Giorni dispari - Film (2000)

Unica cosa degna di nota è lo stile registico che percorre la scia del falso documentario, mentre il resto è al di sotto della mediocrità: location, abiti, trucco e interpretazione (Haber si salva col mestiere, anche se qui è piuttosto spento). Peccato, perché le basi per una commedia di maggior spessore c'erano: la storia della ragazzina ambiziosa che balla nei locali di nascosto dai genitori poteva dare origine a risvolti interessanti, come pure la relazione scabrosa tra il padre e la sua migliore amica. Invece il film vira in direzione di un finale affrettato e inconcludente.

Tre storie intersecate fra loro partono ogni volta da capo per farci rivivere la stessa giornata dalla visuale di ciascuno. Un'idea non certo nuova, ma comunque intrigante se ben gestita e tesa a far emergere della sostanza. Purtroppo, tra personaggi sfilacciati e parentesi non chiuse, si percepisce una scarsa cura nel rivelare i tasselli di vicende già di per sé poco interessanti. Il falso documentario della prima sezione è poi una forzatura che non si capisce bene quali vantaggi dovesse apportare; anzi, dà la sensazione di un puro capriccio che finisce con l’essere deleterio.