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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sommergendolo sempre più di elogi gli hanno fatto forse credere di poter fare qualsiasi cosa. Cronenberg è un eccellente regista, un vero autore, ma il confrontarsi con un tema così “normale” come la follia di matrice edipica non gli ha giovato; ha finito per girare il prodotto più scialbo della sua carriera partendo da un soggetto esilissimo e cercando di sostanziarlo attraverso l'ossessionante paranoia del protagonista: per l'intera (breve, per fortuna) durata del film, Ralph Fiennes si aggira per il set bisbigliando mozziconi di frasi, appuntando parole scritte in maniera incomprensibile su di un diario che nasconde accuratamente, ritornando mentalmente sulla scena della sua infanzia rivedendosi...Leggi tutto bambino vessato dal padre (Gabriel Byrne) e coccolato dalla madre. Tornando ai suoi lavori più ambigui come il meraviglioso PASTO NUDO o l’interessante CRASH, Cronenberg si focalizza sulla distorsione mentale senza però caratterizzarla con qualcosa di originale e incanalandosi così in un filone quasi “mainstream” che non gli appartiene. E’ vero, c'è una forza innegabile nella messa in scena scarna, nello squallore ricercato delle scenografie in disfacimento e Fiennes regge bene quella che però è una parte troppo facile, una parte sognata dai più grandi attori; fare il pazzo dà lustro, ma farlo così non dice molto: ci si astrae e il gioco è fatto. SPIDER manderà forse in visibilio la critica pronta a gridare al miracolo di fronte a tanta ambizione autoriale, a tanta estenuante lentezza, ma al film manca la profondità che lo sostenga davvero. Chissà, l'avesse girato un giovane regista italiano sarebbero magari tutti usciti dal cinema anestetizzati e delusi. Resta impresso, sì, certo...

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Giapo 27/04/07 10:06 - 243 commenti

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Angosciante ritratto di una mente disturbata alle prese coi fantasmi del proprio passato. Suggestiva e inquietante come sempre la regia di Cronenberg, che si diverte a rappresentare metafore del ragno sotto tutte le sue forme: nella fisicità di Spider da piccolo, nel modo in cui tesse la sua tela di ricordi e in diversi elementi visivi. Penalizzato da un’ eccessiva lentezza, è un film sopraffino che si gusta fotogramma per fotogramma. Eccezionali le performances di Ralph Fiennes e Miranda Richardson, impegnata in ben tre ruoli.

Puppigallo 22/01/08 09:53 - 5258 commenti

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La bravura di Fiennes non sta nel fare il matto, ma nell’autoannullarsi quasi totalmente, gettando però, qua e là, un osso allo spettatore, biascicando qualcosa di persino comprensibile, che fa inevitabilmente tirare un sospiro di sollievo dopo tanta nebbia e confusione mentale. Infatti, a parte le ricostruzioni, si vive solo delle poche briciole che il protagonista dissemina con parsimonia, tra un’ossessione e l’altra, tentando di far luce sull’oscuro, traumatico passato. Detto questo, il film è piuttosto lento e pesante, ma meritevole comunque di visione. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: I tre sciroccati all’aria aperta, ognuno dei quali fruga nei pantaloni per motivi diversi.

Hackett 24/03/08 10:26 - 1865 commenti

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Questo film segna un po' il confine dell' evoluzione tematica di Cronenberg, da regista della mutazione della carne a quello della mutazione della mente. Portando sullo schermo il buon libro di Patrick McGrath il regista canadese non cade nei clichè tipici di chi cerca di rappresentare la follia e con buon senso abbandona la narrazione in prima persona presente nel libro. Se si aggiungono una fotografia eccezionale ed uno straordinario trio di attori l'opera risulta davvero riuscita.

Herrkinski 3/07/08 23:28 - 8072 commenti

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Dopo l'exploit drammatico di M. Butterfly, con questo film Cronenberg tenta nuovamente di confrontarsi con un cinema diverso dai suoi standard. Quindi stavolta niente mutazioni, pulsioni sessuali deviate, contagi e via dicendo, ma solo la follia e i labirinti della mente umana. Cronenberg adatta il romanzo di McGrath e ne trae un film autoriale, interpretato con passione da un Ralph Fiennes inedito, contornato da altri ottimi comprimari. La storia va seguita con attenzione perché spesso si rischia di perdersi. Buono, ma non è vero Cronenberg.

Flazich 15/07/08 15:38 - 667 commenti

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Spider segna il punto di svolta del cinema di Cronenberg. Sembra quasi che il regista canadese abbandoni le tematiche tipiche dei suoi film ma è solo apparenza. È solo che la metamorfosi non è più fisica e tangibile. Siamo di fronte a una mutazione del cinema stesso: le tematiche cambiano, diventano più mature e più complesse. Anche i lavori successivi confermeranno questa svolta. Il regista riesce a sfuggire al suo stesso cinema.

Galbo 20/07/08 20:12 - 12380 commenti

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Bella trasposizione cinematografica del notevole libro di Patrick McGrath operata da un ispirato David Cronenberg che realizza uno dei migliori "viaggi" cinematografici nell'universo della follia umana, spesso tradendo efficacemente la pagina scritta ma introducendo elementi visivi di grande suggestione anche attraverso ottime fotografia e scenografia ed un eccellente gruppo di attori tra i quali il bravissimo Fiennes.

Rebis 26/08/08 22:55 - 2331 commenti

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Come per metonimia, la memoria ristruttura la logica del sentimento prodotto dall’istinto – il rifiuto della sessualità materna – eludendo la realtà in funzione di una ricomposizione del disordine interiore, crea causalità fittizie che producono azione ed effetto, percezione ultima. La connessione stabilita tra i significati delle cose è un tessuto immaginativo, un reticolo arbitrario che sfama solo la necessità di senso. Siamo tutti mutanti psicotici riverberanti risonanze distorte di un reale inattingibile. Fiennes di maniera; esorbitante e trina la Richardson. Immenso Croneneberg.

Caesars 21/12/09 09:07 - 3777 commenti

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Bella incursione di David Cronenberg all'interno di una mente che soffre di grandissimi disagi. Un film non facilissimo, il rischio di annoiare lo spettatore era veramente forte, che la sapiente regia riesce a rendere interessante, aiutato in ciò anche dalle prove attoriali di tutti i protagonisti. Sicuramente il regista canadese negli ultimi anni si è evoluto parecchio arrivando ad un cinema più "mainstream", ma mantenendo una personalità molto forte che lo continua a contaddistinguere. Forse non per tutti i gusti ma consigliato.

G.enriquez 29/03/10 03:18 - 121 commenti

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Mi sono avvicinato a questo film credendo si trattasse di un capolavoro. A mio avviso non lo è affatto. Il personaggio di Fiennes è troppo piatto, eppure ce n'era carne al fuoco per costruire un protagonista dalla mille sfaccettature psicologiche. Cronenberg infatti si preoccupa più di tessere metafore visive che rimandano alla ricostruzione del ricordo (la tela del ragno, il puzzle), piuttosto che dare un reale spessore psicologico al personaggio. Non è un filmaccio per carità, ma siamo soltanto un gradino sopra.

Cotola 29/09/11 23:44 - 9009 commenti

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Un Cronenberg poco conosciuto e celebrato, eppure non privo di fascino e di interesse. Il regista canadese si mostra all’altezza della pagina scritta da cui è tratto, riuscendo a tessere discretamente una ragnatela alla fine della quale ci svela cosa nasconde l’animo del protagonista. Proprio quest’ultimo elemento è il più debole, mentre la descrizione della follia è riuscita. Un plauso ai due protagonisti pricipali Un buon film.

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Nando 9/01/12 00:45 - 3810 commenti

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Le turbe psichiche di un uomo legato drammaticamente al suo passato familiare. Uno sviluppo narrativo in cui il torbido e l'inquieto si miscelano validamente nonostante qualche lentezza. Fiennes e la Richardson sono egregi nelle loro interpretazioni e tutto il clima trasuda follia.

Capannelle 15/01/12 19:04 - 4398 commenti

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Cronenberg e la follia, stavolta senza mutazioni fisiche ma nella mente di un adulto la cui infanzia è stata segnata da un contesto familiare distorto che non si/gli risparmia esiti drammatici. Andamento lento ma l'atmosfera sordida funziona e gli attori (Byrne, Fiennes e la Richardson) nobilitano un racconto di per sè abbastanza scontato. Con un minimo di pazienza e energia mentale lo si può apprezzare.

Bjorn 10/03/12 18:01 - 32 commenti

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L'esplorazione della mente e della psiche umana non è un tema nuovo per Cronenberg. L'inabissarsi nella metamorfosi psichica, un film che trasuda il dramma psicologico vissuto dal protagonista Spider che rivive in "prima persona" i suoi ricordi. Ricordi plasmati e deformati da una mente distorta, che lasciano lo spettatore nel dubbio della veridicità. Stilisticamente un ottimo film, silenzi e borbottii ben gestiti e una stupenda e decadente fotografia e scenografia. Il tocco del maestro si fa sentire di nuovo.
MEMORABILE: L'ottima interpretazione della Richardson; I silenzi di Fiennes; La scenografia; Il pre-finale.

Bardbanksy 1/05/12 15:44 - 7 commenti

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Tratto dal notevole romanzo di McGrath, il film risulta buono fino alla fine. Riesce a descrivere la mente paranoica del protagonista e la sua assillante ricerca del colpevole della morte di sua madre ricomponendo i pezzi del suo passato come un infinito puzzle, come la tela di un ragno che non lascia trappole, i suoi momenti vissuti da bambino, la sua angosciosa affezione per la madre. Un Cronenberg non come lo conosciamo pur se incisivo. Ralph Finnies ottimo nella parte. Miranda Richardson magistrale.

Ryo 7/02/13 22:47 - 2169 commenti

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Una storia dai toni molto cupi, caratterizzata dai colori freddi e da pochissimi e brevi dialoghi. Splendida prova del protagonista in un ruolo non facile, che ci fa strada nei meandri delle sue visioni, dei suoi ricordi, delle sue disperazioni. Dal punto di vista di un uomo dai forti disturbi psichici, come appaiono le cose? Un gioiellino targato David Cronenberg.
MEMORABILE: L'inizio; La "tela" che apre il rubinetto del gas.

Delpiero89 11/08/13 13:31 - 263 commenti

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Scialbo, sopravvalutato e di una lentezza imbarazzante. Spider del talentuoso Cronenberg è un film molto ambizioso che non riesce a incantare. Troppo ricercati i deliri del protagonista per essere efficaci in un film. Ralph Fiennes è sì bravo ma in ruolo piuttosto semplice: da pazzo, bisbigliando mezze parole e scrivendo appunti incomprensibili. Ben più gradita e solida la prova del sottovalutato Gabriel Byrne. In definitiva una grossa e cocente delusione.

Giacomovie 21/12/13 16:21 - 1397 commenti

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Col gradevole e accomodante lieder che accompagna i titoli di testa, si mette lo spettatore a proprio agio per poi mostrargli il laborioso processo dell’intrecciarsi di una ragnatela mentale di un soggetto disturbato e tormentato (interpretato da un grande Fiennes). Non è un film dove spicca la tensione, se non quella data dall’esito finale che rende chiaro ciò che prima sembrava contorto. È un’opera quasi ipnotica, di concentrata abilità, che anche se non piace dovrebbe portare ad ammettere il suo valore. Per facoltà di psicologia. ***

Il ferrini 26/10/16 23:19 - 2345 commenti

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Il film che non t'aspetti da Cronenberg. Stavolta nessuna metamorfosi fisica ma un profondo e doloroso viaggio nel labirinto nella mente, con un Ralph Fiennes praticamente muto per tutta la durata del film eppure incredibilmente comunicativo. Pellicola di grande suggestione visiva, si contraddistingue però per la pressoché totale mancanza di dialoghi; se cercate ritmo e azione astenetevi.
MEMORABILE: Il presunto uxoricidio con la pala.

Pinhead80 30/08/17 18:01 - 4719 commenti

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Dopo essere stato per molti anni in un manicomio criminale, un uomo cerca di ricostruire il proprio passato all'interno di una struttura di recupero, ma le sue manie avranno il sopravvento. Spiazzante film di Cronenberg che invischia lo spettatore nella ragnatela tessuta dalla mente squilibrata del protagonista (un eccellente Ralph Fiennes), che cerca attraverso un'indagine interiore di recuperare frammenti di un passato confuso e orribile. La cieca ossessione incanta e svia ogni tentativo di comprensione sino all'incredibile finale.

Deepred89 20/02/18 21:29 - 3704 commenti

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Come ritratto del perfetto malato di mente è impeccabile, ma se da un lato abbiamo una confezione di grande professionalità e la magistrale interpretazione di Fiennes (che non fa rimpiangere il Perkins più schizzato), dall'altro il soggetto non dice nulla di particolarmente innovativo e non giustifica ritmi tanto dilatati. Molte idee raffinate (come la scelta di far "presenziare" Spider a scene di probabile vita vissuta anni prima) e finale (volutamente?) non sorprendente per un film psichiatricamente efficace ma non folgorante.

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Minitina80 7/07/18 11:11 - 2980 commenti

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La mente è un abisso imperscrutabile in cui è difficile scorgere il fondo e le conseguenze di un evento negativo possono essere disastrose. Cronenberg affronta la malattia mentale che da esso si genera puntando su Fiennes, la cui interpretazione dà la percezione del disagio e della sofferenza scaturiti dal trauma adolescenziale di Spider. Dagli scenari degradati non arriva alcun aiuto, se non freddezza e asetticità emotiva ad acuire l’abbandono e la solitudine. Non ci sono sussulti e si procede lentamente, come se l’incubo non avesse mai fine.

Raremirko 17/10/18 22:48 - 577 commenti

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Un film che convince anche dopo più visioni; Fiennes bravissimo come sempre, la Richardson si ammira in ben tre ruoli diversi e Byrne risulta funzionale e ammirevole. Il tocco del maestro Cronenberg c'è tutto e, seppur forse volutamente lento, il film non stanca mai, sino a giungere a un criptico finale. Indiscutibilmente un buon film, dotato di una sua atmosfera, anche se il Maestro ha fatto anche di meglio.

Giufox 24/01/22 09:33 - 324 commenti

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Spider è corpo solitario: rinuncia sia all'orrore sanguigno dei primi film, sia alle deviazioni mentali o corporee degli altri titoli. Questa volta l'horror risiede solo e soltanto nell'anima protagonista - e il film propone allo spettatore il mondo oscuro così come lo vede, ricorda, immagina, inventa (e quindi altera) tale personaggio. Il film è sicuramente, al pari del precedente, un'esperienza visiva trascendente, che illustra/altera un mondo interiore attraverso una sorta di soliloquio cerebrale del protagonista. E Cronenberg saluta il millennio.
MEMORABILE: La preparazione della sigaretta; Le tele "vive".

Paulaster 13/05/22 09:59 - 4389 commenti

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Malato di mente viene reinserito in una struttura nei luoghi della sua infanzia. Viaggio temporale nelle turbe psicologiche di un Fiennes che, anche se si esprime a monosillabi, riesce a esprimere un forte disagio interiore. Cronenberg è descrittivo degli ambienti popolari e sa essere fluido in ogni flashback tra presente e passato. Gli unici due momenti nei quali il climax si eleva non vengono enfatizzati nella violenza. Finale spiazzante che chiarisce le dinamiche precedenti.
MEMORABILE: La vangata alla moglie; La cordicella fino alla manopola del gas; Il diario scritto incomprensibile.

Thedude94 14/06/23 23:50 - 1089 commenti

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Thriller psicologico diretto ottimamente da Cronenbreg, il quale vuole indagare nella mente del protagonista, un gigantesco Fiennes, per cercare di scoprire un mistero riguardante il suo passato e la sua famiglia. Nonostante sia uno dei film minori e meno conosciuti della carriera del regista canadese, rimane da vedere per via di una sceneggiatura interessante che indaga nella mente di un uomo problematico, oltre che delle ottime interpretazione del cast. Fotografia cupa e colonna sonora triste, perfettamente inserita nelle dinamiche di ogni scena straziante. Un buon film.

Jena 17/12/23 19:28 - 1550 commenti

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Cronenberg stavolta fa un horror mentale rappresentando da par suo la follia, i labirinti mentali e la disperata solitudine del signor Cregg. Regia superba, apparentemente fredda ma in realtà intrisa di pietà per la follia del derelitto; ottima prova di Fiennes, autoridottosi a uno straccio, che si aggira farfugliando frasi sconnesse (eppure battuto in bravura dal Sean Harris di Possum) e bene la "multipla" Richardson; magistrale colonna sonora del fedelissimo cronenberghiano Howard Shore; finale che lascia stupefatti. Da vedere in combo con Possum, che gli è addirittura superiore.
MEMORABILE: L'iniziale girovagare per la città di Cregg; L'abbraccio del campo; Il taccuino; Le farneticazioni di Neville; L'assassinio della "prostituta".
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