Rivisitazione - in chiave erotica - del classico di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani” già portato più volte sullo schermo e che in Italia era stato la base dal quale Mario Bava era partito per realizzare il suo 5 BAMBOLE PER LA LUNA D’AGOSTO (magari non il massimo ma sicuramente molto più interessante di questo fiacchissimo giallo). Gli ospiti del titolo arrivano alla solita isola disabitata su invito di un ricco signore, che è insieme padre di tre di loro (giunti lì col relativo coniuge) e fratello di un'altra. Per far fede al detto che parla di parenti serpenti il gruppo comincia subito a familiarizzare tra...Leggi tutto offese pubbliche, corna, rimproveri vari: le donne (tutte belle) si spogliano e cambiano letto a piacere, gli uomini accondiscendo dando il via ad accoppiamenti in sequenza tra i quali, d'improvviso, si inseriscono i delitti. Scoprire il colpevole è un gioco da ragazzi, per chi bazzica il genere e allora non resta che sorbirsi i prevedibili dialoghi sciattissimi, i volti prima stupefatti poi sospettosi dei protagonisti, le occhiate e gli ammiccamenti, le reciproche accuse a ogni nuova vittima. Ferdinando Baldi dirige senza alcuna convinzione un thriller che sa di vecchio già dopo cinque minuti: non c'è tensione, non c'è sangue, non ci sono sorprese; solo un piatto body-count in una cornice se non altro piacevole: l'isola, tra scogli e un mare dalle sfumature tra il verde e l’azzurro magnifiche, fa venir voglia di trascorrervi le vacanze. Magari senza avere tra i piedi questi nove personaggi in cerca d’autore che non fanno altro che passare dalla camera al salotto alla spiaggia. Imbevibile.
I nove ospiti sono pedissequamente ripresi (ne manca solo uno) dai Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie, ma la messa in scena soffre di un soggetto letteralmente "abusato" nel genere e non aggiunge un particolare in più degno di attirare l'attenzione dello spettatore.
I delitti sono abbastanza feroci (considerata l'epoca del girato), ma la scenografia è misera, nè aggiunge plus valore un elenco di attori pressoché anonimi (eccezion fatta per il caratterista Venantino Venantini).
Il regista viene dal western e tenterà anche la commedia sexy.
Giallo derivativo, ma robusto e filante. Ripropone la struttura di “Dieci piccoli indiani” mediata da 5 bambole per la luna d’agosto, sebbene non possegga il fascino psichedelico e l’autoironia del film baviano. Qui si enfatizza l’astio tra i personaggi e l’efferatezza dei delitti, aggiungendovi una falsa pista soprannaturale che conferisce un gradito allure gotico. Erotismo abbondante, in cui la fanno da padrone la lubrica Rita Silva e la psicolabile Loretta Persichetti. Il grande Arthur Kennedy è guest star in un cast ove ognuno esegue con precisione ciò che il proprio ruolo richiede.
MEMORABILE: Il sanguinoso antefatto; il cadavere che piomba dalla scogliera; l’ombra dietro la tenda; l’omicidio con il fucile subacqueo.
Nonostante tutti ne parlino male, questo film è invece un'interessante trasposizione del classico giallo di Agatha Chistie "Dieci Piccoli Indiani", che può contare su un ottimo ed eterogeneo cast (numerose bellezze femminili e bravi attori maschi). Ottime le musiche di Carlo Savina e la scenografia naturale e non. Per chi conosce il romanzo non sarà difficile capire l'identità dell'assassino. Ben realizzati i sanguinosi delitti, ottimo anche il trailer.
Fiacchissimo thriller all’italiana girato con mano incredibilmente pressappochista da parte di Baldi e condito da una sceneggiatura, ai limiti del ridicolo, che conferisce al film un ritmo inesistente e catatonico e che copia spudoratamente da Dieci piccoli indiani in primis ma anche dal baviano 5 bambole per la luna di agosto. Peccato che del primo non resti un briciolo di classe e del secondo manchi completamente lo humor tipico del maestro. Dimenticabilissimo.
Un film che si lascia vedere tutto, appare banale, ma è tutt'altro... Sottolineata la mollezza dei ricchi che si sentono in diritto di fare il bello e il cattivo tempo e di trasgredire nella maniera più squallida restando pieni di paranoie anche in un luogo fantastico. Nulla a che fare con Agatha Christie; anzi, originalissimo nelle armi omicide, eccellente e senza arzigogoli il movente. Bello!
MEMORABILE: "Mi sono sposato per curiosità": non l'avevo ancora sentita. La rete da gladiatore. Il fucile caricato a salve.
Pessimo. Dal titolo e dai primi sessanta secondi si capisce che l'ispirazione è Dieci piccoli indiani (portato sullo schermo per la prima volta da René Clair). Ma qui il colpevole non sorprende nessuno. Se al cinema s'accettano le trame inverosimili, risaltano invece al negativo quelle reazioni illogiche delle quali il film è zeppo (i personaggi della Ghia e della Persichetti, inoltre, sono involontariamente umoristici). Con una trama del genere e con attori del genere Ferdinando Baldi fa quel che può: quasi nulla. Si salva, forse, Venantini.
L'incipit è simile a quello di Antropophagus, con un manipolo di riccastri che scherzano crudelmente fra di loro, la solita sensitiva che nella catarsi presagisce un bagno di sangue e con il theremin al posto del moog a sottolineare il ribaltamento del falso idillio. Personaggi fiacchi, che si accoppiano come roditori ma che Baldi dirige con buona lena. Cast femminile ad alto tasso erotico, location che fanno rimpiangere di essere ancora a febbraio. Film che ha un suo fascino sì, ma quel po' che si poteva salvare si perde perché è lento come la lava.
MEMORABILE: "Sei anche intelligente cara, oltre che bella... e la cosa mi sorprende".
Lo avrei intitolato "L'isola dell'immoralità e dei peccatori assassini". Un contenitore sigillato di personaggi immorali, dediti alle passioni carnali trasversali ed alla salvaguardia del censo. Chiaramente quanto praticato non può che generare rancori insopportabili, alla fine sfogati nel massacro totale. Un vero film di genere, accompagnato dal whisky e dalle nevrosi dei personaggi, decimati dalla loro mediocrità prima che dal furore della vendetta. Gli ospiti disprezzano i meno fortunati ma sono rivoluzionari nell'amore e nella morte!
Direi uno dei peggiori se non il peggiore in assoluto tra i gialli Anni Settanta. La vicenda ricorda molto 5 bambole per la luna d'agosto di Bava che, al cospetto, è un capolavoro (ma non lo è affatto). Parte come un porno soft e diventa un thriller talmente brutto da poterci ridere sopra. I dialoghi sono realmente imbarazzanti, così come gli attori e la loro recitazione. Le attrici che si spogliano e troieggiano appena possono sono pure bruttarelle. Insomma, orrendo.
"Dieci piccoli indiani" è uno dei romanzi gialli che preferisco, perciò mi fa sempre piacere rivederlo in ogni salsa. Questa è la salsa più casareccia, non troppo saporita, ma non da buttare! Film che inizia benino, continua assai monotono, peggiora verso la fine. Suspence pochissima, delitti mediocri, dialoghi involontariamente comici. Appena qualche momento di divertimento vedendo quei nove nevrotici che sbaruffano, s'incavolano, si accoppiano e si accoppano. Dimenticabile!
Palesemente ispirato a Dieci piccoli indiani e con le stesse ambientazioni di L'occhio nel labirinto un film piacevole venato da un certo erotismo sottinteso e presente in alcune sequenze particolarmente hot. Non siamo ai livelli di Il calore sotto la pelle ma l'erotismo anche qui è molto credibile e i delitti sono feroci.
C'è veramente poco da salvare; giusto qualche doccia per raffreddare i bollenti spiriti delle signore protagoniste del film (e dei vari mariti che non si tirano mai indietro). Il giallo puro è davvero scadente; assenza di tensione e suspence sotto le scarpe, per non parlare di quando viene fuori lo scontatissimo esecutore degli omicidi. Davvero deludente.
Mezza porcheria del regista Baldi (del quale per ora ho solo apprezzato Una vita lunga un giorno). Il cast maschile è buono (quello femminile viceversa è penoso) ma il film non riesce a decollare. Banale e scontato, raggiunge l'apice del peggio verso la fine. Ciononostante mi voglio tenere largo e lo "premio" con 2 pallini, anche contando che nel 70 fecero thriller ben peggiori.
Quasi uno slasher alla Venerdì 13, bello tosto sia in violenza che in sex. L'inizio è molto simile ai flashback argentiani di Tenebre, l'assassino con la muta da sub in stile Amsterdamned e attrici che più vogliose non si può. Baldi, che si dimostra gran regista, ci và giù pesante anche con le efferatezze: decapitazioni, fiocinate, uomini arsi vivi, sino al finale che oserei definire baviano. Il tutto in un'atmosfera solare ma al contempo angosciosa. Qualche falla nello script, ma è peccato veniale. Gioiellino da rivalutare. Ottimo Foschi.
MEMORABILE: La Persichetti sotto la doccia che fa la porcona; lo spietato finale.
Gialletto poco originale, con una prima mezz'ora (incipit a parte) soporifera in cui i nove, sgradevoli protagonisti, copulano, si cornificano e litigano. Poi iniziano gli omicidi (abbastanza creativi) e lo spettatore gioca a "chi sarà il prossimo?" più che a "chi è l'assassino?" perché la rivelazione finale è abbastanza prevedibile. Non originale ma efficace l'ambientazione sull'isoletta. Nel complesso non bruttissimo, ma mediocre.
Sotto l'opima benedizione di Hitchcock ed Agata Christie, una futile revisione seventies di 5 Bambole per la luna d'agosto, bavianamente acchittata di location estivo-insulari, tresche adulterine ed eliminazioni fisiche in sequenza. Gracile al thriller, Baldi preme sulla componente osè -aromatizzando con quel nudismo piccante poi centralizzato nelle commediole a venire- e cede allo sfizietto di seminare un po' ovunque sculturine magnetiche da tavola, quasi a sottendere la fredda meccanicità dei comportamenti umani e l'ineludibile stillicidio castigatorio cui tutti dovranno sottomettersi.
MEMORABILE: Le naturali bellezze sassaresi di Palau, fatte di acque cristalline color smeraldo e scogli rocciosi inerpicati tutt'intorno alla villa della mattanza.
Tediosissimo giallo (?) in cui come già visto un assassino elimina uno a uno un tot di gente convenuta da qualche parte per stare in una specie di villa. Qui siamo su un'isola deserta (?) dove anni orsono un baldo giovine fu assassinato da alcuni uomini mentre copulava e seppellito quasi vivo. Da qui, banalità, patonza e morte si susseguono tra dialoghi ridicoli, assenza di effetti e tanta noia. Ah, c'è pure una profetessa o sensitiva, fate voi.
MEMORABILE: Le ridicole espressioni seducenti delle "attrici"; "Tu l'hai sposato perché non è geloso, vero?", "Geloso no, ma capace di uccidere sì".
Ispirato a Agatha Christie, a causa di un meccanismo narrativo che non lascia scampo a nessuno dei tanti protagonisti, il film abbonda in nudi femminili e scene soft-porno (elemento discutibile), ma si avvantaggia di una fotografia luminosa, scenari marini luccicanti e una elegante scenografia d'interni. Lasciate perdere la trama e le contaminazioni e godetevi il clima assolato della pellicola (con cadaveri)...
Giallo whodunit di ambientazione insulare, con bodycount alla Dieci piccoli indiani (con un po' di sangue in più, ma senza eccedere) e personaggi borghesi, viziosi e annoiati come in un thriller di Lenzi. L'originalità abita ovviamente altrove ma va detto che il film non annoia affatto, nonostante la tremenda prevedibilità del tutto. Per il resto confezione media, cast maschile pieno di volti piacevolmente noti ma gineceo non entusiasmante e musiche di Savina con ampio utilizzo di brani di repertorio. Sufficiente, nella media del genere.
Mario Di Nardo, qui produttore, doveva avere una fissa per Dieci piccoli indiani e l'isoletta, suo infatti lo script di 5 bambole. Qui non c'è Bava coi suoi svolazzi pop e satirici, il cast non è il massimo, Baldi, più a suo agio col western all'italiana, satura le inquadrature di moti perpetui, J&B come se piovesse e qualche cambio di focale, ma di più non può. Eppure nella sua assurdità non è orrendo
Ennesima variazione sul tema dei 10 piccoli indiani filtrata dalla versione lounge che ne fece Bava in 5 bambole per la luna d'agosto: purtroppo qui non c'è l'(auto-)ironia che rendeva affascinanti le soluzioni baviane e il film è continuamente sul filo dell'accettabilità. Baldi prende (poco) tempo inquadrando scacchiere e palle di Newton, ma l'erotismo pecoreccio che pervade i personaggi stride con la preoccupazione di mantenere la cifra più pudica possibile, ingenerando una contraddizione involontariamente comica.
MEMORABILE: I ripetuti accoppiamenti di coppie clandestine (per lo più tra cognati) che invece di imboscarsi riescono puntualmente a farsi spiare dagli interessati.
La prima parte è troppo parlata e dopo un po' arriva la tanto odiata noia; fortunatamente, la seconda ha più ritmo e intrattiene (relativamente, s'intende). Baldi non sa come creare la tensione e men che meno la paura, anche per l'eccessiva banalità della vicenda (colpi di scena poco sorprendenti). Almeno gli attori (chi più chi meno) sono dignitosi. Musiche passabili ma non memorabili. Da notare una particolare cura nelle scene dei delitti: alcuni sono abbastanza fantasiosi. Si può guardare, chiudendo un occhio sugli eccessi trash.
MEMORABILE: L'inizio, violento e riuscito; Il ridicolo scheletro di cartapesta; La freccia fintissima piantata nel collo di una vittima.
Baldi rilegge Dieci piccoli indiani in chiave moderna, ovvero aumentando il tasso di violenza e infilandoci qualche scena erotica. Il risultato nel complesso non può dirsi riuscito, anche a causa di una soluzione del giallo piuttosto telefonata, ma almeno si evita il disastro grazie a una buona ambientazione, una recitazione se non altro dignitosa (per quanto le prove migliori di Kennedy vadano ricercate altrove), una discreta ferocia nella rappresentazione dei delitti, peraltro ampiamente giustificata dalla negatività di tutti i personaggi. Non indimenticabili le musiche di Savina.
Il canovaccio alla "Dieci piccoli indiani" si mischia al filone dei borghesi annoiati, per un giallo settantiano piuttosto scontato ma non privo di un certo fascino, a partire dalle notevoli location marittime - ben fotografate - per arrivare a qualche omicidio discretamente cruento; non ci si risparmia nemmeno con i nudi del bel gineceo e in generale il cast, con vari habitué del cinemabis, è un valore aggiunto grazie alle facce caratteristiche che vengono rese al meglio dell'espressività dai primi piani di Baldi. Abbastanza cattivo e cinico, anche nel finale classicamente 70s.
Piuttosto fiacco questo giallo di Baldi, che non si rifà solo alla celeberrima opera della Christie ma anche a una serie di pellicole di genere che ben prima avevano affrontato la questione, sia per l'ambientazione insulare che per il meccanismo (si pensi solo al lavoro di Bennati, così affine anche nel titolo). Fra amplessi gratuiti e tradimenti à gogo si arriva a una seconda parte piuttosto movimentata, che in qualche modo salva la baracca. Interpretazioni mediocri e tavolta allucinate (la Persichetti). Musiche di Savina riciclate da almeno uno, se non due precedenti lavori.
Thriller con borghesia "annoiata" Anni '70 di non facile fruizione per lungaggini e storia decisamente raffazzonata, quasi mai credibile e condita di tutto il maquillage settantiano che, a dire il vero, è la sola ancora di salvezza per questa pellicola alquanto sonnacchiosa nella quale succede poco e che lascia al finale tutto quello che era lecito aspettarsi durante l'intera visione. Di buono ci sono lo scenario suggestivo dell'isola della Maddalena - con villone da miliardari a picco sugli scogli - e le piacevoli musiche di Carlo Savina.
Giallo che incanta per la splendida location, la villa e i suoi complementi d'arredo e, ovviamente, la bellezza delle attrici, spesso nude e lascive. Nel sanguinoso antefatto il patriarca e gli altri ricchi uomini del clan fanno fuori a fucilate un giovane marinaio reo di aver fatto innamorare la sorella del maschio alpha. Vent'anni dopo ritroviamo i riccastri devastati non dal senso di colpa ma dal vizio, dalla noia e dai propri fallimenti personali e familiari. E così, tra corna alla luce del sole e tracannate di J&B, il delitto del povero Charlie non resterà impunito.
MEMORABILE: La buona prova attoriale del bravissimo doppiatore Massimo Foschi.
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Ottimo Geppo,e ti chiederò ovviamente l'amicizia sul tubo !
HomevideoXtron • 27/12/12 17:37 Servizio caffè - 2188 interventi
Il master del dvd è in 1.85:1 16/9, però per un problema di authoring viene erroneamente visualizzato in 4/3. Per risolverlo bisogna semplicemente selezionare 16/9 nel lettore (nel mio ad esempio devo selezionare "16/9 full")
Lo scenografo di questo film è Giovanni Licheri, figlio del magistrato Santi Licheri, famoso per la partecipazione al programma televisivo Forum. Dopo "Nove ospiti per un delitto", Licheri è stato scenografo di Fracchia contro Dracula, di Fantozzi va in Pensione, di Le faremo tanto male, delle serie tv "Baldini e Simoni" e Il veterinario. Ha inoltra lavorato anche per alcuni programmi televisivi (Ok, il prezzo è giusto!, Quelli che... aspettano, Quelli che... ultimo minuto e Nessundorma)