Note: Episodi: "Gli afrodisiaci funzionano?", "Che cos'è la sodomia?", "Perché alcune donne faticano a raggiungere l'orgasmo?", "I travestiti sono omosessuali?", "Cosa sono le perversioni sessuali?", "Gli studi sul sesso sono affidabili?", "Cosa succede durante l'eiaculazione?".
Non molto riuscito. I primi sei episodi sono decisamente dimenticabili e non rendono giustizia all'umorismo di Woody Allen. Fortunatamente c'è l'ultimo episodio e qui il discorso cambia radicalmente: divertentissimo. La ricostruzione di quanto avviene nel corpo umano durante la fase precedente (una cena romantica) e durante l'amplesso è eccezionale. Da vedere assolutamente solo per quest'ultimo episodio. Tutto il resto è più dannoso che superfluo.
Notevole delusione. Senza l'ultimo espisodio sarebbe da condannare platealmente, senza attenuanti e senza appello. Tutto è incredibilmente sciatto e pare recitato da chi non ci crede fino in fondo. Il finale fa però parte del migliore Allen dell'adorata produzione del decennio. Ma è talmente di un altro pianeta che pare preso da un altro film. Insomma il consiglio è di saltare tutto il resto e puntare solo all'ultimo episodio. Io, che devo pallinare, ora non posso farlo, neppure mentalmente...
MEMORABILE: Woody che non vuole essere "sparato" fuori.
Incredibile a dirsi, qualche episodio funziona più scritto che sullo schermo: poca parte mantiene le promesse e molti tentativi di guizzo non vanno a bersaglio. Però l'episodio con la maxi-poppa ispirato a Philip Roth non è male, qualche battuta qua e là del buffone è divertente e insomma, con un po' di pazienza, si arriva al leggendario episodio con Allen-spermatozoo. Occasione persa.
Non funziona, fatica, non prende mai il la e le risate, ma pure a tratti i sorrisi, vengono macinati e spazzati altrove dalla noia. Gli unici episodi che a mio parere si salvano sono quello con Wilder, della pecora (forse anche per una mia passione per Gene) ed ovviamente quello finale. Woody tira su la sua svogliata e fastidiosa recitazione di tutto il film negli attimi pre-eiaculazione. Divertente Reynolds in un ruolo atipico.
Manuale divulgativo con le domande più spinose sul sesso in versione parodistica. Già l'idea di partenza è eccellente. Si continua con il delirio surreale che trasforma ogni domanda nella miccia di un'esplosione comica raffinata e al contempo ridanciana. E si finisce con alcune sequenze leggendarie, da Wilder in versione zoofila allo stesso Allen-spermatozoo. Sono sketch al limite del goliardico, ma proprio il livello minimalista scelto è perfetto per un'opera come questa: un piccolo grande film che tutti dovrebbero vedere almeno una volta.
Solo l'idea varrebbe un Oscar; la realizzazione lascia a desiderare in alcuni punti, ma l'episodio della pecora, la tetta gigante, il rabbino e l'episodio finale valgono già il prezzo del biglietto. Il resto paga il fatto di essere troppo esagerato per essere interpretato visivamente; alcune gag le avrei quasi viste meglio sotto forma di cartone animato.
L'opera che sancisce definitivamente la natura sessualmente perversa (o meglio, "spiccata") del buon Woody Allen. Un'affermazione che potrebbe spaventare ma che in realtà rappresenta, se si è discretamente attenti, una costante nella sua filmografia. In questo caso, proprio perché assoluta ed unica protagonista, (nonostante i vari aspetti presi in considerazione) non diverte. Piuttosto sciatto, sembra esser stato realizzato "tanto per"... Persino Woddy Allen sembra poco convinto. Da ricordare esclusivamente l'ultimo episodio. **½
Commedia ad episodi poco riuscita, che raggiunge una risicata sufficienza grazie ad una buona confezione ed a qualche buon attore, oltre ad un episodio finale veramente esilarante. La partenza è pessima, seguono una serie di episodi con qualche idea interessante ma complessivamente strampalati e sconclusionati, oltre che poco divertenti. Arriva poi l'ultimo episodio e il discorso cambia: un piccolo capolavoro di comicità, traboccante idee, gag e invenzioni geniali ed esilaranti. Tutto ciò che viene prima si può anche perdere.
Film a episodi di forza piuttosto modesta; forse sono gli attori, forse sono i tempi, ma l'impressione è quella di un'idea che si trascina, all'interno di ciascun episodio, invece che procedere con il vento in poppa. Poi i dieci minuti finali. Quello è cult puro, roba talmente geniale che pare appartenere ad altro. Per questa ragione il film diventa necessario.
MEMORABILE: La poppa gigante. E tutto l'episodio finale.
Simpatico fin dai titoli di testa, denota un certo gusto nell’impostare il tema in modo grottesco e surreale. Suddiviso in sette episodi-capitoli (tra cui anche la sodomia e le perversioni) è inevitabilmente discontinuo ma evasivo e con qualche geniale trovata. L’episodio migliore è il settimo, con la simulazione di un ideale laboratorio all’interno del corpo umano. Un doveroso ricordo va al grande Oreste Lionello, sempre perfetto nel doppiaggio di Allen, di cui lo stesso ha ammesso di essersi giovato per il suo successo in Italia. **!
Nel primo capitolo si perdono tutti i giochi di parole che si colgono solo in inglese, gli altri invece fanno comunque sorridere, anche se soffrono di certe lungaggini. Ma il culmine sono gli ultimi due episodi, scritti volutamente con stile esagerato. In generale sembra un film di "stallo", di pausa per altri film più ambiziosi.
Sette episodi legati al sesso concepiti dalla vena umoristica di Woody Allen. Nonostante più che buone premesse, il film delude in parte e la sceneggiatura non riesce a creare che di rado situazioni realmente comiche. L'eccezione è rappresentata dall'ultimo episodio, piccolo gioiello di comicità nel quale Allen "interpreta" brillantemente uno spermatozoo. Questo vale da solo tutto il film.
Pellicola memorabile solo per l'ultimo episodio. Storia particolarmente surreale e grottesca di un amplesso vissuto da "dentro" e per il breve momento di splendore di Wilder alle prese con una capra particolarmente attraente. Il resto gira davvero a vuoto, facendo ridere di rado e strappando al massimo qualche sorriso. Però Woody vestito da giullare mi fa morire.
Il film è diviso in capitoli, ognuno legato tra loro con un solo denominatore comune: il sesso. Come dice il titolo stesso, la pellicola si ripropone di approfondire alcune domande (anche piuttosto banali) sul mondo sessuale umano, rappresentandole in chiave comica (spesso, in questo caso, poco riuscito). Tutte queste "scenette" sono al limite del demenziale ed assolutamente poco ispirate, talvolte sembrano adirittura forzate. Tra tutte solo una sembra realmente ispirata ed originale; per il resto il film non brilla né per regia né per script.
Il pruriginoso best seller (nonchè caso mediatico) di Reuben sembrava prestare il fianco all'immaginoso estro dell'Allen prima maniera, per il quale peraltro il passaggio dalla struttura a strisce all'episodio era quasi conseguente. Tuttavia, causa anche le alte aspettative, il risultato è un po' tirato via, alternando cattivo gusto, gag demenziali un po' agèe e trovate geniali. Pur nella sensazione generale di un film troppo ruspante, restano memorabili il frammento "italiano", l'attonito medico di Wilder e ovviamente il magico finale spermatozoico: antologico.
MEMORABILE: Tony Randall, Burt Reynolds e Woody "incappucciati".
Dei 7 episodi solo l'ultimo è memorabile (Allen vestito da spermatozoo!). Degli altri arriva alla sufficienza solo il penultimo (la tetta assassina, parodia di certi film horror con il dottore pazzo) e, in versione originale, il primo episodio, con il giullare che infila alcune battute divertanti (che purtroppo si perdono nella traduzione italiana). Curioso l'episodio di Allen playboy, che sembra imitare Mastroianni nei film di Fellini ed è recitato in italiano nella versione originale. Il resto è da dimenticare. Opera quindi decisamente minore.
Film stanco che fatica a ingranare (o non ingrana affatto); gli episodi sono spenti e si dividono tra alti e bassi (molti più bassi a dire il vero) che ingolfano quella che dovrebbe essere una brillante e ritmata commedia sul sesso e le sue problematiche, i piaceri, le controindicazioni, l'ambiguità e le molte sfumature che lo caratterizzano. Niente di tutto ciò; se non fosse per l'ultimo episodio (che è un colpo di genio) avremmo davanti uno dei peggiori Allen di sempre (se non il peggiore). Da vedere una volta, ma in fondo trascurabile.
Mediocre commedia a episodi a tema sessuale. Parte in maniera scandalosa con un Allen svogliatissimo, continua in forma piu o meno anonima (si salva appena con l'assurdità dell'episodio sulla sodomia) e si risolleva nel finale con l'episodio trash dello scienziato pazzo e con l'ultimo, da antologia. Niente di che, fra l'altro pochissime gag riuscite (anzi, sono quasi di più quelle irritanti).
Allen sembra avvedersi che il cinema è anche (soprattutto) arte visiva, dinamismo, ma in qualche paradossale modo tradurre quest’illuminazione lo distoglie dalla mira di far divertire e la comicità (peraltro datata più di quella del jolly iniziale – e non andrebbe trascurato che è impersonato dal regista…) ne esce malridotta ai microscopici termini, tra freddure da restarci ibernati e gag incuranti della comprensibilità altrui (alzi la mano chi ha riso sul 5° ep). Poi il fisiologico irrompe: vento in letterale poppa e un seminale viaggio allucinante, e il film si salva preso per il ciuffo.
Tra tutti i lavori di Allen è quello che forse appare più datato in quanto molte sfumature che vengono riprese sono ormai superate. La scelta di girare un film a episodi non paga quasi mai perché non c’è il tempo per andare veramente a fondo e facendo una media aritmetica il giudizio rimane basso. Ciò non toglie che "Cosa succede durante l'eiaculazione?" rimane un gioiello assoluto nella filmografia di Allen, anche a distanza di anni. Contestualizzandolo al periodo sicuramente acquisisce maggiore forza.
MEMORABILE: Uno spermatozoo agli altri: “qui si feconda o si muore! ”
Più celebre (anche a causa del chilometrico titolo) che davvero importante (il "vero" Allen si trova altrove). La struttura a episodi comunque garantisce una certa freschezza di ritmo, la produzione minimale esalta l'estro del regista soprattutto nell'ultimo segmento, il più cinematografico oltre che il più divertente. Si ricorda anche quello con Gene Wilder zoofilo, mentre il trasformismo dell'Allen attore non sempre regge il confronto con il Giannini di Sessomatto (forse il titolo più affine).
MEMORABILE: La "salsa comandi" del cervello chiede un'erezione ai piani bassi.
Ispirato ad un noto best seller, un film nel complesso inferiore alle attese in quanto la maggior parte degli episodi risulta abbastanza fiacco, comunque non è all'altezza del talento comico cristallino del primo Allen. Merita comunque la visione per "Che cos'è la sodomia?", con il pecorino Gene Wilder portato alla rovina dall'amore adulterino per la pecora Daisy, e per il celeberrimo "Che cosa succede durante l'eiaculazione?", spiritosa variante del Viaggio allucinante incentrata sull'atto sessuale, con Allen titubante spermatozoo/paracadutista in partenza per la missione ovulo.
MEMORABILE: Wilder, al culmine della disperazione, attaccato ad una bottiglia di Woolite; Lo spermatozoo nero "Ma io cosa ci faccio qui?"
Sette episodi per parodiare studi scientifici sul sesso. Film altalenante in cui il girato senza Allen perde di umorismo. Partenza simpatica con il giullare e la pecora (Wilder dimostra le sue doti), ma poi si crolla man mano con il travestito e la mammella gigante. Il migliore rimane l'episodio con lo spermatozoo (anche come ambientazione futurista), in cui si rispecchiano le idiosincrasie del regista. Discreto come regìa il segmento con la donna che necessita di far l'amore in pubblico.
MEMORABILE: L'afrodisiaco passato dalla mutua; Lo spermatozoo di colore; "Ci spareranno sul soffitto"; Il morso sotto il tavolo.
Delirante film a episodi di Woody Allen in cui il nostro si diverte a dissacrare alcuni dei temi più tabù della sfera sessuale, dai quali è evidentemente morbosamente affascinato. La qualità della maggior parte degli episodi è piuttosto bassa, ma spiccano il racconto tragicomico di un'avventura extraconiugale con una bellissima pecora (con un Gene Wilder in stato di grazia) e il celeberrimo pezzo finale sulla visione meccanicistica del corpo umano in cui ogni organo si impegna per una buona performance sessuale. Curioso l'episodio del quiz televisivo, orribilmente trash il penultimo.
Manuale di educazione sessuale alla maniera alleniana. I sette capitoli sono certamente diseguali, con il finto quiz "Qual è la tua perversione?" che svetta su tutti; il rabbino legato e frustato mentre la moglie mangia carne di maiale per terra è puro genio, oggi probabilmente impossibile da mettere in scena. Simpatica ma non travolgente la partecipazione di Wilder, fenomenale invece quella di Carradine (padre di Bill), scienziato pazzo e creatore di una minacciosa tetta gigante. Si ride abbastanza e il ritmo nel complesso è buono.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Una scena con un medico omosessuale che osserva al microscopio Woody Allen ragno che corteggia una vedova nera e viene divorato dopo l'accoppiamento venne tagliata perchè il regista-attore-autore non sapeva come procedere poi con l'episodio.
fonte: "Ciak".
CuriositàDaniela • 29/04/18 21:35 Gran Burattinaio - 5925 interventi
Il film di Allen è ispirato, ovviamente con intenti parodistici, al saggio divulgativo con lo stesso titolo scritto dal sessuologo statunitense David Reuben, pubblicato nel 1969 e divenuto in breve tempo un best seller.
A seguito del successo del film di Woody Allen, la commedia francese "Sex-shop" (uscita in Italia nel 1975) venne intitolata, nel nostro paese, "Quello che già conosci del sesso e non prendi più sul serio ", cercando di creare un qualche legame tra le due pellicole.