Un'idea interessante, quella di girare il prequel di SUSPENSE, uno dei migliori film di fantasmi di sempre. Se quindi nel classico di Jack Clayton (tratto dal “Giro di vite” di Henry James) vedevamo arrivare alla villa dei due bambini - Flora e Myles - la nuova istitutrice (Deborah Kerr) che finiva preda dei fantasmi del giardiniere e della precedente istitutrice con cui l'uomo filava, qui abbiamo modo di vedere come davvero fossero, i due concubini, quando ancora erano in vita. NIGHTCOMERS si chiude infatti esattamente dove SUSPENSE cominciava (o poco prima) creando una continuity...Leggi tutto ideale. I due film tuttavia, pur condividendo lo stesso set, sono profondamente diversi. In NIGHTCOMERS di fantasmi non c'è nemmeno l'ombra e il regista Michael Winner è costretto, per creare la suspense, a forzare l'ambiguità dei suoi personaggi: dai due bambini, le cui mosse sono spesso imprevedibili, al vero protagonista Marlon Brando, che fa di tutto per apparire misterioso e sfuggente. Approfittando del suo indiscusso carisma (il film è girato l'anno prima del PADRINO) il divo riesce a imporre la propria personalità rubando la scena al resto del cast e straparlando piuttosto a vanvera in modo da turbare gli animi innocenti dei due bambini. Il suo rapporto con la giovane istitutrice (Stephanie Beacham) è morboso e impuro come richiesto dal copione, ma l'unico vero atout del film restano gli scenari naturali, ripresi benissimo in ogni luce grazie a un’ottima fotografia. E’ evidente, quando si arriva ai minuti finali, che il meglio deve ancora venire. Non basta nemmeno Marlon Brando a dar vita a un film formalmente affascinante ma privo di una degna sceneggiatura e di idee veramente valide.
Questo antefatto del bellissimo racconto di Henry James ("Giro di vite") non riesce nemmeno lontanamente a ricreare l'ambiguità, l'inquietudine e la tensione scaturita dalla penna dello scrittore. Brando, nonostante le sue eccellenti doti interpretative, finisce con l'essere poco incisivo per la mancanza di una sceneggiatura solida e per una regia poco rigorosa. Si salva comunque la bella ambientazione nell'inconfondibile, pittoresca campagna inglese.
Da sempre sottostimato, è invece un'inquietante reinterpretazione del romanzo di James, formalmente affascinante, certo diversa da quella ultracelebrata di Clayton, ma non per questo meno efficace. All'epoca, fu "oscurato" dallo scandalo provocato da un coevo film interpretato da Brando, diretto da tal Bertolucci, ma mentre con gli anni il film dell'italiano è irrimediabilmente invecchiato, questo di Winner mantiene intatto il proprio perverso fascino.
Brando giardiniere, amante (dell'istitutrice) di Lady Chatterley, campione di tiro alla fune (in camera da letto), vermiciattolo infetto nella salubre insalata della quieta routine, corruttore dell'innocenza e vittima di una crudeltà innocente, ma fatale. La contrapposizione tra Natura e (buona) Società è raccontata nella maniera più esplicita e schematica, quindi alla fine banale, con qualche morbosità uggiosa. La fascinazione dei bambini per il soprannaturale appare inserita a forza nella trama. Brando si auto-cita, gli altri stanno semplicemente a galla.
MEMORABILE: La fotografia è spettacolare, con quei verdi teneri della campagna e quegli azzurri del cielo inglese (così bello, quando è bello...).
Semplicemente un film bruttissimo, incapace di generare ambiguità e allusioni, piatto come una didascalia, vuoto di morbosità e acume. Dovrebbe sostanziare le volute di mistero sprigionate da Suspense e invece gli è antitetico, conseguente e non richiesto. Winner mette topi, ranocchie e insetti dove Clayton poneva rose svilite e marmi fatiscenti senza ottenere ribrezzo o inquietudine. Brando è goffo e penoso: la maniera di se stesso. Inconsistente Stephanie Beachman. L'erotismo insinua come un porno casereccio, e il finale è pure incoerente con l'incipit del film che principia. Evitabile.
Scenari davvero fiabeschi, arborei ed affascinanti, che contrastano con la tenebrosità della "manor house" di Sawston nel Cambridgeshire e soprattutto con la storia, che è pervasa da inizio a fine da un fascino perverso e sadico. Un Marlon Brando magistrale che s'impone per carisma e forza impattante, con la pur ottima interpretazione del resto del cast ma soprattutto dei due ragazzini. Un Brando più "libero" che sul "tango" che si lascia andare anche a qualche frammento divertente. In complesso un'ottima opera gotica, molto spesso sottovalutata.
Drammatica, intensa, intimista ed estremista: questa versione di Giro di vite può contare su una sceneggiatura memorabile, con dialoghi da imprimere nella memoria. Pellicola ambivalente per la sua oscillazione tra farsa e dramma, sconfinante nella tragedia. Gradissimo Brando, in un ruolo che gli è valsa una certa critica (il rospo che esplode a causa del sigaro). I bambini sono come delle spugne e assorbono gli umori degli adulti che hanno accanto: l'esito a volte può essere straziante, impensabile, sconvolgente, a inatteso effetto nichilista.
MEMORABILE: Il tentativo di volo da parte del piccolo Miles, supportato da Peter (Marlon Brando) con un aquilone improvvisato...
Più che drammatico direi perverso, grottesco, torbido, strambo e surreale. Cosa non ci si inventa per costruire una parvenza di trama a un film essenzialmente erotico che ruota attorno a un Brando oramai imbolsito e a due ragazzetti perfidi e guardoni! Farsesche le loro emulazioni, come farsesca è la frase "adesso basta o scrivo al padrone" (ricorrente come un mantra) della bigotta governante, peraltro unica sana di mente. Forse. Bambini infarciti di frasi adulte che rasentano il ridicolo tra rospi che esplodono e voli casarecci che implodono.
Brutto prequel di Suspense da cui questo film è lontano anni luce, vista l'assoluta assenza di atmosfera, tensione e spaventi di cui era pregna la pellicola originaria. I paragoni sono dunque assolutamente improponibili sul piano squisitamente thriller. Ma la pellicola fallisce totalmente anche quando cerca di delineare psicologicamente i personaggi ed i loro rapporti (che saranno poi alla base del sequel): ciò perché tutto sa di costruito col senno di poi. Insomma non c'è nulla che convinca: Sì, nemmeno la prova di Brando che non pare un gran "vilain". Meglio il personaggio dell'istitutrice.
Nel racconto di James già magistralmente trasposto da Clayton, Miss Jessel e del suo amante Peter Quint sono presenze solo evocate, la cui materializzazione in spiriti malefici forse è solo frutto della mente morbosa della nuova istitutrice. In questo prequel ovviamente sono veri e propri personaggi, ma questo non ne aumenta il fascino, in quanto non sostenuti da una sceneggiatura adeguata né da prestazioni attoriali di rilievo. Il film non è tanto brutto in se stesso, quanto superfluo, ridondante, anche se formalmente curato.
Ispirandosi a "Giro di vite" di Henry James, l'ottimo Michael Winner gira uno splendido film, torbido, un dramma che sfocia velocemente nel thriller con diverse venature horror, le parti sicuramente più interessanti. Brando si conferma uno dei migliori attori di sempre interpretando alla perfezione il protagonista, squallido quanto si vuole ma che attira subito tutte le simpatie, specie per il felice contrasto col moralismo borghese che rappresenta il contraltare della storia. Da Oscar la fotografia, che valorizza gli inquietanti interni e gli splendidi esterni. Un grande film.
Winner decide di portare su grande schermo i fatti che antecedono Suspense. Poteva essere anche un'idea interessante, peccato che ciò che viene narrato non aggiunga molto a quanto descritto nel film originale, e che niente sia davvero in grado di generare vero interesse per ciò che accade sullo schermo. La cura formale è notevole, mentre le interpretazioni non colpiscono molto, neanche quella di Brando; per il resto il regista sembra svolgere "un compitino" senza grosso entusiasmo. Non tutto collima con quanto si era visto in quello che in pratica è diventato un "seguito".
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HomevideoZender • 26/01/09 08:56 Capo scrivano - 47800 interventi
I brandiani si troveranno in dvd il 5 febbraio 2009 IMPROVVISAMENTE UN UOMO NELLA NOTTE (The Nightcomers, 1972)
Audio: Ita.mono
Video: 4:3
Fa parte dei 190 film menzionati da Edgar Wright e da Quentin Tarantino che si possono trovare nel commento del film -HOT FUZZ- Questo "duetto" di opinioni e citazioni è incluso nel terzo disco DVD della collector's edition uscita per il mercato UK.