Uno di quei film che, se non vengono visti al cinema dove gli effetti sonori ti rintronano, fatica ad attirare l'attenzione finendo per farvi pensare a tutt'altro. Sì, perché la storia, una sorta di caccia al tesoro con archeologi che giocano a fare più gli 007 che gli Indiana Jones, è di una banalità sconcertante. La cosa forse non sarebbe nemmeno un difetto insormontabile: in fondo è un film tratto da un videogioco, conseguentemente per sua natura ha più interesse a rievocare gli scenari amati dai milioni di ragazzini cresciuti a pane e Lara Croft che non a suggerire chissà quali riflessioni. Il problema però è un altro: la regia di Simon Wincer, tesa solo a creare quanta più confusione...Leggi tutto possibile attraverso il montaggio, le acrobazie, i primi piani, gli sfoderamenti di pistole e i voli nel vuoto, è tremendamente noiosa. Non c'è alcuna ricerca nelle inquadrature e le musiche assordanti che accompagnano l'azione non fanno che peggiorare la situazione. La fotografia e la messa in scena non convincono affatto, affossando definitivamente i già poco visibili sforzi della regia per tenere alta la tensione. Ciliegina sulla torta, infine, la deludente performance di Angelina Jolie, che ad ogni ripresa spinge in fuori le labbra, inarca le sopracciglia, espone quanto più possibile il rotondo seno trattenuto a fatica da canottiere e t-shirt attillatissime (e vabbè, Lara Croft è anche e soprattutto questo, sì, ma non giustifica tanta odiosa artificiosità nella recitazione).
Anche Resident Evil è un film ispirato a un videogioco, ma per quanto non mi sia mai particolarmente piaciuto è sicuramente di qualità superiore a questo Tomb Raider, che sembra essere rivolto a un pubblico di età non superiore ai 12 anni. Sembrano essere rilevanti solo gli effetti speciali e le interminabili ed eccessive sequenze da perfetto film americano d'azione. Decisamente pesante e fuori luogo per chi ha un minimo di pretese e ama un po' di accuratezza nella sceneggiatura.
E' probabile che nemmeno i milioni di fan della Lara più famosa del mondo siano soddisfatti del film. Il perché va ricercato nell'ostentato andare sopra le righe di quasi tutti gli interpreti. In primis la Jolie, che è una creatura magnifica e ha dimostrato anche di saper recitare, ma qua non merita certo elogi. Tomb raider è una serie di videogames epocale, non necessitava proprio di un film (vedere per credere). Che poi sia stato fatto è naturalmente altro discorso. Effetti all'altezza.
Unica idea decente (ma nulla più) far intepretare a Jon Voight il ruolo del padre di Lara Croft (per i pochi che non lo sapessero: Angelina Jolie è figlia del noto attore). Per il resto zero assoluto. Non conosco minimamente il videogioco da cui è tratto il film , ma credo che neanche il più accanito giocatore potrà ritenersi soddisfatto della sua trasposizione su grande schermo. Certo il genere non ha molte pretese se non quello di essere il più spettacolare possibile, ma qui siamo ben lontani anche dal minimo sindacale. Alla larga.
Celeberrimo personaggio dei videogames, Lara Croft diventa al cinema un'emula in gonnella di Indiana Jones e il film che ne deriva è come il gioco: divertente ma assolutamente inutile. Realizzato con dovizia di mezzi, è una sequenza di scene d'azione con poco spazio per altro che non siano esplosioni o inseguimenti. La Jolie è sicuramente idonea per il ruolo vista l'avvenenza fisica e le doti atletiche ma il risultato è un film freddo, realizzato in modo impeccabile ma privo di anima.Inutile appunto.
Per essere bella, Angelina Jolie è bella; per essere atletica, Angelina Jolie è atletica; per essere la copia in carne ed ossa della sensuale eroina interattiva Lara Croft, persa tra amuleti, grotte e misteri pseudo-egizi, alla ricerca di segreti sepolti... Angelina Jolie è adatta. Ma è l'idea di trarre un film da un videogioco frenetico e di pura azione, privo di una sceneggiatura logica e credibile (vogliamo proprio vedere, nella realtà, quale archeologa si presenta così) a far venire il classico "latte alle ginocchia": per almeno 90 minuti.
Trasposizione cinematografica dell’omonimo videogioco incrociata con le canoniche situazioni da film avventuroso-fantaracheologico alla Indiana Jones. La confezione è un baccano assordante di effetti speciali e di estenuanti combattimenti, in cui la monoespressiva “labbra da pesciolino” Jolie dà libero sfogo alle sue feline doti atletiche che ne suppliscono il totale difetto di capacità recitative, peraltro inutili in queste pellicole da blockbuster. Cameo del glorioso Jon Voight, papà di Angelina nella vita e sul set.
Film tratto da un famoso videogioco. La grafica del gioco è ben fatta ed era un pochino dificile riportare sul grande schermo il tutto, ma dal punto di vista visivo il film si salva. La Jolie è sexy sì, ma non so, come Lara Croft non mi convince più di tanto. Sufficiente.
Tratto da un celebre videogioco che ha per protagonista una procace archeologa in calzoncini, sempre armata e a caccia di tesori. Sebbene Angelina Jolie (qui a fianco al padre Jon Voight, che appare in un cammeo) sia alquanto artificiosa quando recita, risulta fisicamente azzeccata e atleticamente preparata. La trama non avvince affatto, anzi annoia e parecchio. Le uniche cose che si possono apprezzare sono i notevoli effetti speciali e le acrobazie della Jolie. Consigliato a chi preferisce l'azione (e qui ce n'è molta) alla trama.
MEMORABILE: Le ridicole quanto innaturali espressioni facciali di Angelina Jolie.
Un film che riesce ad annoiare persino al cinema, nonostante il tripudio di effetti speciali. La sceneggiatura è raffazzonata e poco coerente e l'unico elemento che salva il tutto è Angelina Jolie (davvero somigliante alla Croft). Ma cosa può un'eroina di fronte ad uno sfacelo simile? Un film artificioso, senz'anima, che risulta indigesto per chi non abbia giocato a Tomb Raider fino a fondersi il cervello. Sfortunatamente, non servì da monito per chi aveva intenzione di trarre film da altri videogiochi.
Divertente action caotico e caciarone, zeppo di mostri ed elementi fantascientifici, come si faceva nella serie B anni ottanta. Nel complesso mi ha divertito, grazie alle buone coreografie e agli effetti speciali. La Jolie non è il massimo della recitazione ma è davvero stupenda, Craig si fa notare in uno dei primi ruoli importanti e c'è pure papà Voight. In definitiva un clone più stupido di Indiana Jones ma gradevole.
Più che Lara Croft l'hanno chiamato "Indiana Clones" ma, al cinema, secondo me, è impossibile non scindere i due personaggi, anche se Lara Croft proviene dai videogiochi. Alla fine è solo un giocattolone chiassoso, con una Angelina Jolie che compie incredibili acrobazie menando e sparando a mostri e a soldati cattivi. C'è di bello che l'attrice ha, almeno, qualche scena con il padre, Jon Voight, che fa la figura paterna anche nel film. Divertimento pop-corn, con gli U2 che cantano "Elevation" ed il giovane Daniel Craig non ancora agente 007.
MEMORABILE: Il combattimento iniziale fra Lara Croft e il robot.
Primo capitolo della serie cinematografica con protagonista l'eroina dei videogiochi Lara Croft. Nel film Lara deve recuperare un manufatto e salvare il mondo. Probabilmente uno dei pochi film ispirati dai videogiochi che riesce a rimanere fedele al gioco. Angelina Jolie assomiglia tanto a Lara (io avrei scelto anche Jennifer Lopez), peccato però che non riesca a dare un'interpretazione convincente. I produttori sono riusciti a creare un film che soddisferà i fan della serie, anche se il film è adatto solo a loro.
Sia chiaro: mica un film vero, con caratterizzazioni dei personaggi, una sceneggiatura coerente o dialoghi brillanti... no, nulla di tutto questo, però ganzo. Sì, perché rispetta completamente le aspettative: moltissima azione, tripudio d'effetti speciali, recitazione fumettistica e soprattutto le tette. Sì, le tette, sempre generosamente offerte al pubblico, sottolineate, costrette dentro abiti succinti, celebrate da corse al ralenti. Poi ci sono le sculture che si animano, i varchi spazio tempo e tutto il resto, ma è irrilevante.
MEMORABILE: Lara che ferma il tempo e devia la traiettoria del coltello che avrebbe ucciso Daniel Craig.
Si inizia pure discretamente, con una potenzialmente interessante base spionistico-apocalittica un po' alla James Bond, poi con lo scorrere dei minuti il fantastico subentra con prepotenza e la dapprima curata regia non riesce a emancipare dal primigenio formato PlayStation una serie di scontri con mostri di varie dimensioni, lasciando precipitare il film nel tedio e nel ripetitivo. Angelina Jolie, fisicamente somigliante al personaggio del videogioco d'ispirazione, si tollera solo quando non in primo piano. Patetici i flashback "umanizzanti".
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[...] «Le iperboliche scenografie di Kirk M. Petruccelli hanno ispirato nuovi episodi della Eidos Interactive Game Series (l'azienda britannica che ha prodotto e distribuito il videogioco n.d.r.), per cui si può dire che fra videogame e cinema quel che è dato è reso.» [...]
Tullio Kezich su Il Corriere della Sera, 14 dicembre 2001