Brian Yuzna si è fatto un nome in campo horror producendo RE-ANIMATOR e dirigendo SOCIETY, che escluso il finale ultrasplatter di ottima qualità era però un horror con un paio di buone intuizioni e poco altro. THE DENTIST, il primo, sprecava un'ottima idea con il tentativo fallimentare di volerne fare cinema di “serie A”, limitando quindi lo splatter (che è in fondo il vero valore aggiunto dei migliori film di Yuzna) proprio quando per una volta si poteva davvero colpire lo spettatore...Leggi tutto con effetti speciali che andando a toccare un nervo scoperto delle paure di ognuno - il dentista - avrebbero sicuramente potuto sortire un effetto memorabile. E infatti, in quelle poche scene in cui Yuzna ci concede riprese ultraravvicinate del cavo orale devastato dal trapano del folle dottore c'è da rabbrividire al solo pensiero. Peccato che poi invece THE DENTIST 2 cerchi di nuovo la strada del “ritratto di un serial killer” paranoico soffermandosi sulle allucinazioni del medico “sull'orlo di una crisi di nervi” cercando di dare credibilità e spessore a un personaggio nato piatto per colpa di Yuzna, qui poco capace di comprendere che la qualità di un film non va inseguita ricorrendo costantemente a inquadrature sghembe ed evoluzioni della macchina da presa (spesso insopportabili) ma dirigendo bene il cast, dando spessore alla vicenda e ai personaggi e magari aiutandosi in questo caso con un uso più massiccio di splatter.
Sulla medesima linea narrativa e "artistica" del precedente capitolo, Yuzna spinge qui l'azione, più incentrata sugli effetti splatter e rivoltanti, presentando alcune torture odontoiatriche ancora più impressionanti delle precedenti.
Perfettamente a suo agio nei panni del dott. Feinstone, il bravissimo interprete Corbin Bernsen, che dimostra una vena di immedesimazione pressoché perfetta nei panni del folle (quanto lucido) maniaco... Nelle concitate sequenze finali si scorge - chiaro - un riferimento a Tenebre di Dario Argento.
MEMORABILE: L'impressionante omicidio del ricattatore, al quale la trapanazione dei denti (e gengive annesse) è anticipata da un divaricatore spinto in gola.
Se Yuzna avesse messo in tutti gli altri elementi profilmici la stessa cura fantasia estro che ha impegnato nella smania di colpire sotto la cintura, avrebbe probabilmente pareggiato o ecceduto il capostipite. Così com'è resta una soporifera e trascurabile cagatina che fa riaprire le palpebre solo quando rumoreggia il trapano. Finale assolutamente ridicolo e improbabile che assicura un terzo capitolo: questo sì che mette i brividi...
Più che un sequel un doppio del dentista folle, questa volta girato con più soldi ma con lo stesso stile autoironico e antiborghese. Un dittico riuscito quello di The Dentist I & II, nel quale questo secondo capitolo risulta meglio confezionato, anche se il mattatore è sempre Corbin Bernsen diretto dal folle Yuzna.
Sadico e sanguinoso, il caro dentista del precedente capitolo ritorna in un piccolo paesino, riprendendo a operare a modo suo certi pazienti un po' troppo curiosi. Discreto il cast e grandi dosi di sangue (come ad esempio l'operazione dentale alla cicciona). Finale un po' troppo baracconesco, ma comunque ottimo.
Qui si cercano altre strade, circumnavigando la topica del consumismo e dell'igiene, con un racconto articolato e mezzi buoni. Il dott. Feinstone consegue nuovo spessore e credibilità lungo un'indagine psicologica e investigativa abbastanza probabile; Corbin Bernsen spennella il quadro col ghigno giusto. Yuzna, che conosce da lungi la ricetta, impasta con adeguata professionalità, parsimonia d'imprevisti e senza insaporire troppo. La tensione monta tardi ma il gore è più cospicuo dell'originale e gli omaggi al genere (Shining, Hellraiser, Tenebre) sono godibili e non banali. Un sequel corretto.
Perché cercare di inserire a tutti i costi delle velleità artistiche in quello che sarebbe stato un perfetto B-movie di alto livello? Non ci si può lamentare del livello di splatter, ma certi passaggi carichi di psicopatologia spicciola sono poco importanti e rischiano di far precipitare l'operazione al livello dei più banali telefilm. Bernsen spicca per folle lucidità omicida, dettando il ritmo del film con le sue truci operazioni. Il finale assurdo stona, però.
Discreto sequel di The dentist che vede come protagonista il solito Corbin Bernsen sempre più folle. Rispetto al primo capitolo sembra girato con maggiori mezzi e quindi risulta più godibile. Sfrutta al meglio la paura per il dentista che almeno una volta nella vita, ha attanagliato tutti. La parte conclusiva è un po' scontata. Sufficente.
Ritroviamo il caro amico dentista, scappato dal manicomio, che apre un nuovo studio e conosce potenziali vittime. Tutto bene, certo, peccato che Yuzna tenti a tutti i costi d'ispessire il personaggio affossandolo in un classico "serial killer". Sequenze gore ce ne son poche, a favore di inutili approfondimenti psicologici. Fortunatamente Bernsen salva la baracca con una performance over the top, specialmente in quanto a urli. Il cast di contorno riesce a essere anche più odioso dei passati, quindi perfetto. Mediocre.
MEMORABILE: Feinstone sotto la doccia tenta di autoconvincersi di non essere pazzo; il sardonico e assurdo finale (uno dei pochi momenti azzeccati).
Brian Yuzna ritorna a destreggiarsi nello stesso identico tema disturbante del primo capitolo, utilizzando lo stesso protagonista. La trama non scade per nulla nel banale, reinventandosi con fantasia. Il pazzo Dr Feinstone, convinto di essere guarito, tornerà ad esercitare la professione. Anche qui le scene da brivido la fanno da padrone. C'è molto più sangue e maggiori colpi di scena. Peccato solo l'assenza di un epilogo.
MEMORABILE: Gli insetti in bocca; Il martello conficcato nella schiena; La faccia punzonata di chiodi.
Tutto sommato meglio del prototipo, a partire da una fotografia e una confezione in generale migliori e uno svolgimento meno noioso, pur con alcune cadute di tono. La componente splatter anche stavolta non è però all'altezza delle aspettative; al di là di un paio di buone scene non c'è molto per i fan del genere e Yuzna cerca ancora di dare spessore alla psicologia deviata del protagonista, risultando comunque prevedibile. Restano la buona prova di Bernsen e qualche faccia nota del cinema anni '90, per un horror di discreta fattura e nulla più.
Quando il "mad doctor" agisce nella bocca dei malcapitati si sussulta non poco, in quanto la ricostruzione appare molto realistica e curata. Oltre a questi momenti "terror" c'è una vicenda raccontata senza infamia e senza lode, caratterizzata da piccoli preludi "anomali" che porteranno a un discutibile finale grottesco. Riuscite le scene nel gabinetto medico, in particolare quando diviene virtualmente un bianco teatro di morte, sintomo della pazzia assoluta in cui versa il protagonista. Discrete la confezione e la regia, in parte i protagonisti.
MEMORABILE: Il terribile trattamento all'impiegata di banca; L'assurdo finale "chiodato".
Non siamo molto distanti dal precedente: in sintesi si può dire che se il primo vi ha divertito, anche il secondo non dovrebbe deludere del tutto. Certo, l'effetto-novità è assente, ma Bernsen è sempre valido nel ruolo del dentista killer e in questo sequel gigioneggia decisamente di più, fra smorfie grottesche, monologhi assurdi e risate sguaiate. Le torture dentali sono più cruente, a tratti persino difficili da sostenere senza rabbrividire, anche se tardano un po' ad arrivare (la prima parte è piuttosto lenta). Da vedere solo per i curiosi.
MEMORABILE: Clint Howard in un inatteso cameo; L'interrogatorio violentissimo ai danni della segretaria; Il finale quasi cartoonesco.
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Eagle Picturs lo mise in circolazione anni fa in tiratura limitata: ed era, da tempo, fuori catalogo (alcune copie furono distribuite nelle edicole, allegate alla rivista Horror Mania).
dal 20 febbraio lo rimette in circolazione, disponibile per la vendita, nel formato anomorfico 1.85:1 e con doppia traccia audio (italiano, 5.1 ed inglese 2.0).
Discreti effetti speciali: quelli sui denti.
Per l'occasione c'ha messo mano Anthony C. Ferrante, in ruolo di supervisore, già comparsa zombi in Video dead (1987), poi regista di Boo! Morire di paura (2005).
MusicheColumbo • 16/03/11 16:14 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Colonna sonora piena zeppa di citazioni di Alan Howarth: