Reservatet: La riserva - Miniserie TV (2025)

L’indagine sulla scomparsa di una giovane domestica straniera è spunto per raffigurare non solo il disturbante mondo degli adolescenti, ma soprattutto lo stridente confronto di classe tra ceto abbiente e lavoratori immigrati. Per arrivare a un discreto finale con colpi di scena bisogna sorbirsi una prolissa parte centrale, quel che conta però è l’implicito messaggio finale: a quali compromessi si è disposti a scendere pur di mantenere i propri privilegi, il privilegio di far parte della Riserva. Non all'altezza di Adolescence, comunque una visione la merita.

La misteriosa scomparsa di una giovane filippina che prestava servizio come ragazza alla pari presso la facoltosa famiglia danese è utilizzata come cartina di tornasole per far emergere, dietro la correttezza formale, la fragilità dei rapporti familiari e la spietatezza di una società classista basata sulle disparità sociali. Pur non presentando nulla di nuovo e anzi essendo prevedibile nei suoi sviluppi, a parte il colpo di coda negli ultimi minuti, la trama si fa seguire con interesse fino all'amaro epilogo grazie alla discreta confezione e alle buone prestazioni degli attori.

Un giallo prevedibile, di confezione danese, comunque ben sceneggiato e interpretato. Ville sfarzose e parchi minuziosamente curati sono, in realtà, delle riserve (come d titolo). Serrate e tutelate da sguardi indiscreti, ove qualunque cosa scomoda viene occultata. Anche nei sotterranei... La confezione è curata, le ambientazioni fredde e lussuose ben si amalgamano con il racconto. Azzeccate anche le due protagoniste. Sebbene si intuisca fin da subito dove la trama voglia andare a parare, il ritmo tiene comunque alta l'attenzione.