Western riepilogativo di alcune tematiche classiche – famiglia, vendetta, riscatto – più volte riesumate da tante fortunate pellicole italiane degli anni a venire. Wayne è il solito cowboy maturo e severo, in vena di frenare le intemperanze dei più giovani; Martin apporta ironia e scaltrezza; tra i ruoli minori spiccano l’immenso Kennedy e un giovane e nervoso Hopper. Il metraggio è forse eccessivo, ma ben equilibrato.
Ottimo western che ricompone la coppia Wayne-Martin (qui sono fratelli) gettandoli in una classica storia di vendetta (cercano l'assassino del padre). I personaggi sono ben delineati, la regia del veterano Hathaway è solida e veloce, il ritmo sostenuto e molti momenti sono da ricordare. Ottimo il cast di contorno (c'è pure Dennis Hopper giovanissimo).
Katie Elder non si vede, ma è presente la sua sedia a dondolo a rappresentarla, oggetto passato in eredità a Mary (Martha Hyer), unica presenza femminile nel film. Ottima la prima parte, quando sono ben delineate le figure dei protagonisti e si prepara il terreno per una inevitabile ricerca di giustizia, che implica diversi ostacoli al suo raggiungimento. Più prolissa e meno incisiva la seconda parte. Comunque un buon western del veterano Hathaway, con interpreti collaudati e proprio per questo senza sorprese, come pure la musica di Bernstein.
Western imperniato sui temi della famiglia e della vendetta, che vede protagonisti quattro fratelli in cerca della verità sulla morte dei loro genitori. Lo svolgimento abbastanza formulaico è nobilitato da un ritmo ben sostenuto e dal lavoro dei protagonisti, un quartetto umorale caratterizzato da ottime interazioni, in particolare quelle già collaudate della coppia Wayne-Martin. Hathaway dirige con professionalità, assicurando azione e divertimento.
Tornati al paese natio in occasione della morte della madre, quattro fratelli scoprono che il padre è stato assassinato e che hanno perduto la loro fattoria... Un western classico diretto con piglio sicuro dall'esperto Hathaway, poco innovativo nei temi affrontati ma solido come Wayne ed anche scanzonato come Martin, ancora insieme dopo aver lavorato nel capolavoro di Hawks. Nel settore dei cattivi ben figurano Kennedy pistolero troppo sicuro di sé e Gregory, il solito arraffatutto senza scrupoli, qui padre del nevrotico Hopper.
MEMORABILE: La traversata del fiume con la mandria di cavalli
I quattro figli di una donna morigerata si ritrovano per il suo funerale e sono costretti a scendere in guerra contro un allevatore truffaldino che punta alle terre della donna. Solido western vecchia maniera che ha nel tema della famiglia il suo punto nevralgico. Magari alcune cose sono abbastanza stereotipate, ma è un film la cui trama non ha falle e procede verso la fine con indiscusso mestiere. Attori tutti ben in parte: Wayne e Martin of course, ma anche gli altri se la cavano ottimamente. Hopper cattivo quanto basta.
Piacevole western, dove i ruoli sono stati ben distribuiti e calibrati. Ognuno dà il suo contributo, con battute, colpi di testa, serietà e freddezza nel momento giusto (tranne, ovviamente, il più giovane dei quattro), rendendo più sopportabile l'eccessivo minutaggio. Non tutto pare indispensabile, quindi qualche sforbiciata avrebbe giovato alla pellicola. Ma nel complesso, resta un buon prodotto vecchio stampo. Nota di merito per il ragazzino che parla della lapide "Era un angelo col dito puntato". "Puntato a chi?". "A nessuno! In alto. Ma poi glie l'han staccato e sembrava agitare il pugno".
MEMORABILE: L'inconfondibile camminata del Duca, che qui si sposta parecchio anche senza il cavallo sotto; La sedia a dondolo dondolante (ha un perchè).
Uno degli ultimi esempi di western hollywoodiano tradizionale, un attimo prima che Peckimpah da una parte e i nostri spaghetti dall'altra cambiassero le regole del gioco. Onore, riscatto, vendetta e riabilitazione sono gli architravi di un classico tardivo, sorretti dalla stessa coppia (stavolta senza stella) di Un dollaro d'onore riunita per l'occasione (il duro John Wayne e il sornione Dean Martin, mentre gli altri due più giovani fratelli Elder francamente fanno solo numero). Esaltante lo score di Bernstein.
MEMORABILE: La sedia a dondolo della defunta mamma.
Al funerale della madre si ritrovano quattro fratelli, da tempo lontani. Ritrovano unità nella ricerca delle ragioni dei guai familiari, originati dalla misteriosa morte violenta del padre. Western classico, realizzato in modo impeccabile e con un bel cast, che però poco aggiunge al filone. Non mancano i cliché (la maestrina...). Non si può non notare che nello stesso anno Peckinpah aveva girato Sierra Charriba e che a breve il genere sarebbe stato "sovvertito" dal nostro Sergio Leone.
Mentre in Italia Sergio Leone rivoluzionava i parametri del genere, negli Usa si giravano ancora western dallo stampo che più classico non si può, con edificante messaggio di fondo sull'importanza dei valori familiari. Privo di difetti veri e propri, perché i dialoghi sono spesso gustosi, la confezione di pregio (fotografia di Lucien Ballard, musiche di Bernstein), il cast ottimo (ma John Wayne vista l'età sarebbe stato più credibile come padre che come fratello maggiore), e c'è anche una bella sparatoria conclusiva; manca però quel qualcosa che lo elevi dal buon livello medio.
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