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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Frittole batte Parigi 1-0. Certo, la grana non è la stessa, l'operazione di Allen è molto più raffinata e colta, i viaggi nel tempo al cinema non li han certo inventati Troisi e Benigni, ma quando senti Owen Wilson che propone a Buñuel di sviluppare un soggetto che sarà quello di L'ANGELO STERMINATORE come fanno a non venirti in mente i nostri due comici che cercan di spiegare a Leonardo il funzionamento dell'energia elettrica? Ma se NON CI RESTA CHE PIANGERE era un'operazione fresca, vivacissima, a tratti travolgente che se ne fregava di lavorare sulla forma, MIDNIGHT...Leggi tutto IN PARIS ne è la controparte stanca, autocompiacente, che punta a vellicare il background culturale dello spettatore assommando improbabilmente in un unico microcosmo decine di nomi celebri che si muovono sullo sfondo della Parigi degli Anni Venti: Hemingway, Picasso, Dalì, Man Ray, Stein, Fitzgerald, Buñuel... tutti insieme appassionatamente e in confidenza con lo scialbo protagonista, il quale non crede ai propri occhi ma decide di lasciarsi andare e vivere di notte - dopo la mezzanotte - quando un'auto d'epoca passa regolarmente a prelevarlo in un vicolo parigino per accompagnarlo in un mondo fantastico fatto solo di "vip" pronti a confidarsi con lui nemmeno lo conoscessero da una vita. Più che un film un lungo spot parigino (già in apertura una carrellata interminabile di cartoline dalla capitale francese), apprezzabile per il fascino indubbio della città ma altrettanto forzato, nemmeno fosse un filmato promozionale dell'ente turismo. Musiche scelte con cura, un po' di sentimento, qualche sprazzo di Allen vero nelle fasi contemporanee con i battibecchi tra Wilson e la McAdams... ma sono solo scampoli posticci di uno stile che qui punta decisamente ad altro, tentando di creare un universo parallelo molto più fanta che scientifico, favolistico nell'impostazione e improntato allo stupore: di vedere in faccia e animati gli artisti della Parigi che fu, di godere delle luci notturne e soffuse della bella fotografia o delle accurate ricostruzioni scenografiche. Un involucro di nostalgia che avvolge una desolante pochezza di spunti, una piatta linearità senza nemmeno un vero guizzo dell'Allen migliore. Con un Wilson cui spetta di interpretare l'ennesimo clone alleniano impacciato, timido e confuso: buona prova, ma per ricordarci i portenti della scrittura di uno dei pochi geni riconosciuti rimasti in circolazione c'era bisogno di ben altro. Cosa resta di tutti gli artisti incontrati? Nulla, giusto le derive macchiettistiche di un Dalì ossessionato dai rinoceronti, il linguaggio diretto di un Hemingway che pare non poterci evitare continui e ovvi riferimenti alla caccia, alla boxe, alla paura della morte, gli sproloqui di Zelda Fitzgerald e i sorrisi complici della dolce musa Adriana (compagna di Modigliani, poi di Picasso, poi del protagonista, poi ancora di chissà chi) prima di un imprevisto ritorno al caffè Maxim's della Belle Époque, con contorno di Toulouse-Lautrec, Degas e compagnia. Leggero leggero, galleggia in superficie specchiandosi nell'espressione sperduta del suo protagonista, il più innocuo e diafano viaggiatore nel tempo che il cinema ricordi.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/11/11 DAL BENEMERITO PAULASTER POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/12/11
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Paulaster 10/11/11 12:15 - 4375 commenti

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Anche stavolta Allen non si smentisce e rilancia. Prosieguo del filone commedia romantica, sotto forma di delicata cartolina. Parigi è lo sfondo (impreziosito dalla bellezza) dell’insoddisfazione dei personaggi di vivere il periodo storico che li riguarda. Un’alienazione che scorre leggera tra un ballo e un bicchiere di Bordeaux, incontrando la storia dell’arte nella luce soffusa di un’epoca che non c’è più. Stavolta si viene graziati dall’assenza della voce fuori campo.
MEMORABILE: "500 franchi per un Matisse...? Mi chiedo se posso prenderne 6 o 7..."

Myvincent 4/12/11 20:21 - 3722 commenti

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Finalmente un prorompente ritorno di Woody Allen, che sfodera la sua originale verve come poche volte gli era riuscito, ultimamente. Una commedia gradevole e una trama fantasiosa piena di trovate brillanti riescono a divertire e a far riflettere nello stesso tempo. Uno scrittore americano insicuro vive a Parigi esperienze strabilianti con gli artisti del magico periodo degli anni '20, sino alla scoppiettante Belle Epoque. Nostalgica, ricca cultura europea in contrasto con quella borghese, vuota, contemporanea americana.

Mtine 3/12/11 20:02 - 224 commenti

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Prima di vedere l'ultimo film di Allen mi aspettavo di trovarmi di fronte a una delle sue commedie sofisticate. E invece dopo neanche mezz'ora il film vira verso il fantasy, conducendoci in un labirinto di bistrot e autori famosi che non ci consente fino all'ultimo di capire se tutto quello che si è visto sia realtà o frutto della mente del protagonista. Dal punto di vista della recitazione invece, sono rimasto deluso dalla direzione di Allen: è inutile che continui a far recitare i suoi attori come lui (vedi Wilson), Woody attore è inimitabile.
MEMORABILE: La faccia sbigottita di Owen Wilson quando realizza di aver fatto un viaggio nel tempo.

Daniela 4/12/11 10:51 - 12606 commenti

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A Parigi in vacanza con fidanzata e futuri suoceri, Wilson vorrebbe restarci per sempre, lasciando la sua redditizia attività di sceneggiatore hollywodiano per dedicarsi alla letteratura. Una magia notturna lo trasporta nei mitici anni '20, ma nessun'epoca è d'oro per chi la sta vivendo... Gradevole commedia sentimentale che è soprattutto un inno alla bellezza di una città, con incorporata galleria di grandi personaggi, che l'ironia salva (ma solo parzialmente) dall'effetto museo delle cere. La morale, un po' scontata, rasserena con leggerezza. 3 pallini perché Parigi è sempre Parigi
MEMORABILE: I ripetuti inviti di Hemingway a tirare di boxe - Dalì: "Io penso ad un rinoceronte!" - l'investigatore smarrito a corte

Harrys 6/12/11 16:25 - 687 commenti

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Abbandonato il sofisticato nichilismo da nevrosi, Allen si (di)mostra vieppiù ricco di una vitalità straripante, realizzando la sua migliore commedia (schietta, fluida, ma anche vorticosa) da un bel po’d’anni a questa parte. Incredibile come riesca a rifocillarsi traendo linfa vitale dai più disparati anfratti: una compenetrazione irripetibile. Gustosa la “caricaturizzazione” di celebri artisti ed inconfondibile la sublimazione mascherata da happy end. Da far vedere alle nonne per fargli capire che non è vero che si stava meglio quando si stava peggio. ****

Galbo 7/12/11 07:02 - 12372 commenti

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Sentito (e un po' formale) omaggio ad una meravigliosa città che adora, Woody Allen realizza con questo film un'opera a metà tra fiaba e commedia, ricca di citazioni e suggestioni letterarie, ma priva dell'incisività delle sue opere più riuscite e lontana dai fasti londinesi di Match Point. Sontuoso dal punto di vista scenografico, il film si segnala per la buona interpretazione del cast. Gradevole, ma si dimentica in fretta.

Kint 8/12/11 21:52 - 39 commenti

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Definito dalla critica "il miglior Woody Allen degli ultimi tempi", questo Midnight in Paris non tradisce affatto le aspettative, sia degli appassionati del regista che dello spettatore medio. Commedia intelligente, leggera, sfiziosa ma soprattutto positiva, che mette di buon umore e lascia qualcosa in più di un sorriso. E' da considerarsi anche come un atto d'amore di Woody per Parigi, centro europeo (o mondiale) della cultura e città magica a cui dedica un'introduzione che ricorda indubbiamente Manhattan. Delizioso.
MEMORABILE: Dalì.

Rambo90 9/12/11 02:00 - 7661 commenti

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Forse il miglior Allen degli ultimi 4-5 anni. Un film sognante e che fa sognare, leggerissimo e interpretato da un grandissimo Owen Wilson (vero e proprio alter ego di Woody) nonchè da uno stuolo di attori in stato di grazia: dalla bellissima Cotillard alla McAdams, dal "pedante" Sheen al Dalì schizzato di Brody. L'idea di fondo è originale e a suo modo poetica, il finale un po' scontato ma poco importa perché il film finisce così come si vorrebbe finisse un bel sogno, con il lieto fine.

Puppigallo 9/12/11 20:13 - 5251 commenti

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Woody si conferma elegante narratore di storie. Ma se si analizza il tutto, ciò che si evince è che l'intera struttura resta in piedi solo grazie agli scambi protagonista-artisti. Si può dire che la macchina del tempo creata da Allen funzioni piuttosto bene, consentendo allo spettatore di fruire di un passato ricco di cerebro, puro talento e follia. Ma non appena ci si imbatte nella modella innamorata di Wilson (che gli artisti se li è ripassati tutti) e nel presente, con il salto nella banalità di situazioni, personaggi triti e di disarmante pochezza (voluto o no che sia), si storce il naso.
MEMORABILE: Il tentativo del protagonista di sganciarsi dagli amici della donna; Il soggetto del quadro di Picasso definito "Una puttana dai vulcanici appetiti".

Didda23 10/12/11 22:02 - 2424 commenti

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Larry David è l'unico alter-ego alleniano veramente riuscito. Wilson ci mette il mestiere, ma non è supportato dallo stesso talento. Allen dimostra di non aver smarrito la propria vena creativa: l'opera, priva di battute fulminanti, gode di una buona sceneggiatura che sfrutta al meglio i personaggi di contorno. Il ritmo, la ricostruzione ambientale e le musiche si attestano su un livello di eccellenza. Dopo Match point e Basta che funzioni, certamente il migliore del periodo post 2000.

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Cotola 11/12/11 00:20 - 8998 commenti

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Delizioso film alleniano che è un atto d’amore per Parigi, per l’arte in generale e più nello specifico per la letteratura (americana). L’idea di partenza non sarà geniale d’accordo, eppure ci si trova incantati dinanzi a tanta leggerezza e velocità di passo. 94 minuti che scorrono via fugacemente inesorabili e che (non accade spesso) si vorrebbe durassero ancora. Allen sa ancora scrivere e lo sa fare egregiamente. Buona la prova del cast. Da vedere, specialmente se amate i “personaggi” del film e le loro opere.
MEMORABILE: L'investigatore a corte. Owen che smonta l'amico pedante dinanzi ad un quadro di Picasso.

Xamini 11/12/11 22:25 - 1244 commenti

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Ho pensato quasi subito a Vicky Cristina Barcelona, per il talento di Allen nel catturare lo spirito di un luogo. Ma si tratta di un'abilità fine a se stessa, in questo caso. Perché l'idea principale (incontrare miti culturali del passato sullo sfondo di un agglomerato di eccezionale bellezza) è buona ma sorretta da pochi altri spunti di contorno e soprattutto da un testo che non punge come da tradizione. Rimane una forma che, in qualche circostanza, arriva a parlare da sola.

Jofielias 12/12/11 07:59 - 170 commenti

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Un leggerissimo sogno, in cui - a briglia sciolta - la mente dello scrittore protagonista rende palpabili e presenti i suoi miti culturali. Woody Allen sente di appartenere a un'altra epoca: detesta il presente, gretto e superficiale e lo grida al mondo contrapponendo la "sua" Parigi e i "suoi" artisti a quell'America che ha sempre trovato prosaica e ignorante. Film dopo film la sua scrittura si fa sempre più semplice ed essenziale e le battute sono lievi, a marcare un'ulteriore distanza dalla schiavitù della risata slapstick in stile ebraico.
MEMORABILE: Il finale sotto la pioggia.

Markus 12/12/11 09:49 - 3680 commenti

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Formalmente è un buon film: la svelta regia sa dosare romanticismo, amore per una convenzionale Parigi (il comune ringrazia per spot) e, in un certo qual senso, un'analisi sul comune sentimento di nostalgia. Wilson (l'ennesimo alter-ego di Allen) coglie l'occasione e convince con una buona interpretazione. La nota dolente, invece, è il richiamo al nostro Non ci resta che piangere e questo infastidisce come un furto fatto da chi, grazie al suo intelletto, non ne avrebbe avuto bisogno. Peccato, perché toglie parte del fascino al film.

Graf 14/12/11 23:49 - 708 commenti

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Ormai Allen ha raggiunto una medietà aurea e da lì non si schioda. Luminescente, brillante e morbido, il suo linguaggio ha perso tutte le punte acuminate e tutti gli aculei appuntiti di qualche decennio fa. Il regista newyorkese è ormai un genio sereno e pacificato. Scrivendo e filmando con il pilota automatico, la sua intelligenza vola ormai a metà quota e certe impennate di genialità che raggiungevano un’altezza vertiginosa sono solo un ricordo. La storia del film é astuta ma stantia e si rivela solo una colorata bolla di sapone piena di nulla. Da menzionare la capacità del regista di "sentire" Parigi e la fotografia calda e morbida.

Deepred89 15/12/11 12:07 - 3701 commenti

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Il prologo cartolinesco non lascia ben sperare, ma fortunatamente il film si rimette subito in carreggiata e dopo qualche minuto introduttivo entra nel vivo con una vicenda affascinante e dai contorni quasi onirici, aperta a molteplici letture e intrisa di splendidi tocchi di romanticismo e nostalgica ironia. Qualche dettaglio (il modo di presentare i "vips") potrebbe apparire un po' puerile, ma solo secondo la chiave di lettura più convenzionale. Confezione perfetta, buon cast. Notevole film, che contagia col suo ottimismo e la sua serenità.

Capannelle 16/12/11 09:13 - 4394 commenti

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Bella confezione ma emozioni poche. Un divertissement fine a se stesso che non trova in Wilson un interprete adeguato e.. fosse solo quello il problema! Se fotografia e ambientazioni sono notevoli è alla voce emozioni che il film segna il passo. Sì, avresti voglia di strangolare l'amico saccente o farti ammaliare dall'amichetta di Picasso. Ma per il resto rimane piatto, gli incontri col passato non funzionano ed è un deciso passo indietro rispetto ai due film precedenti di Allen: Match point? Qui il giocatore non è nemmeno sceso in campo.

124c 16/12/11 11:24 - 2911 commenti

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Annuale pellicola di Woody Allen, anche questa europea e non neworchese. Forse non il miglior film del regista, ma assai più godibile di certe commedie americane, che oggi si spacciano per divertenti. Owen Wilson l'ho sempre detestato (il classico biondino troppo belloccio, capace di rovinare il bel ricordo che avevo del serial televisivo Starsky & Hutch), ma qui è discreto, misurato, un accettabile sostituto del regista, ormai fuori età per il ruolo. La tanto pubblicizzata partecipazione di Carla Bruni, però, mi ha lasciato indifferente. Due.

Nancy 18/12/11 23:38 - 774 commenti

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Commedia simpatica e con un ottimo protagonista (e alla sottoscritta Wilson non era mai andato molto a genio): Allen ci racconta un sogno, quello della vita nella Parigi anni 20, utilizzando un'idea vecchia come il cinema: il viaggio nel tempo. Simpatici i vari episodi coi personaggi "de l'age" (i migliori Dalì e Bunuel) e interessante la riflessione sull'inadeguatezza dell'uomo nel suo presente. Tuttavia l'impressione che dà non è molto permanente e dopo l'incanto ci si rende conto che il film è un tantino puerile e sterile. Pessimo il prologo.

Ghostship 20/12/11 21:31 - 394 commenti

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Certo non è tra i migliori Allen, bensì ha tutta l'aria di un compito svolto con la mano sinistra dal più bravo della classe. Lo stile e qualche guizzo qua e là ci sono, ma alla lunga il tutto è un po' troppo didascalico e "carino" per risultare (e restare) significativo. Provaci ancora Woody.

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Ilcassiere 29/12/11 08:34 - 284 commenti

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Che sia un film di Woody Allen lo si capisce subito, dalle atmosfere, dalla musica e dall'inquietudine del protagonista. La pellicola è un vero e proprio omaggio a Parigi, non solo la Parigi di oggi, ma soprattutto quella del passato. Tuttavia, anche se l'idea alla base della storia è graziosa, manca quel qualcosa in più, quel tocco di classe a cui il regista ci ha abituato in altri suoi lavori. Owen Wilson cerca di interpretare un Woody Allen bello ma non ci riesce.

Mark70 1/01/12 01:18 - 118 commenti

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Il tema del viaggio nel tempo è abusato, ma Allen trova il modo di trattarlo in maniera originale, facendo dissolvere poco a poco la meraviglia e la sorpresa dell'incontro con i miti del passato mentre si fa strada la consapevolezza che le età dell'oro vagheggiate da chi "si trova in difficoltà nella vita reale" in realtà non sono mai esistite. Bravo Wilson che a tratti imita la recitazione di Allen (senza rendersi ridicolo) e stupenda Parigi, sia la moderna sia nel passato. Insomma il miglior film di Allen in questo secolo.
MEMORABILE: Wilson suggerisce a Buñuel la trama de L'angelo sterminatore ma Buñuel non la capisce.

Ford 2/01/12 00:43 - 582 commenti

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Siamo in zona Rosa purpurea del Cairo - Tutti dicono I love you, non c'è il brio degli anni d'oro ma tanto mestiere (che dire della scena in cui Wilson finge di ritrovare degli orecchini che voleva "trafugare" negli anni '20? 4-5 azioni condensate in un'inquadratura perfetta), in un film senza dialoghi fulminanti, senza la depressione di fondo dell'ultimo Allen ma comunque alleniano fino al midollo. Gli preferisco Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, più crepuscolare, ma questa mezzanotte spumeggiante non si butta certo via.

Bruce 11/01/12 12:53 - 1007 commenti

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Woody Allen di nuovo in stato di grazia. Un film riuscito, leggero eppure profondo, ironico, onirico e romantico. Certamente un profondo atto d'amore per Parigi, ma anche per ogni forma di umana intelligenza e di talento artistico. Viene voglia di perdersi come il protagonista per quelle vie magiche alla ricerca di qualcosa di più. Bravi gli interpreti. Bellissimo!

Jandileida 30/03/12 23:57 - 1558 commenti

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La freschezza mentale di Woody è sempre un toccasana: anche stavolta l'americano non delude e ci racconta una storia leggera ma non banale che, pur avendo la stessa morale di sempre, si avvale di un escamotage riuscito ed usato in maniera intelligente. Wilson (discreto) si ritrova a spasso nel tempo, sballottato tra Fitzgerald e Lautrec, tra l'amore per Parigi e un futuro matrimonio. Il piccione Allen, a casa sua solo sull'asfalto metropolitano, canta stavolta il suo amore per Parigi e ci regala al solito momenti d'evasione di gran classe. Rilassante.

Caesars 4/05/12 09:57 - 3773 commenti

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Sicuramente non siamo di fronte ad un capolavoro, ma questo Allen, tutto sommato, non mi è dispiaciuto. La storia non è originalissima e la carrellata di cartoline parigine di inizio film sono sinceramente stucchevoli, però se ci si lascia rapire dalla trama "fantastica" ci si può ragionevolmente divertire davanti alla parata di celebrità (che sembrano un po' tutti dei fessacchiotti in verità, ma forse l'intento era anche quello di smitizzare queste figure) che appaiono agli occhi dello stupefatto protagonista. Una visione la merita. ***

Coyote 16/05/12 12:22 - 185 commenti

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Un film all'anno è evidentemente un ritmo insostenibile anche per un regista al di sopra della media come Woody Allen. Così, ogni volta, per un episodio convincente - come Basta che funzioni - ne seguono in media due o tre al di sotto delle aspettative. E dire che qui non sarebbero mancate alcune idee interessanti (la fuga dalla realtà, la nostalgia...); però tutto rimane in superficie, come un giochino simpatico ma senza troppe pretese. L'omaggio (immagino ben remunerato) a Parigi vince la palma della ruffianeria cinematografica.

Nando 24/10/12 10:33 - 3806 commenti

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Gradevole e delicata commedia che vira nello spazio temporale parigino. Grandi ambientazioni e ricostruzioni scenografiche. Narrazione interessante che dall'odiosa fidanzata americana conduce all'incontro omaggiatore con grandi artisti del ventesimo secolo. Bravo, anche se all'inizio titubante, Owen. Finale sognate e liberatorio.

Yamagong 22/10/12 22:57 - 274 commenti

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Un Woody Allen fresco e pieno di vita quello che traspare da questo Midnight In Paris, film che sembra partire come un elogio smaccatamente esterofilo alla capitale francese salvo poi presentare una sceneggiatura che si presta a molteplici letture: un atto d'amore verso la letteratura e l'arte in generale, ma soprattutto una riflessione sulla necessità di vivere il proprio presente, senza lasciarsi travolgere dalla chimera di una fantomatica epoca d'oro. Ottimo Owen Wilson, che forse scimmiotta un po' Allen da giovane. Più che valido, insomma!
MEMORABILE: "Il presente è insoddisfacente perché la vita è insoddisfacente".

Mco 23/10/12 23:14 - 2323 commenti

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Chi scrive non ama di certo alla follia Allen, ma questa volta non può che riconoscerne la genialità. La ragione è semplice e risiede nella vena di surrealtà che permea l'intera vicenda, pretesto per dar libero sfogo alla visionarietà del regista, il quale utilizza uno straordinario Owen Wilson come proprio alter ego cinematografico. Parigi è la meta per antonomasia ma stavolta è sede del viaggio che il protagonista fa da se stesso alla ricerca di se stesso. Epoche diverse per esistenze simili, anelando sempre ciò che è "altro". Très bien!
MEMORABILE: "Lei vive due mondi, qual è il problema?".

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Enzus79 24/10/12 10:52 - 2864 commenti

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Dopo Londra e Barcellona ora la bellissima Parigi. Devo dire che Midnight in Paris, se paragonato al film girato in Spagna, è un capolavoro. C'è poco di originale, ma quel poco che c'è è divertente. Owen Wilson è bravo, così come la Cotillard.

Homesick 26/10/12 17:13 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Il disgusto per il grigiore del presente e il rimpianto del passato è una costante in ogni epoca e Allen se ne serve per un viaggio fantastico nella Parigi degli anni Venti verso la quale si salpa all’improvviso, dopo un inizio da tipica commedia urbana borghese; quest’ultima – nella veste delle ultime pellicole del regista – è peraltro intatta nei dialoghi ricchi e densi di humour colto e nei quadri cromatici abbacinanti e raffinati. La direzione degli attori è sempre saldissima, come attestano il candido barbuglione Owen e tutti i vip da lui incontrati nella Parigi degli anni d’oro.
MEMORABILE: Al tavolo con Dalì, Buñuel e Man Ray.

Piero68 20/11/12 09:10 - 2955 commenti

I gusti di Piero68

Un ottimo soggetto che, a mio modesto parere e nonostante l'Oscar come miglior sceneggiatura non originale, viene sviluppato male. Perché i personaggi storici sono tanti e di passaggio e perché il tutto è sempre troppo estemporaneo. Ridurre il numero di celebrità e magari approfondirne certi aspetti avrebbe sicuramente giovato. Anche la storia principale l'ho trovata fiacca e ripetitiva e Wilson non è proprio uno che riesce ad impersonare lo spirito di Allen. Troppe faccette e poca concretezza. Sicuramente non lo rivedrò.

Mickes2 9/05/13 14:18 - 1670 commenti

I gusti di Mickes2

Commedia all'acqua di rose sul classico tema della presa di coscienza vivendo il presente e ascoltando il proprio cuore, che però veste i panni della favoletta graziosa, a tratti molto vacua (piuttosto odiosi i siparietti tra Wilson e la McAdams - che, tolto il fisico scultoreo offre ben poco) ma anche in grado di regalare raffinate e eleganti situazioni immergendoci soavemente nella Parigi da cartolina degli anni '20, tra artisti dannati e eccentrici, amori perduti e ritrovati. Da Allen ci si aspetta sempre di più, tuttavia un'opera discreta.
MEMORABILE: La chiacchierata al tavolo tra Ray, Wilson e Dalì; Le continue richieste di spiegazione da parte di Buñuel verso Wilson.

Modo 21/07/13 00:49 - 948 commenti

I gusti di Modo

Una commedia ben fatta, con una fotografia eccellente. La storia è ben congegnata e i riferimenti storici, veritieri nell'esporre i caratteri dei personaggi affascinanti. Le atmosfere sono ricche di phatos. Woody Allen ci regala una prova al di sopra del suo standard. Bravo wilson che, nonostante reciti, volutamente, come Woody, se la cava egregiamente.

Redeyes 24/07/13 21:25 - 2442 commenti

I gusti di Redeyes

Ruffiane sviolinate verso Parigi che non avrebbe bisogno a dir la verità. Captatio benevolentiae in piena regola a cominciare dalla trasformazione di Allen, qui travestito da Wilson. Stessi tic, stesse nevrosi e stessi modi di fare. Furbo, ecco cosa direi. Per un regista che tanto ha dato un'opera di rilancio o caduta? Né l'una né l'altra cosa. A me ha detto poco, per quanto al solito sofisticato e piacevole. Tanto dolce da stuccare un pochino. Parigi è sempre Parigi anche senza che Allen ce lo ricordi!

Blutarsky 10/10/13 16:27 - 360 commenti

I gusti di Blutarsky

Allen dirige un enorme spot promozionale sulla città di Parigi, concentrandosi sulla confezione (impeccabile va detto) e molto poco sulla storia. Purtroppo non si ride praticamente mai, giusto un paio di battute (roba da minimo sindacale per Allen) e i personaggi sono male caratterizzati e alla fine di loro non ce ne frega nulla. Ad una prima metà noiosa ne corrisponde una seconda migliore per ritmo con qualche situazione perlomeno piacevole. Wilson è un Allen poco convincente.

Aal 4/12/15 15:48 - 321 commenti

I gusti di Aal

Premetto che conosco poco Allen ma devo anche dire che non ne sono mai stato attratto. In ogni caso mi sono avvicinato a questo film senza pregiudizi e devo dire che mi è piaciuto. Un film leggero ed equilibrato, sognante, dolce. Un cast coeso e convincente, un'ottima ambientazione con ricostruzioni storiche accurate e splendida fotografia rendono questo Midnight in Paris una piacevole e appagante visione. Bravi tutti, senza strafare e senza pecche evidenti.

Il ferrini 16/02/16 01:43 - 2337 commenti

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Un sogno a occhi aperti, nella Parigi degli anni '20. Un viaggio in cui il protagonista incrocia Ernest Hemingway, Pablo Picasso, Zelda Fitzgerald, Buñuel, per non parlare di Gertrude Stein (interpretata da un'efficacissima Kathy Bates) e perfino Salvador Dalì, che ha la faccia di Adrien Brody. Incredibile come Allen riesca a trasformare un'idea abusata come quella del viaggio nel tempo in qualcosa di nuovo e memorabile (Oscar e Globe come miglior sceneggiatura). Sicuramente uno dei suoi migliori lavori. Da non perdere.
MEMORABILE: Io penso che l'amore vero, autentico, crei una tregua dalla morte.

Parsifal68 20/09/16 09:15 - 607 commenti

I gusti di Parsifal68

Un po' favola, un po' commedia; Allen mischia entrambe le cose generando un film gradevole ed elegante per celebrare una Parigi mai così romantica. Nonostante questo e nonostante una trama decisamente accattivante, il film ha dei momenti di stanca a causa dei viaggi semi-onirici che meritavano un protagonista migliore (Wilson è fuori parte). Molto importante comunque il messaggio che il regista statunitense ci lascia: nessuno è mai felice nell'epoca in cui vive, segno che probabilmente l'uomo tende a mitizzare con malinconia il passato.

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Minitina80 4/03/17 07:32 - 2976 commenti

I gusti di Minitina80

Owen Wilson è un perfetto alter ego di Allen, riproponendone nevrosi, voce balbuziente e manie. Allo stesso tempo è terribilmente ingenuo e inconcludente perdendosi in mille dialoghi ed esagerate stupefazioni di cui oggettivamente importerebbe poco a nessuno. La fotografia al contrario è bella, le scenografie e i costumi del passato sono eccezionali, ma non basta perché oltre la celebrazione di quel periodo francese non c’è nulla di realmente interessante. Inoltre, è insopportabilmente ruffiano e si dimentica in fretta e senza rimpianti.

Dusso 30/03/17 11:50 - 1565 commenti

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Non parte benissimo, con titoli di testa per carità belli su Parigi ma fin troppo cartolineschi e non sembrano convincere neppure Owen Wilson né il suo doppiatore; e che poi dire dell'amico della McAdams? Un personaggio odioso come pochi! Invece il resto (con l'idea abusatissima di tornare indietro agli Anni 20) qui funziona bene e il film diventa piacevolissimo e tutto da gustare. Anche la chiusura finale con la Seydoux è azzeccata.

Saintgifts 28/08/17 00:52 - 4098 commenti

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Allen trova il modo di collocarsi ai vertici dell'arte del secolo scorso assieme ad artisti consacrati che indiscutibilmente hanno aperto nuove frontiere in diversi campi. Lo fa con grande discrezione, mettendo in primo piano la Parigi di quando era il centro artistico dell'Europa e del mondo, con il triplo salto mortale di viaggiare nel tempo. Nessuna critica per questo, è un Allen-film piacevole senza sorprese, con tutte le caratteristiche tecniche e artistiche del prolifico film-maker. Le tipiche battute sono sostituite dall'approccio fiabesco.

Magi94 20/09/17 23:07 - 944 commenti

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Un film decisamente ma forse eccessivamente diretto da Woody Allen. Lo si riconosce nella sua solita ironia, nello stile intellettuale e pure in Owen Wilson, che fa muovere a immagine e somiglianza di se stesso. Tutto questo risulta molto artificioso, sia nella descrizione da cartolina di Parigi troppo infarcita di fotografia da Belle Epoque, sia nella sceneggiatura stessa, che sfrutta un espediente di certo non nuovo in modo abbastanza piatto. Non male e vedibile, ma lontano dai capolavori.

Lou 13/10/17 13:05 - 1119 commenti

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Commedia incantevole, leggera ma stimolante, di Allen in terra parigina, dova i rintocchi della mezzanotte portano per magia uno scrittore americano in crisi a frequentare i grandi artisti degli anni venti, da Hemingway a Dalì, da Scott Fitzgerald a Picasso. Woody gioca con la consueta ironia sui miti della cultura del Novecento dichiarando il suo amore per l'arte e la letteratura ma ricordandoci anche che il rimpianto dei fasti del passato è illusorio e che bisogna essere capaci di vivere il presente.
MEMORABILE: Lo strepitoso Dalì di Adrien Brody con i suoi "rinoceronti".

B. Legnani 30/09/18 22:14 - 5519 commenti

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Deludentissima opera di Woody Allen, solitamente misurato, che qui decisamente sbraca, mettendo il suo alter ego (bravino, peraltro, Wilson) a contatto con tutti i geni che vivevano a Parigi negli Anni Venti. Ovviamente tutti quanti scadono nella macchietta, causando un certo imbarazzo nello spettatore. La magìa opera, ça va sans dire, allo scoccare della mezzanotte. Brutto, qua e là quasi insopportabile. Il peggior Allen in assoluto?
MEMORABILE: L'unica zampata: "500 franchi per un Matisse? Mi chiedo se posso prenderne 6 o 7...".

Camibella 11/04/20 22:58 - 277 commenti

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Allen è fatto così, o lo si ama o lo si detesta. Ma quando dirige un film a metà tra favola e malinconia, in una città e in un'epoca da cartolina, non si può non amarlo. "Midnight in Paris" è di gran lunga il suo film più elegante, erudito e ricco di citazioni della sua vasta filmografia e, come un buon vino, più passa il tempo meglio lo si degusta. Bravino Wilson, nonostante il suo odioso balbettio, ma tutti i personaggi famosi sono ottimamente rappresentati.
MEMORABILE: Le passeggiate notturne tra le vie di Parigi.

Gippal 30/09/20 00:53 - 89 commenti

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Forse è davvero più facile amare una certa epoca del passato che affrontare il futuro sconosciuto. Il passato talvolta ci sembra familiare, più sicuro grazie alla sua certezza e forse proveremo per sempre quella strana sensazione che ci indurrà a pensare che il presente non è mai abbastanza… Ma non vale forse la pena viverlo con tutto il cuore e capire dove ci porterà?

Pinhead80 20/01/24 16:48 - 4715 commenti

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Nella splendida cornice di Parigi un giovane si ritroverà a mezzanotte in un mondo che lo porterà indietro di cento anni. Qui incontrerà personaggi famosi degli Anni Venti con i quali instaurerà un insolito rapporto di amicizia. Il film di Woody Allen è esteticamente perfetto e può contare su una fotografia meravigliosa e su ambientazioni più che azzeccate. Quello che gli manca, però, è una vera e propria sceneggiatura in grado di sfruttare al meglio le premesse. Wilson rappresenta l'ennesimo alter ego del regista che vive però con estrema passività quanto gli accade. Deludente.
MEMORABILE: Le immagini di Parigi sotto la pioggia.

Noodles 21/02/24 21:22 - 2196 commenti

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Tra i migliori film dell'ultima parte della carriera di Woody Allen. Bel soggetto, pur non originale, pienamente rientrante nel genere fantastico che più volte è stato esplorato dal regista. Il film è girato molto bene e ha molte idee divertenti, come divertenti sono le caratterizzazioni delle celebrità che il protagonista incontra nelle sue notti surreali. La fotografia è comunque la cosa migliore, mentre il cast, comunque funzionale, avrebbe forse avuto bisogno di un altro protagonista perché il pur bravo Owen Wilson sembra spesso scimmiottare lo stesso Woody Allen. Da vedere.

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  • Discussione Markus • 4/04/12 16:40
    Scrivano - 4775 interventi
    Allen, dopo la cartolinesca Parigi di MIDNIGHT IN PARIS, non poteva che rendere omaggio alla nostra Capitale con lo stesso spirito!
    Il tuo timore, Galbo, mi pare alquanto fondato leggendo le anticipazioni del sito de LA STAMPA:

    “…si vede una Roma primaverile assolata, con tutti i luoghi più belli del centro, i vicoli nascosti, Piazza Venezia con il suo vigile che parla un inglese maccheronico, il Vittoriano, piazza Navona e molto altro”.
  • Discussione Galbo • 4/04/12 16:45
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Markus ebbe a dire:
    Allen, dopo la cartolinesca Parigi di MIDNIGHT IN PARIS, non poteva che rendere omaggio alla nostra Capitale con lo stesso spirito!
    Il tuo timore, Galbo, mi pare alquanto fondato leggendo le anticipazioni del sito de LA STAMPA:

    “…si vede una Roma primaverile assolata, con tutti i luoghi più belli del centro, i vicoli nascosti, Piazza Venezia con il suo vigile che parla un inglese maccheronico, il Vittoriano, piazza Navona e molto altro”.


    e ti pareva....
  • Discussione Markus • 4/04/12 16:50
    Scrivano - 4775 interventi
    Infatti, poi 'sta "Roma primaverile assolata" ci ha frantumato le palle! Sia detto con rispetto, s'intende.
    Il prossimo sarà a Milano con la nebbia ahahh
  • Curiosità Samuel1979 • 16/04/17 22:54
    Addetto riparazione hardware - 4153 interventi
    Al Ristorante Polidor campeggia su una parete questa pubblicità che, come precisa Daniela, fa riferimento alla crema di cassis, un liquore dolce fatto con il ribes (cassis in francese) messo in infusione in alcool e zucchero, consumato soprattutto in Francia. Si usa anche per la preparazione di alcuni cocktail.

  • Discussione B. Legnani • 30/09/18 22:15
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Visto ora. Terribile. Il peggior Allen della storia.
  • Discussione Raremirko • 30/09/18 23:06
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Visto ora. Terribile. Il peggior Allen della storia.


    Dici? To Rome l'hai visto? Secondo me è mooolto peggio.
  • Discussione B. Legnani • 30/09/18 23:21
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Visto ora. Terribile. Il peggior Allen della storia.


    Dici? To Rome l'hai visto? Secondo me è mooolto peggio.


    Allora, quando e se lo vedrò, questo sarà scalzato...
  • Discussione Raremirko • 30/09/18 23:31
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Visto ora. Terribile. Il peggior Allen della storia.


    Dici? To Rome l'hai visto? Secondo me è mooolto peggio.


    Allora, quando e se lo vedrò, questo sarà scalzato...



    Non vederlo, non perdi nulla.
  • Discussione B. Legnani • 19/10/18 00:24
    Pianificazione e progetti - 14940 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Visto ora. Terribile. Il peggior Allen della storia.


    Dici? To Rome l'hai visto? Secondo me è mooolto peggio.


    Hai ragione. L'ho visto stasera e sono ancora incredulo.
  • Discussione Raremirko • 19/10/18 21:49
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Raremirko ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Visto ora. Terribile. Il peggior Allen della storia.


    Dici? To Rome l'hai visto? Secondo me è mooolto peggio.


    Hai ragione. L'ho visto stasera e sono ancora incredulo.



    Mi fa piacere che la pensiam uguale, grazie per la chiamata.