Muori di lei - Film (2025)

Muori di lei

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La nostra recensione di Muori di lei

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Certo se ti trovi in pieno lockdown da Covid 19 con la vicina che ha le sembianze ultrasexy di Marela Garriga e tua moglie, medico, è via tutto il giorno (spesso la pure la notte) è difficile non cadere in tentazione. Luca (Scamarcio) ci cade. Professore di filosofia costretto dall'annuncio di Giuseppe Conte del 10 marzo 2020 a chiudersi in casa per non incorrere nel contagio, fa didattica a distanza: siede davanti al PC e tiene la sua lezione agli studenti collegati. Ma oltre il tavolo, oltre la finestra, nel palazzo di fronte, c'è lei, Amanda (Garriga), giovane costretta dal lockdown a restare nel bed and breakfast al quale si accede dalla porta davanti a quella di Luca....Leggi tutto Il primo incontro è cortese, asettico (lei va a chiedere di ricaricare il telefono in casa di lui), ma quando Luca la vede ballare sensualmente alla finestra ne resta irrimediabilmente folgorato. La conosce meglio, passa ore intere sul terrazzo con lei mentre Sara (Giannetta), sua moglie, è fuori; finché un giorno succede quello che si immaginava potesse succedere fin dal primo scambio di sguardi.

Scatta la passione, travolgente come il cinema la descrive da decenni: amplessi durante i quali si sondano i corpi con primi piani anatomici, volti rapiti dal desiderio impetuoso che poi si placa d'improvviso con lo stacco della coppia nel letto, uno accanto all'altro. Separata, la vita di ogni giorno: le lezioni, la spesa in coda al supermercato col collega misogino (interpretato dal simpatico Francesco Brandi) che si lancia in buffe battute, Sara che arriva stremata a casa dopo una giornata in ospedale a salvare vite, di tanto in tanto la visita del suocero (Pierobon), spregevole figura di medico arricchitosi lavorando in clinica (la figlia no, ha preferito la sanità pubblica) che non perde occasione per lanciare scorrette frecciate a Luca, colpevole solo di aver accantonato ogni ambizione per accontentarsi di una vita ordinaria.

Un tran tran che prosegue senza troppe variazioni e l'unica intrusione di Cosimo (Beranek), l'uomo di Amanda, che Luca vede dalla finestra maltrattare la ragazza. Perché lei continua a rifiutare di sporgere denuncia? Nell'ultima parte molte sono le cose che si scopriranno, alcune davvero sorprendenti; rialzeranno le sorti di un film che fin lì aveva sviluppato la sceneggiatura a partire da un soggetto di due righe, racchiuso nell'elementare relazione tra lui, lei e l'altra.

L'isolamento da Corona virus ci fa tornare indietro di qualche anno, racconta di una realtà che ci distrusse e insieme ci consegnò l'affrancamento impensabile dalle invasioni turistiche, regalandoci per qualche tempo la magia di grandi città deserte (una passeggiata per Roma nel silenzio più totale non poteva mancare). Il dramma collettivo si riverbera in un Luca conscio di sbagliare ma schiavo di un'endemica tendenza a procrastinare ogni decisione prima di giungere all'irreparabile.

Con una Giannetta defilata rispetto ai due amanti di fuoco, la trama risulta assai banale nell'insieme; pur tuttavia la seriosità di uno Scamarcio che nel ruolo bene si muove contribuisce a dare credibilità alla vicenda (più costruita e meno stratificata la performance della Garriga, che comunque la sua parte la fa); poi la svolta thriller dell'ultima parte, che rimescola le carte e dà nuovo senso al tutto, fino a raggiungere una chiusura coerente e nient'affatto consolatoria. Un dramma dalle sfumature erotiche che individua in Amanda la vera figura chiave (come d'altra parte precisa Luca con voce fuori campo fin dall'inizio) e nel protagonista un James Stewart più ingenuo, pavido e umano, destinato a trovarsi schiacciato negli ingranaggi dell'imprevista svolta thriller.

Pochi attori in scena (Pierobon e Brandi gli unici in vista, con merito, tra i secondari), due più uno (la Giannetta, ottima “comprimaria”) al centro, almeno un'idea notevole (il vetro che di notte si fa specchio) e un film discretamente confezionato, che carbura lento per trovare infine una sua dimensione, alimentato anche da una colonna sonora curata con attenzione.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/03/25 DAL DAVINOTTI
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Markus 29/03/25 20:26 - 3767 commenti

I gusti di Markus

Il "lockdown" della primavera 2020 fa da cornice a una vicenda di corna e sangue. Al centro dell'attenzione c'è Scamarcio, che interpreta un personaggio scanzonato: un insegnante bonaccione, più interessato agli istinti che alla morale. Il ritratto che il regista costruisce si arricchisce con la Garriga, nei panni della terza incomoda e la Giannetta, che in un'occasione mostra il seno. Il ritmo complessivo del film è sonnacchioso, ma il finale riesce a risollevare l'attenzione, anche se arriva un po' tardi.

Gabrius79 1/04/25 10:03 - 1517 commenti

I gusti di Gabrius79

Film che parte dal lockdown in Italia del marzo 2020 (con tanto di annuncio televisivo del presidente Conte) e da lì sviluppa una storia fatta di sesso e tradimento, con Scamarcio e la Garriga piuttosto bravi ma di certo non supportati da una sceneggiatura degna di nota, quantomeno nella prima parte. Poi nella seconda qualcosa si muove e ci saranno momenti davvero inaspettati e sconvolgenti. Non mancano scene simpatiche grazie a Pierobon e a Brandi. La Giannetta sta un passo indietro ma si comporta dignitosamente.

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