Final destination: Bloodlines - Film (2025)

Final destination: Bloodlines

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La nostra recensione di Final destination: Bloodlines

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

D'accordo, magari non sarà un gran film in senso stretto, ma la voglia, dopo quattordici anni di silenzio, di immettere nuova linfa in una saga che per forza di cose ristagnava, andrebbe premiata. Già il prologo contenente la scena da cui tutto si svilupperà viene spostata nel 1968, regalando un flavour inedito chiamato a giustificare l'idea dalla quale questo sesto capitolo prende le mosse: la Morte non scherza e, se a salvarsi da una disgrazia da lei già progettata sono in cento, quei cento dovranno morire. Non solo: dovranno morire pure i loro discendenti, che non sarebbero mai dovuti nascere! La puntigliosità del tristo mietitore viene scoperta da Iris,...Leggi tutto che per ultima avrebbe dovuto perire insieme al gruppo di persone salite sulla Sky View Tower, un ristorante piazzato sulla cima di un'altissima colonna in cemento. Salvatasi, come gli altri, dalla imminente disgrazia, scopre che tutti quelli che avrebbero dovuto defungere sfracellati al suolo, bruciati e via dicendo, sono negli anni morti come mosche uno dopo l'altro, e tutti per cause anomale.

Ora è il turno della famiglia di Iris la quale, raggiunta la consapevolezza di essere braccata dalla signora con la falce, si è rintanata a vivere da sola in una catapecchia isolata costruita per evitare incidenti fatali causati da ogni tipo di inconvenienti. Lei sa cosa sta succedendo e l'ha annotato a mano su di un librone illustrato che consegna a sua nipote Stefani (Santa Juana), unica a credere che possa davvero esistere un sinistro disegno ordito nientemeno che dalla Morte in persona. Stefani era andata dalla zia per poter conoscere finalmente l'origine dei propri orrendi e costanti incubi, ma invece di baci e abbracci viene edotta sull'esistenza dei piani ultraterreni preparati per eliminare la sua famiglia (del tutto abusiva sulla Terra, a questo punto). Prova a informare di ciò il fratello e i cugini, ma nessuno le dà retta; almeno fino a quando la sanguinosissima morte di qualcuno non li farà ricredere.

E qui cominciano i giochi: chi sarà e come verrà ucciso il prossimo? Pontenziali pericoli vengono piazzati ovunque, ben inquadrati da una regia che sa bene come far salire la tensione: ogni oggetto in scena, anche il più apparentemente inoffensivo, può nascondere un rischio letale, e quando sullo sfondo o in primo piano qualcosa comincia a muoversi in modo insolito, capiamo che la Morte sta iniziando a “ragionare” su come far fuori chi ha preso di mira. Fuoco, benzina che cade sul pavimento, pezzi di vetro nascosti nel ghiaccio: il campionario è ampio e già sappiamo che non tutto verrà poi davvero utilizzato per l'azione "delittuosa".

Il bello è anche questo: scoprire cosa davvero accadrà, di quello che potrebbe accadere. Sappiamo solo - e lo capiamo fin da come finisce la prima vittima - che la creatività con cui gli obiettivi verranno uno a uno eliminati soddisferà gli amanti dello splatter. Buona parte dell'efficacia di ogni capitolo in fondo si gioca sulla capacità di stupire con effetti speciali fantasiosi e coreografie di morte di grande impatto (la “spettacolarità” della saga comincia con l'incidente stradale del capitolo due, messo in scena magistralmente e rimasto una delle vette di sempre del genere). Il resto va dal guardabile al piacevole, con qualche non disprezzabile tocco ironico e una protagonista che, per quanto non straordinaria, fa quel che deve assistita da una famiglia nel complesso simpatica e tenuta relativamente a freno.

Buffa la zia rinchiusa nella casa “a prova di morte”, azzeccato il colpo di scena che riguarda il fratello tatuatore, inquietante la presenza di Tony “Candyman” Todd al suo ultimo film e già malato (è J.B., uno dei sopravvissuti all'incidente sulla Sky View Tower, allora un bambino). Lo sforzo corale nel confezionare un capitolo all'altezza dei migliori è evidente, e in questo senso anche il beffardo finale non delude affatto. Certo, uscendo dalla sala fa un po' rabbrividire, il pensiero a quanti possano essere i pericoli mortali che si possono nascondere nell'ombra...

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Tutti i commenti e le recensioni di Final destination: Bloodlines

TITOLO INSERITO IL GIORNO 16/05/25 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 31/05/25
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Digital 16/05/25 21:11 - 1286 commenti

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Dopo quattordici anni torna il franchising di Final destination con un capitolo elettrizzante. Se la preparazione al disastro iniziale si dilunga per qualche minuto di troppo, quando poi succede il fattaccio lo spettacolo cresce esponenzialmente, con una computer grafica ottima e per niente invasiva che fa venire, soprattutto per chi soffre di vertigini, più di un brivido. Cast nella norma: nessuno eccelle particolarmente, ma la protagonista, Santa Juana (praticamente una sosia di Melissa Barrera), è da tenere d’occhio. Decisamente uno dei migliori capitoli della saga.

Herrkinski 18/05/25 23:28 - 8772 commenti

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In tempi di revival e remake, torna anche il celeberrimo franchise, approfittando degli sviluppi tecnici in materia di SPFX intercorsi negli ultimi 14 anni; già dal disastro ad alta quota iniziale, l'enfasi è sulla spettacolarità, anche se l'ausilio della CGI è esagerato e lo rimarrà per l'intero film, arrivando a rendere cartoonesche quasi tutte le scene di morte. La trama lascia il tempo che trova, tanto si sa che il motivo d'esistere della saga sono gli incidenti "creativi" e lo splatter "over the top"; in questo il film non delude, pur risultando ancora più artefatto del solito.

Dusso 20/05/25 11:16 - 1628 commenti

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Ripescare il "franchising" di Final destination non è stata una brutta idea perché il film, nonostante una durata non brevissima, riesce a intrattenere, seppur le cause scatenanti siano forse ancora più improbabili di quelle viste in quasi tutti i predecessori. Però ci si diverte, le musiche sono azzeccate, gli effetti delle morti "spremuti" al massimo e anche il finale è simpatico.

Luluke 21/05/25 05:13 - 864 commenti

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Torna la sfida al destino fatale, sesto capitolo di una saga che sembrava finita nel precedente con la chiusura d'un cerchio originato dall'episodio pilota, l'esplosione del volo 180. Non cambia la sintassi, con climax della spettacolarità al principio del film. Gli autori cercano allora di fornire alla storia una variante narrativa, ipotizzando che la morte torni a prendersi non solo i sopravvissuti al mancato disastro, ma anche la loro discendenza; la cui consapevolezza nel durante alimenta un discreto thriller, anche se alla fine a dominare è lo splatter. Solita pietanza, insomma.

Il ferrini 22/05/25 23:25 - 2725 commenti

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Ma sì, lo spirito è quello giusto e basterebbero quei pochi toccanti minuti di Tony Todd, ormai prossimo alla morte (quella vera), che parla senza copione. Brividi veri. Per il resto le dipartite rispettano abbastanza lo stile della saga, su tutte la risonanza magnetica e l'idea di intere discendenze (bloodlines) inseguite dalla grande mietitrice è buona. Easter eggs a pioggia, vedi l'ospedale "Clear Rivers" protagonista del primo e soprattutto del secondo film. CGI di buona fattura, soprattutto nei primi spettacolari minuti. Più che dignitoso.
MEMORABILE: Tutta la parte iniziale sullo Skyview.

Gabigol 27/05/25 09:34 - 664 commenti

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Che poi uno si aspetta il mezzo disastro, eppure il quinto seguito del franchising ha una sua dignità. Vero, i personaggi vengono presentati velocemente e alla rinfusa; i dialoghi oscillano tra l'ironico e il banale; qualche raccordo di narrazione non fila liscio come l'olio. Il tutto, però, viene controbilanciato dal bel prologo sullo Sky View, la discreta cattiveria delle morti (ottimi gli SFX) e l'idea stuzzicante delle "morti genealogiche". La chiusa di Tony Todd è oggettivamente emozionante. Siamo nei paraggi del già visto per conoscerlo meglio. Finale programmatico.
MEMORABILE: Il prologo; La casa-fortezza per resistere all'assedio della morte; La doppia morte in ospedale.

Rebis 29/05/25 12:15 - 2482 commenti

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Se discendi da un sopravvissuto, non hai diritto all'esistenza e il Tristo Mietitore si è già messo sulle tue tracce per saldare il conto. Final Destination alza il tiro e si impianta nell'albero genealogico: la morte diventa una tara ereditaria ineludibile. Lipovsky e Stein mantengono il taglio ludico e iperbolico del franchise interessato a esplorare “come” accadrà piuttosto che a “chi”, innescando catene causali degne dei Looney Tunes e rovesciando sulla platea catartiche secchiate di sangue digitale. Commovente l'ultima apparizione di Tony Todd. Elementare, ma godibile.

Schramm 29/05/25 18:09 - 4051 commenti

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Stakanovista mass-murderer metafisica, ineludibile serial eraser che non ammette stravolgimenti di scheduling, la signora con la falce lancia quest’ultima a mo‘ di boomerang impazzito su Christie in salsa popcorn-show, torna a licenziare i propri dipendenti slasheranti per sbizzarrirsi quale goerografa del caos in concatenazioni catastrofiche e poemi pirotecnici di ingranaggi fuori controllo a un niente da Benjamin come dal cartoon MGM. E ancora una volta alla fatalità non la si fa. Ma neanche all’habitué, che non perdona l‘incipitaria CG peciona e una formula ormai all’alkaseltzer.
MEMORABILE: "Gocce di pioggia su di me"!; Risonanza magnetica.

Markus 31/05/25 16:50 - 3773 commenti

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Un film splatter di moderna concezione che, grazie alle innovazioni tecnologiche, trasforma le immagini truculente - quelle che dovrebbero inorridirci - in un cartone animato. È chiaramente destinato a un pubblico giovanissimo, inclusi coloro che non conoscono i capitoli precedenti, realizzati in epoche in cui forse non erano nemmeno nati. L’inizio è adrenalinico e può risultare intenso per chi soffre di vertigini. Per chi cerca un intrattenimento leggero, è un horror piacevole e scorrevole, ideale per chi non ha pretese.

Erfonsing. 2/06/25 19:25 - 248 commenti

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Parte bene, prosegue bene, conclude bene. Insomma, una piccola sorpresa, questo film di cui non si sentiva assolutamente bisogno, visto che è una replica dei precedenti, ma che diverte assai e non cala mai di ritmo. La storia è risaputa, anche se stavolta La Mietitrice non si rivolge solo al mietendo che si è salvato dalle sue grinfie, ma a tutta la progenie (e anche - orrore! - ai bambini, a uno in particolare!). Non che l'invenzione faccia urlare al miracolo, ma una trama, per quanto esile, c'è. Da guardare solo dopo essersi tolti tutti i piercing che si indossano. Tutti. Ovunque.
MEMORABILE: La monetina, maledetta monetina.

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  • Discussione Dusso • 19/05/25 09:42
    Archivista in seconda - 1948 interventi
    Siamo andati a vederlo al cinema ieri a Roma al The Space di piazza della Repubblica, solo una volta dentro dopo aver fatto il biglietto (la cassiera non ha detto nulla) ci siamo accorti riguardando la programmazione sul loro sito che lo spettacolo di quell'ora era in lingua originale (scitto veramente in piccolo) ma grazie a dio una volta iniziato era almeno con i sottotitoli italiani(anche questo non segnalato sul sito).