The nun II - Film (2023)

Suor Irene si trova nuovamente a fronteggiare il demoniaco Valak: riuscirà a sconfiggerlo una volta per tutte? Più che la sorella dall'enorme lingua di serpente a impressionare rimane l'idea che in un luogo sacro (un convento) alberghi non solo il Male puro, ma anche la cattiveria tra le sue abitanti. Pur non essendo la trama particolarmente originale, la pellicola si rivela comunque accettabile per l'atmosfera tetra, il ritmo costante e l'azione concitata. Non male nemmeno trucco ed effetti speciali, sebbene la creatura infernale che insegue le ragazzina sia alquanto grottesca.

Sequel di un film già non eccezionale che si dimostra non tanto meglio; a convincere è l'ambientazione tetra del convento, ben fotografato nelle sue stanze sotterranee e polverose, ma il resto è una delle solite storie tra possessioni demoniache e fantasmi malevoli ormai viste e straviste, con l'aggravante di includere protagonisti stereotipati come una bambina bullizzata e un inserviente dal cuore buono. Effetti in CGI altalenanti, jump-scare di ordinanza; qualche buon momento d'atmosfera ma tanta noia e una durata inutilmente protratta verso le due ore, a fronte di poche idee.

Sequel dello spin-off di The conjuring 2. In realtà la figura centrale è il francese, un giovane che veniva menzionato durante un docu-esorcismo dagli Warren nel primo The conjuring. Va detto che i punti di aggancio tra i vari film dell'universo Conjuring sono ben fatti e accattivanti; questo capitolo in sé è discretamente avvincente, l'ambientazione cattolico-gotica molto affascinante (l'ex convento ora collegio femminile) e anche tutte le altre location. Purtroppo tutta la CGI in stile americano crea un eccessivo effetto fantasy-horror che stempera il soggetto possession-horror.

Che sia un convento o un collegio femminile poco importa: il demone Valak torna alla carica seminando panico e terrore senza esclusione di colpi. Ad incaricarsi nuovamente del pesante fardello di fronteggiare il male è sempre Suor Irene. Lo sconfinato universo di The conjuring continua a proliferare anche a livello di spin-off e questo secondo seguito della suora malvagia può nuovamente contare su ottime ambientazioni e una storia intricata ma abbastanza convincente, ricca di jumpscare e di momenti di grande tensione. Anche gli effetti speciali non sono niente male.

Le idee ormai latitano in ogni frangente cinematografico, horror incluso. Se poi siamo alla seconda avventura tratta da una macrostoria-scaturigine, beh allora si potrà immaginare quanto sia difficile confezionare un buon film. Va detto che i tasselli del Conjuringverse tornano (la figura di Maurice, il demone) e non sono poche le sequenze in cui i brividi bussano alla schiena (c'è anche un omaggio a Suspiria quando due ragazzine sentono i passi provenire dal piano sopra). Però si avverte altresì un senso di stanchezza in alcuni frangenti. So-so...

Valak è tornato! E con lui tornano la tensione, qualche brivido e azzeccatissime ambientazioni lugubri; tutte cose necessarie perché un horror emerga, ma la sensazione che se ne ha è di essere davanti a un contenitore mezzo pieno. Forse quello che disturba maggiormente è il fatto che, pur con tutte le possibilità effettistiche del cinema di oggi, le idee scarseggino. Non è un film fatto male e la prova degli attori, specialmente della Farmiga, è buona, ma ci si aspettava decisamente di più.

Santa Lucia pare un po' presa a caso dal mazzo e la “Nun” ha una caratterizzazione meno spaventosa e iconica di quanto vogliano farci credere, eppure il film tiene botta per due ore: la ricostruzione ambientale è di alto livello e trasporta nel tempo, la regia trova inaspettate soluzioni visive (tra tutte l’edicola) che rallegrano una fruizione solo parzialmente guastata dagli eccessi pirotecnici del finale. Rimanendo nel Conjuring universe, ci sono similitudini e non solo qualitative con il sequel di Annabelle. Confacente l’introduzione del caprone. Ennesimo ma esimio.

Un po' meglio del primo, anche se la trama è risaputa. Bella l'ambientazione nel Sud della Francia con atmosfere oscure nel buio delle canoniche e degli scantinati ecclesiali, tra le strade strette e tenebrose delle antiche città francesi (il film è girato a Aix en Provence e Tarrascona). Il demone-suora Valak resta la cosa migliore e quando compare mette i brividini lungo la schiena. Certo ci sono i soliti momenti d'attesa e i soliti jumpscare tipici del cinema waniano con qualche ridicolaggine (il demone caprone). La dolce suorina della Farmiga jr convince, trascurabili gli altri.

Se i franchise The conjuring e Insidious hanno insegnato qualcosa è che non servono quintali di frattaglie al vento per fare un buon horror e questo "The nun 2" lo conferma. La storia è un po' un déjà vu, ma è girata con mestiere sfruttando ottime ambientazioni e con i jump scare al posto giusto. Validi gli effetti, la fotografia e il cast; il ritmo come spesso accade si velocizza nella seconda parte lasciando in sospeso qualche momento nella prima, ma la Farmiga e la Reid riescono a rimediare. Decisamente piacevole.