(BABY VINTAGE COLLECTION) Dal momento che i due episodi del dr. Phibes diretti da Robert Fuest avevano riportato alla ribalta le splendide doti artistiche dell'indimenticabile Vincent Price, perché non inserirsi nello stesso filone raccontando una vicenda che sembrerebbe quasi la biografia dell'ex divo di tanti horror? Nasce così THEATRE OF BLOOD, drammatica storia di un attore di teatro ammiratissimo dal pubblico ma snobbato dalla critica, disgustata dalla sua enfatica recitazione e dal suo eccessivo attaccamento a Shakespeare. Cosa farà allora Edward Lionheart (notare il cognome) per vendicarsi? Punirà tutti i suoi detrattori uccidendoli con gli stessi metodi usati...Leggi tutto nelle tragedie shakespeariane (delitti concepiti in modo molto simile Ii commetteva il dr. Phibes, usando per esempio le sette piaghe d'Egitto). Commentato da una musica solenne e da ottime scenografie, OSCAR INSANGUINATO si distingue per una certa originalità (pur non potendo prescindere dai due episodi di Phibes) e per una fotografia raffinata piuttosto moderna (siamo nel 1973). Inutile sottolineare la perfetta e impeccabile performance offertaci da Price, al quale nessuno oserà qui imputare un eccesso di stravaganza o di enfasi, dal momento che il personaggio di Lionheart la richiede pienamente. Sembra quasi che l'intera storia sia stata montata dallo stesso Price per ammonire i critici che hanno sempre odiato la sua particolare recitazione, non facilmente riscontrabile in altri attori cinematografici. Price sembra sia nato, per recitare Shakespeare, e mai nessuno era stato capace di cucirgli addosso un personaggio tanto azzeccato. Complimenti quindi al regista Douglas Hickox e alla sua troupe. Se amate la gigioneria questo film fa per voi, e nemmeno gli effetti speciali sono poi così male. Da consigliare a tutti, nonostante il film sia inspiegabilmente vietato ai minori di 18 anni.
Bravo Vincent Price con la sua malinconica ironia, che sfocia in perfidia e lucida follia omicida. Il suo è un delirio di gran classe, tanto che durante il film si attende con impazienza il prossimo monologo. Impressionante la prima scena coi barboni (sembrano zombi). Da segnalare: il baule con chirurghi, la testa, il cuore fumante. Piuttosto sanguinolento e allegramente crudele. Un consiglio ai critici: “Non esagerate”. Epilogo giustamente teatrale con colpo di scena. Davvero notevole.
Indubbiamente il film è pesante debitore nei confronti dell'Abominevole dottor Phibes: là gli omicidi erano repliche delle piaghe d'Egitto, qui sono trasposizioni delle tragedie di Shakespeare, e la presenza comune di Vincent Price come interprete principale non fa che rafforzare le analogie. Comunque siamo di fronte a un prodotto decisamente da non sottovalutare, in quanto girato con intelligenza e ironia: una piccola perla nella carriera di un attore forse troppo sottovalutato dalla critica.
Price replica le spietate e fantasiose missioni vendicative di Phibes, questa volta vestendo i panni di un ex attore di teatro bistrattato da odiosi critici. Il meccanismo è lo stesso del film di Fuest, sempre condito con eleganza e humoour nero, grazie alla classe e alle movenze aristocratiche di Price. Un film che ci insegna a non diventare critici troppo severi!!
Discreto thriller che ricalca L'abominevole dottor Phibes. Grandissima l'interpretazione di Vincent Price, buone la regia e la fotografia e curiose le scene degli omicidi. Inoltre nel finale c'è un colpo di scena davvero niente male. C'è qualche lentezza qua e là, ma nulla di grave. Consigliato.
Molto simile aL'abominevole dott. Phibes, il film venne girato da Douglas Hickox (parente stretto di Anthony Hickox, regista dei Waxwork). Il taglio drammatico, dato dall'istrionico personaggio interpretato da Price, viene offuscato da momenti di comicità (funzionale e mai estrema) e sdrammatizza la ferocia delle gesta (vendicatrici) sui critici corrotti, colpevoli di avere ingiustamente sottratto l'Oscar al grande attore teatrale Edward Lionheart. Come sempre, al di là della vivacità di alcune sequenze, la scena è per Price.
Discreto, inferiore a Phibes. Cigoli è bravissimo, ma andrebbe visto e capìto in inglese, conoscendo Shakespeare per apprezzare il taglia+cuci. Personaggio modellato per Price, istrione raffinato. Buona la prima ora, poi perde qualche colpo: i delitti finali, tranne l'ultimo meccanismo, sono inferiori ai precedenti, mancando l'ambientazione buia, chiusa, perfino spettrale di quelli. In altre parole (e un po' tortuosamente): un film che mi ha colpito discretamente, ma che è, assai probabilmente, ben migliore di quanto io sia in grado di capire.
MEMORABILE: L'apparizione di Price ai nove critici, dopo la mancata premiazione.
Divertentissimo e gustoso thriller-horror pieno di macabra ironia, che pur riprendendo schemi già noti (L'abominevole Dr Phibes in particolare), riesce a divertire e ad avvincere lo spettatore dall'inizio alla fine. Molto ingegnosi, seppure ispirati ai testi del mitico Shakespeare, i delitti con cui vengono eliminati i poveri malcapitati.
Ottimo tutto il cast, ma la prova di Price è impagabile. Insomma una piccola perla che è un vero e proprio spasso.
Impagabile baraccone cucito, come un abito di fine sartoria inglese, sul formidabile istrionismo di Vincent Price, che si impegna a fondo in una serie di ammazzamenti catartici per tutti i teatranti stroncati. E del resto il vecchio Guglielmo aveva in repertorio più di un sottotesto (e qualche volta esplicito) horror. Ma se a Price va eretto un monumento aere perennius, non vanno trascurati altri fini gigioni (il grande Morley!) e va tributato il doveroso omaggio alla divina Diana Rigg non più Emma Peel. Ottimo.
Classico. La storia dell'atroce vendetta dell'attore Lionheart, diretta con polso robusto da Hickox, è agghiacciante e divertente insieme. Mescola infatti sapientemente horror e umorismo nero in maniera perfetta creando, con le scene dei delitti ispirati a drammi di shakespeare, momenti di grande cinema. Price una volta di più straordinario in uno dei ruoli della sua vita. Eccellente anche il resto del cast, con i grandi Robert Morley e Harry Andrews su tutti. Cult assoluto.
Piccolo gioiellino, con molti tocchi di humour nero. Price è decisamente all'altezza nel ruolo di un attore che si vendica dei critici che lo hanno distrutto, uccidendoli secondo i metodi presi da vari brani di Shakespeare. Memorabili l'operazione chirurgica, l'omicidio col cavallo, quello in stile Giovanna D'arco (vittima la povera Coral Brown, moglie nella vita reale di Price). Ottimi anche il tema musicale di Michael J. Lewis e la messa in scena. Da vedere.
MEMORABILE: Il pranzetto di Morley; il finale con l'incendio.
Impagabile istrione, Price dà il meglio in questa deliziosa commedia nera, affiancato dalla bellissima e bravissima Rigg. Trattandosi della vendetta di un attore trombone, c'è dell'autoironia in ciò, visto che Price un po' trombone lo era. Tra le morti la migliore resta quella di Milo O'Shea dal Tito Andronico. Variante macabra per Il Mercante di Venezia. Ottimo Hendry, visto anche in Carter (nel quale Caine gli dice: "I tuoi occhi? Due pisciate di cane sulla neve").
Vincent Price prende in giro se stesso e la sua inconfondibile recitazione gigionesca che si consuma fra assiomi scespiriani e incredibili incursioni dell'humour britannico che più nero non si poteva. Dopo questo film capirete quanto può essere distruttiva la forza dei critici teatrali, qui nelle vesti di attori comprimari di gran talento. Curiosamente l'apogeo da Oscar per il grande Price. Non può mancare nella vostra cineteca personale horror.
MEMORABILE: Il titolo italiano del film, più calzante di quello originale.
Non vince un premio, e allora un attore teatrale decide di vendicarsi dei critici uccidendoli in modi scespiriani. Su una struttura analoga a quella de L'Abominevole dottor Phibes, il grande Vincent Price con la sua ironica maschera di terrifico assassino torna a concepire e attuare con pervicace serialità le sue ineffabili vendette. Un b-movie deliziosamente imperdibile nelle sue baracconate, grazie al protagonista (in sottile vena autobiografica, in quanto grande attore snobbato dalla critica) e agli eccessi di un plot delirante.
Il filone è quello della serie di morti fantasiose alla Dr.Phibes, con lo stesso magnifico interprete - Vincent Price sublime ed ironico istrione - ma il risultato è nettamente superiore. Il merito è del migliore sceneggiatore del mondo, dato che i crimini di Lionheart sono ispirati alle opere del sommo bardo, massimo esponente di quel "teatro di sangue" cui fa riferimento il titolo originale (l'Oscar è il cavolo a merenda dei titolisti italiani). Un vero gioiello, imperdibile per i fans di Price, attorniato nell'occasione da tanti volti noti. 4 pallini al merito
MEMORABILE: Il duello (da Romeo e Giulietta) sui tappeti elastici - il risveglio di Lionheart sul bordo del fiume, attorniato dagli straccioni
Quando il thriller va al di là dei soliti clichè. Vincent Price è stato un personaggio che andava oltre ai generi riuscendo a costruirsi una onorevole dignità anche in un genere considerato di serie B. Questo film davvero sembra scritto su misura per lui, una sorta di outing da parte di una attore snobbato e un j'accuse sull'elite spesso cieca e spietata della critica.
Molto molto bello. Sarò retrò e molto british, ma ho davvero apprezzato il film. Che bravo Price, il contorno è credibile e riuscito.. i vagabondi che lo aiutano spassosissimi! Ecco la riuscita del film: questo mix tra teatro d'autore, desiderio di vendetta, horror e humor nero. Gli omicidi sono geniali (anche se perdono di mordente nel prosieguo del film) il finale consono, ma visto troppe volte nei film del genere. Immenso Price.
La struttura è evidentemente figlia dei precedenti L'abominevole dottor Phibes e il suo seguito Frustrazione; perciò anche qui ci viene offerto un susseguirsi di atroci delitti a scopo di ripicca (l’Oscar negato ad un attore) ognuno dei quali molto ben congegnato. Il tipico dramma delle cose che dovevano essere e non sono state trovano almeno in questo tipo di cinema uno sfogo. Un film che ho sempre adorato, ma soprattutto un grande Vincent Price.
Film costruito intorno al talento di Price, che ben si presta al ruolo di attore teatrale e sfodera una prova di prim'ordine, che giustifica da sola la visione. Peccato che poi però tutto il contorno risulti insipido, a partire dalle scenografie e dalle scelte fotografiche, che avrebbero necessitato di una maggiore vivacità kitch, per avvicinare questo lavoro al gioiello-dittico del Dr. Phibes, del quale questa pellicola riprende lo schema narrativo senza bissarne la folle estetica.
Edward, cuore leonino ed ego elefantiaco, perciò ipersensibile alle feroci stoccate dei critici! Una Londra luminosamente pop sarà il palcoscenico di tenebrose shakespeariane vendette, che verso il finale si fanno sempre più sinistramente comiche: ricalcano meno fedelmente i drammi del Bardo, vengono perpetrate con più moderne tecnologie (il casco da parrucchiere arroventato al posto del rogo dell'Enrico VI!). Il finale, però, è il trionfo della tradizione, di Shakespeare e dei canoni dell'horror... Price invasatissimo, irresistibile guitto!
MEMORABILE: Il critico superstite all'ispettore, parlando dell'ultimo "spettacolo" di Edward: "Bisogna ammettere che ha sempre saputo come uscire di scena!"
Un attore shakespeariano creduto morto si vendica dei critici teatrali che lo hanno umiliato imbastendo un inesorabile meccanismo di eliminazione basato sui testi dei suoi cavalli di battaglia. Singolare saggio di humor nero britannico, dominato da un Price istrione e non gigione che profonde tutta la sua magnificenza nelle (molte) incarnazioni di sé in questa pellicola. Riuscito il contrasto tra le atmosfere gotiche delle "rappresentazioni" shakespeariane e la luminosità della swinging London moderna.
MEMORABILE: La rilettura del "Mercante di Venezia" con asportazione di una libbra di cuore, e il commento: "Solo lui poteva pensare di riscrivere Shakespeare!"
Capolavoro di vincent Price: grande esempio di humour nero, recitazione superba, delitti ispirati a Shakespeare uno più crudele e spassoso dell'altro. Un classico che non passa mai di moda. Un omaggio a Diana Rigg, sempre una donna di grande e indiscusso fascino.
Divertente horror intriso di humor britannico al quale Vincent Price (perfetto nel ruolo) conferisce il giusto valore. Nonostante le scene delle uccisioni siano sempre ben congegnate (proprio perché seguono vari copioni di Shakespeare) a lungo andare il film rischia di diventare eccessivamente monotono, proprio perché costretto a muoversi su binari ben (ed eccessivamente) definiti; ma il risultato finale è buono.
Un memorabile Vincent Price alle prese con omicidi seriali ispirati alle opere di Shakespeare. Divertente, fantasioso, seppur con qualche forzatura di sceneggiatura, nella macchinosa pianificazione degli omicidi effettuati in grande stile interpretativo. Talvolta agghiacciante e stomachevole, ma mai fine a sé stesso. Inspiegabile titolo italiano, visto che il premio "Oscar" non ci azzecca nulla, trattandosi di teatro.
MEMORABILE: Costretto a mangiare la carne del cane; La cameriera che sviene due volte di fila: per il sangue e per la testa mozzata; I monologhi shakesperiani.
Il meccanismo, ricalcato dalla matrice de L'abominevole Dr. Phibes, ripetitivo ma collaudato, mantiene desta l'attenzione dello spettatore sino al prevedibile epilogo. Le spassose gigionerie di Price e i tocchi di crudeltà (ottimo il casco per capelli à la Giovanna d'Arco) aggiungono spezie alla vivanda principale. Non manca il dilemma morale della critica teatrale: meglio un mediocre attor giovane fuori della tradizione o un trito tradizionalista fedele ai classici?
Attore creduto suicida si vendica dei critici per le loro stroncature con una serie di delitti ispirati alle opere di Shakespeare. Se il teatro del Bardo è una metafora della vita, qui diventa un'ispirazione per la morte, con numerose trappole ispirate dai marchingegni del Dr. Phibes e manovrate da un Price all'apice del proprio istrionismo, a tratti autoreferenziale in quanto anch'egli grande attore sottovalutato dalla critica. Grottesco, tragico e comico si uniscono brillantemente in questo sanguinario gioiello dell'horror britannico.
MEMORABILE: L'operazione chirurgica; Il casco da parrucchiere trasformato in sedia elettrica; Il teatro divorato dalle fiamme.
Un attore di teatro che deve vendicarsi dei critici che lo hanno stroncato uccidendoli lo fa ispirandosi alle tragedie di Shakespeare; chi meglio di Vincent Price poteva interpretare questo ruolo (doppiato in italiano da un notevole Emilio Cigoli)? Film che segue le orme del suo predecessore, L'abominevole Dottor Phibes, con una forte dose di umorismo che però nuoce alla resa di alcuni delitti. L'ambientazione, molto inglese (grazie soprattutto agli attori) mostra più che altro una Londra dal sapore suburbano.
Un po' cinema, un po' teatro, un po' humour, un po' horror, un po' grottesco, un po' commedia. Una piacevole macedonia molto british decisamente originale, di cui conosciamo gli ingredienti fin dall'inizio. L'assassino, infatti, non è celato. Non dobbiamo intuire chi, ma come. Ossia in che modo questo attore teatrale bastonato dai critici li bastonerà, brutalmente, a sua volta per compiere appieno la propria vendetta. Aristocratico e burlone, sanguinario e anche un tantino impacciato. Un serial killer sui generis, come il film.
Un horror che più british non si può, non soltanto per quella perenne patina grigia che avvolge cose e persone, ma anche per l’ironia nerissima di cui è intriso. È incentrato su omicidi in serie che hanno la particolarità di essere ispirati a opere di William Shakespeare. Questa serialità, però, lo rende in parte statico in quanto è praticamente tutto già scritto; si fa attendere soltanto il finale a chiusura del cerchio. Appare un poco datato, anche se in esso è possibile ammirare la versatilità del Vincente Price attore.
Una spietata accusa contro il mondo della critica teatrale, dove l'ostentato atteggiamento di superiorità del giornalismo british viene sapientemente caratterizzato da un gruppo di personaggi grotteschi e indimenticabili. Gli omicidi, alcuni dei quali davvero violenti, sono orchestrati con guizzo e fantasia e aiutano a sottolineare la patina di velenoso cinismo di cui il film fa libero sfoggio. Vincent Price è un istrionico, vendicativo e shakespeariano serial killer. Fotografia dai toni pastello di Wolfgang Suschitzky.
Capolavoro della (very) dark comedy, meno visionario del suo ideale predecessore L'abominevole Dr. Phibes, ma deliziosamente kitsch come ci si aspetterebbe. A differenza di Phibes, che parla rauco e lento, qui Price dà vita a un giustiziere gigione, eccentrico, che si cimenta in colti monologhi non appena ne ha l'occasione. E il film ci guadagna in divertimento e ritmo. Ottime e piuttosto gore le varie e ingegnose uccisioni a tema Shakespeare e sublime la colonna sonora. Cast perfetto con un mucchio di volti noti. Assolutamente da vedere.
MEMORABILE: Il critico decapitato nel sonno; La morte ispirata a "Giovanna D'Arco"; Il contrappasso riservato a Arthur Lowe.
Simile al precedente Dottor Phibes anche se con un tono molto più grottesco. La furia vendicativa di Price è deliziosamente sopra le righe, permettendo all'attore di gigioneggiare senza sosta nei versi di Shakespeare in un susseguirsi di delitti alcuni abbastanza impressionanti ancora oggi. Il ritmo è abbastanza fluido, la motivazione della vendetta assurda quanto adatta all'insieme. Finale un po' sottotono, ma nel complesso un horror inglese di un certo effetto.
Dopo il successo del primo Phibes e il mediocre Frustrazione, Price torna più spietato che mai all'horror. I meccanismi sono quelli consolidati: il black humor, l'efferatezza dei delitti, l'inettitudine della polizia, la lucida follia del vendicatore, ma qui la confezione è impreziosita dall'eleganza shakespeariana che ispira la vicenda. E quando Cigoli declama il Bardo, l'anima vede il Paradiso...
In una sorta di Globe theater di shakesperiana memoria, l'ex grande attore Lioneheart matura e consuma le sue vendette ai danni dei critici che non lo avevano voluto/saputo apprezzare, seguendo una scaletta ricavata dai principali drammi del Bardo. Una commedia horror intrisa di british humor che, ricalcando il "precedente Phibes", non riesce però a raggiungerne il livello narrativo ed estetico e, escluso l'accattivante inizio che incuriosisce anche culturalmente, il gioco si fa troppo palese inceppandosi nella ripetizione. Cucito ad hoc sul grande Vincent Price.
MEMORABILE: La notturna decapitazione chirurgica; Il popolo dei teatranti; La fifa dei critici; Lo straordinario doppiaggio di Cigoli.
Attore scespiriano si vendica dei critici ostili. Commedia nera e piuttosto sanguinolenta (quasi a richiamare Greenaway) in cui le efferatezze delle tragedie teatrali vengono riproposte nella realtà. La trama risulta schematica negli ammazzamenti e diverte per i travestimenti di Price, perfetto nella sua veste di sterminatore. Conclusione meno potente rispetto a qualche idea vista in precedenza. Titolo non fuorviante ma inesatto, in quanto il premio in questione è un altro.
MEMORABILE: Il duello in palestra; Price vestito da parrucchiere; Il cuore in scatola.
Non è che questo thriller/horror abbia in realtà chissà che trama, si tratta dell'ennesima vendetta targata Vincent Price. Ma il nostro, con la sua recitazione a tratti esagerata e surreale, rende piacevole qualsiasi film. In fondo è solo un elenco di omicidi, ma la grande fantasia delle esecuzioni e le ispirazioni a Shakespeare lo rendono originale e divertente. Qua e là c'è la consueta spruzzata di humour, veicolata specialmente dai personaggi, surreali anch'essi. Un bel mix di linguaggi cinematografici per un film molto piacevole, che non annoia mai. Buono.
Uno degli horror più belli, con Vincent Price che traduce perfettamente lo spirito shakespeariano con la sua recitazione eccessiva e con le sopracciglia che anticipano i suoi sentimenti. Una storia perfetta anche dal punto di vista della filologia teatrale rispetto al Bardo di Stratford, con i comprimari che a loro volta entrano magnificamente in parte. Ma Price, ovviamente, è sopra tutti.
Acclamato horror inglese che offre a Vincent Price, qui all’apice dell’istrionismo, l’occasione per interpretare forse il personaggio migliore della sua carriera. Poi la trama, in fin dei conti, è soltanto un susseguirsi di omicidi, messi in scena però con notevole gusto sadico e senza trascurare il proverbiale humor britannico (si veda l’inefficienza della polizia); e poi, è anche l’occasione per ripassare il repertorio di Shakespeare. Notevole anche il cast di contorno, in cui i ruoli più importanti li hanno la Rigg, Hendry e O'Shea ispettore di Scotland Yard. Non male le musiche.
MEMORABILE: "Si finisce con l'odiare un attore, quando gli si devono fare sempre brutte critiche"; L'inizio; Dal parrucchiere; Il finale.
Vincent Price ci regala qui, ancora una volta e come sempre, una prova attoriale che definire sopra le righe ed eccessiva è dir poco. In perenne "overacting", qui dà decisamente il meglio di sé (quasi). Il film è in defintiiva tutto sommato accattivante se piace questo eccesso (peraltro sempre uguale in ogni suo personaggio) e lo si guarda come un fumettone ante-litteram.
Occhio a criticare troppo duramente l'opera altrui. Nel cinema si son già viste vendette da parte di "risorti", ma raramente eseguite con contemporanee classe e grottesca ironia. Film singolare, brillante e talvolta capace di far persino ridere (non manca del buon humour nero tipicamente inglese); lo stesso Price, autore di un'ottima e camaleontica prova (un paio di suoi travestimenti sono davvero esilaranti), oltre che magistralmente doppiato, sembra divertirsi parecchio. Qualche perdonabile faciloneria non macchia il risultato complessivo. Bella OST, titolo italiano fuorviante.
MEMORABILE: Cavallo con sorpresa; Chirurgia domiciliare; Butch il barbiere (fantastico!) e la sua sedia; Pasticci di ca(r)ne.
C’è il luminoso omaggio al teatro shakespeariano e c’è la ferocissima critica al giornalismo di genere. Film macabro e grottesco, che restituisce sadico umorismo e sopraffina malinconia alla travolgente figura di Vincent Price. Geniale la rappresentazione degli omicidi così come quella dei personaggi secondari. Un’autentica mattanza di ingegnosa e seducente bizzarria.
Sorta di slasher/serial killer movie (ma anche vendetta post mortem) in anticipo sui tempi, con una vena di humor nero in sottofondo molto azzeccata e un Price strabiliante. La messa in scena è ottima, elegante e raffinata, non mancano omicidi ottimamente gestiti e trovate dalla grande forza visiva. Peccato per le tante (troppe) facilonerie narrative e un paio di twist facilmente intuibili.
MEMORABILE: Price.
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