Wishmaster 2 - Il male non muore mai - Film (1998)

Wishmaster 2 - Il male non muore mai
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Wishmaster 2 - Evil never dies
Anno: 1998
Genere: horror (colore)
Note: Seguito di "Wishmaster - Il signore dei desideri" (1997).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Torna dopo appena un anno il demone djinn, liberato questa volta da una ladra (Holly Fields) durante una rapina finita male. Assunte le abituali fattezze di Andrew Divoff, col suo ghigno satanico perennemente dipinto sul volto, si fa arrestare e comincia a rompere le scatole a tutti i detenuti con il solito ritornello: "Esaudisco qualsiasi desiderio in cambio della vostra anima". La cosa divertente è che di nuovo il demone sotto mentite spoglie interpreta i desideri alla lettera dando origine a “misunderstanding” piuttosto comici: a chi gli chiede di passare attraverso le sbarre spappola viso e corpo assottigliandoglieli, a un altro che vuole vedere "fottersi"...Leggi tutto il suo avvocato incapace presenta la scena di questi che si piega su se stesso e prende ad auto cavalcarsi. Insomma, vista la qualità degli effetti speciali e il sangue versato, si può dire che le attese non vadano deluse. Peccato che tutto ciò rappresenti solo una parte del film, essendo l'altra occupata dalle patetiche ricerche di Morgana (Holly Fields), la vera protagonista, aiutata da un improbabile prete (Paul Johansson, tutto fuorché una faccia adatta al ruolo), nel tentativo di fermare il mostro. Quest'ultimo nel frattempo, visto che deve arrivare al numero di mille anime guadagnate (un desiderio a testa) prima di strappare i tre desideri finali a Morgana, si dà da fare. Si arriverà al rendez-vous dopo troppi dialoghi inutili, un numero di effetti sempre decrescente e una soglia di attenzione che scade di minuto in minuto. Il finale, a esclusione di qualche pancia scoppiata tra budella insanguinate, offre un testa a testa odioso che si prolunga insopportabilmente. Rispetto al primo un cast inferiore e molta meno... carne al fuoco!

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Undying 14/05/07 23:07 - 3807 commenti

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Rivisitazione del soggetto originale: all'interno di un museo di preziosi ricompare l'opale demoniaco e tocca a Morgana (Holly Fields), complice di alcuni rapinatori, fuggire alla minaccia del malefico "genio". La posta in gioco saranno mille anime, contro tre (ferali) desideri. La sceneggiatura regredisce, anche se tenta qui di proporre, come percorso iniziatico (o ascesa spirituale), la metamorfosi interiore della protagonista, che da ladra e assassina, trasfigura in una "angelica" creatura... privandosi anche di piercings e anelle. Mutato.

Cotola 18/04/10 02:20 - 9271 commenti

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Non bastasse il già brutto primo capitolo, arriva il suo continuo che presenta una trama decisamente ridicola e poco avvincente. Tutto a causa di una sceneggiatura davvero molto debole, priva di idee originali e divertenti e di una regia per nulla ispirata. Nulla da salvare.

Buiomega71 19/04/18 21:25 - 3007 commenti

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Anche se permeato da gustosi momenti che rimandano al capostipite (il galeotto ridotto a poltiglia sanguinolenta, l'avvocato che "amoreggia" yuznianamente da solo, il prete crocefisso in stile La tana del serpente bianco, corpi che si devastano e carte da gioco usate come fresbee spacabudella) il sequel sholderiano presenta pochi spunti originali che non lo elevano dal già visto (complice anche il miserissimo inferno del wishmaster, dallo spessore di una squallida discoteca). Restano i buoni SFX di Anthony Ferrante e qualche godibile stoccata del regista dell'Alieno.
MEMORABILE: Il corpo posseduto del secondino come nell'Alieno; Il prigioniero massacrato a colpi di kung fu (!); Le zeppone sexy di Morgana; Le lame rotanti (!)

Rigoletto 25/01/22 10:52 - 1805 commenti

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Ritorna il Wishmaster, ma il suo non è un ritorno in grande stile. È vero che mantiene una visibilità accettabile, ma la perdita di qualità è evidente e Sholder si attacca come una cozza a Divoff, che rimane sempre il migliore in campo ma che paradossalmente diviene parodia di sé stesso, assumendo un'espressione spesso a metà fra djinn e grinch. Non mancano le cadute di stile e le ingenuità, fisiologiche nei sequel le prime ma inaccettabili le seconde. Sufficienza raggiunta, ma che fatica!

Pinhead80 14/07/23 16:45 - 5103 commenti

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Una tentata rapina finita nel sangue è l'occasione ideale per il djinn realizzatore di desideri di tornare sulla Terra per fare avverare la sua diabolica profezia. Questo secondo capitolo mette subito in evidenza il grande lavoro fatto sul versante degli effetti speciali, che qui sono abbondanti e contribuiscono alla buona efficacia delle tante scene splatter. Purtroppo però la trama non entusiasma molto e il finale è letteralmente tirato per i capelli. Peccato perché le premesse per un buon film, visto l'inizio interessante e vista la verve di Divoff, c'erano tutte.

Magerehein 12/03/24 09:51 - 1094 commenti

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Torna il djinn Divoff dal perenne ghigno mefistofelico, stavolta liberato da una ladra d'arte, ma i risultati questa volta sono sotto le aspettative. Ovviamente le cose migliori passano dai desideri che il Nostro esaudisce cavillosamente (talvolta in modo piuttosto spassoso), ma il resto del film è piuttosto piatto (il cast complessivamente più modesto non aiuta) e bisogna purtroppo constatare una decrescita qualitativa di parte degli effetti speciali (sebbene del gore rimanga). Non è troppo noioso né disastroso, ma tradisce una certa carenza di idee che va a scapito del ritmo.
MEMORABILE: "Puoi chiedergli se può rendere il tuo ca**o lungo come la tua lingua?"; Il boss che vorrebbe "avere" la testa del suo nemico (l'avrà).

Anthonyvm 17/09/24 07:19 - 6066 commenti

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Torna il perfido Djinn (un sempre sardonico Divoff) in un sequel direct-to-video che, pur mantenendosi spiritualmente fedele al prototipo, appare più ingenuo e meno incisivo: sarà che l'effetto novità si è ormai esaurito, oppure che il dimezzamento di budget si fa notare spesso (imbarazzante la sequenza finale con la cartoonesca liberazione delle anime dannate), o anche che i protagonisti (una ladra redenta e un prete aitante) macerano nella totale insulsaggine. Fra comicità volontaria o meno, ottimo gore (a opera del KNB Group) e un buon ritmo, a ogni modo il divertimento non manca.
MEMORABILE: Il Djinn rinato; Passando attraverso le sbarre; L'ecatombe al casinò, fra gettoni defecati con sollievo (!) e disfacimenti corporali à la Videodrome.

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  • Curiosità Undying • 17/09/10 00:23
    Comunicazione esterna - 7572 interventi
    In un ruolo pertinente alla produzione del film ritroviamo anche il nome di Alfred Sole, già cineasta del mediocre Comunione con delitti (1976) ed in seguito coinvolto in produzioni, in prevalenza, televisive.