Mission: Impossible - The final reckoning - Film (2025)

Mission: Impossible - The final reckoning

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La nostra recensione di Mission: Impossible - The final reckoning

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Si riprende la guerra contro l'Intelligenza Artificiale partita per la tangente in un turbinio di informazioni che ci cascano addosso e che dovremmo poter organizzare mentalmente per poter godere almeno in parte dell'ultimo capitolo (o almeno così pare) della saga di MISSION: IMPOSSIBLE. Se il precedente si era chiuso in modo altamente spettacolare con le acrobatiche riprese sulla diga, qui si riapre in maniera molto più compassata facendo già intuire come l'azione sia di qualità nettamente inferiore alle attese. Difatti, se escludiamo la lunga sequenza con Cruise che si attorciglia...Leggi tutto intorno a un biplano in volo (niente che non si sia già visto) e una ancor più estenuante all'interno di un sommergibile, nella quale se non altro il rimbombo dei rumori sordi e l'acqua che riempie lo schermo danno qualcosa in più, il film è un'interminabile, sfibrante, verboso concentrato di tecnicismi che si impegna a spiegare cose che interessano quasi a nessuno.

In film così ci si aspetta l'azione, e Christopher Quarrie aveva già dimostrato nei suoi ultimi capitoli di aver dilapidato per strada lo slancio spettacolare che ci aveva saputo tenere sulla corda per l'intera durata agli esordi della saga: senza offrire una scena realmente memorabile (quelle son tutte patrimonio dei capitoli non firmati da lui), si impelaga in una trama inutilmente contorta quando avrebbe potuto essere molto più essenziale, limitandosi a descrivere il recupero della chiavetta contenente il codice sorgente che dovrà essere utilizzato per togliere di mezzo la pericolosissima Intelligenza Artificiale intenzionata a far scoppiare una gigantesca guerra nucleare.

Alla ricerca del suo Sacro Graal, Cruise trottola al solito un po' dappertutto, prediligendo questa volta scenari neutri, lontani perlopiù dalle grandi città: ghiacci, vallate, oceani... Qualche scampolo romantico, ironia pressoché rasa al suolo (e ciò è grave, soprattutto potendo disporre di un protagonista che col suo celebre sorriso si presterebbe e di un Simon Pegg che qualcosa prova sempre ad aggiungere, in questo senso), le caratteristiche corse da soldatino di Tom Cruise che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere, un Ving Rhames col quale scambiare un paio di dialoghi sui massimi sistemi tra una bomba e l'altra, effetti speciali relativamente contenuti e soprattutto quasi tre ore che sembrano non finire mai, ricolme di passaggi che potevano essere sintetizzati senza perdere nulla, anzi guadagnandoci magari in chiarezza.

Non esiste vera tensione, i personaggi - escluso Ethan Hunt - hanno spessore pari a quello dell'Intelligenza Artificiale, nemico lontano e inconsistente, la minaccia nucleare non si percepisce mai come davvero incombente. Si può insomma archiviare questa secondo "reckoning" relegandolo nel novero dei sequel utili giusto a fare numero, stinti ricettacoli di luoghi comuni del genere, articolati in una trama confusa faticosa da seguire e priva di alcun fascino. Persino il brano classico in colonna sonora esplode sui titoli di testa, ripreso blandamente in un finale che va avanti per interi minuti a inquadrare gente che sorride al rallentatore come se la cosa dovesse darci soddisfazione. Certo, poi la tecnica è sempre buona, Cruise ancora impeccabile nel ruolo, la colonna sonora professionale così come lo è ogni prodotto hollywoodiano dal budget sostanzioso, ma dei tanti capitoli resta uno dei meno convincenti.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/05/25 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/05/25
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Rambo90 19/05/25 19:06 - 8028 commenti

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Concepito come chiusura, è sicuramente il capitolo più cupo della saga, in cui il protagonista è costretto a fare i conti con le scelte del passato mentre salva il mondo. Funzionano i collegamenti ai capitoli vecchi e, anche se la sceneggiatura è imperfetta (con una prima mezz'ora riassuntiva un po' diluita), emoziona come deve. L'azione è meno ma il ritmo sempre forsennato, e almeno due scene ci ricordano come McQuarrie sappia girare bene le sequenze più dinamiche. Cruise e compagni ci credono, mettendo anche un messaggio di pace che sembra più vero che nei film d'autore.

Markus 25/05/25 02:08 - 3773 commenti

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Considerando che dovrebbe essere l'ultimo film della saga - almeno così è stato detto - ci troviamo davanti a una pellicola di rara bruttezza che deluderà molti. Tediosa, incredibilmente lunga e pedante, anche nelle scene d'azione che richiedono troppo tempo per svilupparsi. Una volta finalmente presentate, sembrano tirate per le lunghe. Tom Cruise, sempre in forma, non basta a giustificare questa noia e la mancanza di un'ora e mezza di tagli necessari rende la visione ancor più pesante, visto che il film dura quasi tre ore.

124c 28/05/25 20:21 - 3003 commenti

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L'agente Ethan Hunt ha tre giorni di tempo per fermare la Terza Guerra Mondiale nucleare e sconfiggere la nuova minaccia chiamata Entità. Giunta all'ottavo capitolo, questa saga si accommiata con un film mastodontico, lento, elefantiaco, benché possa contare su un Tom Cruise sempre in forma e acrobatico. Non male il reparto femminile (c'è anche Angela Bassett nel ruolo della Presidente USA), mentre riappare Esai Morales come cattivo, anche se si sarebbe meritato più scene. Troppi collegamenti, anche inutili, ai film precedenti; bisognava snellire il più possibile.

Digital 6/06/25 21:01 - 1286 commenti

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Ultimo – salvo ripensamenti – capitolo di una saga che bene o male ha sempre mantenuto una certa qualità. Detto ciò, chi si aspetta azione a getto continuo rimarrà parzialmente deluso giacché, pur essendoci, è centellinata, ma quando arriva il godimento è massimo  (si pensi alla sequenza del deltaplano). Cruise, superati i sessanta, risulta ancora credibile come agile eroe, Morales è un valido villain, Pegg assicura quel pizzico di ironia ma viene sfruttato poco; tra le bellone di turno a prevalere è una radiosa Atwell. Niente sbadigli: le tre ore passano piacevolmente. Promosso.

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