Restiamo amici - Film (2018)

Commedia malriuscita, diretta con pesantezza da Grimaldi che azzera il ritmo di una sceneggiatura altrimenti discretamente briosa. Gli attori se la cavano bene (soprattutto Riondino) ma poco possono di fronte a un'operazione che sa di sciatto. La vicenda è costellata di colpi di scena prevedibili (e a volte mal proposti) ma che sarebbero anche accettabili se tutto scorresse liscio e ci fosse maggior coesione nel tutto. Infilata forzatamente la solita storiella d'amore, qualche gag muove al sorriso ma nel complesso siamo nella mediocrità.

Peculiare commedia impostata sul meccanismo della truffa per risolvere i problemi economici di tre amici di vecchia data. I primi minuti invogliano alla visione: il ritmo è vivace e la storia riesce un minimo a incuriosire; ma è un fuoco di paglia giacché il film inizia a perdere smalto con una vicenda che si fa sempre più caotica e in cui, a un certo punto, si trova difficoltà nel comprenderne gli sviluppi. Nel cast Riondino se la cava discretamente; insopportabile Roja; completamente esornativa la Placido. Facilmente eludibile.

Anche quando trova buoni spunti, il cinema italiano spesso non li sviluppa a dovere. È il caso di questa commedia di Grimaldi al centro del quale c’è un tentativo di truffa operato per soldi da due amici d’infanzia. Un film dalla sceneggiatura appena abbozzata, con personaggi che non vanno oltre la macchietta e con una storiella amorosa attaccata alla buona. Il “naufragio” artistico coinvolge purtroppo anche due validi interpreti nostrani come Riondino e Roja. Da evitare.

Commedia dalla trama abbastanza intricata, con un buon apporto da parte dei tre protagonisti, soprattutto il sempre brillante Roja. Restano però alcune perplessità, come la storia degli adolescenti piuttosto banale e la regia decisamente sempliciotta (e anche un po' lenta) a dispetto di una pellicola in cui si poteva fare molto di più. Si è visto di meglio, ma anche di peggio.

Commedia piuttosto debole di breve durata che vede tre amici alle prese con un'eredità. Tra edulcorati colpi di scena e una storiella d'amore si giunge a un finale probabilmente scontato. Nel cast spicca Riondino mentre Roja e De Rienzo non incidono più di tanto. Abbastanza ridicolo Marescotti abbigliato come un Harleysta. Complessivamente carente ma non proprio da buttare.

Tre amici e una girandola di truffe che coinvolgono più persone. Trama inverosimile che per stemperare i toni da commedia inserisce la solita love story (ovviamente a lieto fine) tra uno degli interpreti principali e un'affascinante donna divorziata. Il ritmo è discontinuo, un po' di azione la si vede soltanto negli ultimi venti minuti giungendo a un colpo di scena che di sorprendente non ha nulla in realtà. Cast sufficiente nel quale spicca il bravo Roja nella parte del simpatico mascalzone (al compianto De Rienzo viene invece affidato un personaggio anonimo che ne spegne la verve).

Pellicola decisamente debole e con una sceneggiatura scialba che regala pochissimi momenti passabili e non rende merito al valido cast, che ne esce zoppicante. Forse a salvarsi più di tutti sono Michele Riondino e Alessandro Roja, ma siamo ai limiti della sufficienza. Qualche sorriso abbozzato per un film francamente evitabile. Regia spenta di Antonello Grimaldi.