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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Considerato all'unanimità il primo horror italiano, I VAMPIRI di Riccardo Freda è, visto oggi, un gotico molto datato, che tuttavia gode di due "asset" notevolissimi: uno sono le scenografie di Beni Montresor, barocche e davvero splendide, l'altro è l'apporto del grande Mario Bava, che provvede non solo a una fotografia raffinatissima e valorizzata da ombre e sfumature bianconere (che si completano con la scenografia creando ambienti ed esterni suggestivi, ripresi in parte da Bava stesso nel suo LA MASCHERA DEL DEMONIO), ma anche al famoso “effetto speciale” grazie al quale la baronessa Giselle DuGrand cambia aspetto passando...Leggi tutto da un viso di splendida giovane a una maschera di rughe. Le tre trasformazioni (da giovane a vecchia, da vecchia a giovane e di nuovo da giovane a vecchia) sono “a vista”, riprese in diretta con un trucco da far invidia al moderno “morphing”. Merito di Bava naturalmente, che del trucco fotografico ha fatto il suo credo e sa sempre come imprimere il proprio tocco. Per il resto I VAMPIRI ha una trama mediocre, anche se non troppo derivativa dall'horror classico e con i vampiri di Stoker c'entra assai poco: nessun canino, né aglio, specchi, addentature al collo... Solo semplici e scientifici prelievi di sangue a scopo sperimentale che già mostrano come in Italia si propenda più per il thriler che per l’horror puro (anche se poi il gotico nostrano, da Bava in poi, conoscerà un breve periodo di gloria). Freda dirige con poca verve, fa fatica a coinvolgere, si ritrova con un cast squallido e si limita a creare atmosfere. Di tensione non se ne parla, né tantomeno di orrore. L'Italia si affaccia al genere con un'opera modesta, datata (colpa anche delle musiche di Roman Vlad), che vale solo per la bravura di Bava e Montresor.

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Il Gobbo 15/05/07 11:19 - 3015 commenti

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Girato, com'è noto, per scommessa fra Freda e i produttori (ma sarà poi vero?) e cinto d'alloro come capostipite del gotico italiano, il film bazzica però più dalle parti del giallo-feuilleton à la Za-la-mort e dintorni, e - come il personaggio della Canale, ispirato forse alla baronessa Erzsébet Báthory - acquista linfa solo quando i trucchi fotografici di Bava (che fa le prove per La maschera del demonio) e le formidabili scenografie di Montresor dislocano il film in un'atmosfera di puro fantastico. Importanza storica.

Undying 30/10/07 16:28 - 3807 commenti

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A Parigi vengono rinvenuti corpi di giovani donne uccise e private del fluido vitale: il sangue. Un tenace giornalista indaga, giungendo nella cripta del Castello della nobile casata DuGrand abitata da una anziana contessa e dalla di lei nipote Giselle (Gianna Maria Canale). Notevole esempio di horror, venato da una componente d'indagine poliziesca e da una sublime fotografia in B/N (opera del grande Mario Bava) in grado di rendere un semplice effetto speciale (la trasformazione da giovane a vecchia) incredibile e ancor'oggi ineguagliato.
MEMORABILE: La metamorfosi della "vampira": semplice gioco di luci e colori che rende, su pellicola in B/N, assolutamente credibile l'effetto.

Homesick 27/07/08 17:28 - 5737 commenti

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Primo mattone dell'erigendo horror italiano, in gran parte frutto della mano di Bava come direttore della fotografia e realizzatore dei trucchi. Il plot segue i binari del giallo-poliziesco (le indagini di un giornalista inviso alla polizia), mentre gli elementi gotici si evidenziano nell'atmosfera spettrale del castello, nei riferimenti al vampirismo, nel mad-doctor e nella femme fatale che anela all'eterna giovinezza. Le due comprimarie sono la dark-lady Canale e la bionda Wandisa Guida, nel ruolo della fanciulla in pericolo.
MEMORABILE: L'appartamento sbagliato; le macabre scenografie della cripta.

Renato 29/07/08 13:53 - 1648 commenti

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Al di là delle tante storie che circolano sulla sua realizzazione, è un horror gotico di ottimo livello. La storia è semplice, sceneggiata bene e senza pause; i trucchi funzionano benissimo e la parte visiva (fondamentale in un film del genere) è semplicemente strepitosa. È quasi difficile credere che non siano stati girati degli esterni nella vera Parigi, a dirla tutta. A distanza di 50 anni, un film che mette ancora paura come allora.

Rebis 31/01/09 18:08 - 2332 commenti

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Molto ben congegnato e debitore del giallo nella pista investigativa, l’horror inaugurale del cinema italiano irretisce e ingabbia in scenografie maestose e sopolcrali (di Montresor) la contessa DuGrand, novella Bàthory, il cui castello è già un altrove gotico e arcano, pieno di donne di pietra e madri gementi. Spedito e sostenuto nel ritmo, è superbamente illuminato da Mario Bava – praticamente una cifra autoriale – il cui apporto culmina nella miracolosa sequenza della trasformazione, ancora oggi di grande effetto. L’immaginario, comunque, è più prometeico che vampirico. Ottima la Canale.

Enzus79 27/02/09 12:23 - 2873 commenti

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Mentre in Italia, in quel periodo, impazzavano Totò, Sordi, Tognazzi etc., Riccardo Freda decise di fare un horror. In effetti questo primo horror italiano non è malaccio, anzi; è una storia che prende e che offre molta suspence. I difetti ci sono, ma non così marchiani da far ritenere questo film una bruttura.

Rickblaine 27/02/09 12:38 - 635 commenti

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Un horror che può a testa alta ritenersi un discreto esempio del genere. Può essere facilmente paragonato a film dell'altro continente in quanto sembra seguire gli stessi schemi. Buono il cast e trama ben costruita (successivamente molto imitata). Bella la mutazione della protagonista dalla giovinezza alla vecchiaia.
MEMORABILE: "A volte il cuore ragiona meglio di due cervelli", dice l'ispettore.

Puppigallo 10/06/09 16:28 - 5258 commenti

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Premesso che, gli sfondi sono un po' ridicoli (per due giorni consecutivi si vede la stessa nuvola vicino allo stesso palazzo), il teschio con ossa incrociate sulla bara è quasi risibile e ogni tanto i dialoghi servono più che altro a far passare il tempo, bisogna comunque ammettere che il regista è riuscito a creare una certa atmosfera lugubre, grazie a indovinate location e a una colonna sonora azzeccata. In più, il personaggio della duchessa, con i suoi "problemini", funziona, come anche quello del professore (insignificante il giornalista). È datato, ma merita la visione. Non male.
MEMORABILE: Il professore alla ragazza rapita e terrorizzata: "La sua vita è appesa a un filo... sia brava, non lo spezzi".

Bruce 31/08/09 17:43 - 1007 commenti

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Freda dirige questo semplice giallo poliziesco in chiave gotica che è Mario Bava a fotografare, illuminare e truccare alla grande. Le scenografie e il commento musicale sono eccellenti. Appare oggi datato e lento ma mantiene ancora il suo valore di apripista del genere in Italia.

Ciavazzaro 2/09/09 12:06 - 4768 commenti

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Ottimo. Una bellissima fotografia ed effetti speciali ancora oggi molto convincenti (di Mario Bava ovviamente) e una strepitosa Gianna Maria Canale lo rendono quasi unico. Anche il cast secondario (cito il carissimo Muller) è ottimo, belle le scenografie, importante sia dal punto di vista storico (il secondo horror italiano) sia da quello qualitativo. Imprenscindibile.

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Trivex 14/03/10 18:55 - 1740 commenti

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Grande atmosfera in città, mentre i delitti vengono consumati e la ricerca del colpevole porta alla definizione di un orrore indicibile. Oltre alla bella storia, c'è un contorno di tutto rispetto, merito del duopolio Freda-Bava nella gestione del prodotto. Certamente a tratti minimalistico nei particolari, ma rivisto è un rimpianto unico, per non riuscire più a sorprendere ed affascinare in quella maniera nel cinema italiano contemporaneo. L'effetto della trasformazione è poderoso ed il finale non delude le più esigenti aspettative. Sublime!

Myvincent 13/06/10 16:43 - 3726 commenti

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Classe ineccepibile per questo proto-horror che acquista valore grazie al suo significato storico. Ancora legato alla filmografia gotica stile Roger Corman, il film ha una bellissima fotografia di Mario Bava e una trama a tratti un po' ingolfata. Imperdibile per tutti gli amanti dell'horror italiano e non solo. Il mito dell'eterna giovinezza ha ancora i suoi vampiri...

Lucius 4/09/10 13:22 - 3015 commenti

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Se in The lost islands c'era chi si nutriva di alghe per vivere all'infinito, qui il mito dell'eterna giovinezza si rinnova tramite una baronessa assetata di sangue che ne fa incetta aspirandolo da corpi di giovani donne. Buon gotico, con venature poliziesche, caratterizzato da un bianco e nero suggestivo e da scenografie artigianali ma non prive del loro fascino. Nonostante qualche ingenuità la narrazione è lineare. Consigliabile.

B. Legnani 5/01/11 01:50 - 5523 commenti

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È un incrocio fra la storia della Báthory e quella di Dorian Gray, in un'ambientazione alla Piranesi (notare i sotterranei e le scale). Più che la trama (semplice, ma non perfettamente lineare) contano le ambientazioni, le luci (e le ombre!), le atmosfere magiche. Il cast, tolta la Canale (che si rimira allo specchio e poi spara alla sua immagine...), è obiettivamente mediocrino e non regala vere espressioni. Più importante che perfetto, ma da vedere assolutamente: **½

Giùan 28/07/11 16:38 - 4539 commenti

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Fatto tesoro del suo fondamentale valore storico (è il capostipite dei thriller horror tricolore), quest'opera di Riccardo Freda mantiene ancor intatti altri atout specificamente filmici: una regia solidissima, capace di dar ritmo al racconto distogliendo l'attenzione dall'inverosimiglianza della trama; la collaborazione tecnica senza pari di Mario Bava (e Montresor alle scenografie); l'originale bellezza della Canale, credibile baronessa ossessionata dalla giovinezza. Il tema più che vampiresco è un mix tra la Shelley e Dorian Gray, ma si sa i titolisti...

Cotola 13/08/11 14:35 - 9009 commenti

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Il primo horror italiano (così lo considera la critica) appare oggi un po' invecchiato, ma non come la sua protagonista. La storia, semplice e senza fronzoli, è abbastanza avvincente ma quel che più colpisce è l'aspetto tecnico: in primis la magnifica fotografia di Mario Bava (che permette anche il semplice ma efficace effetto speciale della contessa che invecchia in pochi istanti) e poi le scenografie di Montresor che sono notevoli e curate. "Storicamente" importante e, ludicamente parlando, abbastanza godibile.

Ducaspezzi 26/09/11 18:36 - 222 commenti

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Malìe scenografiche, con maniero lugubre di maniera, forse qui e là un po' troppo fumettisticamente cartapestoso, ma tanto accattivante anche nella sua ridondanza naïve. Del resto le ambientazioni, complice la fotografia, sono l'unico aspetto del film a dare un segno orrorifico al tutto. Il soggetto è così scheletrico che... potrete rinvenirlo in quella cripta, ma ha fascino ed è sviluppato in modo piacevole. Certo, si reclamerebbe più spaventosità dal versante cattivi, a parte la vecchia velata e il senso di quel soma prodigiosamente "ballerino". Le musiche sono del rumeno Roman Vlad: nazione e cognome di questo signore sono, curiosamente, l'unico dato del film a draculeggiare!

Max renn 31/03/12 15:16 - 80 commenti

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Il primo horror del cinema nostrano mescola con buoni risultati due sottogeneri distinti: il gotico classico e la fantabiologia. Ne consegue un film apprezzabile, sebbene anomalo, nel quale la componente psicologica appare parimenti preservata da una sceneggiatura ispirata. Bava alla fotografia è una garanzia. Per alcune atmosfere e determinati particolari la vicenda sembra anticipare quel capolavoro di Franju che sarà Occhi senza volto. Positivo.

Rigoletto 31/10/12 16:02 - 1785 commenti

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Il primo horror italiano val bene una visione, sia per la bella fotografia che per l'interpretazione degli attori. Horror atipico condotto come un giallo (talvolta come un thriller) sui cui regna un'atmosfera torbida. Indubbiamente accusa il passare del tempo, ma merita tutta l'attenzione dello spettatore. ***

Jdelarge 19/04/13 12:38 - 1000 commenti

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Freda dirige uno splendido horror che ha nella fantastica fotografia firmata Mario Bava il punto di forza maggiore. Un altro caposaldo di questa pellicola è, indubbiamente, la scenografia creata a puntino da Beni Montresor, alla quale si aggiunge un ottimo utilizzo del bianco e nero, che contribuisce a creare un'atmosfera ancora più cupa. La trama, come spesso accade nel genere, è piuttosto prevedibile, ma ciò non diminuisce il valore di quello che è il primo vero esempio di horror italiano.
MEMORABILE: La mutazione del viso.

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Maik271 8/11/13 10:15 - 436 commenti

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Primo vero e proprio horror italiano in stile gotico caratterizzato da una trama interessante, una fotografia curata dal maestro Mario Bava e facilmente riconoscibile, una suspense che un po' manca, effetti speciali molto ben fatti per il tempo. Nel complesso un buon lavoro. Considerando l'epoca in cui è stato girato lo si può considerare una chicca.
MEMORABILE: L'invecchiamento della duchessa in presa apparentemente diretta è realizzato in modo davvero notevole.

Von Leppe 13/01/14 16:43 - 1258 commenti

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Primo horror italiano, capostipite di molti film del genere che verranno sul tema del doppio femminile e della bellezza perduta. È ambientato in una Parigi ricostruita in modo palesemente finto (in una location piena di palme). Anche il castello è posticcio ma ha il suo fascino: vi si notano i barocchismi gotici e certe soluzioni (come il passaggio segreto dietro il camino) che saranno ripresi in seguito da Mario Bava, qui in veste di direttore della fotografia e degli effetti speciali.

Xabaras 2/03/15 08:27 - 210 commenti

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Freda rivisita con gusto una delle leggende vampiresche più celebrate dell'era moderna (quella della contessa ungherese Bathory) e lo fa sostituendo a streghe e fattucchiere un mad doctor con deliranti propositi di ricerca scientifica che pare anticipare quello de Il mulino delle donne di pietra. Tuttavia la mano del regista si nota soprattutto nella prima parte, a carattere più poliziesco che gotico. Il merito della fama di primo horror italiano va tutta al genio esteta di Bava, che illumina le decadenti scenografie con mano da autentico Maestro.

Minitina80 30/04/15 10:06 - 2980 commenti

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Nato come scommessa per dimostrare che si può girare un film fantastico anche in Italia, si configura invece come un horror che apre la strada al gotico italiano che nascerà di lì a poco. Molti elementi orripilanti furono eliminati dalla produzione, ma si mantiene ardito per l’epoca, almeno nelle intenzioni. Oggi appare invecchiato, ma è comunque curato e ben diretto e il valido aiuto di Bava riesce a dargli quel qualcosa in più per cui vale la pena vederlo.

Rufus68 27/08/16 20:58 - 3825 commenti

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Dialoghi, regia e recitazione sono mediocri - di quella mediocrità spesso caratteristica di Freda (l'importanza storica - il film è considerato il primo horror italiano - non ha, infatti, rilievo estetico). Per fortuna soccorre Mario Bava: i grigi, nelle loro infinite gradazioni, dipingono meravigliosi chiaroscuri organizzando un raffinato cromatismo mentre gli effetti speciali (le trasformazioni della Canale) stupiscono lo spettatore ancor oggi. Adeguata la colonna sonora e suggestive le scenografie di Montresor.

Nicola81 22/11/16 12:31 - 2840 commenti

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Considerato all'unanimità il primo horror italiano, in realtà convince maggiormente finché la trama percorre i canonici binari del giallo/poliziesco. Tuttavia, proprio quella seconda parte che accusa qualche sbandata narrativa, ci riserva la scena clou della trasformazione e ci permette di apprezzare maggiormente la bontà della fotografia di Mario Bava e delle scenografie di Beni Montresor (splendidi gli interni del castello). Cast nella norma (la Canale e D'Angelo i migliori), ma buono il ritmo impresso da Freda. Datate invece le musiche.
MEMORABILE: L'inizio; La trasformazione della Canale; Il finale.

Magi94 21/07/17 00:08 - 944 commenti

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Preistorico. Il regista si limita a posizionare la mdp, la storia non appassiona e le musiche probabilmente erano già vecchie negli anni 50. Più che horror un poliziesco con qualche sfumatura di terrore, ma certo né l'atmosfera né la trama imprimono la benché minima tensione. Si salva per il connubio tra fotografia e scenografia: Piranesi si mischia a giochi di luci e ombre che ricordano Nosferatu, con in particolare una meravigliosa inquadratura nel finale quando i poliziotti risalgono le scale del castello tra pilastri spettrali.
MEMORABILE: La trasformazione della Canale grazie ai trucchi di Bava, impressionante ancora oggi.

Caesars 18/01/18 14:09 - 3778 commenti

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Sicuramente molto invecchiato, ha comunque una grande importanza storica in quanto in generale viene riconosciuto come il primo horror italico. Freda (poi sostituito da Bava?) dirige un gotico misto a poliziesco classico, con una trama semplice e interpretato da attori, a esclusione della Canale, non particolarmente efficaci. Sicuramente quello che eleva la qualità della pellicola è la bella fotografia in b & n di Mario Bava, che ci regala un celebre e ancora oggi valido "effetto speciale a vista" per le trasformazioni della duchessa.

Ronax 25/12/18 00:34 - 1247 commenti

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Due miti cinematografici evergreen, il mad doctor e la contessa Bathory, riuniti in un solo film che parte e si sviluppa con le movenze del poliziesco, devia nel gotico e si conclude come il più classico dei gialli. Considerato dai filologi il primo horror italiano, un horror in verità molto all'acqua di rose, il film di Freda deve tutto alle virtuosità fotografiche di Bava, che riesce a dare vita a un'atmosfera malsana e inquietante avendo a disposizione solo sfondi di cartapesta e una trama che esile è dire poco. Di gran fascino la Canale.
MEMORABILE: La Canale che riprende le sue vere sembianze una volta terminato l'effetto delle trasfusioni.

Faggi 20/12/19 21:54 - 1549 commenti

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A Parigi strani sintomi di vampirismo da cartolina lugubre - belle fanciulle morte dissanguate, una bella donna ambigua che vive in un intricato castello (scenografie ombrose, piranesiane). L'horror italiano si annuncia in forma di melodramma macabro, con clima da amore impossibile, funebre, fatale. L'apparato armonico è affidato alle indagini (poliziesche e giornalistiche) e ai deliri dello scienziato folle. Freda muove i fili con precisione; Bava, ai controlli dei valori di superficie, regala magie pittoriche in prezioso b/n a grana fine.

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Lupus73 16/09/20 02:14 - 1487 commenti

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Il primo horror italiano? È un'importante esperienza per Bava, responsabile dell'ottima fotografia in b/n e degli effetti speciali. Tra il poliziesco, lo sci-fi e il gothic horror con stupende scenografie goticissime e tetre memorie dell'espressionismo e del goth Universal, soprattutto negli esterni e interni del castello. La sceneggiatura ha i suoi difetti soprattutto in fluidità e in alcuni passaggi tipici del cinema dell'epoca che oggi possono risultare superflui, ma l'atmosfera c'è (in particolare nella seconda parte). Acerbo ma affascinante.
MEMORABILE: Le straordinarie e complesse scenografie ricchissime di particolari macabri; L'invecchiamento a vista della duchessa (reminiscenza della Bathory).

Siska80 31/03/21 13:45 - 3737 commenti

I gusti di Siska80

La conclusione avrebbe potuto essere più cattiva, ma si tratta comunque di un piccolo gioiello dalla fotografia stupenda che ha ispirato famosi registi italiani quali Michelangelo Antonioni (lo scatto rivelatore), Dario Argento (la scena in cui una finestra si spalanca di colpo terrorizzando una ragazza verrà ripresa in Suspiria) e Lucio Fulci (l'idea di partenza, la lettera/trappola e tutta la parte finale le ritroveremo in MDC). Buono il cast, notevoli (per l'epoca) il trucco e gli effetti speciali, coinvolgente l'atmosfera carica di mistero.
MEMORABILE: Ronald s'introduce in camera di Giselle; L'interrogatorio di Joseph.

Pigro 21/11/21 10:17 - 9635 commenti

I gusti di Pigro

Nonostante il titolo, protagonisti non sono vampiri dai denti aguzzi ma una vecchia riccona alla Báthory che vuole la giovinezza eterna col sangue di giovani ragazze, con la complicità del classico scienziato pazzo che sperimenta al confine tra morte e vita. Il film ha un suo fascino, grazie anche a una certa atmosfera visiva che a tratti risulta particolarmente intrigante. Anche se la sceneggiatura, nonostante un soggetto piuttosto stuzzicante, risulta spesso frettolosa o superficiale. Niente male anche alcuni effetti speciali.

Leandrino 10/02/22 07:05 - 511 commenti

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Un serial killer sparge vittime completamente dissanguate per la città di Parigi. Ecco che il primo horror italiano di epoca sonora non ha nulla a che vedere, strettamente, con la figura del classico vampiro: la trama gira piuttosto intorno a un'indagine condotta da una male assortita coppia di giornalista e detective. Un film decisamente classico, dalla trama semplice e alquanto funzionale (se anche un po' tenuta con le pinze), la quale godibilità è data essenzialmente dalla sua breve durata, vista la scarsità di eventi e la relativa semplicità di snodo dell'intreccio.

Anthonyvm 18/04/22 15:35 - 5637 commenti

I gusti di Anthonyvm

Tenuto anche a mente che si tratta del primo horror italiano "ufficiale", questo bizzarro e antiquato mélange di serial killer, ritornanti, nobili con la sindrome di Elizabeth Báthory e scienziati pazzi, sa come catturare l'attenzione, non solo per la varietà degli elementi del plot, ma anche e soprattutto grazie alla cura scenografica e all'uso magistrale del bianco e nero, che specie nelle sequenze cimiteriali raggiunge quote retrò-seduttive quasi allarmanti. Con tutti i meriti della maestria di Freda, sono proprio le prodezze fotografiche di Bava a dare corpo al film. Da vedere.
MEMORABILE: Ingresso nella tomba; L'invecchiamento in diretta della "vampira", tecnica poi ripresa ne La maschera del demonio; Gli interni decadenti del castello.

Reeves 2/01/23 23:46 - 2172 commenti

I gusti di Reeves

Riccardo Freda inventa l'horror italiano e ne definisce già le principali caratteristiche: il motore di tutto è il personaggio femminile, le perversioni sono trattate in modo piuttosto esplicito, i tricchi fanno tesoro dei pochi mezzi a disposizione. Qui l'ottimo Freda si avvale dei trucchi di Bava, ma soprattutto di ottimi attori tra i quali primeggia la Canale e fa il suo il buon Muller, qui delinquente drogato.
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  • Discussione Mauro • 10/08/12 18:46
    Disoccupato - 11927 interventi
    Il film è del 1956 (imdb, wikipedia)
  • Discussione Zender • 10/08/12 19:03
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Uhm, io ho messo 1956, però il sito dell'anica, che è solitamente il più affidabile (controlla sempre anche questo)

    http://www.archiviodelcinemaitaliano.it/index.php/titoli.html

    lo dà del 1957. L'uscita italiana è del '57, come dice anche Imdb, mentre il '56 pare sia la data di una versione mozza di 70 minuti proiettata in America. Mah...
  • Homevideo Digital • 16/01/13 10:41
    Portaborse - 3990 interventi
    Dvd della Quadrifoglio disponibile dal 18/03/2013 (data del tutto variabile visto la poco affidabile etichetta).
  • Homevideo Xtron • 17/01/14 16:28
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd SINISTER

    Audio italiano
    Niente sottotitoli
    Formato video 2.35:1 anamorfico
    Durata 1h17m58s
    Extra Trailer, featurette "Sete di sangue"

    Il master è molto "luminoso"

    Un'immagine dal dvd (si trova al min. 50.26)

    Ultima modifica: 17/01/14 19:04 da Zender
  • Discussione Caesars • 16/10/17 08:52
    Scrivano - 16800 interventi
    Zender, scusa se torno sull'argomento "anno". Secondo me dovremmo mettere 1957, perchè tale data è quella riportata da tutte le fonti da me consultate (wikipedia, Imdb, mymovies). Forse qualche anno fa qualcuna di esse riportava 1956, ma evidentemente è stata corretta.
    Da notare che Imdb riporta come data del visto censorio il 3 Aprile 1957.
    Ultima modifica: 16/10/17 08:55 da Caesars
  • Discussione Zender • 16/10/17 14:04
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Bisognerebbe saperne di più della versione mozza del 1956, però. Il visto censorio non è necessariamente probante. Se è stato proiettato in America quell'anno vale il 1956.
  • Discussione Caesars • 16/10/17 15:54
    Scrivano - 16800 interventi
    Concordo che se è stato proiettato da qualunque parte nel 1956, vada messo quell'anno.
    Da quanto ho capito la versione mozza è una versione uscita al cinema in US, ma non ho trovato nessuna traccia dell'anno.
    Io in Imdb (che per carità, essendo un film italiano non è certo affidabile al 100%), vedo:
    Release Dates
    Italy 6 April 1957 (Turin)
    Italy 14 April 1957 (Milan)
    Italy 29 May 1957 (Rome)
    France 23 October 1957 (Lyon)
    France 27 November 1957 (Marseille)
    France 10 January 1958 (Paris)
    West Germany 28 November 1958
    UK 1960
    USA 1963
    Finland 10 February 2003 (TV premiere)

    Comunque se in assenza di altri dati vuoi lasciare 1956, va benissimo.

    P.S.
    Per avere idea delle differenze tra la versione USA e italiana si può vedere qui
    http://www.movie-censorship.com/report.php?ID=5328117
    (nella versione US, notevolmente più corta, ci sono comunque scene non presenti in quella nostrana)

    Qui si può vedere una sequenza non inclusa nella versione italiana
    https://vintagefilmchannel.com/drama/the-devils-commandment/
  • Discussione Caesars • 16/10/17 16:06
    Scrivano - 16800 interventi
    Su wikipedia inglese, ho trovato queste note riguardo all'uscita americana:
    "It was released in the United States in 1960 in a heavily altered version under the title The Devil's Commandment. This version of the film featured new scenes written by J. V. Rhems and filmed by Ronald Honthauer in New York."
  • Discussione Zender • 16/10/17 18:21
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Boh, a questo punto rimettiamo 1957 e via (come avevamo fatto in origine prima che Mauro in buona fede ci dirottasse sul 1956 :)
  • Homevideo Digital • 23/09/22 21:24
    Portaborse - 3990 interventi
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