva degna di nota, anzi anche qui, come in La fabbrica di cioccolato (dove si citava Kubrick), si getta fumo negli occhi dei critici ammiccando all'Empireo (la battaglia finale tra gli eserciti della Regina Rossa e della Regina bianca è tanto Alexander Nevskij). L'unico personaggio cui, effettivamente, viene conferita nuova vita è il Cappellaio Matto: ma, si sa, quella è opera di Johnny Depp.
Troppo burtoniano visivamente, troppo poco nello svolgimento della storia. L'Alice del romanzo di Carrol era saccentina e capricciosa, questa è anonima, ennesima eroina fantasy. Da Burton mi aspettavo qualcosa di più. Buona però la caratterizzazione della Regina di Cuori.
A tratti, visivamente stimolante. Ma dopo i primi venti minuti, colpa anche di una storia poco interessante e di personaggi che scimmiottano se stessi fino alla nausea, la pellicola perde sempre più di mordente, trascinandosi fino al finale, che è quasi una liberazione. Il 3D è pressochè inutile. Doveva essere più curato, soprattutto in un film come questo, che fa dell'aspetto visivo la sua forza (le immagini sono tutto), penalizzando però quello verbale, dove neanche il cappellaio matto, con i suoi discorsi folli, riesce a risollevare più di tanto la situazione. Vedibile, ma deludente.
MEMORABILE: L'estirpazione oculare, il quarto di Luna che diventa il sorriso del gatto (miglior personaggio) e le teste galleggianti (momenti di puro Burton).
Adattando i due libri di Carroll con protagonista Alice, Burton ne tira fuori un buon film che, viste le sue qualità registiche, avrebbe però potuto essere molto migliore. Se infatti è bello e ben realizzato dal punto di vista visivo (si vedano soprattutto le scenografie), lo stesso non si può dire del plot narrativo. L'inizio e la fine sono fuori contesto, alcune differenze rispetto ai romanzi non giovano, mentre buona è la parte centrale che può contare su un bel ritmo. Bravissima la Bonham Cartet e bella prova per la giovane Wasilowska.
MEMORABILE: Il castello della regina "rossa" col suo fossato-fiume pieno di teste mozzate.
Belle scenografie, ottimo lavoro del reparto costumi, brava Helena Bonham Carter, ma con i complimenti mi fermerei qui. Quella di Burton è un'opera di banalizzazione dei classici di Carroll; l'idea di una rilettura non è di per sè errata (oggi inevitabilmente l'anarchia in chiave anti-vittoriana del prototipo perde di mordente), ma il risultato è un fantasy luccicante e senz'anima. Depp fa un po' la caricatura di sè stesso, mentre l'Alice proto-femminista di Mia Wasikowska non resta impressa.
MEMORABILE: La caduta di Alice nel pozzo, forse l'unico momento in cui il 3d rappresenta un valore aggiunto per la pellicola.
Sulla carta la storia ideale per il talento visionario di Tim Burton; in pratica però l'incontro tra il regista americano e i personaggi creati da Carroll si rivela deludente. Non tanto per la messa in scena (anche se certe ricostruzioni cominciano a mostrare un po' la corda), quanto per la struttura narrativa e la sceneggiatura priva di mordente e poco coinvolgente per lo spettatore. Anche il tanto celebrato Johnny Depp è una volta tanto un po' troppo lezioso.
Sono partito prevenuto, cioè sapendo che il film non avrebbe raccontato la solita Alice; ed è vero ciò che hanno sostenuto tantissimi: da Tim ci si sarebbe aspettato di più (visto anche quanto per questo Alice ci ha fatto stare sulle spine); nel complesso il film intrattiene e diverte, con una grafica spettacolare curatissima nelle forme e nei colori (come vuole la tradizione burtoniana) e con un buon tipo di umorismo. Però in un certo senso la struttura narrativa manca di vero coinvolgimento e Depp non è speciale come al solito.
MEMORABILE: Il leprotto psicopatico all'ora del the.
Delusione cocente. Alice riletta senza genio e senza estro, appiattendo la storia e i personaggi, con eredità visive dal capolavoro d'animazione del '51 e CG perlopiù mediocre e artefatta. Si salva una isterica e caricaturale Regina Rossa a cui sono regalate le battute e i siparetti migliori; invece inutile e ingombrante il cappellaio di Depp e molto scialba la protagonista. Più che brutto, inutile.
Alice guarda gli stregatti e gli stregatti guardano lo spettatore che vorrebbe assistere a tutt'altro film. Passo falsissimo di Tim Burton, proprio nell'arena che gli sarebbe più congeniale, questo Alice. Come in Big fish il papà dello Scissorhand dimostra che quando ha campo liberissimo la sua vis immaginifica può essergli da freno. Manca la durezza-satirica che imperniava il capolavoro nero-fondente, assente l'apologo moralizzante della società se non nello spiritoso incipit fanta-reale. Un mondo caramellato che ha il sapore neutro del Tortinsù, ma invece di far crescere, fa cadere le braccia.
Mi aspettavo qualche cosa di meglio, ma nelle rappresentazioni di opere d'altri Tim Burton ci ha abituato al suo autentico stravolgimento della storia. Questa infatti è incentrata sul personaggio del cappellaio (interpretato da un buon Johnny Depp). Alice perde valore durante il suo viaggio riacquistandolo nel finale. Rimane bella e marcata la mano del solito Burton che rende il tutto piacevolmente dark.
Già dopo i primi venti minuti di pellicola si respira in maniera lapalissiana quanto la società disneyana possa aver compromesso il genio di Tim Burton. Nell'idea che dà di voler accontentare tutti i generi di spettatori crea un complesso assolutamente deludente. Artefatti i movimenti dei personaggi fantastici, una grafica che poteva essere migliore e una storia che formalmente non ha senso. Un minestrone di personaggi alla Caroll che di Caroll alla fine non hanno più niente inchinandosi alle leggi di mercato.
Beh anche Tim Burton si è un po' seduto... soldi ne ha fatti tanti e il genio ribelle e dark di capolavori come Beetlejuice, i primi Batman, Sleepy Hollow, Ed Wood ecc si getta nelle braccia Disney e ci regala un buon film per famiglie, senza sprecarsi troppo... Visivamente il film non si discute ed è una gioia per gli occhi ma manca di mordente e di inventiva, nel senso che scorre via abbastanza banale. Meglio sicuramente il Parnassus di Gilliam. Bene la Carter e Glover, anche la protagonista è bravina, Depp è troppo infantile e gigione...
Non sembra neanche un film di Tim Burton. Cinema posticcio, plastificato, avulso da qualsivoglia bagliore di creatività. Di guizzi registici non ne rimembro neanche uno, di recitazione è impossibile o quasi parlare, dato che non s'intende assolutamente dove cominci e dove finisca quella "autentica". Avviluppiamo con un velo pietoso quel Johnny Depp ossessivamente cercato dalla macchina da presa senza il benché minimo motivo logico (le sue battute suscitano perplessità... e non perché interpreti il Cappellaio Matto). Enorme buco nell'acqua.
Burton banalizza Carroll: la storia del ritorno di Alice nel Paese dopo un po' di anni è raccontata come un viaggio avventuroso in cui si rinuncia alla fantasia dei libri originari per optare per una rimasticata polpetta fantasy di lotta "bene vs male" (con piatta sceneggiatura). Non solo: il tutto viene "normalizzato" in una cornice insulsa ed esplicativa, con finale di rara bruttezza. Eppure balena lo scintillio visionario del regista in una descrizione cupa di un non-luogo in declino di intensa suggestione. Peccato per il talento sprecato.
Visivamente stimolante, narrativamente troppo poco coinvolgente. Da Burton mi aspettavo più brio ed ironia, soprattutto quest'ultima, in quanto la storia di Alice con i suoi strampalatissimi personaggi si presterebbe ad una rivisitazione quasi comica. Buone le interpretazioni degli attori e l'impianto scenico (quasi del tutto digitale ovviamente), però l'occasione è mancata.
Una falla nella filmografia di capolavori di Tim Burton. Tutto troppo sottotono, nonostante le tecniche visive all'avanguardia. Una Alice senza personalità, un Depp portato al limite ma giù di corda (imbarazzante poi nel siparietto della deliranza). Una trama troppo lineare nello svolgimento (con alcune forzature in certi casi) e troppo confusionale nei singoli momenti. Si dà per scontato che tutti conoscano la storia di Alice, ma se così non fosse sarebbe difficile comprendere tutto a pieno. Si salva la brava Helena Bonham-Carter/Regina Rossa.
Questa Alice incantata, a metà strada tra il figurativo e il cartone animato, risulta un po' plastificata per l'uso eccessivo delle tecniche computerizzate che tolgono alla favola il suo alone di mistero accattivante. Un'occasione mancata, dunque, anche per la recitazione sommersa da un'orgia di colori e di effetti da cui non se ne esce più vivi e di cui francamente ne faremmo volentieri a meno.
Se il film fosse di un altro regista se ne potrebbe sicuramente parlare in maniera completamente posivita. Essendoci Tim Burton di mezzo era invece lecito aspettarsi qualcosa di più. Visivamente allettante, la pellicola manca dell'humor nero a cui ci ha abituato il regista e il suo tocco dark viene smorzato da troppo ammiccamenti Disney. Nel tentativo di fare un film per grandi e piccini Burton finisce con il deludere gli uni e spaventare gli altri. Imperdonabili i castelli-fotocopia dell'emblema Buena Vista Pictures.
Da estimatore dell'Alice di Carroll e collezionista di edizioni del libro e di ogni adattamento cinematografico possibile, devo dire che non mi ha affatto convinto questa Alice adolescente e proto-femminista. Un film visivamente interessante (inutile il 3-D, comunque) ma in definitiva velleitario. Burton non può imporre la "sua" estetica in ogni film che fa! Da vedere in lingua originale, anche perché alcune voci non funzionano (vedi lo Stregatto, banalizzato da Gianni Giuliano: avrebbe funzionato meglio uno come, che so, Massimo Lodolo).
Che delusione! Da Burton mi aspetto sempre delle buone pellicole, ma in questo caso ho visto davvero poco di buono. Colpa dei produttori? Non c'è nulla di artistico, l'impressione dominante è che Alice sia solo un prodotto per avere un ritorno economico. Pessimo e basso nella sceneggiatura, mi ha profondamente colpito in negativo. Il punto più basso della carriera di Burton. Spero non si sia già venduto e che possa tornare al più presto quel genio che era. Un peccato.
Tim in Wonderland, great expectations. Risultato modesto. Visivamente molto bello (persino in tv), manca quasi totalmente nel coinvolgere lo spettatore e la rutilante messa in scena diventa man mano posticcia e inutile, alla fine quasi fastidiosa, come la gobba del tappeto sotto il quale è stata nascosta la polvere del salotto. Anche il cast funziona a metà, con l'isterica Red Queen molto più interessante della sorella. Depp fa Depp, la debuttante Alice non è male. Il migliore è il gatto del Cheshire, che scompare dietro il suo sorriso.
Ignobile polpettone preconfezionato per il successo al botteghino. Tim Burton ha finito da un pezzo di raccontare storie interessanti e in questa noiosissima rivisitazione della storia di Alice ci propina tutto il suo repertorio di feticci gotici e la sempre detestabile attuale consorte Bonham-Carter. Depp fa Depp che fa Jack Sparrow e Willy Wonka ed è penoso. Insopportabili musiche del solito Elfman. Ignobile come al solito Anne Hathaway. La protagonista è di uno squallore grigio.
Quando il troppo storpia! È questa l'unica riflessione che mi viene in mente dopo la visione. Burton ha smesso da un pezzo di essere un talento visionario e il ricorso eccessivo, sistematico alle scene in CG (molto ma molto di più del girato reale che si limita giusto a poche scene) trasforma il film in uno stupido video-game. Cast inadeguato, odiosa la Hathaway; alcune scene talmente mal confezionate (vedi lo scontro col Ciciarampa) da farlo sembrare quasi un b-movie. Eccessivamente pubblicizzato, è semplicemente un prodotto per fare cassa.
Tra i film recenti di Burton (da Sleepy Hollow in poi per intenderci), è praticamente l'unico ad avermi soddisfatto del tutto. Certo, il regista probabilmente ignora l'antico adagio per cui "il troppo stroppia": un calderone di immagini, effetti e personaggi si mescola quasi alla rinfusa, più che Alice sembra Labyrinth. Però il regista recupera, per una volta, quel tocco "emozionale" che lo aveva fatto tanto amare, in passato. Peccato per le scene finali (trionfo di prevedibilità), ma nel complesso resta un buon film, a mio parere...
Che dire di questo film? Sicuramente un Burton minore. Visivamente è bello e piace (la ricostruzione cupa e gotica del Sottomondo - come viene chiamato - è ottima, così come il design dei vari personaggi e creature di cui il mio preferito in assoluto è lo Stregatto) ma la storia è insipida, inconcludente e, al termine della visione, il film non lascia nulla. Un polpettone tutto fumo e niente arrosto.
MEMORABILE: Tutte le scene con lo Stregatto, a mio parere il miglior personaggio del romanzo di Carroll.
La trama non poteva che essere folle, allucinogena, ma dai personaggi di Tim Burton mi aspettavo molto di più. I soldati-carta da gioco si notano appena, la regina bianca è irritante e comunque tutto il contesto sembra un po' piatto (se escludiamo l'estetica). Alla fine quello che rimane è l'enigma del cappellaio e qualche altra citazione dal libro originale. Non all'altezza del cartone classico.
MEMORABILE: Che differenza c'è tra un corvo e una scrivania?
Quando l'uso della computergrafica risulta intelligente il risultato è assicurato. Dal genio di Tim Burton un cordiale benvenuto nel paese delle meraviglie. Nessuno all'infuori di Johnny Deep avrebbe potuto interpretare meglio il ruolo del cappellaio matto, ma la vera sospresa è stata Helena Bonham Carter, la regina rossa, qui in una performance da grido nonostante lo "storpiamento" a seguito degli effetti speciali. Omaggio e onore all'opera di Carroll. Divertente e trascinante, nonchè garbatamente umoristico.
La “naturale” rivisitazione burtoniana dell’opera di Carroll prestava il fianco al rischio di stucchevoli esasperazioni le quali, pur non completamente evitate, risultano inferiori alle più infauste aspettative. Tim da Burbank piega il sottomondo di Alice al proprio lato vittoriano (Sleepy Hollow), propedeutico alla un po’ coartata lettura da romanzo di formazione. Nota stonata il cappellaio spleenato di Depp, bilanciato dall’ironia della Red Queen bettedaviseggiante della Carter e dalla ultràbuonista Regina Bianca della Hathaway. Intriga la Wasikowska.
Partiamo col presupposto che la storia è nota e arcinota, forse la più geniale disneyana. Chi meglio di Tim Burton poteva prenderne possesso? Il mio voto è positivo. Non bisognerebbe fare paragoni con l'animato ma bisognerebbe rileggere la storia con mente libera da immagini già precostituite, anche se probabilmente è (giustamente) impossibile. Deep è troppo insistentemente ripreso dalla telecamera, non beneficiandone oltremodo. Ottimi effetti speciali e brava la giovane Alice.
Fantastica rivisitazione tridimensionale delle avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Burton ha la grande intuizione di mantenere più o meno intatti i protagonisti e soprattutto la loro splendida caratterizzazione e di spostare la storia a tredici anni dopo le prime esperienze di Alice nel meraviglioso mondo. Eccetto il pessimo finale (quello reale, non fantastico), la pellicola risulta gradevole e divertente per la maggior parte della sua durata, anche se c'è da dire che alcuni aspetti, reiterati più volte, diventano leggermente noiosi.
MEMORABILE: “Non ti obbediremo più, maledetta capocciona!”
Film ignobile, che tradisce in maniera raccapricciante il capolavoro di Carroll. Tim Burton rendendo Alice un'adulta (addirittura una guerriera, un'eroina) l'ha uccisa, inquinando, sporcando e violentando irrimediabilmente il meraviglioso mondo fiabesco, surreale, folle e divertentissimo che il genio di Carroll ha saputo creare. Da non far vedere ai bambini. Distruggere i sogni è un crimine per cui non c'è perdono: con questo film Tim Burton si è scavato una fossa da cui non uscirà più.
Alice, ora fanciulla pallidissima in odor di matrimonio, torna nel paese delle meraviglie per sconfiggere un mostro alato e consentire alla svenevole regina bianca di strappare la corona del regno alla capocciona regina rossa... Chi meglio del visionario Burton per riproporre il mondo incantevole ed inquietante creato da Carroll? Ed invece no, è uno di quei casi in cui la consonanza danneggia. Nel cast, bene Bonham Carter, al solito mostrizzata, ma Depp tocca il fondo. Film a tratti visivamente "bello" ma stucchevole, noioso e con un epilogo deprimente in cui la fantasia si dà al commercio.
MEMORABILE: In peggio: la "delidanza" del Cappellaio Matto
Se le fiabe altro non sono che racconti horror per bambini, qui l'estetica di Burton estremizza proprio tale concetto. Alice combatte tra mostri, teste bislunghe o mozzate, animali bizzarri; il tutto in un contesto dark, terrifico, laddove a ogni angolo un pericolo può pararsi innanzi la nostra giovane protagonista. Il lavoro di CGI è sfruttato in maniera intelligente e la Bonham Carter raggiunge l'acme del sublime, superando in fantasia e visionarietà anche il trasformista Depp. Elegantemente sexy la Hathaway di biancovestita.
Delusione per chi agogna al racconto cartaceo di Lewis Carroll, poiché manca tutta l'anarchia, il nonsense beckettiano alla "Aspettando Godot", l'incoscienza infantile e l'inspiegabile come concetto da cogliere senza farsi troppe domande. Qui viene riadattata la dicotomia regina buona e cattiva e Alice è una Giovanna D'Arco armata come il San Giorgio contro il drago proiettata verso l'emancipazione, creando il sequel di un classico modificato nel suo significato, pur apprezzando gli effetti che rimandano alla fiaba ma solo a livello estetico.
Alice, cresciuta, torna nel Paese delle Meraviglie e sembra più occupata a essere ribelle che a farsi meravigliare. La trama non riesce a catturare l'attenzione dello spettatore, complice anche un'atmosfera generale che sa molto di digitale e poco di fiabesco. L'unico personaggio veramente riuscito è quello di Helena Bonham Carter con la testa ingrossata, che fa apprezzare l'effetto speciale. Sono lontani i tempi di Sleepy Hollow... Tim Burton o altri registi in queste produzioni Disney risultato tutti simili.
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DiscussioneZender • 11/03/10 19:34 Capo scrivano - 47727 interventi
Sì, in effetti poi mi rendo conto che è difficile spiegare a parole un effetto 3D malriuscito :). Mi incuriosisce ulteriormente, la cosa.
Zender ebbe a dire: Sì, in effetti poi mi rendo conto che è difficile spiegare a parole un effetto 3D malriuscito :). Mi incuriosisce ulteriormente, la cosa.
sì, è pazzesco: è come se la messa a fuoco di un dettaglio dipendesse da te, dalla tua vista, perché quel dettaglio deve essere a fuoco, è troppo in evidenza, quindi non può trattarsi di un errore, e invece per quanto ti sforzi non riesci a focalizzare l'oggetto... alla fine ti arrendi e gliela dai sù... roba da friggersi i neuroni :)
Il 3D, secondo me, è una buona invenzione se vista con i giusti supporti. Ho infatti scoperto che molto di questo effetto viene "annullato" dalla pessima qualità degli occhialini. Recandomi infatti sempre allo stesso cinema, dove forniscono solo occhialini con lenti in plastica, ho visto molti film (tra cui il colossale Avatar) in 3D, fastidioso per gli occhi. Poi per Alice in Wonderland(che paradossalmente ha "poco" 3D) mi sono recato in un altro cinema dove forniscono occhialini con lenti di vetro (infatti, a differenza degli altri, questi vanno restituiti dopo la visione del film) che vengo detti "Dolby Cinema". Insomma dopo aver visto Alice con questi occhialini, mi sono subito ricreduto per quello che riguarda il 3D. Vi consiglio (se ne avete l'occasione) di provarli, perchè forse, permettono di sfruttare la non-malvagia invenzione del 3D.
Harrys ebbe a dire: Io ho sempre assistito a spettacoli "Dolby 3-D" e resto della mia opinione... Però dicono che la tecnologia "X-Pand" sia migliore. Ma io penso che in sostanza il 3D sia sempre lo stesso. Certo che visto con supporti pessimi non rende molto e disturba anche la vista. Ho letto il tuo precendente commento: cosa intendi per effetto rollercoaster, quello delle scene "in volo", e cosa non ti piace esattamente di questo effetto? (Perdona l'ignoranza in materia)
Gli esperti dicono che la differenza tra le due tecnologie è netta. Io non posso giudicare, visto che fino ad ora ho usufruito solamente del "Dolby 3-D"...
Con effetto "rollercoaster" mi riferivo semplicemente al livello di spettacolarità che questi film raggiungono (o potrebbero raggiungere, dipende dai punti di vista...).
Personalmente non intendo molto di supporti come 3D o altro, ma avendo avuto l'occasione di vedere sia Alice che Avatar in questo modo (cioè in 3D), la mia personalissima idea è che se per Avatar era essenziale perchè faceva parte del film stesso l'utilizzo di una tecnologia di questo tipo (cioè il film a servizio del 3D), per Alice il suo utilizzo poteva essere evitato. Ma capisco che le ragioni commerciali oramai abbiano la meglio su tutto.
HomevideoGestarsh99 • 13/09/11 00:04 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc (+ E-Copy) per Walt Disney Studios Home Entertainment:
DATI TECNICI
* Formato video 1,78:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Fiammingo
5.1 DTS: Italiano Olandese
5.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Italiano Inglese Inglese NU Olandese
* Extra Il cappellaio matto
Alla scoperta di Alice
Gli effetti speciali di Alice in Wonderland