Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dopo l'esplosione commerciale dei GUERRIERI DELLA NOTTE e 1997 FUGA DA NEW YORK (due film concettualmente simili) nasce in Italia il filone avventuroso-violento, che sulla scia di Hill e Carpenter vede nascere 1990 I GUERRIERI DEL BRONX di Castellari (con relativo seguito) e altri lavori come questo 2019 LA CADUTA DI NEW YORK. Terminata la terza guerra atomica la Grande Mela è ridotta a un ammasso di macerie e la razza umana è in pericolo: non esistono più donne fertili e da dieci anni non nascono...Leggi tutto bambini. A cercare Melissa, l'ultima donna ancora capace di procreare, il gran capo (Edmund Purdom) manda il guerriero Parsifal (Sopkiw), vestito di stracci e accompagnato da due degni compagni di ventura. Il film racconta le peripezie dei tre eroi, ai quali presto si aggiungeranno un nano e Big Ape (George Eastman), due esponenti di alcune tribù locali, attraverso una New York in disfacimento. Purtroppo qualche scenografia azzeccata non basta a valorizzare un’odissea insipida e senza nerbo, in cui la violenza la fa da padrona (c'è anche qualche buon effetto splatter come una testa frantumata è una “debulbizzazione oculare”) tra risse e pestaggi più degni di uno spaghetti-western che di operazioni simili. Laddove Hill e Carpenter giocavano con la tensione e gli sguardi dei “warriors”, il nostro Sergio Martino (celatosi sotto lo pseudonimo di Martin Dolman) usa il ritmo frenetico e la scazzottata perenne. C'è anche Anna Kanakis (prima della plastica al naso) nei panni di una crudele dark lady. Musiche alla Simonetti dei gloriosi Oliver Onions.

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Modo 15/09/15 10:50 - 975 commenti

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Sono gli anni dello scopiazzamento a basso costo. Film apocalittico dove non nascono più bimbi da 10 anni e si cerca di porre rimedio con tentati esperimenti sulla popolazione newyorkese... Sergio Martino rivisita in salsa nostrana le orme di noti cult. Di positivo c'è che il film raggiunge momenti di trash inarrivabili nelle altre pellicole americane. Inutile dire che il budget è ridotto all'osso e l'immaginazione spesso non può colmare tale abisso. Meglio le scene girate nei sotterranei che in superficie.

Il Gobbo 19/05/07 18:58 - 3015 commenti

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Ottimo post-atomico martiniano oggetto di culto tarantinesco, il che gli ha regalato un certo fulgore. Martino si affanna a dire che fu scritto prima di 1997 fuga da New York, ma la, ehm, carenza di prove induce a soprassedere. Meglio limitarsi a constatare la buona resa spettacolare, qualche trovata non male, l'ennesima conferma della straordinaria capacità italica - al tempo in cui c'era una cosa chiamata cinema - di cannibalizzare modelli stranieri con esiti dignitosi. Sopkiw farà poi Blastfighter con Bava jr.

Schramm 26/11/07 00:54 - 3733 commenti

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Sbrindellatissimo rip-off stracult de 1997 fuga da New York, Blade runner e Il pianeta delle scimmie con echi de I guerrieri della notte a far da rosmarino. La trashacchiata e la vena plagiara rasentano il sublime quando entra in scena un nano chiamato Kirk! Dialoghi e situazioni che fanno i funamboli su una corda della dignità sempre pronta a spezzarsi, f/x discreti, attori da canile municipale, scenografie spesso risibili, senso del ritmo altalenante e doverosamente para-wagneriana (e niente male davvero) la colonna sonora.

Stubby 30/12/07 15:13 - 1147 commenti

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Pochissimi mezzi a disposizione ma chi se ne importa quando ci sono tante idee. Un film molto buono che intrattiene benissimo grazie a continue trovate che lo rendono sempre interessante. Sembra di assistere ad uno sheckeraggio di varie pellicole americane di successo (includendo anche Mad Max), ma ciò che ne esce non è un miscuglio senza senso ma qualcosa di veramente godibile e avvincente. Bravi gli attori, soprattutto Puppo e Eastman.

Caesars 17/01/08 09:06 - 3884 commenti

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Sergio Martino, che qui si firma Martin Dolman, dirige una pellicola che prende spunti da una marea di film americani (di ben altra qualità): i più evidenti sono 1997 fuga da new York e I guerrieri della notte, ma non mancano echi di Mad Max e Il pianeta delle scimmie. Il risultato finale può anche divertire ma è obbiettivamente di una pochezza disarmante; se aggiungiamo il fatto che gli attori non sono certo dei mostri sacri il quadro è completo. Da consigliare solo ai cultori del cosiddetto "trash".

Homesick 7/04/08 17:48 - 5737 commenti

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Martino sfonda la barriera del low-budget e sa come trasformare gli stabilimenti romani della De Paolis nei bassifondi newyorkesi contaminati dalle radiazioni di una guerra termonucleare. Ritmo e azione serratissimi sostenuti dalle incalzanti musiche dei De Angelis; qualche scena splatter, scenari ora sfavillanti e futuristi, ora aridi e desolati, ora putridi e apocalittici. L’insipido seppur scattante Sopkiw si fa rubare la scena da Montefiori, che irrompe scimmiesco e circense, e da Puppo, attivissimo in un raro ruolo da semi-protagonista.

Herrkinski 8/12/09 15:44 - 8437 commenti

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Non male, dopotutto, questo post-apocalittico alla Martino. Prendendo da classici del periodo come Mad Max, 1997 Fuga Da New York e Il Pianeta Delle Scimmie, il regista riesce comunque a creare un film divertente, godibilissimo, con personaggi azzeccati e un ritmo elevatissimo, che non lascia mai scendere l'attenzione. Nonostante i pochissimi mezzi a disposizione, le scenografie sono credibili e non mancano buoni effetti splatter; peccato solo per gli effetti visivi tipo i laser (veramente tremendi). Stracult Eastman, Sopkiw discreto. **1/2

Rambo90 12/01/10 00:00 - 7837 commenti

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Trashissimo film diretto da Martin Dolman alias Sergio Martino con pochi mezzi (e si vede). Attori assurdi (chi è Michael Sopkiw?), scazzottate ridicole e idee riciclate da altri film (la missione di Fuga da New York, il duello delle macchine da Death Race, le scimmie del film con Charlton Heston). Unici punti a favore il ritmo, la musica dei fratelli De Angelis e l'idea del mondo senza bambini (che sarà poi copiata da I figli degli uomini).

Manahmanah 13/06/10 22:15 - 7 commenti

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Maquettes, miniature: l’incipit di “2019” la dice lunga sulla miseria dell’operazione. Intrufolatosi nel filone dei post-nuke, il filmetto di Martino si rivela sin da subito senz’arte né parte. L’universo immaginato dal regista+Gastaldi è torvo, splatteroso e angosciosamente nichilista, ma la pletora di ratti ammollo, il sangue fintissimo e gli effetti da oratorio, servono solo a condire il fallimento di un’ideuzza bacata. Intanto, il protagonista USA si gode la vacanza romana, la Monnier esibisce il grugno, Anna Cagna-kis il vecchio nasone.

Lucius 29/11/11 20:24 - 3029 commenti

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La sceneggiatura è di quelle all'avanguardia, sfruttata negli anni a venire in numerosi film, ma la messa in scena è veramente poor e soprattutto la fotografia è del tutto assente. Si salvano le scene girate sottosuolo, che primeggiano rispetto a quelle in superficie, in cui si notano i fondali clamorosamente finti. Il trucco è indecente e il film sembra girato svogliatamente. Passo falso di Martino.

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Disorder 2/01/12 12:06 - 1416 commenti

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Poteva essere il solito post-apocalittico di serie B, trash ma tutto sommato divertente; è invece un lavoro lento ed incredibilmente noioso. Colpa della trama, che pesca troppo dai classici di genere (Fuga da New York ovviamente, ma anche I guerrieri della notte e Mad Max), creando un mix di personaggi e situazioni ad alto tasso di prevedibilità. Si aggiungano le solite location scontate di genere (cave e deserti vari) e la noia è servita. Salverei solo l'incipit, che anticipa clamorosamente quello del successivo e celeberrimo Ken il guerriero.

Jurgen77 14/01/13 13:38 - 629 commenti

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Parata di "star" del genere post-atomico italiano! Ambientazioni abbastanza ridicole (Studi De Paolis) ed effetti speciali scadenti. La trama è abbastanza nei canoni del genere. L'azione tuttavia non manca, come l'elevata dose di violenza. Debitore al film capostipite di Carpenter, il film si lascia guardare, ma nulla più. Triste vedere Edmound Purdom recitare un ruolo mediocre.

Enzus79 14/03/13 15:34 - 3059 commenti

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Storia post atomica diretta da uno dei registi del nostro cinema bis: Sergio Martino. Seppur la trama abbia qualcosa di interessante, risulta a tratti davvero noiosa e ripetitiva. Michael Sopkiw non convince per niente, la Kanakis più bella che brava. Si poteva fare molto di più.

Jdelarge 4/04/14 21:01 - 1000 commenti

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Ad una palese carenza di fondi risponde una messinscena per niente malvagia che, grazie alla mano dell'esperto Martino, riesce a dare alla pellicola almeno un motivo per esistere, dato che la trama è riciclata e gli attori non sono certamente di prim'ordine. Un film che a tratti assume, molto probabilmente in maniera involontaria, sembianze fiabesche, che la colonna sonora dei fratelli De Angelis riporta subito su binari trash e di tutt'altro genere. Confuso e pasticciato, ma guardabile.

Minitina80 28/07/17 10:42 - 3106 commenti

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A prescindere dalle influenze che è possibile riconoscere in esso, Martino può dire di avercela fatta nella rischiosa impresa di realizzare un post-atomico e senza aver preso una cantonata. La sceneggiatura, infatti, regge benissimo e lodevole è lo sforzo nel valorizzare i costumi e le scenografie rendendoli il più possibile credibili. Nel panorama italiano rimane tra gli episodi più riusciti e un posto al sole è in grado di ritagliarselo nel mare magnum di un genere in cui non è certamente facile avventurarsi.

Anthonyvm 17/05/18 22:30 - 6134 commenti

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Un post-apocalittico migliore di quanto non sembri a prima vista: si tratta di un concentrato di follie fra scene d'azione scalmanate, inseguimenti, mutazioni, androidi, abbondanti scene splatter a condire il tutto e a conferire un tono da B-horror che non stona mai. Povero nell'aspetto, ma non nelle idee, che per quanto siano over-the-top e assemblate disordinatamente nascondono piccole perle, una su tutte l'ultima donna fertile rimasta sulla terra, ripresa ne I figli degli uomini. Divertente e spensierato, di più non si può pretendere.
MEMORABILE: I suoni emessi dalle pistole laser; George Eastman nei panni di un uomo scimmia.

Maik271 15/06/18 11:06 - 436 commenti

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Pellicola low budget italiana che scopiazza spudoratamente da "1997 Fuga da New York e da I guerrieri della notte restando comunque godibile nonostante alcuni dialoghi piuttosto imbarazzanti. Nel cast, di livello piuttosto basso e con l'immancabile belloccio americano, troviamo il mitico Montefiori in versione Pianeta delle scimmie. Le musiche sono azzeccate così come tutto sommato le scenografie, povere ma efficaci. Mettiamoci poi un po' di splatter e il gioco è fatto. Simpatico.
MEMORABILE: La fuga nella galleria.

Ryo 17/01/19 00:10 - 2169 commenti

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Ecco come ci vedevano negli anni 80, noi uomini del 2019: disastrati da un’ambientazione post-atomica alla Mad Max. La sceneggiatura non ha molto da offrire ed è un film che tiene banco giusto per le scene d’azione non male e i numerosi effetti splatter. Protagonista belloccio ma inespressivo, compagine femminile dalle generose grazie e stop. Per essere un prodotto italiano dell’era d’oro della nostra serie B non ci si può lamentare.

Ronax 18/10/19 00:48 - 1322 commenti

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Il 2019 volge al termine ma New York è ancora lì: sono le imprevidenze della fantascienza quando data troppo vicino le sue previsioni apocalittiche. Inutile fare la lista dei saccheggi cinematografici su cui si costruisce questo post-atomico di Martino, che comunque svela una confezione mediamente superiore alla media del filone e che offre qualche emozione soprattutto nelle scene d'azione mentre cade nei siparietti intimisti e nella consueta moralina pacifista. Attori modesti e particolarmente grottesca la Kanakis nei panni di una simil Ilsa.
MEMORABILE: I figli scimmie di Montefiori.

Taxius 11/04/20 16:07 - 1656 commenti

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Con due lire e un po' di nastro adesivo il buon Martino riesce a ricostruire un più che convincente mondo post-apocalittico fatto di rottami e spazzatura, cosa che invece non è riuscita a molti altri suoi colleghi che al contrario hanno partorito spesos pellicole imbarazzanti. La trama è quella che è, una scopiazzatatura del quasi omonimo film di Carpenter, ma a questo ci si passa sopra, del resto siamo dinnanzi a un genere di cinema italiano abituato a cannibalizzare pellicole straniere. Per gli appassionati del genere è da vedere.

Martin Dolman (Sergio Martino) HA DIRETTO ANCHE...

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Markus 26/09/21 11:15 - 3731 commenti

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Nel cosiddetto "post-atomico", filone nato e consumatosi nel giro pochi anni, all'inizio degli Anni '80, ci si infila anche il veterano dei film di genere Sergio Martino (che qui si firma come Martin Dolman). Cinema di derivazione statunitense, decisamente poverello (New York, ridotta in macerie, è un palese modellino!) e con scene tutto sommato funzionali e talvolta raccapriccianti. Una pellicola onesta, senza pretese, inutile davvero cavarci qualcosa di buono se non un semplice intrattenimento... decisamente trash.

Rigoletto 17/12/21 12:46 - 1811 commenti

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Bastano pochi minuti per vedere i volti di Bastianoni e Cianfriglia per rendersi conto in quali (buone) mani si è finiti, poi si incappa in Romano Puppo che sovente ruba la scena un protagonista (Sopkiw) tanto nobile di viso quanto povero di carisma; il tutto in un film apocalittico che può non piacere nella realizzazione ma ha una sua visionarietà che merita considerazione. Sergio Martino non al suo meglio, ma il suo è un trash più che dignitoso.
MEMORABILE: Cameo di classe di Edmund Purdom.

Nick franc 31/01/22 23:43 - 546 commenti

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Uno dei capisaldi del post-atomico italico: Martino racconta la storia di un manipolo di eroi volti a salvare l'ultima donna fertile creando un prodotto di solido intrattenimento. Tra svariati "prestiti" presi qua e là, il regista sopperisce ai mezzi non eccelsi imprimendo alla pellicola un ritmo spedito, tra dialoghi spassosamente smargiassi e momenti che oscillano tra il trash e il cult e non rinuncia a una discreta cura formale (merito anche del lavoro scenografico di Geleng). Peccato che il cast, Puppo e Eastman a parte, sia così anonimo. Buone le musiche dei De Angelis.
MEMORABILE: Eastman Big Ape; La fuga in galleria; "La grande mela al forno".

Reeves 31/12/23 08:20 - 2622 commenti

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Decisamente il migliore dei film postatomici girati in Italia con budget limitatissimi e destinati soprattutto al mercato delle videocassette. Qui si parla di fecondità smarrita a causa di un disastro atomico e di una New York ridotta in macerie. I mezzi sono quelli che sono, ma Sergio Martino è un signor regista e il film si lascia vedere, riservando anche qualche sorpresa. Anche se un po' avanti con gli anni i nostri stuntmen (soprattutto Cianfriglia) fanno ancora grande e simpatico spettacolo.

Bullseye2 1/06/24 21:40 - 479 commenti

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Tra i migliori film del bravissimo Martino e tra gli esempi più validi del post-atomico italiano: un film che non ha nulla da invidiare ai capolavori del genere d'oltreoceano. Regista e sceneggiatori creano un mondo nuovo ed entusiasmante "campionando" e incollando Scott, Miller, Carpenter, Hill, Castellari e, perché no, anche Il pianeta delle scimmie. Nonostante l'esiguità del budget (e i modellini forse troppo "giocattolosi" - peccato veniale) la qualità dello spettacolo resta altissima. Quando i registi italiani "lo facevano meglio", a volte anche anticipando il futuro.

Buiomega71 13/08/24 00:42 - 3018 commenti

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Un ispiratissimo Martino, che dona tocchi visionari notevoli (una cupa New York marcissima, la tana di Big Ape con manichini e bambolotti ingannatori che riecheggiano il Martino in nero, la fiera con l'imbonitrice robotica), impazzite schegge ultrasplatter (occhi cavati, teste che esplodono, sbudellamenti, cadaveri divorati dai ratti che nemmeno in Wild beasts), un ritmo sostenutissimo e rimandi alle favole (La bella e la bestia, La bella addormentata). Si tira in ballo ZPG, ma anticipa Interstellar. Favolosi i modellini naif "cozziani", in una quasi perfezione del cinema di genere.
MEMORABILE: La contaminata calva: "Guardate, un bambino! "; La spietatezza della Kanakis; L'entrata nelle putride fogne; La crichtoniana operazione oculistica.
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  • Discussione Nick franc • 7/04/22 15:53
    Servizio caffè - 179 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Nick franc ebbe a dire:
    Nel frattempo avevo ritrovato anche la clip con la Tani da W la foca.

    https://youtu.be/kvo5WcGq0GI.
    sei un eroe! dubbi sottozero, ora. certo che ce la mettevano proprio tutta per imbruttirla!

    Nel libro di Cavenaghi la Hernandez non viene mai citata: manca sia nell'elenco Attori-Personaggi (dove sono elencati anche tutti gli n.c.) e successivamente nel libro non se ne parla mai.
    tra gli n.c. figurano mica i generici mancanti sopra elencati? ripeilogando: il contaminato anziano, la contaminata orba (cacciati e uccisi nel primo repulisti eurack), i punk che assistono al nevada race, il/la clown che premia parsifal,, il professore (padre di Melissa), trovato morto da D'Ecclesia.


    No, mi dispiace. Ci sono riportati solo quelli già presenti nella scheda del Davinotti. Nessun altro.
  • Discussione Schramm • 7/04/22 16:13
    Scrivano - 7738 interventi
    ok. provvedo a correggere e rinfocolare i caratteristi ed n.c. fin qui individuati allora (vedi pagina precedente). se dovessero esserci errori, dammi pure una voce!
    Ultima modifica: 7/04/22 16:14 da Schramm
  • Discussione Schramm • 7/04/22 17:36
    Scrivano - 7738 interventi
    nick, aggiornata lista e inseriti anche Cianfriglia e Galimberti, fammi cotesemente sapere se corrispondono. grazie.
  • Discussione Nick franc • 7/04/22 18:44
    Servizio caffè - 179 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    nick, aggiornata lista e inseriti anche Cianfriglia e Galimberti, fammi cotesemente sapere se corrispondono. grazie.

    Giovanni Cianfriglia ok, il personaggio si chiama esattamente Panther.

    Dovresti a questo punto cancellare la Fibbi come infermiera.

    Bruno Romagnoli viene indicato come Pilota della confederazione (uno dei due che prelevano Parsifal dal deserto?)

    Nei crediti (ma senza foto) ci sono indicati come soldati Eurac anche Omero Capanna, Domenico Cianfriglia.

    Per quanto riguarda il contaminato non potrebbe essere il direttore della fotografia Giancarlo Ferrando?
    Ultima modifica: 7/04/22 19:01 da Nick franc
  • Discussione Schramm • 7/04/22 19:08
    Scrivano - 7738 interventi
    Nick franc ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    nick, aggiornata lista e inseriti anche Cianfriglia e Galimberti, fammi cotesemente sapere se corrispondono. grazie.

    Giovanni Cianfriglia ok, il personaggio si chiama esattamente Panther.

    Dovresti a questo punto cancellare la Fibbi come infermiera.

    Bruno Romagnoli viene indicato come Pilota della confederazione (uno dei due che prelevano Parsifal dal deserto?)

    Nei crediti (ma senza foto) ci sono indicati come soldati Eurac anche Omero Capanna, Domenico Cianfriglia.

    Per quanto riguarda il contaminato non potrebbe essere il direttore della fotografia Giancarlo Ferrando?
    ottimo, grazie.
    la fibbi modificata da mò.
    bruno romagnoli dovrebbe essere quello che parla via radio a parsifal prima di tramortirlo, dovrei vedere delle foto per raffrontarlo. omero capanna e domenico cianfriglia non identificati. andrebbe circostanziata la scena d'appartenenza. considera che gli eurack sono quasi sempre coperti dal casco che li rende irriconoscibili. ferrando provo a vedere se trovo foto in giro, ma giurerei che è lo stesso caratterista che in tuareg viene ucciso da uno sparo in fronte all'inizio..
  • Discussione Schramm • 8/04/22 19:05
    Scrivano - 7738 interventi
    nick, data un'occhiata alle foto di ferrando. non mi pare lui. all'epoca di 2019 era giovane e coi capelli neri. il caratterista cui faccio riferimento è il contaminato anziano con la barba che cerca vanamente di ripararsi e viene stecchito col lanciafiamme dopo che urla "no! no! non uccidetemi!"
    le foto trovate in rete di romagnoli non combaciano col volto di nessuno dei due piloti confederati. deve essere un generico omonimo.
    altri caratteristi del film da cercare
    -il cacciatore col berretto sadomaso in pelle
    -il contaminato con baffoni e giacca jeans
    -il punk del nevada race con la striscia rossa alla bowie
    -il clochard che vince il contest ratti e si bomba la monnier
    -i due contaminati che espellono vomito verde uccisi da parsifal
    -l'uomoscimmia che mostra tanto di lingua (enorme) ad askin atterrato da parsifal
    il libro li annovera?!

  • Discussione Nick franc • 8/04/22 19:15
    Servizio caffè - 179 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    nick, data un'occhiata alle foto di ferrando. non mi pare lui. all'epoca di 2019 era giovane e coi capelli neri. il caratterista cui faccio riferimento è il contaminato anziano con la barba che cerca vanamente di ripararsi e viene stecchito col lanciafiamme dopo che urla "no! no! non uccidetemi!"
    le foto trovate in rete di romagnoli non combaciano col volto di nessuno dei due piloti confederati. deve essere un generico omonimo.
    altri caratteristi del film da cercare
    -il cacciatore col berretto sadomaso in pelle
    -il contaminato con baffoni e giacca jeans
    -il punk del nevada race con la striscia rossa alla bowie
    -il clochard che vince il contest ratti e si bomba la monnier
    -i due contaminati che espellono vomito verde uccisi da parsifal
    -l'uomoscimmia che mostra tanto di lingua (enorme) ad askin atterrato da parsifal
    il libro li annovera?!
    Sul libro non sono annoverati. Domani provo a ridare un'occhiata veloce al film e ricontrollo un paio di cose. Ferrando io in realtà lo avevo associato al contaminato ucciso da Parsifal nel deserto ma riguardando meglio non mi pare lui. I non riportati nel cast è probabile siano generici di Cinecittà.
  • Discussione Schramm • 8/04/22 19:56
    Scrivano - 7738 interventi
    Nick franc ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    nick, data un'occhiata alle foto di ferrando. non mi pare lui. all'epoca di 2019 era giovane e coi capelli neri. il caratterista cui faccio riferimento è il contaminato anziano con la barba che cerca vanamente di ripararsi e viene stecchito col lanciafiamme dopo che urla "no! no! non uccidetemi!"
    le foto trovate in rete di romagnoli non combaciano col volto di nessuno dei due piloti confederati. deve essere un generico omonimo.
    altri caratteristi del film da cercare
    -il cacciatore col berretto sadomaso in pelle
    -il contaminato con baffoni e giacca jeans
    -il punk del nevada race con la striscia rossa alla bowie
    -il clochard che vince il contest ratti e si bomba la monnier
    -i due contaminati che espellono vomito verde uccisi da parsifal
    -l'uomoscimmia che mostra tanto di lingua (enorme) ad askin atterrato da parsifal
    il libro li annovera?!
    Sul libro non sono annoverati. Domani provo a ridare un'occhiata veloce al film e ricontrollo un paio di cose. Ferrando io in realtà lo avevo associato al contaminato ucciso da Parsifal nel deserto ma riguardando meglio non mi pare lui. I non riportati nel cast è probabile siano generici di Cinecittà.

    Se mi passi la mail ho gli screenshots di tutti/e ;)
  • Discussione Buiomega71 • 13/08/24 10:22
    Consigliere - 26630 interventi
    Rassegna estiva:
    Postatomica-L'estate italiana del dopobomba
     

    Il post-atomico italico per antonomasia, la quasi perfezione del cinema di genere con un Sergio Martino ispiratissimo, che torna all'artigiana genialità dell'Isola degli uomini pesce.

    Tutto è azzeccato, dai personaggi (e agli attori che li interpretano), ai fantastici modellini "cozziani" stile Spazio 1999 (la base in Alaska), alle impazzite schegge splatter dalle derive fulciane , orchestrate da un Maurizio Trani eccezzionale (occhi cavati, teste che esplodono, sbudellamenti, cadaveri divorati dai topi che nemmeno in Wild Beasts, crichtoniane operazioni oculistiche), una cupa e marcissima New York che si dipana in putride fogne, rovine, cimiteri di autobus, tunnel invalicabili e desolazione da discarica all'aperto.

    Notevoli , poi, i tocchi visionari martiniani, l'inizio col trombettista infetto che suona davanti alle rovine di New York, la parte alla Mad Max mista Bartel/Corman , nella vittoria di Parsifal con la fiera jodorowskiana e l'imbonitrice robotica, la tana di Big Ape (immenso, in tutti i sensi, Luigi Montefiori in uno dei suoi ruoli migliori) con ingannevoli manichini e bambolotti, che sembra riportare alla dimensione del Martino in nero, la caccia ai topi da parte del gruppo di contaminati capeggiata da Hal Yamanouchi (le frustate, la infetta/calva affamata di bambini che pare la controfigura degli assassini con alopecia nel cult liebermaniano), la stanza blindata dove giace l'ultima donna fertile sulla terra, i rimandi alle fiabe (La bella addormentata, La bella e la bestia), la spietatezza del nuovo ordine nazifascista, comandato da una specie di Joe Pilato (grande performance di Serge Feuillard con la passione per Picasso) e dalla crudele quanto infida Anna Kanakis (in mise da mistress BDSM. scortata da una comparsa che mi è parso il critico cinematografico Joe Denti).

    Si prende il concetto di ZPG, riformulandolo al contrario, ma anticipando Interstellar (costruire astronavi per solcare altri pianeti dove l'umanità possa ricominciare una nuova vita), Carpenter è ripreso e saccheggiato (il tunnel zeppo di insidie al posto del ponte minato, la missione suicida di Parsifal dove "a New York è facile entrare, ma impossibile uscirne", i clan dei reietti, la stessa OST dei De Angelis che ricalca lo score carpenteriano, quel che resta dei numeri grotteschi da cabaret della morte), ma Martino lo fa con ingegno, arguzia, gran ritmo, senso dello spettacolo, visceralità, scorie radioattive di quello che è, forse, l'ultimo vero cinema di genere e senza dubbio uno dei suoi film migliori in assoluto (dove si ritrovano tracce da Mannaja-l'esercito a cavallo in una spettrale New York, L'isola degli uomini pesce-la fuga nelle fogne come le grotte dell'ittico Dottor Moreau, il professore e sua figlia mantenuta in stato vegetativo- e, soprattutto, La montagna del Dio cannibale-il covo dei mangiatori di topi con i tre "eroi" imprigionati dalle catene, e i replicanti che torneranno, nelle distese desertiche, nel meno incisivo Vendetta dal futuro).

    E tra cyborg, pustole, incroci zoofili, transessuali e licenza di uccidere come premio, mostruosi ratti all'Ultima carica di Ben, volti devastati dalle radiazioni e la putrescente aria infetta di una New York come anticamera dell'inferno, Martino, forse inconsapevolmente, o forse, no, nella figura di Big Ape che ingravida la "bella addormentata" unica speranza per l'umanità, da genialmente l'imput per un (im)possibile prequel del Pianeta delle scimmie.

    SPOILER
    Cultissima, poi, la scena in cui il nano Kirk si infilza, suicidandosi, tra gli spuntoni di un motore, dopo aver urlato in faccia ad un soldato Eurak: "Sei una merdaaaaa"
    FINE SPOILER

    2019 è l'esempio calzante della massima espressione del cosidetto b-movie nostrano, che nulla ha da invidiare alle produzioni cormaniane del periodo.

    Curiosamente le goffe pistole "futuristiche laser" stordenti dei due uomini che usano per catturare Parsifal nel deserto, sono del tutto simili a quella usata da Jane Fonda in Barbarella.



    Ultima modifica: 13/08/24 13:26 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 13/08/24 10:35
    Consigliere - 26630 interventi
    Il dvd edito dalla Mustang Entertainment

    Formato: 1.85:1
    Audio: italiano
    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti

    Confermo che è la stessa versione presente nella vhs della Magnum 3b

    Immagine al minuto 0.14.30

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images69/PDVD-382.jpg[/img]
    Ultima modifica: 13/08/24 11:20 da Zender