Potendo contare su una colonna sonora farcita di hit dei Thegiornalisti (che si esibiscono pure live nel concerto finale) il film si garantisce già una base musicale d'effetto che ne salva parzialmente più d'una scena dandogli una carica che altrimenti faticherebbe a guadagnarsi. Anche l'ambientazione, sulle spiagge dell'Adriatico, contribuisce ad aumentarne il calore e il colore permettendogli un primo impatto discreto. Poi certo, c'è da fare i conti con le solite storielle da vacanza al mare che il copione (al quale ha contribuito l'Enrico Vanzina co-autore del ben superiore SAPORE DI MARE, a cui...Leggi tutto il film guarda piazzando nel cast la stessa Isabella Ferrari che allora di un certo modo d'intendere la gioventù fu il simbolo) sciorina senza fantasia alcuna individuando un unico personaggio in grado di potersi distinguere: è Vincenzo (Zurzolo), ragazzo non vedente figlio di una madre inevitabilmente apprensiva (la Ferrari, per l'appunto) la quale, dopo l'abbandono del marito, l'ha cresciuto vivendo quasi esclusivamente per lui. Con un candore e una tenerezza lontane dalla sguaiata superficialità dei suoi coetanei, si fa convincere a frequentare una chat conoscendo lì l'anima gemella, ahilui già accoppiata. Pur muovendosi tra dialoghi fastidiosamente banali e prevedibili, Zurzolo ha dalla sua la singolarità in grado di imporlo tra chi è costretto a recitare la parte del bello (Caccamo) che lontano dalla fidanzata ha seri ripensamenti sul rapporto anche perché avvicinato da frotte di bellezze a lui interessate o chi non riesce ad affrancarsi dal ruolo di sfigato conscio di esserlo (Nanni), innamorato della ragazza (Peluso) che lo considera solo un amico. Figure stinte in ruoli canonici, circondati da altri giovani di non troppe speranze come Furio (Calgaro), il figlio del bagnino, o Tommy (Giuggioli), prototipo del coatto che parla strascicato infilando neologismi trendy, (stra)fatto per starsene sullo sfondo come rappresentante di una folta schiera di anonime seconde linee. Proprio come nel modello vanziniano tornano comunque a essere loro, i ragazzi, al centro del film. La Ferrari, Ward (il buttafuori della discoteca che con lei condividerà qualche tenero momento) o il solito Roncato in versione playboy in pensione, che pretende di insegnare ai clienti del suo bed & breakfast come si vive in Riviera, rappresentano al contrario – e imprevedibilmente, rispetto a quanto siamo abituati a vedere negli ultimi anni - l'anello debole, presenze insignificanti e marginali. La vita scorre altrove, nelle vene di chi guarda all'amore come valore primario e insostituibile, di chi soprattutto lo vive come esperienza totalizzante e non fugace come ci si aspetterebbe; con tutta l'ipocrisia di chi al cinema vorrebbe imporre questi come unici sentimenti positivi rifilando alla fugacità dei rapporti le metafore più infelici (la carbonara con la panna... tremendo!) e i personaggi più ricercatamente insipidi e superficiali (le bionde, secondo un adagio preistorico!). L'elementarità con cui si guarda alle nuove generazioni e ai loro pensieri non è nemmeno dovuta all'inserimento di battute (che mancano del tutto), ma solo alla scarsa capacità di inventare dialoghi efficaci. Ad ogni modo la scelta coraggiosa di riportare i giovani al centro e qualche gustosa perla trash consentono di seguire il tutto senza troppi rimpianti. Sapendo a cosa si va incontro, naturalmente, e accettando di stare al gioco senza pensare di poter prendere la cosa seriamente.
Incontri per lo più amorosi ma anche di amicizia sullo sfondo della riviera romagnola contemporanea. Commedia balneare da soggetto (e sceneggiatura) di Enrico Vanzina, rappresenta la versione giusto un po' (ma neanche troppo) aggiornata all'epoca social di Sapore di mare, che al confronto appare un capolavoro. Trama risibile e interpretazioni lacunose; ci sono anche Isabella Ferrari e Andrea Roncato a rafforzare l'effetto nostalgico. Si sorride qua e là, ma per buona parte ci si annoia. Plastica rappresentazione di come certo cinema italiano sia incapace di evolversi.
La presenza degli smartphone non può certo rendere fresche storie ammuffite. Perlomeno i Sapore di mare d'antan bene o male avevano nel cast attori noti che riuscivano a creare personaggi riconoscibili: qui abbiamo dei volti mediocri a proporre senza un minimo di creatività personaggi obsoleti e inutili. Enrico Vanzina sceneggia con la svogliatezza degli ultimi tempi, la regia è di youtuber che si improvvisano a dirigere un film. Non si salva nulla. Ennesima fotografia di un cinema italiano senza idee.
Il clima estivo e i volti freschi mitigano la voglia di stroncare il film, che a essere onesti risulta improponibile. Purtroppo il buon Vanzina pare non averne più e così ci spiattella questo Sapore di mare in chiave social che ahinoi non dà (al contrario del capolavoro citato) alcuno spunto malinconico. La pletora di ragazzini, stereotipati al massimo, bighellona per la riviera con le tre chiocce (Ferrari, Roncato, Ward) che appaiono svogliate e quasi fastidiose. Musicarello 2020? Diamogli un dislike!
Opera d'esordio al lungometraggio per i videomaker Younuts. Chi spera nel rifacimento in chiave moderna di Sapore di mare rimarrà deluso perché gli elementi colleganti (mare, amori, la presenza della Ferrari) sono assai labili. Un "giovanilistico" da spiaggia un po' freddo: i personaggi, perlopiù stereotipati (che pure ci sta), raccontano poco e non emanano alcuna empatia. La scrittura di Vanzina è povera d'idee, con pochi guizzi e qualche scarsa citazione. C'è la "crema" degli attori millennials della tv a pagamento. Si rimpiange l'Italia di fine '900, inutile girarci attorno.
Cavalcando l'onda del successo di alcune canzoni dei Thegiornalisti, si è voluto riportare in auge il genere giovanilistico anche al cinema, aggiornandolo ai giorni nostri. Non è un caso che per questa operazione si sia scelto un cast "teen" molto conosciuto ai seguaci delle serie adolescenziali targate Netflix. A dirla tutta la sorpresa (in positivo) è rappresentata proprio dal cast dei giovanissimi, mentre attori come Roncato e la Ferrari (scelta per un effetto nostalgia) fanno fatica ad inserirsi nel contesto. La storia è quella che è ma non si poteva pretendere molto di più.
Commedia giovanile che strizza l'occhio a Sapore di mare, pur mantenendosi su una livello decisamente inferiore. Le vicende sono semplici e scontate ma il film ha il pregio di scorrere senza problemi, grazie a un cast di giovani attori che si impegnano. Ci sono anche Roncato, la Ferrari e Luca Ward (il migliore dei tre...). Il finale con concerto sa di esagerato e poco credibile, ma ci sta e si può perdonare. Mezzo punto in più per le belle musiche dei Thegiornalisti.
Esile storiella balneare infarcita di giovani attori che si trascina alla meglio con una sceneggiatura banale e prevedibile. L’innesto di Roncato, Ward e della Ferrari serve a ben poco (anzi un po' li svilisce). Il tutto viene accompagnato dalle canzoni dei The Giornalisti con annesso un cameo di Tommaso Paradiso. Qualche sorriso stiracchiato e qualche momento sentimentale, ma il resto è noia.
Trama debole: parte bene poi procede in modo discontinuo, ma non mancano, tuttavia, gli spunti comici, le battute divertenti e scene delicate, quasi romantiche. Tra i protagonisti si evidenziano Lorenzo Zurzolo (il ragazzo cieco che scopre l’amore), Matteo Oscar Giuggioli (il fumato non perso) e Giulia Schiavo (la leader del gruppo). E su tutti loro, la città di Riccione con le sue mille storie e il gruppo The Giornalisti con le loro canzoni. Insomma, una buona prima prova ma dai protagonisti più giovani per l’avvenire ci si aspetterebbe qualcosa di più.
MEMORABILE: Furio che spiega a Vincenzo che le ragazze si dividono in due categorie.
Beach comedy senza pretese con amori che vanno e vengono in quel di Riccione; prevedibile ma con un suo perché, interpretata da ragazzi e a questi rivolta (in tal senso risulta fuori luogo la love story tra i due adulti, il primo incontro dei quali è a dir poco ridicolo), con una galleria di stereotipi arcinoti (il cieco che si pone mille problemi, il timido, la gatta morta, la madre iperprotettiva, lo strafatto saggio) che comunque catturano l'attenzione (anche grazie a chi ne veste i panni) e una musica azzeccata e trascinante almeno quanto la voce del bravo Tommaso Paradiso.
MEMORABILE: Il nonno ex collezionista di conquiste; La partita.
La vacanze sulla riviera romagnola vengono riproposte in chiave attuale con inserimenti social, chiamate vocali e le canzoni dei Thegiormalisti. Il fulcro son sempre gli amori estivi (con ovvie soluzioni), addirittura con pieghe romantiche (la lettera d’amore) o moraline sulla fedeltà. Dal lato ambientale sembra uno spot di Riccione con in mostra le attrazioni. I ruoli adulti risollevano un minimo gli argomenti, anche se la Ferrari sembra più che altro uno specchietto per le allodole. Prefinale al concerto imbarazzante.
MEMORABILE: La borsettata della Ferrari al Byblos; Lo smartphone gettato in mare; La dichiarazione sul palco; Il falò anacronistico.
Vanzina e company riescono a creare un prodotto piacevole ma che si dimentica in fretta. I classici flirt estivi sono ben intrecciati, ma non tutti gli attori giovani sono in parte, con Zurzolo e Calgaro a cui spetta la palma dei più spontanei. Fuori parte la coppia Ward/Ferrari, mentre Roncato appare in grande spolvero. Riuscita la colonna sonora di Paradiso che fa bene da sfondo a un film evanescente ma onesto e scorrevole.
Divertente commedia senza pretese che può però contare sul solido professionismo di Enrico Vanzina, il quale fornisce ottimi spunti alla sceneggiatura e su una serie di canzoni molto orecchiabili e molto sentite. Poi, ovviamente, ci sono tutti i luoghi comuni delle commedie da spiaggia declinati su una generazione contemporanea e ci sono simpatici fuori quota, tra i quali spicca Andrea Roncato.
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Ludovica Martino accreditata come Camilla (in realtà è Bea) che giustamente appare in questo sito correttamente, tempo fa l'ho presa io da Mio fratello, mio sorella, interpretava la figlia della Pandolfi)