Psychothriller coi controfiocchi dal rivestimento da drammone della disperazione (tutta la parte del rapimento delle bambine e tutto quel che ne consegue è ansia pura), intinto in un'atmosfera plumbea, soffocante e marcissima di una cittadina della Pennsylvania che quando non piove a dirotto nevica.
Squallidume ambientale e soprattutto umano tra disagiati mentali e padri vendicativi dai furori
monicelliani, preti pedofili che nascondono cadaveri in scantinati maleodoranti, case che celano grottesche e sozze pantomime con teste di porco mozzate, mosche, contenitori zeppi di serpenti, di vestitini di bimbi lordi di sangue e inquietanti manichini dissotterrati con la faccia frantumata, enigmi alla
Saw (il labirinto), sospettati che si sparano in bocca in stile
frediano, revenge movie sui generis tra crudi pestaggi e volti riempiti di botte che si mutano in grottesche tumefazioni alla
Adrenaline, fino a lambire i caliginosi chiaroscuri horror/thrillereschi
argentiani misti agli orrori necrofori che si celano nelle case del
Silenzio degli innocenti.Non tanto nel plot (
I bambini di Cold Rock, e il meno conosciuto
Kidnap), quanto nella straordinaria messa in scena che ne fa Villeneuve (la disperata corsa in ospedale con l'automobile impazzita tra il traffico è un pezzo di regia magnifico, per tensione e defribillazione), che nelle sue due ore e mezza non cala mai lo spasmodico coinvolgimento, tra depistaggi continui, colpi di scena, momenti brutali e un sussegguirsi di montante suspence che sfocia nella sorprendente e inaspetatta risoluzione finale su chi rapisce i bambini e perchè.
Villeneuve fa del thriller classico americano un'opera dura e crudele (forse non del tutto, visto la piega che prende nei minuti finali) che già all'inizio con la caccia e l'uccisione del cervo e quello strano camper che si aggira sulle note di
"Put your hand in the hand" immerge lo spettatore in un limbo "fangoso" che resta addosso per tutta la visione.
Feticistiche intrusioni nelle abitazioni, vittime e allo stesso tempo (in)consepavoli carnefici, mitomania e pura follia, contro Dio e gli uomini.
Cast che sfiora la perfezione (Gyllenhall e Melissa Leo su tutti), apparato tecnico di prim'ordine e uno script di ferro che non lascia tregua alcuna.
Vette di gran cinema mischiate al più puro e viscerale cinema di genere.