Storica serie d'animazione giapponese caratterrizata da un timbro piuttosto violento (innumerevoli le censure che purtroppo ha subito). Lo scenario è quello della fine del mondo, con i sopravvissuti che devono vedersela contro malvagi di ogni specie. Li aiuterà lui, Ken. Nelle solide storie si possono riscontrare vari sentimenti: odio, amore, morte... un cocktail per una serie perfetta.
Cartone di rara violenza, cattiveria e marciume vario post-atomico. I tratti e le dimensioni dei personaggi sono volutamente esagerati (i cattivi sono ammassi di muscoli molto più alti della povera popolazione sopravvissuta). Le teste e i corpi scoppiano, grazie a tecniche marziali che potenziano il corpo di chi le conosce, trasformando gli eletti in esseri dai poteri incalcolabili (Ken, Raul e molti altri). Infatti, Il nostro eroe ne incontrerà a pacchi di mostruosi psicopatici. Un prodotto animato per palati forti, decisamente da vedere e che vanta un buon testo della sigla (riassume bene).
MEMORABILE: Fudo delle montagne (un gigante buono che peserà 10 tonnellate, amico dei bambini). I combattimenti tra Ken e il cattivo di turno.
Trasposizione fedele del manga del duo Buronson-Hara, è un riuscitissimo frullato di Mad Max, kung fu e sangue a litri. Le giovani menti che si trovarono davanti scene di corpi che esplodevano solo con la pressione di un dito o altre situazioni altrettanto violente, ringraziarono affascinate ed elevarono la serie a stato di culto. Al tempo la serie colpì molto l'immaginario comune (almeno di noi ragazzi), tanto da finire citata in una canzone di Elio e le Storie Tese ("conosco un colpo che se te lo do dopo tre giorni muori!" da "Mio cuggino"). Un must.
Serie di culto, ed a giusto titolo. Iper violento e cattivo. Ken predestinato e fedele al suo compito tanto da sacrificare, lungo la storia, persino l'amore, è il bene che trionfa. È la giustizia che attraverso sangue e morti si concretizza. Geniale la caratterizzazione dei cattivi, dediti a leccate di spade sanguinolente e soprusi. Eccezion fatta per la parte sull'isola dei diavoli i cattivi riescono ad esser ciascuno diverso dall'altro (al contrario di Dragon Ball). Ken ha affascinato un'intera generazione di teen ager. Evergreen!
MEMORABILE: La mossa di Ken a Sauzer: un errore nell'esecuzione ed avrebbe distrutto l'universo! Però, hai detto niente!
Assolutamente inutile. La storia è solo un puro pretesto per mettere in scena violenze con momenti splatter davvero insostenibili. È veramente incredibile che, sebbene fosse in alcuni punti censurato, questo cartone passasse sui canali privati in orari pomeridiani e serali: è con tutta evidenza un programma da passare a tarda serata. I personaggi sono pure e semplici macchiette al servizio di una violenza insensata. Pessimo.
Serie giapponese di culto, tratta dallo splendido manga di Buronson-Hara. La serie si dimostra attinente al fumetto, seppur le scene più trucide siano leggermente censurate (il sangue a volte è nero o blu e dei corpi che esplodono spesso si vedono solo le silohuette). Trasmesso a ripetizione negli anni '80/'90 su reti private, ha appassionato un'intera generazione di teenager (io stesso ho passato l'intera infanzia a simulare le mosse e gli urli di Ken). La storia è appassionante ed ha il pregio di non passare mai di moda. Storico!
MEMORABILE: La sigla della seconda serie ("Tough Boy"), ma pure quella della prima!
È il cartone animato più livido, disperato e violento mai realizzato. Prende ottimamente le mosse da un tema sfruttato al cinema in quegli anni: una realtà post-atomica desolata e senza speranza, segnando da lì una vera epopea. Ken è una specie di Rambo del Sol Levante, spietato con chi ostacola la sua strada (la ricerca dell'amata Julia) ma sempre disposto al sacrificio (tema ricorrente nei manga giapponesi) per aiutare i più deboli. Era molto bello anche il videogioco di Ken per il Megadrive. Indimenticabile.
MEMORABILE: Shu che si immola in cima alla torre di Sauzer; tutte le deformazioni facciali dei malcapitati colpiti da Ken; la sigla.
Memorabile cartoon tra i più violenti di sempre. L'ambientazione e lo stile dei personaggi è dichiaratamente ispirato a Mad Max, ma la storia è completamente diversa. Nelle prime puntate ci sono inutili lungaggini, ma è una delle poche serie il cui livello qualitativo è andato migliorando col tempo per arrivare ad una seconda serie ("La terra dei Demoni") a dir poco strepitosa. Spettacolari i combattimenti, articolatissima la trama con una miriade di personaggi tutti ottimamente caratterizzati. Tra i migliori di sempre.
MEMORABILE: La sigla ("Mai, mai, scorderai..."); il personaggio di Riuzàdelle Nuvolè.
Grandissimo anime giapponese che sul finire degli anni ottanta ha letteralmente fatto impazzire la stragrande maggioranza dei teenager, riavvicinando ai cartoni animati anche quei ragazzi che ormai vista l'età li avevano già abbandonati. Scenario post-atomico: Ken, l'ultimo discendente della scuola di Hokuto, è colui che dovrebbe salvare il mondo dalla distruzione.
MEMORABILE: "Tu ancora non lo sai ma sei già morto".
Massima espressione del genere e di conseguenza perfetto anime dalle atmosfere cupe e iperviolente, a detta del suo creatore Buronson e non solo debitore del post-atomico aussie Mad Max, rasenta l'eccellenza in quanto a tematiche e sviluppo di una trama che superficialmete può sembrare ripetitiva ma che in realtà avvince sempre più episodio dopo episodio. Ottima animazione, ritmo più che frenetico, dialoghi adulti e combattimenti "spacca-ossa" da antologia sono solo alcuni dei marchi di fabbrica di un prodotto oramai divenuto pressochè ineguagliabile.
MEMORABILE: Il cronometro che scandisce i restanti secondi di vita dei nemici di Ken.
Beh che dire che non sia più che ovvio... visto da bambino su qualche rete privata, a puntate alterne e quindi senza capire un'acca della trama (comunque secondaria), ricordo che mi colpì tantissimo. E la sua atmosfera generale funziona benissimo anche più di vent'anni dopo, in un'epoca in cui il massimo della violenza che i bambini trovano nei cartoni in fascia pomeridiana è quella dei Teletubbies. Storico.
Il futuro postatomico di Mad Max unito ad un kung-fu estremo dai risvolti splatter. Il mix ha la sua presa e funziona anche come riflessione su fino a che punto possa arrivare la cattiveria umana in assenza di legge e ordine. Alcuni si scandalizzeranno, ma in fondo anche Leone usava il west non come periodo storico ma come cornice astratta per storie di violenza e vendetta. E il fatto che anche per i cattivi ci sia speranza di redenzione ci riporta ad un messaggio pacifista di fondo. Un mito moderno.
MEMORABILE: "Ho colpito i tuoi punti segreti di pressione..."
Anime stracult degli anni 80, iperviolento e sanguinario ma allo stesso tempo pregno di grandissimi sentimenti; amore, amicizia, altruismo, fratellanza e la dura condotta imposta dal Bushido, la storia di samurai moderni alla Bruce Lee con massiccia quantità di muscoli nello stile USA e in un ambiente polveroso alla Mad Max. Insomma un connubio di citazioni a cui sono appassionati gli autori, che non tolgono spessore e profondità ad una storia inimitabile ed appassionante.
Forse la miglior serie animata a cui abbia mai potuto appassionarmi. Una fusione incredibile di scenari post-atomici alla Mad Max, violenza spropositata e deliri esorbitanti tipicamente nipponici. Al centro, la statuaria presenza di Kenshiro, sorta di ipertrofico Bruce Lee del nuovo millennio, ricettacolo umano delle paure nucleari del dopo-bomba. La trama in fieri mostra spesso i difetti tipici delle aggiunte posticce e i tratti dei diversi disegnatori sono a volte sin troppo evidenti, tutto però si ridimensiona, dinanzi alla monumentalità dell'opera.
MEMORABILE: I disegni strepitosamente dettagliati, di cui sin da piccolo riuscivo a cogliere la netta superiorità rispetto al resto degli anime trasmessi in tv.
Ciò che rende questo anime uno dei migliori di sempre è certamente la caratterizzazione dei personaggi e la fusione di violenza e spiritualismo; ma la spinta in più, quella che è mancata a tanti altri disegni animati, è la colonna sonora: un grandioso commento sonoro con echi di Morricone, suoni iberici, orchestrazioni avvincenti e mai stucchevoli, piccoli rintocchi minimali che danno lezione a migliaia di sedicenti compositori. L'intensità ed il climax che spesso riescono a creare la musica sovrapposta alle immagini ha pochi uguali nel cinema.
La prima immagine che ho di Ken è nel deserto, quando si fa passare per un viandante, un po' streaccione. Eppure, è l'eroe di quest'epoca post-atomica, una sorta di Mad Max in versione Bruce Lee con i muscoli di Sylvester Stallone. Di serie animate ce ne sono due, ma è la prima che preferisco, perché è meglio presentata. Anime violento? Si, certamente, ma con un messaggio di pace degno d'essere ascoltato. Oltre a lui, ci sono tanti di quei personaggi indimenticabili che è difficile elencarli tutti. Cspolavoro animato indiscusso.
MEMORABILE: Kenhiro ad un suo avversario punk: "Ti ho colpito in un punto di pressione, fra cinque secondi morirai!" Punk "Ma che dici?" SPLAH!
Famosissimo anime ambientato in un violento futuro post-atomico in stile Mad Max nel quale si intrecciano sapientemente in una trama alla Orlando Furioso storie di vendetta e d'amore, ma anche di amicizia, giustizia e speranza. Il tutto condito da combattimenti violentissimi, tecniche di lotta divine e sangue che scorre copioso. Personaggi caratterizzati perfettamente e musiche che non fanno rimpiangere il miglior Morricone rendono questo cartone un cult assoluto, nonostante negli anni sia passato principalmente su reti private. Da vedere.
MEMORABILE: Ken che esegue il colpo Trasmigrazione attraverso Satori; Sauzer che morente va a piangere sulla salma del Maestro Ogai; Toki in ogni sua apparizione.
Nell'Olimpo dei capolavori di animazione televisiva, pur non essendo affatto esente da notevoli difetti (monotonia dei soggetti nei singoli episodi, il piagnucolare estremo della piccola Lynn e per noi italiani un doppiaggio di pessima qualità), eterno punto di riferimento del filone apocalittico: una storia di lotta tra sentimenti (la benevolenza, l'amicizia, l'altruismo e l'amore contro il comando, la tirannia e l'ambizione di potere), sull'equilibrio dei destini, dove Ken è una sorta di messia inviato a riportare la pace a suon di teste esplose.
MEMORABILE: In alcuni episodi prima che il tiranno di turno esploda si vede il timer segnare il conto alla rovescia.
Violenta serie animata che andava per la maggiore sul finire degli anni ottanta ma che ancora oggi viene menzionata fra i cartoni che ebbero più impatto sugli adolescenti. Tuttavia l'eccessiva violenza degli scontri, così come la visione plumbea e apocalittica della realtà, non me lo fecero mai apprezzare più di tanto. Il mio preferito? Toki, senza dubbio.
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CuriositàCangaceiro • 16/12/08 12:45 Call center Davinotti - 739 interventi
Sylvester Stallone, dopo aver scoperto la serie, fu talmente impressionato ed entusiasta del personaggio di Ken da avere l'idea di interpretarlo al cinema. Nelle intenzioni di Sly c'era anche quella di affidare il ruolo di Raul ad Arnold Schwarzenegger! Purtroppo non se ne fece nulla perché Stallone conobbe la serie ad anni '90 inoltrati e non era più così giovane per un ruolo del genere.
DiscussioneFabbiu • 16/05/14 10:36 Archivista in seconda - 655 interventi
In questo contesto apocalittico disegnato perfettamente (al punto di esserne una colonna principale nel settore) appaiono velati riferimenti al cinema dello spaghetti western; ed in particolare in una scena di uno specifico episodio un uomo cammina in un vilaggio, trascinandosi dietro una bara; chiaro omaggio a Django di Corbucci.
Fabbiu ebbe a dire: In questo contesto apocalittico disegnato perfettamente (al punto di esserne una colonna principale nel settore) appaiono velati riferimenti al cinema dello spaghetti western; ed in particolare in una scena di uno specifico episodio un uomo cammina in un vilaggio, trascinandosi dietro una bara; chiaro omaggio a Django di Corbucci.
Fabbiu ebbe a dire: ed in particolare in una scena di uno specifico episodio un uomo cammina in un vilaggio, trascinandosi dietro una bara; chiaro omaggio a Django di Corbucci.
Questo non me lo ricordavo proprio. Di che episodio si tratta?
"Nell'episodio 139 (Prova di amicizia) Orca trascina una bara come fa Django nel lungometraggio omonimo, chiara citazione della pellicola western di Sergio Corbucci. Differentemente dal film del regista italiano però, in questo caso nella bara non si cela una mitragliatrice bensì lo stesso Kenshiro in stato di morte apparente."
DiscussioneFabbiu • 17/05/14 09:13 Archivista in seconda - 655 interventi