Frankenstein - Film (1931)

Frankenstein
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Frankenstein
Anno: 1931
Genere: horror (bianco e nero)
Note: seguito da "La moglie di Frankenstein" e "Il figlio di Frankenstein"

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non si tratta del primo Frankenstein in assoluto (perfino l'italiano Eugenio Testa, nel 1920, ne girò una versione per il grande schermo), ma sicuramente è quello che ha contribuito più di tutti al successo cinematografico del romanzo di Mary Shelley. Questo è il Frankenstein più famoso, il primo a fissare il mostro con le impressionanti fattezze, rimastegli poi incollate nell'immaginario collettivo, di un Boris Karloff perfetto: altezza sopra i due metri, fronte alta, cicatrice gigante sotto l'orecchio, andatura barcollante, corporatura da giocatore di football e naturalmente le due placche metalliche applicate al collo. E lui, il mostro, l'unico vero motivo di tanto successo. Lo sguardo vuoto...Leggi tutto di Karloff, l'impressionante attaccatura delle mani alle braccia, le sue grida soffocate, segneranno la storia del cinema. James Whale dirige con ottima professionalità, sa cogliere la cupezza degli ambienti e valorizzare le scenografie ma oggi, pur apprezzando la forza di alcune immagini, la bravura e l'abnegazione di Karloff (che per quattro ore al giorno stava sotto le mani del truccatore Jack Pierce), il film ci appare piuttosto povero, con una sceneggiatura striminzita (la durata non supera l’ora e dieci) e che pone le vicende del barone Frankenstein, della sua futura moglie e del fido maggiordomo gobbo Fritz, troppo in secondo piano, facendole apparire come un riempitivo poco interessante. Il finale al mulino mantiene intatta una certa forza, la qualità delle immagini in bianco e nero regge il passo coi tempi, ma se dal film togliamo Karloff ci resta in mano quasi nulla. Quindi onore a lui e al suo mostro, che torneranno in un'infinità di seguiti e remake, mentre il resto del cast offre poco, con personaggi troppo legati al tempo che fu.

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Caesars 24/04/07 08:23 - 3794 commenti

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Classico del cinema e ancor più del genere horror, questo "Frankenstein" non può non risentire dei 70 e passa anni che si ritrova sulle spalle. La trama è veramente stringata e del romanzo originale di Mary Shelley conserva poco più che lo spunto iniziale. Quello che regge il passo dei tempi è l'eccezionale interpretazione di Boris Karloff e la splendida fotografia in bianco e nero. Tra le scene che rimarranno nella storia sicuramente c'è da anoverare l'incontro tra il mostro e la bambina. Da vedere.

Puppigallo 14/06/07 08:36 - 5280 commenti

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Quando non c’è il mostro il film è ai limiti del noioso, anche se la parte in cui il dottore recupera il corpo è notevole. Nel momento però in cui entra in scena Karloff si rimane sempre sbalorditi. Si riconosce comunque sotto al trucco facciale, ma è imbottigliato in un corpo ai limiti del geometrico. Eppure, appena lo inquadrano e si vedono gli occhi mezzi aperti, con solo un’ombra di vita e un che di maligno, avviene il miracolo. Ancora oggi è uno degli esseri meglio riusciti del panorama orrorifico. Notevole e da vedere.
MEMORABILE: L'incontro con la bambina.

B. Legnani 26/10/07 00:15 - 5534 commenti

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A vederlo con grandi aspettative si rimane delusi. Poi si pensa a tutti quei decenni che sono passati dalla nascita di un film che ha segnato la storia del cinema, alla magìa che alcune scene riescono comunque a far scaturire e ci si rende conto che ne è valsa la pena. Certo: non pare, oggi, un capolavoro. Storico.

Undying 28/10/07 11:50 - 3807 commenti

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Whale dirige la versione più celebre del capolavoro gotico (Frankenstein ovvero il moderno Prometeo), scritto da Mary Woolstonecraft nella fatidica notte passata alla villa Diodati di Lord Byront sul lago di Ginevra, del 1816. Mentre John Polidori diede origine al mito del vampiro, l'autrice scrisse questa romantica storia destinata ad ispirare cinema, letteratura e fumetto. Il film diretto da Whale è -ovviamente- datato, ma gode di un senso poetico (il fiore nel lago, dove è scomparsa una bambina) mai più espresso nelle edizioni successive.

Galbo 2/11/07 08:39 - 12399 commenti

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Capolavoro horror assoluto dell'epoca aurea dei mostri targati Universal, Frannkenstein è diretto con stile da Whale che è autore di numerose sequenze rimaste epocali sia sul versante macabro (il furto del corpo al cimitero) che quando si tenta con successo una lettura per quanto possibile poetica (il fiore sul lago). Assolutamente memorabile l'interpretazione di Karloff che (grazie anche ad un riuscitissimo make up) semplicemente "è" Frankenstein rendendo ridicolo qualsiasi tentativo di imitazione. Ottimo anche il sequel.

Lovejoy 30/12/07 23:24 - 1823 commenti

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Classico. Basato sul romanzo di Mary Shelley e diretto con meravigliosa sicurezza dal grande regista inglese James Whale, rimane ancor'oggi la più bella versione di sempre. Grazie sopratutto ad una sceneggiatura che riduce o elimina diversi episodi presenti nel romanzo. Nei 70 minuti di durata tutto funziona alla perfezione, senza un solo attimo di stanca. Cast eccellente dominato da un Karloff per sempre nella leggenda. Rimarrà, per tutti, l'unico inconfondibile Mostro di Frankestein. Cult.
MEMORABILE: La nascita del Mostro; "È Vivo! È Vivo!"; il mostro e la bambina; il mulino.

Cotola 7/06/08 17:14 - 9052 commenti

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Meravigliosa riduzione cinematografica di un classico del gotico (la migliore in assoluto a mio parere) che deve la sua riuscita all'ottima regia di uno specialista del genere e soprattutto alla straordinaria interpretazione di Boris Karloff, che riesce a dar vita ad una maschera divenuta ormai semplicemente immortale. Un gioiello senza tempo da riscoprire per tutti coloro che non lo abbiano già visto.

Supercruel 14/05/09 00:58 - 498 commenti

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Classico del terrore sempreverde, vuoi per il fascino di una pellicola magica, vuoi per un Boris Karloff che regala un'interpretazione che ha del mitologico, aiutato da un make-up superbo. Colpisce molto il ritmo per un film così datato: Whale ha il grande merito di saper cesellare una trama lineare ma sempre coinvolgente, senza momenti di stanca. La scena con la bambina, presso il lago, è ancora oggi di un impatto assoluto. Culto.

Darkknight 20/07/10 10:41 - 353 commenti

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Raro caso di un film che costruisce un mito nell’immaginario collettivo ben più del romanzo da cui è tratto. La fisionomia del mostro, l’idea del fulmine, il servo gobbo, il villaggio coi paesani inferociti: tutto frutto della fantasia di Whale, vero e proprio “padre” cinematografico di Frankenstein tanto quanto la Shelley ne è la “madre” letteraria. Questa è Storia e in quanto tale non può non avere il massimo dei voti, al di là dei gusti e dei generi.
MEMORABILE: “…è vivo! È VIVO!!!”

Pigro 20/07/10 14:58 - 9673 commenti

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Nonostante personaggi e iconografia siano logorati da infinite versioni successive, l'antica versione "princeps" del mito mantiene fresca la capacità di creare emozione e curiosità. Merito della notevole ispirazione visiva post-espressionista e della fantasia con cui Whale forgia le sue "creature" (Karloff, poi, è impressionante), e del buon ritmo con cui racconta questo apologo sul tabù infranto e sul "diverso" che è incapace di relazionarsi col mondo. Qua e là spunta perfino un briciolo di ironia, magari alle spalle del "cugino" Golem.

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Von Leppe 22/09/10 19:04 - 1262 commenti

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Grande film espressionista girato in America. Il cimitero, i corpi trafugati, le scenografie distorte della torre e del mulino dove si compie l'orrore, si alternano a quelle più rassicuranti dove vive il vecchio Barone Frankenstein padre del mad doctor e le persone a lui care. I giorni passati nella torre con l'assistente gobbo sono vissuti dal Dr. Frankenstein (interpretato dall'attore maledetto Colin Clive) come un incubo che consuma la mente. Considero i primi 3 Frankenstein con Karloff capolavori di egual valore, ma questo è il primo.
MEMORABILE: Frase censurata in italiano: "Ora so cosa significa essere Dio".

Giacomovie 26/05/11 08:47 - 1398 commenti

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Con un grado di tensione allo standard di quegli anni, che oggi appare di basso livello, il film conserva il suo valore suggestivo, mantenendo la fedeltà al romanzo della Shelley ed utilizzando ambientazioni perfette ed allusive. Karloff è diventato l'emblema della figura di Frankenstein, anche se nel remake del 1994 Robert De Niro, ancor più sfigurato, non ha sfigurato. ***

Jena 16/07/11 12:29 - 1557 commenti

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Capolavoro assoluto senza se e senza ma! Epocale, insuperato, lascia senza fiato se si pensa che è stato fatto ormai più di 80 anni fa! Scenografie gotiche da urlo (il castello del dottor Frankenstein, le scale, il laboratorio, il mulino), attori eccellenti (Colin Clive, Dwight Frye il servo gobbo) e poi il mostro, icona assoluta creata da Karloff e rimasta giustamente nella storia. Forse qualche scena di raccordo è un po' inutile (quelle col padre del dottore), ma per il resto è un susseguirsi di episodi di culto. Imperdibile.
MEMORABILE: Il cimitero all'inizio, la creazione del mostro, il furto del cervello, l'impiccagione di Igor, l'incontro con la bambina, la fine al mulino.

Pinhead80 21/11/11 15:27 - 4767 commenti

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A distanza di così tanti anni dalla sua uscita, Frankenstein rimane un film dal fascino immutato. Un film sulla vita e sulla morte (proprio come ci viene anticipatamente detto nell'introduzione), ma anche un film dove viene criticato l'uso della scienza portata agli estremi (ovvero andare aldilà delle leggi della natura). La figura mostruosa di Frankenstein contrapposta all'esile innocenza della bambina in riva al lago (nonchè quello che ne consuguirà) è un momento da brividi. Straordinario.

Mdmaster 1/10/11 11:28 - 802 commenti

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Immortale versione cinematografica di Frankenstein, probabilmente la più famosa, per una volta con merito. Sarà per la performance straniante di Karloff o per lo splendido Clive che riesce a farsi benvolere dal pubblico nonostante l'apparente follia, ma è un film che continua a impressionare nonostante l'età. Bisogna dire che alcune scene risultano meramente interlocutorie e a volte la recitazione è inutilmente esagerata, ma le scenografie post-espressioniste e la sapiente regia di Whale trionfano su ogni difetto. Imperdibile.
MEMORABILE: La stranissima entrata del mostro, di spalle; Il furto del cadavere al cimitero.

Rigoletto 15/01/12 15:53 - 1787 commenti

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Ah! I meravigliosi mostri del bianco e nero che emozioni riuscivano a darci... Sgraziati, finti, ma quanta poesia. Il Frankenstein di Whale e di Karloff (come già accaduto col Dracula di Bela Lugosi) non si sottrae a questa categoria e ha la sua forza nelle atmosfere cupe ed inquietanti e nella bravura straordinaria del protagonista. È una pellicola che oggi può far sorridere per la sua semplicità, ma è proprio questa caratteristica ad essere una sua ricchezza. Da vedere assolutamente. ***1/2
MEMORABILE: L'incontro del mostro con la bambina, l'arringa del borgomastro alla folla, il mulino.

Il Gobbo 31/05/12 14:31 - 3015 commenti

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D'accordo, gli anni si sentono. Ma questo non è un film, è un poderoso generatore di Archetipi, con rifrazioni al di là del romanzo ispiratore (peraltro qui già filtrato dalle riduzioni teatrali), al di là del genere, al di là del cinema. E Pierce. E Karloff. E Whale, che magari lascia qualche licenza agli sceneggiatori ma propone idee visive notevoli... Ineludibile.

Fabbiu 9/11/12 20:55 - 2147 commenti

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La consacrazione (cinematografica) del mostro di Frankenstein in un film dal fortissimo impatto visivo, tutt'ora efficace sia per la "maschera" ormai storica/iconografica del protagonista che per la forza della scenografia, valorizzata da ogni ripresa. Fantascienza unita ad un pizzico di alchimia propria dell'horror piu gotico, una riduzione del racconto in una veloce oretta di immagini riuscite, in uno sviluppo limpido e lineare in grado di non invecchiare mai.

Mickes2 29/11/13 15:02 - 1670 commenti

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Stupenda favolona gotica dell’horror che fu. Impreziosita da echi espressionisti tutt’oggi desta e affascina nella sua assoluta asciuttezza (notare la totale assenza di musica nella prima parte) e nell’ambientazione diroccata e suggestiva. Macabra e pazza, è la storia di un diverso e del suo creatore, l’uomo che si sostituisce a Dio distruggendo il normale scorrere della vita in nome della scienza. Indelebile rimane anche l’afflato intimista e il valore umanistico della seconda parte. Siamo in zona immortalità. Archetipico è dir poco.
MEMORABILE: Il Dr. Frankenstein che urla “It’s alive! It’s alive!” e i successivi, deliranti tremiti di eccitazione.

Minitina80 2/08/15 00:15 - 2984 commenti

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Il dramma della creatura che incarna l’essenza del diverso, di colui che, non per sua volontà, finisce per essere emarginato e odiato. Karloff riesce a far emergere tutta questa sofferenza umana soprattutto nello splendido ma crudele finale. Stesso destino viene riservato a colui che in nome della scienza cerca, in realtà, di acquisire potere e fama per se stesso. Un’opera cinematografica superlativa che mantiene intatta la sua forza ancora oggi.
MEMORABILE: La creatura che alza le braccia verso la luce per la prima volta.

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Daniela 23/11/15 11:32 - 12672 commenti

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Il mostro di Frankestein entrato nell'immaginario collettivo come una delle più famose icone del nostro tempo nasce con questo film frutto del genio combinato di Whale e Pierce, felicemente infedele rispetto al romanzo di Mary Shelley: qui è un essere a cui è negato il dono della parola e questo ne accentua la disperata solitudine. Condannato a non aver neppure un nome, suscita pietà per i suoi goffi tentativi di contatto verso chi, per impossibilità fisica o innocenza nello sguardo, non rifugge alla sua vista. Quanto a Karloff, imprescindibile, diventa lui stesso un mito. Capolavoro seminale.
MEMORABILE: Tutta la sequenza con la bambina

Myvincent 20/03/16 09:09 - 3744 commenti

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L'esordio cinematografico del mostro dei mostri ha semplicemente del leggendario, per la resa scenica del celebre romanzo e per l'interpretazione unica di Karloff. La lotta fra la bieca scienza e i suoi difettosi prodotti inonda di poesia anche le scene più fortemente lugubri. Un mito che supera i limiti del tempo perché è sempre attuale, dentro e fuori noi stessi.
MEMORABILE: La scena iniziale del cimitero che echeggia i peggiori incubi notturni...

Rebis 7/06/16 09:41 - 2339 commenti

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Concepito - a ragione della sua modernità - come una successione di scene madri, brucia l'idea alla base del romanzo in poche sequenze per poi sbarazzarsene. L'origine teatrale dello script - la piece di Peggy Webling - affiora nelle loquaci scene di raccordo, ma l'aspetto visivo e immaginifico è preponderante: l'impianto gotico sprofonda e dirada nelle contorsioni espressioniste, nella verticalità ieratica delle scenografie; il bianco e nero irretisce i tratti della creatura - un capolavoro di stolida intensità da cui trapela la dolente interpretazione di Boris Karloff. Imprescindibile.
MEMORABILE: Il cimitero; il laboratorio prometeico; l'ingresso del mostro; l'uccisione della bimba; la rivolta dei paesani; il mulino in fiamme.

Rufus68 17/01/17 22:37 - 3845 commenti

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Ci si accosta sempre ai capostipiti con reverenza e, a volte, si pecca nell'indulgenza. Questo storico primo capitolo, che ignora bellamente Mary Shelley, ha sicuramente una certa forza evocativa (soprattutto i plumbei paesaggi e l'ambientazione centroeuropea) così come qualche rozzezza (i continui tafferugli del mostro); altre parti non reggono l'usura del tempo (e, forse, neanche della satira). Solo l'episodio con la bambina vanta una immarcescibile purezza (la censura qui, tacitando le crudezze, ha ben operato). Un classico, ma non troppo.

Taxius 16/11/17 17:51 - 1656 commenti

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Il 1931 è lontano, anzi lontanissimo ma il Frankenstein di James Whale è invecchiato benissimo, un po' come il vino. La creatura interpretata da Boris Karloff è entrata nell'immaginario collettivo come l'unico vero Frankenstein. Molto suggestiva l'ambientazione gotica e lugubre. Ovviamente non può oggi avere lo stesso impatto orrorifico di allora, ma fa ancora un buon effetto (basti pensare alla scena con la bambina). Storia del cinema horror che ogni appassionato del genere ha il dovere di vedere.

Daidae 14/01/18 00:28 - 3184 commenti

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Ha ben 87 anni a oggi eppure è decisamente migliore di tantissimi film dell'orrore girati anni dopo con tecnologie ovviamente più avanzate. Non spaventa, ormai (difficile oggi impressionarsi per un film così), ma è realizzato bene, interpretato e diretto meglio da un ottimo cast nel quale spicca ovviamente Boris Karloff nella parte del mostro. Una grande opera.

Tarabas 16/07/18 09:38 - 1878 commenti

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Rivisto a distanza di anni, mi ha impressionato meno della prima volta e mi è parso molto invecchiato. Infedele al romanzo, il film (nella versione restaurata) sfoggia un nitido b/n che conferisce classe a molte sequenze, ma è onestamente difficile avere un'opinione non pregiudicata dal "mito" (e dai suoi molti epigoni). Recitazione molto datata, inevitabilmente, anche dato il cast "b". Il mostro del tutto inumano è una creazione originale degli autori e, pare, fece scappare Bela Lugosi, che pretendeva un ruolo più complesso. Comunque da vedere.

Rambo90 28/04/20 02:01 - 7702 commenti

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Epocale prima versione sonora del romanzo della Shelley. Il meglio è dato dallo splendido bianco e nero, che crea un'atmosfera tenebrosa come poche. La sceneggiatura pone abbastanza bene l'accento sulla solitudine e l'incomprensione verso la creatura (un grande Karloff), anche se con il sequel verrà fatto di meglio, in tal senso. Ritmo ancora oggi godibile e finale tra le fiamme girato con gran senso dello spettacolo.

Lupus73 30/04/20 02:41 - 1498 commenti

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Seconda pellicola sul capolavoro della Shelley, stavolta di produzione Universal. La maschera di Karloff cancellerà la precedente di Ogle e con la sua testa squadrata, il volto cadaverico, le viti al collo, assieme alla caratterizzazione primitiva, diverrà l'immortale icona del mostro di Frankenstein nella cultura di massa fino a oggi. Whale crea uno dei primi classici del gothic horror in cui è ancora fortissima la suggestione dell'espressionismo tedesco, con scenografie curate e suggestive. Miglior Frankenstein, ancora insuperato.
MEMORABILE: La maschera di Karloff; Gli interni del mulino/il laboratorio e il paesino; Il barlume di "malgestita" amicizia con la bambina; L'incendio del mulino.

Magi94 10/02/21 22:56 - 954 commenti

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Storico e invecchiato. Si ricorda più che altro per gli archetipi cinematografici rimasti scolpiti nella tradizione, dal volto di Boris Karloff, mostro di Frankenstein per eccellenza, alle prime scene con lo scienziato pazzo e i misteriosi raggi elettromagnetici che portano vita. Per il resto, l'unico spezzone veramente notevole è il famosissimo scambio di gesti e sorrisi tra la bambina e la creatura. Non aiutano alla qualità dell'opera attori abbastanza mediocri (escluso Karloff) e una melodrammaticità troppo spinta che stravolge il finale del libro.

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Anthonyvm 2/04/21 01:47 - 5705 commenti

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Nasce una vera e propria icona, una delle più riconoscibili effigi dell'ultimo secolo: chiunque pensi al mostro di Frankenstein avrà stampata in mente la figura di Karloff nel make-up di Pierce. Il film di Whale, sintetizzando al massimo la fonte della Shelley e arricchendo il basilare plot di trovate originali destinate a forgiare una nuova mitologia (l'energia dei fulmini, il servo gobbo Fritz, l'incidente con la bimba, la folla inferocita), mantiene ancora oggi inalterato il suo fascino. Le scene nel cimitero, di gusto espressionista, sono tra le più belle nella storia del cinema.
MEMORABILE: Frankenstein e Fritz come Burke e Hare recuperano corpi; Il cervello anormale; La nascita del mostro; La bimba gettata in acqua; Il finale al mulino.

Fedeerra 10/11/21 03:52 - 770 commenti

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Le mastodontiche rappresentazioni scenografiche, la forma primitiva del “mostro” e la psicosi egonistonica sono frutto di una grandissima ricercatezza narrativa, ma sono anche il riflesso di un’America dilaniata dalla grande depressione e da una profonda nevrosi di massa. Whale distorce e annienta l’immagine scientifica, gioca con insabbiamenti di suspense esplicitamente horror e crea un immaginario cinematografico divenuto imprescindibile. Oggi è persino più illuminante di ieri. Immenso Boris Karloff.

Giùan 11/07/22 17:42 - 4562 commenti

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Gli aspetti più scopertamente "horrorifici" del film oggi fanno chiaramente sorridere, come l'avvertimento di Van Sloan agli spettatori più fragili ad astenersi dalla visione. In realtà a interessare Whale quasi un secolo fa erano già altri elementi, più vicini alla propria sensibilità personale (una sorta di vena poetica espressionista), che hanno fatto dell'opera un momento autoriale e un monumento classico. Compatto, etico, distillato nella durata, segnato da movimenti di macchina sinuosi all'interno di un perfetto apparato scenografico. Inaudito Karloff sotto il trucco di Pierce.

Teddy 18/07/22 03:27 - 832 commenti

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Il film che più di tutti ha spalancato i cancelli alla morbosa e terribile figura del mad doctor. L’orrore popolare, la fantascienza e il gotico si accompagnano l’uno con l’altro verso un luogo dove si nascondono dottrine, pregiudizi e morte. James Whale si fa traghettatore e cantore epico della fiaba nera; Boris Karloff è totemico e mostruosamente umano. Da applausi il miracolo scenografico di Charles D. Hall. Imprescindibile.
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  • Homevideo Von Leppe • 26/09/10 15:46
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    Il primo Frankenstein della Universal già contiene il doppiaggio originale, mentre gli altri film come la moglie di Frankentein reinserendo vecchie scene tagliate, credo, abbiano ridoppiato il tutto.
  • Curiosità Pinhead80 • 21/11/11 15:30
    Scrivano - 314 interventi
    Nei titoli di testa per quanto riguarda il cast alla voce "The monster" figura un punto interrogativo (?).
    Nei titoli di coda invece, sempre per quanto riguarda il cast, alla voce "The monster" abbiamo il nome del mitico Boris Karloff.
  • Discussione Pinhead80 • 21/11/11 15:37
    Scrivano - 314 interventi
    La scena che vede Frankenstein giocare con la bambina non mi ha lasciato per nulla indifferente, e trovo che ancora oggi sia una delle migliori scene in cui vengono contrapposte due tipi differenti di ingenuità.
    La prima è quella rozza del mostro, che però è stato appena creato e non ha ancora nè la misura ne l'idea della portata delle sue azioni.
    La seconda è quella candida della bambina, che non vede la mostruosità fisica di Frankenstein ma lo accetta come compagno di giochi perchè lo percepisce come persona prima che come demonio (ovvero senza pregiudizi).
    Cosa ne pensate?
  • Discussione Von Leppe • 21/11/11 22:27
    Call center Davinotti - 1109 interventi
    I bambini di quei tempi venivano raffigurati molto ingenui, anche nel figlio di Frenkenstein. Forse era un tema tabù mostrare bambini che non fossero angelici in questo tipo di film.
    Oggi sembra strano ma questi vecchi horror furono massacrati dalla censura, sopratutto La moglie di Frankenstein...
    Ultima modifica: 21/11/11 22:27 da Von Leppe
  • Homevideo Digital • 21/09/13 09:42
    Portaborse - 4007 interventi
    Dvd della Sinister (con doppiaggio italiano d'epoca) disponibile dal 20/11/2013.
  • Homevideo Xtron • 30/10/13 19:35
    Servizio caffè - 2151 interventi
    Il bluray UNIVERSAL ha una durata di 1h10m12s (l'immagine è a 44:03)

    Il video è ottimo considerando anche l'eta della pellicola.
    Sinceramente non vedo l'utilità di una nuova edizione targata Sinister...

    Ultima modifica: 31/10/13 08:28 da Zender
  • Curiosità Lucius • 22/04/14 18:10
    Scrivano - 9051 interventi
    Gli stivali da asfaltatore (con suola piombata) pesavano sei chili ciascuno e Karloff portò con sè per tutta la vita le cicatrici lasciate sul collo dall'adesivo utilizzato da Pierce per fissare gli elettrodi del mostro.
    L'intero costume, completo di strutture metalliche, nascoste dagli abiti per irrigidire gli arti di Karloff, pesava invece oltre 22 chili.

    Fonte: Ciak, Un secolo di grandi capolavori, supplemento riservato ai lettori di Ciak n.3
  • Curiosità Lucius • 22/04/14 18:13
    Scrivano - 9051 interventi
    Fu lo stesso Laemmie a ordinare il taglio della sequenza in cui Karloff getta innocentemente la piccola Maria nel lago, causandone la morte.

    Fonte: Ciak, Un secolo di grandi capolavori, supplemento riservato ai lettori di Ciak n.3
  • Homevideo Mirrrko • 3/09/16 15:57
    Galoppino - 174 interventi
    Xtron ebbe a dire:
    Il bluray UNIVERSAL ha una durata di 1h10m12s (l'immagine è a 44:03)

    Il video è ottimo considerando anche l'eta della pellicola.
    Sinceramente non vedo l'utilità di una nuova edizione targata Sinister...


    La SINISTER ha fatto uscire la versione uscita nei cinema all'epoca in Italia, compreso il bellissimo doppiaggio originale. Cosa che la Universal non ha mai fatto...
  • Homevideo Digital • 22/12/20 15:10
    Portaborse - 4007 interventi
    Dvd Sinister disponibile dal 24/02/2021.