Occhi senza volto - Film (1960)

Occhi senza volto

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un caposaldo del cinema horror classico, un'idea copiata infinite volte e diventata modello soprattutto per l’horror europeo. In pratica la storia dell’ennesimo “mad doctor” che, avendo causato un incidente stradale alla figlia rimasta per questo senza pelle sul viso, cerca di riparare trapiantandole la cute delle sventurate coetanee che l'assistente ligia (Alida Valli, la coproduzione è franco-italiana) le porta sul lettino chirurgico. Ma non è la storia che conta, in quest’incubo surreale che Franju racconta con stile molto personale. LES YEUX SANS VISAGE è quasi una favola raccontata con toni macabri e affascinanti. L'approccio realistico, lontano dalle megaproduzioni americane, aggiunge...Leggi tutto a un film già particolare un feeling del tutto insolito, che le soavi musiche di Maurice Jarre completano disegnando un quadro di rara raffinatezza. L'eleganza di un bianco e nero vivido, la leggerezza e la dolcezza di una recitazione calibratissima, fanno apparentemente a pugni con la crudezza di alcune scene “al bisturi” o sanguinarie, mentre invece le sono complementari e si sposano con magnifica naturalezza. Indimenticabile la maschera bianca portata dalla sventurata figlia del chirurgo, dietro la quale fanno capolino due occhi tristi e attoniti. La figura romantica, quasi impalpabile, di questa vittima causa inconscia di nuovi orrori, fa impallidire le più acclamate eroine sfortunate di film come LA SCALA A CHIOCCIOLA. Tutto il finale, che pare sospeso in una dimensione irreale, ha una forza incredibile, un fascino unico. E se è chiaro che la sceneggiatura (dove i dialoghi scarseggiano) è quasi un optional, la regia di Franju ha al contrario il 90% dei meriti di questo piccolo gioiello datato ma da riscoprire.

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Capannelle 28/03/08 14:44 - 4412 commenti

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Stesso anno di produzione, stessa figura di donna colpita dal destino ma piena di fascino, stessi fotogrammi horror già in anticipo sui tempi. Una sceneggiatura non sempre coerente ma alcuni passaggi sublimi. Sono tante le similitudini con l'altrettanto bello La maschera del demonio. Da applausi tutte le scene dove compare la Edith Scob e anche la prova della Valli. Ottima la scelta delle musiche, qualche perplessità sul finale un po' sbrigativo.
MEMORABILE: Nella camera della ragazza, in attesa che lei si volti.

Ciavazzaro 1/04/08 14:38 - 4770 commenti

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Pietra miliare nella cinematografia horror, uno dei primi film ad affrontare in modo serio il tema del mad-doctor, in questo caso però per amore paterno. Il cast si caratterizza oltre che per una strepitosa Alida Valli anche per la Scob e Brasseur. Molta atmosfera, dramma e sangue (in una quantità eccessiva per l'epoca, tanto che la scena dell'operazione facciale nella versione italiana è tagliata).
MEMORABILE: La cruentissima operazione chirurgica per ridare la bellezza alla figlia.

Rebis 7/06/08 11:57 - 2339 commenti

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Entrato negli annali come l'horror poetico par excellence il film di Franju è piuttosto un gelido dramma d'amour fou capace di normalizzare e umanizzare l'orrore senza trasgredire gli stereotipi, abile nell'intercettare l'urgenza di un altrove intatto - anche metafilmico - attraverso implicazioni ardite (il cinema come processo necrotico). Ciò che viene perlopiù taciuto è che il rigore e l'austerità della messa in scena adombrano lentezze sfibranti a discapito della suspense. La sceneggiatura di Boileau e Narcejac riserva qualche ingenuità, ma il colpo d'ala finale lascia il segno.
MEMORABILE: L'aereo che solca le nuvole; il volto eburneo di Edith Scob.

Cotola 1/08/08 12:54 - 9052 commenti

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Piccolo gioiellino dell'horror, assurto ormai a classico del genere (tanto da essere stato rifatto svariate volte), che deve tutta la sua riuscita all'ottima regia di Franjou che punta sull'elemento lirico e visivo al fine di costruire un'opera interessante e mai banale. Qualche svista in fase di sceneggiatura e dei ritmi troppo dilatati fanno un po' calare il giudizio, ma si tratta pur sempre di una pellicola che merita di essere vista e che non deluderà amanti del genere e non solo loro. Splendido il finale.
MEMORABILE: L'"animalesco", visionario, poetico-fiabesco finale.

Mascherato 31/12/08 09:38 - 583 commenti

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Gorissimo nelle premesse (tanto da ispirare un remake, Les prédateurs de la nuit, a firma dell'iconoclasta Jesus Franco), Occhi senza volto (fatta eccezione per l'impressionante, nonostante il b/n, sequenza dell'operazione di asportazione facciale) è un horror più di atmosfera di quanto si possa immaginare. Le lunghe scene in cui Christiane, la figlia sfigurata del mad doctor, si aggira nella grande casa con la maschera bianca e, soprattutto, l'epilogo con la sua fuga nei boschi attorniata da colombe bianche (che rimanda ad un immaginario favolistico) valgono più dell'indagine.

Daniela 13/01/09 07:00 - 12670 commenti

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Scarso dal punto di vista dell'intreccio a causa di una sceneggiatura debole (in particolare, le indagini poliziesche sono risibili, il personaggio del fidanzato mediocre), è affascinante più come fiaba che come horror: Edith Scob con la maschera sul volto ha la grazia di una principessa prigioniera di un incantesimo, dotata di poteri magici (la sua dolcezza è percepita dagli animali, anche dai cani rabbiosi). Anche il finale, pur sanguinoso, ha un carattere poetico. Funzionali fotografia e musica.
MEMORABILE: Christiane che si aggira per la grande casa, la scena finale con le colombe.

Undying 1/03/09 11:29 - 3807 commenti

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Nel disperato tentivo di ridare il volto alla figlia, rimasta sfigurata a causa di un incidente automobilistico, il dott. Génessier (Pierre Brasseur) esperto di "eteroimpianti" rapisce ed utilizza giovani donne, con l'aiuto della fedele Louise (Alida Valli). Ogni operazione, però, finisce male e l'elenco delle vittime si allunga. Interessante thriller a connotazione fantastico-realistica, nel senso che l'elemento di fantasia è modicamente distante dal possibile. Ebbe grane per via di un'esplicita scena, con tanto di viso "scarnificato", ma la sua vera forza sta nella fotografia. Buon film.

Bruce 16/11/09 11:38 - 1007 commenti

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Poco orrore e parecchia poesia in questo singolare film, straniante e raffinato. Da una parte vi è la lucida follia dello scienziato, dall'altra l'eterea figura romantica della figlia sfigurata, dietro la sua triste maschera bianca (che tanto ricorda quella di Michael Myers nell'Halloween di Carpenter); in mezzo Alida Valli, bravissima, nel ruolo della gelida, devota e crudele assistente. Lento e dal finale fortemente evocativo. Regia di alto livello.

Homesick 23/11/09 16:29 - 5737 commenti

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Il tentativo di ricostruire chirurgicamente un volto deturpato e riaffermare le ambizioni antropocentriche della scienza contro le barriere invalicabili della Natura è premessa di un racconto prossimo alla fiaba, ove le empie manovre del mad doctor - un gelido e imperturbabile Brasseur - contrastano con il lirismo della purezza d'animo della Scob e la sua maschera perlacea. Lentezza della sceneggiatura e scarsa suspense sono riscattate da sequenze ardite ed esplicite - i macabri espianti facciali e il seppur prevedibilissimo finale - e dall'elegante nitore della fotografia.
MEMORABILE: La leggiadra Scob si aggira per la casa silenziosa e solitaria.

Puppigallo 6/03/10 23:29 - 5279 commenti

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Qualunque buon padre rischierebbe la propria faccia per un figlio, ma questo ci mette la faccia degli altri (e nel vero senso della parola). Siamo al cospetto di un dottore sperimentatore, che per ridare un volto alla figlia è disposto a tutto. La trama è semplice, piuttosto lineare, ma il tutto è costruito con serietà e mestiere; e gli attori, in parte, pur senza essere dei fenomeni, contribuiscono al successo della pellicola. Il personaggio della figlia non può non rimanere impresso (sola e prigioniera di una maschera). Emblematico il finale. Notevole e da vedere.
MEMORABILE: La degenerazione dei tessuti dopo il trapianto; L'interpretazione di Alida Valli, qui assistente del dottore.

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Matalo! 8/07/10 12:26 - 1378 commenti

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Un piccolo classico, molto originale, i cui tempi lunghi influenzano positivamente sulla tensione. Faccio fatica a non esser teso quando la Valli parla alla Scob nella scena iniziale perché mi aspetto si volti a mostrare il volto segnato. Ottime idee: la maschera bianca che dona una purezza extraterrena, il monteggio delle foto del deterioramento della protagonista e, anche se arriva sbrigativo, il finale è un colpo di genio. Anchcob ha un non so che di angosciante. Edna è l'attrice Juliette Maynel, madre di Alessandro Gassmann.

Stefania 13/07/10 15:57 - 1599 commenti

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Il volto di Christiane è scarnificato, e lei è disincarnata, asessuata, annientata: non esiste più per il mondo (viene fatta passare per morta), non esiste più per il suo innamorato, è una candida Maschera di Ferro, è un animale in gabbia come i cani e le colombe, prigioniera dell'amore distorto del padre, del viscido attaccamento di Louise. Horror astratto e gelido, sadico e lugubre, si accende nel finale di un lampo poetico, liberatorio, anarchico. Incantevole e originale rivisitazione degli stereotipi del gotico.
MEMORABILE: Il finto funerale di Christiane. L'angosciante tentativo di fuga della povera Maynel.

Saintgifts 28/08/10 22:27 - 4098 commenti

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Che il dottor Génessier (Pierre Brasseur) sia un mad-doctor non c'è dubbio, non solo perché sacrifica innocenti fanciulle per ridare un volto alla figlia, sfigurata per colpa sua (e questo si può anche capire), ma perchè lo fa sapendo che non ci riuscirà, come ha lui stesso asserito in una conferenza dove viene pure applaudito. Infatti dice alle due tardone speranzose che la scienza è ancora troppo indietro per loro. Il film più che altro incuriosisce ,anche se la tensione latita. Ingenua l'operazione di espianto: matita, bisturi, pinze. Buon finale.

Il Gobbo 27/03/11 15:10 - 3015 commenti

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Film seminale (innumerevoli i ricalchi) , dall'andamento di parabola, allegorico, suscettibile di plurime letture, realizzato con austera eleganza (splendida la fotografia) e l'ausilio di due interpreti eccellenti: in breve, tutte le stimmate del classico. Tale è infatti considerato, e non si discute. Resta tuttavia l'impressione che solo l'asciutto nitore di Franju l'abbia salvato dal rischio di scivolare in un "poetico" un po' sforzato e a rischio di invecchiamento precoce. Onore a Franju!

Myvincent 5/05/11 20:18 - 3744 commenti

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Difficile da commentare un'opera dove l'angoscia regna sovrana, legata al tema della diversità e della mostruosità fisica che non conosce alcuna possibilità reale di risoluzione, nemmeno passando attraverso altri sacrifici umani e quindi la morte. Il regista riesce a scavare nel profondo di ciascuno di noi e a portare a galla quelle paure che non hanno via d'uscita, perché legate all'impossibilità di riscatto. Film-incubo esemplare.

Giùan 27/05/11 15:51 - 4562 commenti

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Grande pellicola di Franju: un horror-fantastico dal tocco particolarissimo e dall'atmosfera sinceramente originale. Tutto calato in uno sconcertante onirismo a cui contribuiscono potentemente la fotografia in b/n di Shufftan e le musiche di Maurice Jarre, il film è capace come pochi di far scivolare lo spettatore nella sua realtà "altra" dandogli poco modo di prenderne le distanze criticamente. Straordinariamente semplice la trovata della maschera bianca. Alida Valli è un fascio di nervi in continua tensione. Moderno e poeticamente ancestrale.

Enzus79 22/10/11 21:52 - 2901 commenti

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Il merito di George Franju è di aver instillato nel film, oltre alla grande suspence, anche quel tocco di poesia che non guasta mai. Alida Valli, seppur in un ruolo di secondo piano, risulta essere la migliore, con quei suoi occhi che incutono quasi paura.

Pigro 24/05/12 10:49 - 9672 commenti

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Un horror sommesso, umanizzato, quasi fiabesco, trasferito dall’effettaccio (che pure è presente nell’impressionante asportazione della pelle del volto) ai sentimenti: quello d’amore del medico per la figlia sfigurata (e d’ambizione come scienziato), quello di gratitudine e sottomissione dell’assistente e quello para-esistenzialista della candida protagonista, immobilizzata in un'inquietante maschera neutra. Il lento incedere del ritmo narrativo delle sequenze smorza la tensione e fa avanzare l’ordinarietà che nasconde l’orribile. Elegante.

Pol 3/01/13 13:11 - 589 commenti

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Horror piuttosto moderno per l'epoca nel tratteggiare la figura di un mad doctor che si discosta dal classico Frankenstein circondato da ampolle e inutili marchingegni, dove la pazzia non è da cercare nell'operazione in sè quanto nell'annullamento della figura paterna in quella di scienziato che vede nella figlia una cavia da laboratorio. Lo stupendo bianco e nero vale da solo la visione: esalta la bellezza angelica di Edith Scob, la plasticità della maschera, l'atmosfera gotica della villa.

Mickes2 18/02/14 18:47 - 1670 commenti

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Esistenzialista e poetico horror favolistico caratterizzato da pregnanti implicazioni umano-scientifiche e solcato da un’atmosfera rarefatta e morbosa. Tutto l’amore di un padre verso la propria figlia esplode nella rabbia silenziosa e affilata di un bisturi. L’impianto figurativo – gotico, glaciale – sposta tutto verso dimensioni inumane e Christiane ne è simbolo, ragazza-bambola sfigurata, persa nella grandezza della sua stanza, piange e contempla la sua prigionia alimentata da un folle sentimento. Finale tragico e liberatorio. Seminale.
MEMORABILE: L’incipit; L’operazione; Il finale.

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Belfagor 29/07/14 01:26 - 2690 commenti

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Horror d'atmosfera, girato in un bianco e nero chirurgico che fa brillare di un candore tragico la maschera della povera Christiane, ma anche una storia d'amore paterno che umanizza quello che altrimenti sarebbe uno scienziato pazzo come tanti. Il ritmo dilatato, le musiche di Jarre e la carenza di scene truculente (anche se una scena fu tagliata dalla censura italiana) lo rendono più simile a una fiaba che a un thriller vero e proprio, con la tensione che cede spesso il passo al lirismo. Ammaliante.
MEMORABILE: La corsa in macchina nel prologo; L'operazione chirurgica; Il finale liberatorio.

Xabaras 1/01/15 08:44 - 210 commenti

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Rappresentò, credo, una vera e propria manna per il futuro giallo e horror all'italiana. C'è la figura di Alida Valli (che sara protagonista poi di classici di quel genere come Lisa e il diavolo e Suspiria) che vediamo nell'incipit vestita con il classico impermeabile scuro, c'è l'orrore clinico (che rimanda a film come Il mulino delle donne di pietra) rappresentato nel memorabile intervento facciale e c'è l'attenzione riservata alle indagini della polizia. Cult assoluto e finale tra i più poetici e toccanti di sempre.

Maik271 8/02/16 13:28 - 436 commenti

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Dottore disperato cerca di ridare un volto alla figlia sfigurata in un incidente. Un buon film, questa coproduzione franco italiana dove la partecipazione italiana nel cast si limita alla brava Valli e in cui spicca l'azzeccata Scob perfettamente in parte anche fisicamente. Bene l'uso delle luci e sceneggiatura abbastanza verosimile. Bello il finale liberatore. Non sorprende affatto che sia diventata una pietra miliare del genere.

Minitina80 13/03/16 08:45 - 2984 commenti

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Classificarlo come horror è piuttosto sbrigativo; è, in realtà, una storia triste e piena di sofferenza tratteggiata con estrema delicatezza e sentimento al punto da sfiorare lo status di fiaba nera. La maschera di Cristiane non riesce a nascondere la fragilità e l’esistenza ormai irrimediabilmente compromessa e il suo sguardo è tenue e penetrante allo stesso tempo. Valido il supporto musicale che ben si amalgama al contesto valorizzandone le sfumature più profonde.
MEMORABILE: Lo sguardo oltre la maschera di Christiane.

Il Dandi 16/05/16 20:56 - 1917 commenti

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Un gotico di ambientazione contemporanea che reinventa la figura dello scienziato pazzo fornendone uno degli archetipi più influenti di sempre. La tensione è costruita per lo più per ellissi (la sfigurata figlia Christiane ha sempre il volto coperto da una maschera) ma è capace di affondare anche in momenti espliciti estremamente violenti per gli standard dell'epoca.
MEMORABILE: La 2 cavalli di Alida Valli; Il viso staccato cinquant'anni prima di Face/off.

Nicola81 10/10/16 12:05 - 2862 commenti

I gusti di Nicola81

Un film per l'epoca decisamente in anticipo sui tempi e che infatti si difende benissimo ancora oggi, che è riuscito a modernizzare e umanizzare la figura del mad doctor e a inserire slanci di notevole lirismo in una storia tragica e a tratti persino disturbante. Fonte di ispirazione per innumerevoli horror e gialli successivi (anche italiani), ma dotato di una profondità che gli consente di sganciarsi dalla rigida etichetta del cinema di genere. Splendida fotografia, ottime interpretazioni, qualche peccato veniale nella sceneggiatura.
MEMORABILE: L'inizio; Il dialogo tra commissario e medico legale; La Valli adescatrice; L'operazione; Il poetico e liberatorio finale (forse un filino frettoloso).

Rufus68 14/11/16 00:00 - 3845 commenti

I gusti di Rufus68

Un film dalle soluzioni figurative squisite e tanto più inquietante quanto più i tratti horror vengono filtrati da una sensibilità fredda e distaccata (vieppiù esaltata dallo score di Maurice Jarre). È davvero spaventevole la deformità di un volto o piuttosto la maschera che la cela? Franju non ha dubbi: è la maschera, simbolo della prigionia dell'animo e della falsità. Non a caso lo straordinario finale si chiude con un inno alla libertà (Christiane che apre le gabbie) e all'affermazione di sé stessi. Bravissimi Brasseur e la Valli.

Fedeerra 12/03/18 01:10 - 770 commenti

I gusti di Fedeerra

L'ossessione di un chirurgo per il volto sfigurato della propria figlia lo porterà a compiere atti poco ortodossi. Un horror che si mantiene sempre in bilico tra una rappresentazione fiabesca (la nebbia, la maschera, le colombe) e una totalmente oscura (il trapianto di pelle, i sacrifici umani). Édith Scob invece si accaparra un posto in prima fila nel pantheon delle vittime candide ed emarginate. Fotografato mangificamente da Eugen Schüfftan, il film tratta temi (la pelle) portati poi al grande successo anche da Cronenberg. Un capolavoro.

Ira72 11/11/17 14:12 - 1313 commenti

I gusti di Ira72

C’è tutta la classe degli anni 60 in questo horror composto ma inquietante, che gioca con atmosfere azzeccate e attori che sanno il fatto loro. In primis Alida Valli, che con quegli occhi magnetici può ammaliare e terrorizzare nella frazione di un secondo. Si respirano decadenza, ossessione, follia e disperazione. Un padre che vuole restituire il volto (sfregiato da un incidente stradale) alla figlia: ma a quale prezzo? Un medico ambizioso, sospeso tra il delirio di onnipotenza e il fanatismo, che fa del rimorso un’opportunità per la scienza. Forse.

Disorder 6/04/18 23:55 - 1416 commenti

I gusti di Disorder

Un piccolo gioiello drammatico, davvero cupo e inquietante. Il garbo e l'eleganza della messa in scena fanno passare quasi in secondo piano le sequenze horror (in verità piuttosto macabre) in favore della componente psicologica (il dolore angoscioso di Christiane, la lucida follia del padre e la fredda devozione di Louise). L'unica pecca è forse l'eccessiva brevità: si risolve tutto troppo in fretta. Comunque niente male, davvero un buon film.

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B. Legnani 25/08/18 16:10 - 5534 commenti

I gusti di B. Legnani

Film celebre, con due protagonisti impeccabili, il misurato Brasseur e la magnetica Alida Valli (colpisce che l’incipit, dopo il titolo Occhi senza volto, preveda lo sguardo ipnotizzante dell’attrice: difficile che sia un caso…), che ha generato svariate derivazioni. Racconto non veloce, ma che tiene desto l’interesse, fino ad un finale liberatorio in ogni senso, persino con un tocco di poesia. Regìa sicura, che ottene il massimo, grazie anche ad una sapiente fotografia in bianco e nero, che aggiunge inquietudine non urlata, ma costante.
MEMORABILE: L'ellissi fra l'ultimo rapimento e l'uso della matita sul volto.

Anthonyvm 27/10/19 19:17 - 5702 commenti

I gusti di Anthonyvm

Una storia gotica moderna, elegante e raccapricciante al contempo: non ci sono castelli lugubri, né servitori deformi, né scienziati pazzi (almeno non all'apparenza). L'orrore si cela dietro la facciata rassicurante di una bella villa, dietro la cordialità di una fantastica Alida Valli, o la severa professionalità del dottor Génessier, vero e proprio mostro con manie di controllo e onnipotenza. Indimenticabile la Scob, figura tragica, angelica e complice suo malgrado. Franju inquieta, commuove e affascina. Pietra miliare dell'horror e non solo.
MEMORABILE: L'indescrivibile sguardo della Scob coperta dalla maschera; L'espianto della faccia, scena ancora oggi impressionante; La rivincita degli oppressi.

Von Leppe 7/11/20 12:40 - 1262 commenti

I gusti di Von Leppe

Un dottore cerca con ogni mezzo di ridare un volto alla propria figlia sfigurata. Atmosfera francese invernale in bianco e nero che lo rende un po' diverso dai classici horror dell'epoca, seppur ne utilizzi gli stessi luoghi (il cimitero, la villa stile castello e la clinica). C'è anche la parte poliziesca, ma le indagini si arrestano a un certo punto per lasciare spazio a un finale originale. Edith Scob è adatta alla parte, con la sua magrezza che le dà un'aura spettrale. Notevoli le scene di sangue, inserite in un'opera che ha una certa eleganza formale.

Magi94 2/09/21 15:13 - 954 commenti

I gusti di Magi94

Horror d'annata, con echi dei primi passi del cinema del terrore nostrano, su tutti Bava e Margheriti. Grande Alida Valli in un ruolo espressionista, forse unica nel comparto attoriale che non si scorda (oltre alla maschera, è chiaro). Meno buona la sceneggiatura, che davanti a un soggetto allo stesso tempo già abusato (lo scienzato pazzo) e innovativo, con il suo indagare nelle mutazioni del corpo umano, non riesce a mettere insieme una storia e dialoghi veramente travolgenti. Va da sé che ciò che stupisce sono le tremende scene del taglio della pelle, ancora molto forti.

Kinodrop 15/04/22 16:07 - 2957 commenti

I gusti di Kinodrop

Preso dal delirante proposito di ridare il volto alla figlia sfigurata da un incidente, un importante e spregiudicato chirurgo (un grande Pierre Brasseur) non esita a sperimentare crudelmente sulla pelle di giovani ragazze, con la complicità di un'assistente che ha il bellissimo viso di Alida Valli. Un horror che rinuncia alla spettacolarità, per una descrizione tragica ma intima dei rovelli psicologici che assillano tutti i protagonisti, sullo sfondo di un miracolo scientifico che ha connotati fiabeschi ma che corrisponde allo struggente anelito di vincere il male e il tempo.
MEMORABILE: Il silenzioso e agghiacciante espianto; Il vagare trasognato della figlia col volto mascherato; Il canile; Il finale col volo delle colombe.

Smoker85 10/07/22 10:52 - 487 commenti

I gusti di Smoker85

Elegante horror retrò che ha i suoi punti di forza nella fotografia, le ambientazioni e soprattutto nell'interpretazione della Scob, sospesa tra inquietudine e fiaba. Il cast complessivamente lavora bene, forse Brasseur e la Valli - pur bravi - avrebbero potuto rendere meglio se fossero stati più sciolti nei rispettivi ruoli. La trama di sottofondo non appare troppo convincente, ma poco importa: dopotutto è una specie di fiaba dark e nelle fiabe qualche tratto grossolano ce lo si deve attendere.
MEMORABILE: Ovviamente la Scob in maschera; Il finale.

Leandrino 15/09/22 13:57 - 513 commenti

I gusti di Leandrino

Un affermato medico ricorre ad ogni mezzo pur di completare un trapianto di volto alla figlia, rimasta sfigurata in un incidente. L'opera di Franju mantiene il suo fascino senza tempo e propone soluzioni visive estremamente audaci per l'epoca, a fronte però di un plot fin troppo semplice, che rimane invariato dall'inizio alla fine e non presenta sorprese degne di nota. Ad ogni modo un film importante, un classico del cinema che erode i confini tra film d'arte e cinema di genere, con suggestioni audiovisive dai tratti talvolta poetici.
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  • Discussione Rebis • 10/07/09 19:54
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Beh, sono in trepidante attesa dei tuoi prossimi post allora!
  • Curiosità Undying • 10/07/09 20:39
    Risorse umane - 7574 interventi
    Spostamento dei parametri per quanto è rappresentabile su grande schermo.


    Contributo inserito dal benemerito Cotola.

    Occhi senza volto, oltre ad essere un film bello ed interessante, si
    rivela anche molto importante per il contributo innovativo che ha dato nella rappresentazione della violenza.

    Quando, infatti, il regista Georges Franju decise di portare sullo schermo il romanzo di Jean Redon, il produttore Jules Borko gli pose una serie di divieti: non ci dovevano essere riferimenti sacrileghi per via del mercato spagnolo; non ci dovevano essere nudi poiché il film doveva essere venduto in Italia; non ci doveva essere sangue per evitare un divieto nella stessa Francia; non ci dovevano essere torture e sevizie sugli animali per non turbare i censori inglesi. A questo punto pare che Franju abbia detto ironicamente: e pensare che stavo preparando un film dell'orrore. L'aneddoto è utile per capire come all'epoca in Europa, i film si facessero badando molto alle prospettive di vendita anche sugli altri mercati e non solo su quello nazionale. Con questo film le cose cominciarono a cambiare.
    Franju riuscì, infatti, a inserire quasi tutto ciò che voleva nel suo film e quando la pellicola venne proiettata in prima mondiale al Festival di Edimburgo il2 settembre del 1959, fu un vero e proprio pandemonio: svenimenti, proteste, reazioni disgustata per la scena in cui il dottor Genessier pratica il trapianto del viso.
    Quando poi il film uscì in Inghilterra le reazioni della critica furono un misto tra l'isterico e lo sdegnato: scrivere di questo film è impossibile e non intendo nemmeno provarci. E' un film malato, morboso... E' vergognoso che un talento venga utilizzato esclusivamente per suscitare nausea... Non sono un fautore della censura, ma per una volta mi dispiace di cuore che un film straniero, questo film, abbia ottenuto il visto per essere proiettato nel nostro paese. Questo è ciò che scrisse il critico Ivory Jay del Birmingham Evening Dispatch

    Da quel momento, grazie anche a questo film, le cose cambieranno (sebbene con gradazioni e tempi diversi) profondamente un pò in tutta in Europa (fatta eccezione per la Spagna) compresa la tanto puritana terra d'Albione.

    Fonte: Sex and violence. Percorsi nel cinema estremo, di Roberto Curti e Tommaso La Selva. Edizioni da Lindau.
  • Discussione Undying • 10/07/09 20:41
    Risorse umane - 7574 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    (...)

    Intanto finisco il libro che è ricchissimo e molto interessante e mi permetterà di scrivere tante altre chicche che spero troverete interessanti.


    Ottimo acquisto, caro Cotola.
    Testo completo e di gradevole lettura, ricolmo di preziosissime informazioni su un cinema spesso scomodo.

    Mi son permesso di inserire il tuo bell'intervento tra le curiosità del film.
    Ultima modifica: 10/07/09 20:45 da Undying
  • Discussione Zender • 11/07/09 12:08
    Capo scrivano - 47800 interventi
    Hai fatto bene Undying, l'avrei fatto io, grazie. Il libro ce l'ho, anche se solo nella sua prima versione. Attendiamo pazientemente che tu finisca la lettura allora, caro Cotola.
  • Curiosità Puppigallo • 7/03/10 10:06
    Scrivano - 506 interventi
    Il guizzo di Rai3, che non delude quasi mai

    Finito il film, mi sono state offerte, del tutto inaspettatamente, le tre scene tagliate dalla censura italiana.

    1) Quella con Alida Valli in auto non cambia più di tanto (anzi per niente) le cose.

    2) Quella (SPOILER, si tratta del finale!) dove il dottore viene assalito dai cani che ultilizza per gli esperimenti dura molto di più ed è decisamente violenta.

    3) Per non parlare dell'asportazione del volto, che nella versione italiana non si vede (hanno praticamente tagliato la scena madre; complimenti!).
  • Curiosità Ciavazzaro • 7/03/10 11:05
    Scrivano - 5591 interventi
    Delicatezze italiane.
    Ricordo infatti che quando vidi per la prima volta il film (nella versione francese) pensai che senza dubbio quelle scene in Italia erano state tagliuzzate.
  • Curiosità Rebis • 7/03/10 12:20
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Delicatezze italiane.
    Ricordo infatti che quando vidi per la prima volta il film (nella versione francese) pensai che senza dubbio quelle scene in Italia erano state tagliuzzate.


    Il DVD della Sinister almeno dovrebbe riportare la versione integrale. La sequenza dell'operazione al volto la ricordo con certezza...
  • Curiosità Columbo • 19/10/10 14:34
    Pulizia ai piani - 1098 interventi
    Un paio di anni dopo Jesus Franco girò un film partendo praticamente dalla identica trama, facendone però una versione pulp decisamente meno riuscita di questa. Si tratta di "I violentatori della notte".
  • Homevideo Xtron • 23/07/12 09:30
    Servizio caffè - 2151 interventi
    L'ottimo dvd Sinister ha una durata di 1h26m26s

    Ultima modifica: 23/07/12 10:38 da Zender
  • Curiosità Undying • 28/12/13 19:15
    Risorse umane - 7574 interventi
    Dario Argento dixit

    "Franju è un grande talento del cinema francese. Un talento purtroppo scomparso prematuramente. Una persona speciale, veramente speciale per i film che ha fatto, per i collaboratori con cui ha lavorato: c'è dietro una pletora di personaggi mitologici...
    Iniziò come documentarista e fece un famoso documentario sui mattatoi di Parigi, veramente orripilante che disgustò l'intera Francia. In seguito fece un breve film di un'ora, dal titolo Le grand Méliès. Era su Méliès, il famoso regista del cinema muto e fantastico. Da cui poi Scorsese si ispirò per trarre il film Hugo Cabret.
    Occhi senza volto è una storia su un dottore con una figlia rimasta sfigurata orribilmente. Tenta una serie di trapianti di volti: trapianta i volti di altre persone su di lei. Ogni volta sembra che l'operazione riesca, invece poi il volto marcisce e deve rimuoverlo. Quindi c'è una parte molto poetica ed una parte orribile.
    Tratto da un romanzo di Jean Redon e sceneggiato da Pierre Boileau e Thomas Narcejac, due scrittori francesi famosissimi, tra l'altro autori del film I diabolici di Georges Clouzot, un giallo capolavoro. Autori anche della sceneggiatura, assieme ad Hitchcock, de La donna che visse due volte.
    Il musicista è Maurice Jarre che ha vinto tre Oscar: con Il dottor Zivago, Lawrence d'Arabia...
    Infine il direttore della fotografia, Eugen Schüfftan, che prima del nazismo lavorò in Germania, poi nel 1933, assieme a Fritz Lang (con il quale aveva fatto Metropolis e I Nibelunghi) fuggì dalla Germania perché antinazista, riparando in Francia, quindi in America dove fece il film Lo spaccone: un grandissimo successo con Paul Newman e vinse l'Oscar come miglior direttore della fotografia.
    Occhi senza volto è dunque un concentrato di genialità, qualcosa di eccezionale..."

    Fonte: 100 pallottole d'Argento 12/02/2013