Sono in molti a considerarlo il miglior Bond di sempre. Sicuramente è meno ingenuo del precedente DR. NO (007 LICENZA DI UCCIDERE); la trama spionistica sviluppa meglio il tema del doppio gioco, ma ancora una volta è la figura di James Bond a monopolizzare l'attenzione: con il suo savoir-faire, l'ironia, il carisma che hanno sempre distinto Sean Connery dai suoi successori. A non mancare non è nemmeno l'esotismo dell'avventura, con l'azione spostata ad Istanbul, anche se poi la seconda parte è quasi tutta ambientata su di un treno con la sceneggiatura che diventa più interessante e la suspense che finalmente comincia a montare....Leggi tutto La nuova Bond-girl questa volta proviene dall'Italia (ma le fanno fare la parte della spia russa!): è Daniela Bianchi, che avevamo visto accanto a Tognazzi e Vianello in UNA DOMENICA D’ESTATE e che grazie al successo internazionale di FROM RUSSIA WITH LOVE avrà modo di ritagliarsi qualche ruolo importante nel nostro cinema. Memorabile il capo “invisibile” della Spectre, di cui vediamo solo le braccia accarezzare il gatto bianco che gli sta in grembo. Gli effetti speciali si fanno sentire solo nel pirotecnico finale, a conferma della predominanza all'epoca dell'intrigo e del personaggio rispetto alla spettacolarità fine a se stessa. Le quasi due ore di film passano piuttosto in fretta, fortunatamente, e le danze del ventre che anticipano uno scontro tra donne si sposano bene con l'atmosfera esotica di Istanbul. Simpatico l'epilogo a Venezia, con evidenti fotomontaggi. Ormai è chiaro, giudicando il personaggio, che la serialità è facile quanto inevitabile. Non a caso i titoli di coda già annunciano GOLDFINGER... Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Secondo film della serie, per ora senza fine, dedicata all'agente 007. Difficile dire se sia migliore del primo capitolo, ma sicuramente in questo vengono meglio caratterizzati alcuni aspetti che diventeranno un marchio di fabbrica del personaggio. Rivisto oggi fa quasi sorridere per le numerose ingenuità, ma è sicuramente una pellicola d'avventura che a suo tempo divenne un cult. Inutile negarlo: James Bond è e sarà sempre Sean Connery.
Terence Young riprende la formula codificata nel film precedente ampliandola e affinandola in modo da far risultare alla fine questo il vero modello per le avventure successive di Bond: prologo prima dei titoli di testa, presentazione Bond e armamento (cominciano qui le invenzioni stravaganti di Q), inizio missione nei luoghi più disparati del mondo con l'incontro di belle donne (di cui una da fare innamorare) e cattivoni da caricatura. Scattante, energico e divertente. Rimangono impressi il cattivo Shaw e la capoccia Lenya (parodizzata in Austin Powers).
MEMORABILE: Le chiose ironiche di Bond su ogni avvenimento o persona ammazzata.
Francamente preferisco il primo film della serie, perché le sue ingenuità mi sembrano più perdonabili rispetto a quelle di questa pellicola. L'attenzione, comunque, è tutta per Sean Connery come attore (dite quel che volete, ma di Daniela Bianchi ci si dimentica abbastanza in fretta...) e per le belle ambientazioni. Lentuccio.
Se è in parte vero che le avventure di Bond si ripetono uguali nel tempo, è indubbio che alcuni film siano più riusciti di altri ed abbiano fissato i canoni del mondo di 007. Questo è forse il più riuscito (insieme a Goldfinger) mantenendo un perfetto equilibrio tra spy movie (in piena epoca guerra fredda), action di classe (bella la scena dell'inseguimento tra i motoscafi) e l'ironia che contraddistingue i migliori film dell'agente segreto. Connery è qui al massimo della forma. Suggestive le location (specie Istanbul).
Secondo, splendido capitolo della saga bondiana con il grande Sean Connery protagonista. Ottimamente scritta e altrettanto ben diretta dal bravo Young, la pellicola resta nella memoria per gli splendidi paesaggi in cui è ambientata la vicenda, un notevole ritmo e per il cattivo Donald Red Grant, meravigliosamente interpretato dal mai troppo compianto Robert Shaw. Diversi i momenti da ricordare.
MEMORABILE: L'inizio; Grant che segue come un ombra Bond; la lotta al campo degli zingari; la lotta in treno tra Bond e Grant.
Seconda avventura spionistica di Bond, che fa registrare un netto passo avanti rispetto alla prima: suspense costante e accesa, racconto molto più articolato e costruito, regia più dinamica, azione meglio messa in scena, in più si delineano gli estremi che hanno reso grande e riconoscibile la serie. E per la prima volta, gli elementi politici - specie nella descrizione di Spectre e cattivi - cominciano ad avere una certa importanza. Di nuovo ok Connery, di nuovo trascurabile la Bond girl.
MEMORABILE: La sequenza nell'accampamento zingaro.
È un Bond meno arlecchinesco del solito dove i contorni da spy-story e la componente sensuale risaltano di più. Ma alla resa dei conti, le sequenze girate tra Istanbul e Venezia, tunnel sotterranei e campi dei gitani non rimangono impresse, come anche la Bond girl nostrana. Sono invece perfettamente nella parte la perfida Rosa Klebb e il teutonico Red Grant, due scagnozzi d'annata protagonisti di ottime sfide col nostro valente eroe. Esordio per la valigetta con i gadget inventati dall'ineffabile Q.
Secondo capitolo, della serie sull'agente segreto più famoso della storia del cinema, dai risultati decisamente inferiori al primo a causa di un ritmo piuttosto lento e poco coinvolgente. La regia di Young è elegante e la classe di Connery è indiscutibile e immensa ma non basta. In ogni caso godibile e molto meglio di tante pellicole del futuro in cui cambiera il protagonista.
Dopo il successo di Licenza di Uccidere, il regista Terence Young dirige il secondo film sull'agente 007, creato da Ian Fleming, facendolo nuovamente interpretare da Sean Connery, che è sempre più convincente. Stavolta nessuno scienziato pazzo da combattere, ma un lecktor da decodifica da trafugare a Istambul, fra agenti del KGB e il biondo Red Grant (Robert Shaw) della "Spectre". Affascinante Daniela Bianchi nel ruolo di Tatiana Romanova, simpatico Pedro Armendariz come Kerim, amico di 007.
MEMORABILE: James Bond a Moneypenny: "007 a base, sarò lì fra mezz'ora!" Sylvia Trench: "E io?" James Bond: "Facciamo fra un'ora, Moneypenny!"
Semplicemente il migliore dell'era "Connery". Riesce ad alternare ritmo e azione a scene più lente, mantenendo sempre alta la suspance. I personaggi secondari restano tutti impressi: dalla glaciale Rosa Klebb al collaboratore turco di Bond, tutti molto ben caratterizzati. Belle tutte le location: un film quasi perfetto!
In una vecchia intervista, Connery affermò che il film della serie da lui interpretata che preferiva era Thunderball (io ne gongolai essendo anche per me uno dei prediletti). Oggi ha cambiato idea, pare, e sostiene invece che il suo favorito sia questo. Affermazione "doverosa", forse, perché i critici più snob solitamente preferiscono questo? Poco importa. Il secondo Bond è comunque uno dei migliori: personalmente adoro la danza del ventre delle due zingare, Daniela Bianchi, le sequenze ambientate sul treno (Intrigo internazionale docet).
Dai Bondisti è considerato il miglior Bond dell'era Connery per qualità dell'intreccio, suspense ed esotismo. Rimane tutt'ora un classico del genere, nonostante alcune ingenuità e sebbene la sceneggiatura abbia mescolato in peggio gli ingredienti presenti nel romanzo originale (ad esempio non c'era triplo gioco perché tutto quello che nel film è riferito alla SPECTRE, nel libro è commesso dagli stessi Russi della SMERSH, ma nel periodo di distensione Kennedy-Kruscev non si volle infierire più di tanto). Bravissimi Shaw e Armendariz.
MEMORABILE: Le scene girate a Istanbul, che dimostrano come in realtà poco sia cambiato da 50 anni questa parte
Al secondo capitolo la storia comincia a farsi più ingarbugliata e Sean Connery è già il Bond che conosciamo tutti: elegante, ironico e distaccato. Gli interpreti sono tutti all'altezza (anche se la Bianchi fa rimpiangere la Andress) e il ritmo (nonostante la durata maggiore e la mancanza di azione nella prima parte) tiene lo spettatore attento dall'inizio alla fine. Un unico appunto: ma la scena dell'aereo che attacca i protagonisti non somiglia troppo a quella di Intrigo internazionale?
Il miglior Bond in assoluto. Connery interpreta alla perfezione 007 in un thriller dalle ambientazioni affascinanti e dal montaggio serrato. Le musiche, titoli di testa compresi, sono ricercate e sottolineano alla perfezione i passaggi narrativi. Memorabili Lotte Lenya e Robert Shaw. Daniela Bianchi è la Bond Girl più affascinante mai vista. Si sprecano le sequenze da antologia: l'inizio, la sfida psicologica sul treno, l'inseguimento con elicottero, il finale. Magnifico, anche senza i gadgets di Q.
Da alcuni ritenuto il migliore di tutta la serie, non lo è per un avvio glaciale come la Russia a cui si ispira ma ha una notevole seconda parte. La tensione si concentra maggiormente nelle sequenze in treno e nel finale, il lato realizzativo è più curato rispetto al film di inizio serie ma è poco approfondita la componente ironica. Daniela Bianchi, la russa Tatiana Romanova, non è Ursula Andress ma nella prima parte sa essere appariscente. Nelle melodie della soundtrack si nota l’intervento di John Barry.
Secondo episodio. Per me il migliore. Il più verosimile. Sean veramente in gran forma e il fascino dell'Orient Express lasciano un segno indelebile. Bellissima la valigetta con tutti i gadget del caso e prima apparizione del simpatico "Q". Ultimo film di Pedro Armendariz, poi morto suicida dopo pochi mesi. Un po' ingessata la bellona di turno, la nostra Daniela Bianchi. Un plauso anche a Robert Shaw per il coinvolgente combattimento nello scompartimento del treno. Gran bel film, nel suo genere.
MEMORABILE: Le donne (Kim Novak) non sanno mai tener la bocca chiusa. Vino rosso col pesce... da questo lo dovevo capire.
Più che dalla Russia con amore, direi dalla Turchia con Hitchcock. Tralasciando la parte centrale di poco interesse, la pellicola si riscatta nel finale con intere sequenze prese a man bassa da Intrigo internazionale del quale sembra per buona parte un clone. Sono presenti alcune ingenuità, ma grazie anche all'azione può considerarsi riuscito, anche se non brilla di luce propria.
A rivederlo un po' piatto, forse per via di un taglio nelle intenzioni di maggior realismo (si fa per dire), a scapito però del divertimento, qua e là. Comunque funziona, naturalmente, bellissime ambientazioni, fascinosa ed elegante la Bianchi, musiche di classe. Del resto è facile, con i primi Bond si va sul sicuro.
MEMORABILE: Il cartellone con la bocca della Ekberg/finestra
Rispetto al precedente capostipite il budget si alza vistosamente, con scene d'azione spettacolari (tra motoscafi, treni ed elicotteri) e l'introduzione dei famosi gadget della sezione Q. Ma ancora più vistoso è l'aumento della componente sensuale dei personaggi e dell'intreccio, esaltando l'ambigua moralità bondiana che all'epoca divise il pubblico tra biasimo e ammirazione. Da molti considerato il miglior episodio del ciclo per la sua maggiore verosimiglianza, proprio per questo rischia di andare a confondersi con le tante imitazioni coeve.
MEMORABILE: Vino rosso col pesce... dovevo capirlo da questo!
Né la forma smagliante di Connery e né la regia affidata a un capace Terence Young riescono a salvare il mezzo disastro di questo film che riesce ad alternare, per colpa di una sceneggiatura sempre insicura, momenti da vero e proprio b-movie come l'attacco al campo degli zingari a scene altamente sofisticate e complesse come lo scontro in treno tra Shaw e Connery. Saranno stati anche gli anni 60, ma qualcosina in più è sempre lecito aspettarsela, da film come questi. Ironico al punto giusto, non sarà né il migliore né il peggiore della serie.
Spionaggio, controspionaggio, trappole e doppi giochi a Istanbul, dove James Bond deve riuscire a ottenere una macchina decodificatrice. Young non riposa sugli allori ma dirige un buon film salvando ciò che era apprezzabile nel primo capitolo e rimpiazzando il resto con una trama più complessa. La situazione non è quella dicotomica presentata in Licenza di uccidere: abbiamo infatti qui tre grandi e spietati contendenti che mandano in campo le loro pedine, non chiaramente schierate, per riuscire nell'intento. Ben giocati i colpi di scena.
MEMORABILE: Il pugno tirato col tirapugni; La scena dell'elicottero, che ricorda Intrigo internazionale; L'uso dei barili da parte di Bond.
Pellicola sorretta da una sceneggiatura impeccabile, da interpretazioni eccellenti e da location suggestive. Tappa fondamentale nel cammino cinematografico dell'agente segreto per antonomasia. Qui viene affermato con autorevolezza e convinzione che la vita cinematografica di James Bond non si limiterà a un episodio ma assumerà i caratteri della "serie" e della continuità. Ottimo film, sotto ogni punto di vista. Uno dei rari, in questa più che longeva saga, a non concludersi con la distruzione della ipertecnologica base del villain di turno.
Secondo film della serie, il budget raddoppia ma l'ottimo Terence Young deve affrontare una serie di problemi non indifferenti (si arriva al lutto per la scomparsa di Pedro Armendáriz, che scopre della malattia durante le riprese). Il film che ne risulta è uno spy con un ottimo impianto action (e una scazzottata decisamente rude per l'epoca), interpretazioni di livello e ambientazione d'incanto. Da annoverare tra i migliori della serie.
Budget raddoppiato per questa seconda produzione in cui il regista non cambia dando buona prova di saper gestire, come nel precedente, tensione e divertimento. Migliora l'animazione dei titoli di testa, che col tempo diventeranno la "firma" della saga e la classe di Connery sarebbe perfetta se la sceneggiatura non lo facesse gigioneggiare con qualunque femmina dal pregevole aspetto; in compenso ottima la scelta delle location, gradevoli le sequenze del treno e nella Istanbul sotterranea. Ultimo film visto da John Kennedy prima di Dallas.
Un passo indietro rispetto all'esordio, anche più di uno. Si zompetta da una parte all'altra per riempire con paesaggi da cartolina una trama tanto improbabile quanto raffazzonata. I trucchetti di cui viene fornito il nostro sono più giochi di prestigio che strumenti utili, ma siccome l'agente più famoso del mondo è anche quello più baciato dalla dea bendata (è donna anche lei...), tutto gli fa brodo. Impalpabile la presenza della bella Bianchi. Noiosetto e supponente.
Questo film è forse il più aderente all'atmosfera che Ian Fleming creava nei suoi romanzi. Di conseguenza è meno cinematografico e incalzante di quello seguente (Goldfinger) e infinitamente meno di quelli che verranno prodotti negli anni Ottanta, con un crescendo di assurdità. Forse anche per questo è il più bello, assieme al precedente e a quello seguente. Poi, come dicevo, tecnologia e azione esagerata prenderanno piede.
Al centro dell'intrigo un macchinario decodificatore dei servizi segreti russi, che la Spectre intende utilizzare per attirare in una trappola Bond. Purtroppo per i malvagi, a fungere da esca viene reclutata una bella ragazza patatosa che naturalmente cadrà fra le sue braccia come una pera cotta... Uno dei più brillanti capitoli della saga, di poco inferiore a Goldfinger, può contare su una coppia di cattivi di lusso: Shaw è un killer perfetto, almeno fino alla sequenza del treno (peccato per quel vizio di perdere tempo in chiacchere), Lotte Lenya una formidabile colonnella calciante.
Dopo l'enorme successo del primo capitolo il budget a disposizione è lievitato di parecchio e si vede. Le location sono davvero spettacolari: si parte da Instanbul per arrivare fino a Venezia (notevoli le sequenze in motoscafo); Sean Connery è in forma e il suo personaggio diventa più smaliziato e sarcastico, la Bianchi è sostanzialmente decorativa ma in un film come questo ci sta. I "cattivi" della Spectre sono un po' stereotipati ma forse proprio per questo particolarmente divertenti. Un po' ruffiano ma spassoso.
Secondo capitolo della saga di 007 sempre affidato all'abile Terence Young. Film dai tempi veramente perfetti: ottima la parte a Istanbul e carica di tensione quella sull'Orient Express. E ancora battute a effetto e scene d'azione ben dosate. Connery al suo meglio tra durezza e ironia, la Bianchi è dolce, ingenua e bellissima. Ma la parte del leone la fanno i cattivi: Shaw, il granitico e spietato killer della Spectre e Lotte Lenya nel ruolo della cattivissima e arcigna Rosa Klebb con la sua lama avvelenata nascosta nella scarpa.
MEMORABILE: L'attacco dei russi all'accampamento zingaro; L'inseguimento con le barche, fatte esplodere grazie ai fusti di benzina.
Secondo film della serie 007, agente segreto (mica tanto, tutti lo conoscono) con licenza di uccidere. Tutte le figure che circondano James Bond in Inghilterra sono meglio delineate; lo stesso agente risulta più credibile e si apprezza la sua ironia, meglio sviluppata rispetto alla prima interpretazione. Anche la vicenda è molto più ricca, con il beneficio di svolgersi nei classici luoghi delle spy story. Buona la sceneggiatura, con qualche variante dal romanzo di Fleming (il finale); Young dirige al meglio e ottima la scelta dei comprimari.
Quasi commuovente assistere a questo 007 in piena guerra fredda, con i sovietici ritratti nei classici stereotipi di allora e con una prima parte ambientata in una Istanbul più libera rispetto a oggi. Questo secondo 007 presenta i tratti caratteristici che faranno il successo della serie: intrighi spionistici in location di grido, fascino irresistibile e ironico di James Bond (qui un giovane Connery in forma smagliante), prologo spettacolare slegato dal resto della trama. La Bond girl è un'italiana, Daniela Bianchi, non irresistibile.
La seconda avventura dell'agente segreto più famoso del mondo ha come scenario la Turchia e in generale la zona balcanica. Al solito Bond dovrà sventare le losche trame della Spectre. La sensazione è che la trama, soprattutto all'inizio, sia un po' ingarbugliata, cosa che fa perdere più di una volta il ritmo. La seconda parte invece è più scorrevole e le scene d'azione gradevoli. Daniela Bianchi è davvero affascinante anche se alla fine la ricordiamo più per il sex appeal che per la recitazione. Indimenticabile la perfida Lotte Lenya.
Secondo episodio delle avventure di James Bond, qui impegnato in una spy story più autentica, più vicina alla Guerra Fredda rispetto al primo film. A risentire di una sceneggiatura migliore è soprattutto il protagonista: Connery infatti appare meno ingessato e più credibile, accoppiato a una femme fatale (la nostra Daniela Bianchi) che gli terrà compagnia fin da subito. Ottimo anche l'innesto di Shaw, grande attore dalla personalità immensa prematuramente scomparso.
La seconda avventura di James Bond è quella della maturazione. Le ingenuità tipiche della saga (la bella di turno che si innamora subito di lui, il cattivo che quando potrebbe ucciderlo si mette a fare un comizio...) sono bilanciate da un intreccio ben studiato, location suggestive e una buona dose di suspense. Connery sempre più calato nel ruolo, ottimi Armendariz alla sua ultima prova, gli antagonisti Lenya e Shaw e persino la nostra Daniela Bianchi, costretta a indossare i panni dell'agente sovietica, è più credibile del previsto.
MEMORABILE: L'assalto al campo gitano; Le scarpe letali.
Un film discreto, ma inferiore allo splendido film precedente. La parte in Turchia (sempre magnifica da vedere) è alquanto noiosa, mentre sull'Orient Express inizia a salire il ritmo e il film guadagna diversi punti. Ottima la prova del cast che vede presenti numerosi volti celebri. Molto bella la Bond-girl Daniela Bianchi. Qualche scena spettacolare, discrete le musiche.
La Spectre cerca di incastrare Bond e di impossessarsi di un decodificatore. Titolo abbastanza fuorviante dato che questo ci si trova a Istanbul, che serve almeno a dare buoni connotati culturali e estetici. L'attenzione è data al piano spionistico (ben congegnato), con Bond che non fa una gran figura e si salva per una sigaretta. Il fascino di Connery c'è ma viene poco sfruttato, come la bellezza della Bianchi. Le battute sagaci di 007 funzionano anche se i modi maschilisti (con schiaffetto su natica) risultano sgradevoli. Conclusione fiammeggiante e ultimo duello ridicolo.
MEMORABILE: La valigetta multiuso; Le zingare che si menano; Le taniche esplose in acqua.
Nel secondo episodio della nascente saga si rinsaldano i due piani dell’immaginario legato all’agente 007: l’azione thriller-spettacolare e il dongiovannismo (preannunciato dai sensuali titoli di testa). Insomma, Bond british lover, che qui si districa fra mille tranelli a Istanbul e sul fatidico Orient Express, in un ricco e variegato spettro di inseguimenti, omicidi, agguati, misteri e sotterfugi che movimentano una storia piuttosto lambiccata. Nei panni di una spietata antagonista, la straordinaria Lotte Lenya, sempre magnetica.
Più orientato verso la classica spy-story con tocchi hitchcockiani (con un Connery già pronto per Marnie) rispetto ai successivi episodi tutti azione e fantascienza, si fa sempre vedere con piacere grazie alle numerosi dosi di umorismo, esotismo, sensualità e brutalità (per l'epoca) nelle scene d'azione. Connery al secondo film già dimostra di essere lo 007 cinematografico definitivo: simpaticissimo quanto cinico, sensuale e brutale, elegante e pericoloso. I tre film successivi lo supereranno in tutto, ma questo secondo episodio dell'agente segreto 007 resta un grandissimo film.
Per questo secondo capitolo targato Sean Connery come agente speciale 007, Terence Young decide di andare in giro per il mondo, in particolare spostandosi verso Est, mescolando situazioni politiche da guerra fredda con sparatorie ed esplosioni tipiche del genere. Oltre al carisma e alla simpatia del protagonista, in questo film troviamo anche un lato sensuale e seducente molto marcato, in particolare una Bond girl convincente interpretata dalla Bianchi. Un buon film che mostra i muscoli nelle scene action e che tiene dal punto di vista della sceneggiatura. Da recuperare.
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*Arturo Dominici: George Pastel
*Fiorella Betti: Nadja Regin
*Gianfranco Bellini: Neville Jason
Doppiaggio C.D.C.
HomevideoGestarsh99 • 25/06/11 01:15 Vice capo scrivano - 21549 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dall'11/07/2011 per MGM:
DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 Dolby Digital: Polacco Ungherese Tailandese
5.1 DTS: Italiano Spagnolo
5.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Italiano Inglese Spagnolo Polacco Ungherese Tailandese Portoghese Arabo Ebraico Turco Islandese Croato Rumeno Greco Hindi Bulgaro Sloveno Coreano Cinese
* Extra Aperti gli archivi dell'MI6: backstage del film con interviste e contributi esclusivi
007 controllo missione: Guida interattiva all'universo del film
Archivio completo dei contenuti speciali: Dossier della missione
Commento audio
Il ministero della propaganda: trailer e spot, galleria fotografica
HomevideoXtron • 4/03/12 10:17 Servizio caffè - 2055 interventi
L'edizione MGM The best edition 2 DVD ha una durata di 1h50m16s
Il formato video del dvd è 1.66:1 (come si vede dall'immagine che ho postato) mentre nelle caratteristiche del bluray si parla di 1.85:1. Qual è il formato corretto?
CuriositàDaniela • 28/05/20 02:51 Gran Burattinaio - 5875 interventi
E' l'ultimo film in cui appare l'attore messicano Pedro Armendáriz, morto a 52 anni.
Sofferente di cancro, con tutta probabilità conseguenza dall'aver partecipato al film "Il conquistatore", girato anni prima in una zona prossima al sito del Nevada dove venivano effettuati test nucleari, l'attore nonostante le grandi sofferenze riuscì a portare a termine il suo ruolo in Agente 007 - Dalla Russia con amore, per poi suicidarsi al termine delle riprese il 18 giugno 1963.