Plastico esempio di come riunire un team vincente non significhi necessariamente garantirsi un risultato all'altezza. Qui ci sono di nuovo proprio tutti: i quattro acchiappafantasmi al gran completo, l'ex Guardia di Porta Sigourney Weaver e il suo compare Mastro di Chiavi Rick Moranis, mentre in regia siede ancora Ivan Reitman aiutato in sceneggiatura da Ramis. Sembrava impossibile fallire e invece il dream team ci va vicino, perché l'alchimia che aveva trasformato il primo capitolo in un film assolutamente originale, perfetto connubio di fantasy e commedia (per tacere degli altri generi rimescolati nel mezzo),...Leggi tutto qui manca e il film ne sembra solo una stinta replica priva di grinta, estro, gusto e brillante follia. Sono passati cinque anni e i quattro acchiappafantasmi vivono già quasi solo di ricordi. A New York la febbre da ectoplasmi è passata e i nostri appaiono come il residuato di un'epoca passata. Chi è diventato un negoziante specializzato in occulto, chi si è dato alla televisione promuovendo fenomeni cialtroni... E' Dana Barron (Weaver), nel frattempo sposatasi e presto pure divorziatasi con figlio a carico, a riportare a galla il buon nome dei quattro strani individui. E' lei infatti a passare sopra a una sostanza rosa gelatinosa con la carrozzina svelando come quello strano slime colorato sia assai pericoloso. Gli acchiappafantasmi lo analizzeranno scoprendo che è un liquido psicoreattivo, che cioè immagazzina l'odio delle persone passando nelle fogne cittadine in un fiume melmoso. Non si spiega con troppa chiarezza cosa questo abbia a che vedere con il quadro "animato" di un tiranno della Moldavia e Carpazia custodito nel museo dove lavora Dana perché la sceneggiatura è confusa e farraginosa, ma intanto si libera nell'aria il solito gran numero di fantasmi svolazzanti che i quattro cattureranno riaprendo il business. Se però la prima parte del film riesce a recuperare parzialmente la fondamentale componente ironica facendo interagire efficacemente i protagonisti, col passare del tempo la storia perde di mordente, si arena in scene melense tra Murray e la Weaver (condite dalla ruffianissima presenza del bimbetto) o in squallidi interventi minacciosi dell'uomo nel quadro. E' evidente come l'operazione nasca senza un vero perché, costretta a replicare pedestremente la formula vincente ma ritrovandosi, arrivati al gran finale, nell'incapacità di restituire minimamente la grandiosità delle scene sulla cima del grattacielo. E infatti l'ultima parte sembra concludersi in un attimo, con una passeggiatina della Statua della Libertà per le strade di Manhattan (l'idea era anche buona...) e poco altro. Manca del tutto la varietà che aveva saputo dare l'impressione al modello di essere ricco e denso di accadimenti, tanto che, per quanto duri una decina di minuti in più, questo sequel sembra contenere infinitamente di meno, con l'aggravante di una tragica carenza di quelle scene memorabili che nell'originale si susseguivano quasi senza sosta. Moranis appare svogliato e nel cast giusto per fare presenza, la coppia Aykroyd/Ramis non fa più scintille e lo stesso Murray, un tempo anima trascinante del gruppo, fatica ad ingranare, dalla metà in poi, la marcia giusta. Incolore la Weaver, ma anche nel numero uno non faceva granché. Non si avverte il coinvolgimento, la partecipazione di allora e tutto si risolve "per contratto" passando per troppe, imperdonabili pause...
Stesso cast e stesso regista del primo film, purtroppo però la pellicola non eguaglia e nemmeno si avvicina al capostipite. Il film risulta piuttosto lento e noioso e nemmeno la presenza dei bravi attori l'aiuta a risollevarsi. Probabilmente spinti dal clamoroso successo della prima pellicola si è pensato ad un sequel (comunque dopo 5 anni) che però ha clamorosamente fallito (soprattutto per mancanza di idee).
Peccato. Sfruttata piuttosto male questa seconda opportunità. Si poteva almeno tentare di essere un po' più creativi. Il cattivone del quadro è abbastanza pietoso, mentre il suo aiutante (una sorta di moderno Renfield) almeno è abbastanza simpatico, nella prima mezz'ora. Gli acchiappafantasmi invece sono sempre loro, anche se meno divertenti (non male la scena in cui si insultano perchè ricoperti dalla malefica sostanza viscosa). Qualche buon momento (la vasca da bagno), che però non basta a salvarlo dalla mediocrità.
MEMORABILE: In tribunale, con gli spettri dei due condannati alla sedia elettrica.
Inevitabile seguito di gran lunga inferiore all'originale. Nonostante il cast sempre all'altezza della situazione (Sempre grande Murray), la regia di Reitman e gli effetti speciali, che come sempre in queste situazioni la fanno da padroni, la storia non è il massimo dell'originalità e le varie situazioni sono ampiamente previste, così come il finale. Godibile, ma una buona spanna sotto al primo.
MEMORABILE: "Signore... il Titanic è appena entrato in porto!".
Dimenticabile sequel di Ghostbuster uno dei grandi successi degli anni '80. Nonostante il cast tecnico ed artistico sia rimasto quasi invariato con Ivan Reitman alla regia, si avverte la chiara difficoltà di trovare nuovi spunti per una storia (e dei personaggi) che hanno esaurito evidentemente il loro potenziale propulsivo. Ci sono alcuni momenti divertenti (specie nella parte finale) ma il risultato è complessivamente parecchio deludente.
Ci sono film che non necessitano di seguiti perché esauriscono tutte le idee valide nel primo capitolo e Ghostbuster è uno di questi. Il sequel è fiacco e senza ritmo e ricicla molte idee e situazioni dell’originale senza averne la brillantezza e la verve nei dialoghi. La melma che si muove a ritmo di musica non è neanche male come idea ma è l’unica cosa che si salva, mentre regia e interpretazioni sono stavolta di routine. Bah...
Il primo Ghostbuster era un film fortunato, non era geniale: era una commediola sui fantasmi, ma vinceva grazie ad una serie di invenzioni straordinarie. È molto difficile anche per la stessa regia trovare qualcosa di nuovo; ci sono le gag simpatiche (il contabile in divisa da A. F, il tribunale, il Titanic..), ma Murray tra l'altro non è sempre comico e anzi talvolta si sbilancia in battute irritanti; la narrazione corre velocissima e il finale arriva immediato lasciando un po' di amaro in bocca. Tipico dei sequel forzati d'altronde.
Tentativo puramente commerciale, di solcare l'onda del successo riscontrata dall'originale primo capitolo. Ma le idee questa volta latitano e la realizzazione sa tanto di "fretta e furia". Persino gli interpreti sembrano essere sul set per fortùita coincidenza. Un sequel non programmato, insomma, che poteva tranquillamente essere realizzato a tempo débito. Purtroppo scade nella banale riproposizione delle situazioni già (meglio) affrontate in precedenza...
Inevitabile secondo capitolo (dopo lo straordinario successo del primo) che non aggiunge però nulla di nuovo e che anzi si attesta su risultati inferiori rispetto alla pellicola precedente. Stessi protagonisti, stessa comicità, stessa solfa. Solo se avete amato il primo, altrimenti potete evitarlo.
Era meglio il primo. Questa è la dura legge dei sequel: raramente funzionano come gli originali e questo film non sfugge alla lunga lista dei sequel praticamente inutili. Cast discreto (c'e anche la Weaver) ma alla fin fine il film si dimostra deboluccio.
Non trovo per niente scarso questo sequel leggermente a scoppio ritardato (5 anni dopo) che inevitabilmente e non per colpa del cast o del regista, è privo della freschezza e dell'originalità del primo capitolo. La storia è piuttosto scolastica ma funzionale ed il cast grossomodo si mantiene sulla lunghezza d'onda del 1984 (MacNicol è un buon innesto). Diverse gag simpatiche nella parte finale come Slimer che guida l'autobus o gli scoiattoli che fuoriescono dalla pelliccia. Tutto sommato non credo si potesse fare molto di meglio...
Sequel che non incide come il primo capitolo. L'idea è buona ma sembra quasi improvvisato. I protagonisti (Bill Murray su tutti) sono bravissimi, ma manca quel brio che c'era nel primo. Forse si è voluto fare troppo alla leggera rendendo Ghostbuster più una commedia che un fantasy.
Tornano gli Acchiappafantasmi, spinti sulla scena più che altro dai contabili della produzione del primo capitolo. I personaggi hanno perso freschezza e le gag sembrano riciclate. Ovviamente il tema di fondo rimane lo stesso e anche questo appesantisce l'atmosfera. Il personaggio del cattivo (e il relativo interprete) non colpisce nel segno. Bilanci a parte, sarebbe stato meglio chiudere sul folgorante finale del primo episodio.
Far uscire un fantasma dal quadro è un'idea affascinante, e i quattro eroi newyorchesi cercano in tutti modi di ripetere i fasti di 5 anni prima. Tuttavia il film è un gradino inferiore al primo, anche se non mancano le parti esaltanti che hanno reso questi due film tra i più divertenti della "golden age".
Nonostante sia assodato che molti buoni film non necessitano di un seguito, tutto sommato, grazie al cast e l'idea di base, "Ghostbuster 2" non è poi così pessimo; non ha più l'originalità prorompente e fracassona del primo episodio, la melma rosa shock è molto anni ottanta e molte battute non sono più tanto fresche, ma il suo intrattenimento serale lo garantisce, specialmente agli appassionati del quartetto di acchiappafantasmi.
Secondo capitolo degli Acchiappafantasmi che avvalora il teorema (applicabile a quasi tutti i sequel, fatte salve le eccezioni a conferma…) secondo cui lo sviluppo esponenziale degli elementi caratterizzanti l’originale non imprime maggiore spontaneità, brio e freschezza, e tanto meno entusiasmo, ma, semmai, stucca e ammorba. Il tripudio iper-glicemico del finale è da orticaria furente e gli SFX – se possibile – più legnosi e inefficaci di quanto risultino oggi quelli del primo capitolo. Murray, imbolsito e laconico, sfiata battute d’itterica arguzia. Orribile visu.
Non così male, secondo me. Chiaramente manca dell'effetto sorpresa del primo capitolo, ma i protagonisti sono ancora piuttosto frizzanti regalando siparietti comici anche molto divertenti (soprattutto il solito Bill Murray e Rick Moranis) e anche la storia, sebbene non sia certamente la ragione d'essere del film, è più che accettabile. Il finale scade un po' nella ricerca un po' fine a se stessa dell'effetto speciale ma poco importa. Due e mezzo.
Tardivo e non centratissimo sequel di Ghostbusters, di cui riprende la struttura e vari episodi (i protagonisti in carcere, la love story tra Murray e la Weaver, l'apocalisse finale). Peccato per gli effetti speciali scadenti e per una seconda parte che cala troppo rispetto alla prima, perché i personaggi (il dottor Venkman che conduce in tv una trasmissione di parapsicologia, Ray e Winstone ridotti ad animare feste di bambini) avevano ancora una loro frizzantezza. **!
MEMORABILE: Venkman fa le foto al ritratto di Vigo: "dai camminami, distruggimi, piaci alle donne... o ai bambini? a tutt'e due eh?"
Nettamente inferiore al primo, tralascia quasi completamente quella componente un po' horror, un po' dark che aveva caratterizzato i mostri presenti nell'episodio precedente. Per non parlare della Statua della Libertà che prende vita grazie al ritrovato spirito di fratellanza della città di NY, indegna conclusione di un polpettone che pensa troppo a cavalcare l'onda del successo senza apportare niente di nuovo.
Visto il meritato successo del primo film, il sequel era inevitabile. L'inizio, che vede gli acchiappafantasmi impegnati in altri lavori (Spengler che conduce strani esperimenti di ricerca, Venkman conduttore di un talk show...) è decisamente divertente. Anche quando la squadra torna insieme le risate non mancano. Purtroppo, nonostante il cast sia ai livelli del capostipite, le idee latitano e la seconda parte delude le aspettative. Sgradevole il finale dolciastro e decisamente troppo americano.
MEMORABILE: Il processo; Spengler che sottopone una coppia a una serie di esperimenti con la scusa della consulenza matrimoniale.
Non è all'altezza del primo capitolo; soprattutto non ne ha il ritmo, ma è comunque un simpatico passatempo, grazie al cast che regala comunque buone performance (in particolare Bill Murray) ed è particolarmente affiatato. Molto buoni gli effetti speciali, non male l'idea della melma. Affatto brutto come viene spesso descritto.
A scanso di equivoci è meglio chiarire da subito che questo film non è all'altezza del precedente: più commerciale, più "americano", più propagandistico. I difetti, insomma, non mancano e solo l'affiatamento dei protagonisti lo tiene a galla (Murray è ancora superlativo). Tenendo però presente l'exploit del primo film, bisogna ammettere che era difficile ottenere grandi risultati. Promosso comunque. **!
MEMORABILE: Spengler, dopo l'arringa introduttiva di Louis: "Ottimo, Louis, breve ma affossante! ".
Era difficile tornare ai fasti del primo capitolo, eppure questo sequel non delude troppo le aspettative sebbene il tono sia forse meno scanzonato e leggermente più cupo. Qui i Ghostbusters sono alle prese con il calo di popolarità dovuto al passare del tempo e con un nemico di calibro differente, ma le gag e le battute fulminanti alle quali ci avevano abituati non mancano, fortunatamente. Una menzione va anche a Peter MacNicol, ottimamente in parte.
MEMORABILE: Il processo con finale pirotecnico; Venkman che fotografa il ritratto.
Ci sono voluti cinque anni per riportare al cinema i Ghostbusters di Ivan Reitman e, visti i risultati, forse bisognava aspettarne ancora uno o due per rifinire meglio la sceneggiatura. C'è però da dire che le scene in tribunale con i quattro acchiappafantasmi accusati di stregoneria sono tutte da gustare. Confermato il cast precedente, persino Sigourney Weaver e Rick Moranis (promosso quinto acchiappafantasmi). La minaccia fantasma è sottotono, però Bill Murray è sempre divertente ed è proprio lui il vero motore di questo sequel.
MEMORABILE: Ghostbusters: "Siamo tornati... noi redivivi e i fantasmi redimorti!"
Purtroppo questo secondo capitolo non ha nemmeno un briciolo del fascino del suo predecessore. Simpatico lo è sempre, ma la regia di Reitman sembra avere il freno a mano tirato. Le scene d'azione sono concentrate tutte nel finale e nel mezzo c'è poco companatico, per chi si aspettava ben altro movimento. In definitiva tanto fumo e pochi ectoplasmi.
Brutto e tardivo sequel di un film che bene o male ha lanciato un genere. Stavolta l'ottimo cast non basta però a vivacizzare la sceneggiatura. Il tema è sempre lo stesso (ci si continua a chiedere se i quattro sono pazzi o eroi) e la noia regna sovrana. Pessimo il finale, denso del classico buonismo all'americanata. Da salvare solo la colonna sonora.
Non al livello del primo Ghostbusters ma comunque un film simpatico, divertente e che riesce anche quasi a spaventare. Sempre ottimo il quartetto Murray/Aykroyd/Ramis/Hudson e sempre in forma la Weaver. Il ritmo è buono, gag e battute esilaranti non mancano e gli effetti speciali sono ancora oggi eccellenti; anche il cattivo Vigo, che esce da un quadro, è molto riuscito e terrificante.
MEMORABILE: La pelliccia che si anima; Il Titanic che sbarca al porto di NY; Peter MacNicol in versione fantasma; La Statua della Libertà che prende vita.
Passa qualche anno e gli acchiappafantasmi ritornano sulle scene. Questa volta, però, per ovvie ragioni manca l’effetto novità e la sceneggiatura è praticamente la stessa. Si perde anche un po’ della componente horror a favore del buonismo melenso e di un orgoglio americano esagerato e ruffiano. Il cast, invece, funziona sempre e la componente ironica non manca. Non male, dopotutto, poiché in fondo si tratta di un giocattolo divertente e ben confezionato, senza pretese che vanno oltre il dovuto.
La produzione, senz'altro consapevole che era praticamente impossibile ripetere il successo del primo film, che aveva dalla sua anche l'originalità dell'idea, sforna comunque un numero due per fare cassetta e chiudere così definitivamente l'argomento (ripreso recentemente ma con cast diverso). Se nella prima versione tutto appariva nuovo e divertente, qui persino l'auto di pronto intervento risulta esageratamente anacronistica. Qualcosa di divertente appare in seconda fila con Rick Moranis, avvocato, babysitter e acchiappafantasmi.
Commedia fantastica demenziale in mano alla fisiognomica di Harold Ramis e alle battute sardoniche di Bill Murray; decisamente in secondo piano Dan Aykroyd e l'inutile Ernie Hudson; alla base della pellicola gli effetti speciali, per lo più analogici, ai quali si abbina in giuste dosi la cgi dell'epoca; il seguito di Ghostbusters riesce a non deludere, intrattenendo nella sua modalità immediata e a tratti spinta nelle battute, andando addirittura a inserire una evidente critica socio-politica all'America. Senza pretese e riuscito.
MEMORABILE: Gli animali indemoniati che prendono vita dalla pelliccia della signora imbevuta di melma.
Dopo il successone del primo, il sequel cerca il bis e quasi ci riesce, ma forse il difetto è proprio il voler quasi ricalcarne il canovaccio. Gli anni '80 sono agli sgoccioli ma il gusto per il fantastico è ancora vivo, e con esso la rivisitazione di temi gotici classici che questo film (come il primo) rende comici, cartooneschi, spumeggianti e pop. Numerose le citazioni da Fluido mortale (la melma fucsia), a Vlad Tepes (Vigo), al Colosso di Rodi (la Statua della Libertà; testualmente citato). La sceneggiatura è buona, ma il finale è telefonato e non c'era più molto altro da dire.
MEMORABILE: Fantasmi in tribunale; La melma psico-attiva; Il gigioneggiare di Bill Murray.
Un sequel che arriva solo dopo cinque anni; troppo tardi rispetto all'hype creato dal prototipo e ora con concorrenti di livello, si pensi al Burton di Beetlejuice (ma anche Batman). La squadra vincente resta comunque la stessa e il film non è da buttare; ci sono trovate interessanti, i personaggi sono sempre simpatici e gli SPFX anche più spettacolari, tuttavia si avverte una certa stanchezza, la Weaver e Moranis non aggiungono molto e in definitiva è riscontrabile un certo effetto forzatura, anche nel riutilizzo del tema della OST. Non brutto ma probabilmente si poteva evitare.
Dignitoso sequel. Il cast è lo stesso (ma viene dato più spazio a Moranis e alla Potts) e il migliore è Murray; rispetto al prototipo si calca di più la mano sul versante orrorifico (il ritratto è abbastanza inquietante) senza dimenticare la parte comica (semplicemente impagabile la faccia di Yulin in tribunale). Diverse le scene riuscite (Titanic, carrozzina). Vale una visione.
MEMORABILE: La carrozzina; Il ritratto; "La panchina la stava inseguendo???".
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Il terzo Ghostbusters uscirà nel 2016, per la regia di Paul Feig. Tra gli sceneggiatori ci sarà Dan Aykroyd mentre i ruoli dei protagonisti principali stavolta saranno interpretati da donne.
Mauro ebbe a dire: Il terzo Ghostbusters uscirà nel 2016, per la regia di Paul Feig. Tra gli sceneggiatori ci sarà Dan Aykroyd mentre i ruoli dei protagonisti principali stavolta saranno interpretati da donne.
Guarda qui Zender (si parlava di un altro film del br che scuriva molto credo fosse "Il nome della rosa") e invece qui guarda il contrario, la camicetta della Weaver nel dvd è molto piu scura rispetto al lindo bianco del br, cosi come il maglioncino di Murray, assurdo queste enormi diffrenze nel colore
evidentemente la correzione computerizzata del colore nel primo o nel secondo caso è stata fatta senza una comparazione con una copia 35 mm d'epoca e sono andati a "gusto personale".
HomevideoZender • 31/07/16 08:31 Capo scrivano - 48372 interventi
Infatti è cosa frequentissima la differenza di colore tra due supporti (ma anche tra supporti uguali ed edizione differente). Non mi stupisco.
Comunque, dipende dallo scan dei negativi "originali" che si fa. La maggior parte delle volte, la colorimetria, è quella non "alterata" dal Direttore della Fotografiaai tempi..quindi, purtroppo, non sono mai i colori visti al Cinema!
per questo dico che la comparazione con una copia d'epoca permette di ottenere la fedeltà dell'originale: in alcuni casi può essere più difficile se i materiali hanno subito un cambiamento della colorimetria ma nel caso di un film come questo dove l'alterazione non c'è stata sarebbe obbligatorio farla.
Zender ebbe a dire: Infatti è cosa frequentissima la differenza di colore tra due supporti (ma anche tra supporti uguali ed edizione differente). Non mi stupisco.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("I Filmissimi", lunedi 2 dicembre 1991) di Ghostbusters 2: