Vodka lemon - Film (2003)

Vodka lemon
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Titolo originale: Vodka Lemon
Anno: 2003
Genere: commedia (colore)
Note: Coproduzione: Francia, Italia, Svizzera, Armenia, Kurdistan. Il regista è curdo. Girato in Armenia.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/05/10 DAL BENEMERITO REMEN51
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Remen51 18/05/10 22:19 - 39 commenti

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La Russia dopo lo sfascio. Situazioni paradossali in un villaggio sperduto e cortili pieni di neve che nessuno spala. Vodka Lemon è la baracca di Nina, dove si vende solo vodka. Tutti si arrangiano, molti mentono spudoratamente e troppi sono vecchi. Quando si arriva così in fondo, si può solo risalire. Film lento e decadente, con silenzi e campi di ripresa degni del neorealismo, vola sulle ali della speranza, che arriva col disgelo. Inizia con un funerale e un letto nella neve, per finire con un pianista che suona scivolando sull'asfalto.

Cotola 22/01/12 22:27 - 9052 commenti

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Tra dramma e farsa, una buona e piacevole descrizione di un paese e di un popolo ormai privo di punti di riferimento pur essendo ormai passati un po' di anni dalla caduta dell'Unione Sovietica. Alcuni momenti sono davvero azzeccati e divertenti ma alla fine sembra mancare qualcosa per elevarsi dal solito film mediamente "carino". Splendidi i paesaggi innevati e gustosa e gradevole la colonna sonora. Il finale è più di una nota di speranza.
MEMORABILE: Un avventore del bar: "Perchè si chiama vodka Lemon se sa di mandorla?" La barista gli risponde: "E' l'Armenia".

Pigro 6/02/13 09:44 - 9672 commenti

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Cartoline da un’epoca postuma, in cui vive il protagonista dopo la morte della moglie e dell’Unione Sovietica, nel rimpianto di entrambe e nella speranza che la miseria attuale (esistenziale e materiale) possa finire. Cartoline da una terra innevata, quasi irreale, dove si intrecciano le storie del piccolo villaggio e dei suoi più o meno strani abitanti con i loro fatti più o meno bizzarri, descritti con compiacente arguzia alla Kusturica. Lieve poesia e lieve umorismo trasfigurano la cruda realtà in una sorta di libro di favole moderne.

Galbo 19/03/15 05:52 - 12399 commenti

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Malcelate nostalgie del dissoluto impero sovietico in un villaggio armeno poverissimo nel quale gli abitanti per "campare" la fine del mese sono costretti a vendere i propri mobili. Non c'è quasi trama nel film di Hiner Saleem ma la pellicola è raccontata con grazia e delicatezza, anche nei tanti momenti surreali. Colpisce l'ambientazione glaciale (il paesaggio è quasi sempre fortemente innevato) ben resa della suggestiva fotografia, che viene subita con l'ineluttabilità della rassegnazione. Il disgelo porta un po' di speranza.

Pessoa 6/05/22 21:41 - 2476 commenti

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Storie di ordinaria resilienza ai confini della terra. Il curdo Saleem ci porta a conoscere un angolo dell'Armenia in cui la vita sembra procedere ad un passo diverso rispetto al resto del mondo, pieno di caratteri fissi che quasi sembrano iconici, in cui non serve una storia perché è la stessa location che fa il film. Cast adatto allo scopo, diverse trovate divertenti e una buona confezione ne fanno un prodotto che meriterebbe una visione, se non altro per conoscere realtà come questa che raramente raggiungono ribalte internazionali. Il ritmo è un po' lento ma non ci si annoia mai.

Paulaster 14/10/22 09:45 - 4425 commenti

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Vedovo conosce una donna al cimitero. Le atmosfere richiamano lo stile di Kusturica (il vecchio a letto, le musiche folk), anche se qui ci troviamo nella nevosa Armenia, gli ambienti sono desolati e sperduti, con qualche tocco surreale e nostalgico. Gli sviluppi sono scarsi con i viaggi in pullman insistiti durante i quali si poteva azzardare qualche dialogo in più tra i protagonisti. La povertà di strutture e risorse (visto che la figlia fa il mestiere più vecchio del mondo) sono bilanciati da una lieve speranza finale.
MEMORABILE: Il cimitero innevato; Col mobile a spalle; Gli sposi sul carretto; Al piano insieme.

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  • Curiosità Cotola • 22/01/12 22:35
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Il regista si è battuto a lungo, riuscendoci,
    per ottenere che il suo paese, il Kurdistan, figurasse tra i coproduttori della pellicola.
    Per questo motivo, non essendo il Kurdistan
    riconosciuto dall'Onu, il film non ha potuto
    partecipare alla notte degli oscar.

    Fonte: Il Mereghetti 2006
  • Discussione Cotola • 22/01/12 22:36
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Zender nelle note bisognerebbe aggiungere il
    Kurdistan come paese coproduttore, anche in
    funzione di quanto ho scritto nelle curiosità.
  • Discussione Zender • 23/01/12 08:09
    Capo scrivano - 47802 interventi
    Ok, aggiunto.