Finalmente, dieci anni dopo il delirante "primo attacco", ritornano i pomodori assassini del regista John De Bello. Rispetto al numero uno (di cui tra l'altro rivediamo numerose scene per rinfrescarci la memoria) c'è un maggiore impegno finanziario della produzione, ma manca in compenso il pezzo forte che aveva reso impagabile l'originale, e cioè lo scontro frontale tra i pomodori e gli uomini. Qui ci si sofferma troppo sugli esperimenti del "mad doctor" John Astin (il Gomez della...Leggi tuttofamiglia Addams televisiva) e sulla folle storia d'amore tra la prosperosa pomo-donna e il giovane protagonista. Ci sono più finezze nella sceneggiatura, una ricerca della gag demenziale che porta a momenti assolutamente esilaranti (la decisione di finanziarsi il film pubblicizzando spudoratamente marchi celebri dopo una discussione tra la troupe), c'è la creazione di un pomodoro-peluche tenerissimo (F.T., Fuzzy Tomato, in italiano tradotto con l'insulso Faccia di Topo per mantenere le iniziali che ricordano l'E.T. spielberghiano) destinato a diventare un gadget richiestissimo in America, ma pare ormai evidente che, esaurito l'effetto novità del titolo col primo capitolo, i pomodori son destinati a non essere più il vero fulcro del film; si riducono a pretesto, perdendo la centralità che avevano in ATTACK OF THE KILLER TOMATOES. Gli attori se la cavano piuttosto bene e per la cronaca dobbiamo menzionare la presenza, come coprotagonista, di un giovanissimo George Clooney, all'epoca ben distante dal diventare la superstar di E.R. MEDICI IN PRIMA LINEA. Un po' pesante nel complesso, ma a tratti irresistibile.
Un film demenziale come pochi altri. La guerra dei pomodori nel vecchio film era stata vinta dagli esseri umani; ora c'è un'altra minaccia per l'umanità: il prof Gangreen (pronunciato Cancrena) vuole diffondere il male trasformando i pomodori in uomini e donne per poi infiltrarli nella società. Le trovate sono assurde ma anche intelligenti, come i finti backstage in cui il regista lamenta il basso costo al cast che propone sponsor sputtanati. Ed è bella la finta e comica rappresentazione del mondo che odia i pomodori. Davvero divertente!
MEMORABILE: I ninja; La valeriana in polvere; La scena in cui tutti menano "f.t"; Battaglia tra la squadra anti pomodori e i pomouomini rambo.
Delirante sequel del già assurdo primo episodio. Questo film cerca delle varianti rispetto al tema portante dei pomodori killer, ma spesso tende a perdersi in gag buttate lì un po' a casaccio, che cercano talvolta l'approccio metacinematografico tirando in ballo anche lo spettatore o facendo capire che si tratta solo di un film fatto per questioni economiche. Autoironia a piene mani quindi, ma anche una certa noia e una comicità tutta made-in-USA che a volte risulta un po' troppo stupidotta. Impagabile il giovane Clooney con capelli anni '80.
I pomodori, dopo aver tentato di eliminare il genere umano, sono stati messi fuori legge e così la pizza viene condita con burro di arachidi e marmellata di fragole (particolare orripilante). Ma il pericolo è ancora in agguato... Sequel simpatico, ricco di gag demenziali (le migliori? Le pubblicità simil-occulte per finanziare la pellicola), con personaggi fuori di testa come i cloni di Rambo, con il capofamiglia Addams nel ruolo dello scienziato pazzo e George Clooney nella parte dello zazzeruto ed allupato amico del protagonista.
MEMORABILE: Il malefico prof. Cancrena rimprovera il servo Igor, un bel fusto biondo e scemo, perché non è brutto e gobbo come dovrebbe essere.
Sequel in genere significa delusione, ma in questo caso dopo quasi dieci anni ecco riaffacciarsi l'incubo dei pizzaioli, l'ictus delle casalinghe napoletane, la cancrena dei venditori di ortaggi: i pomodori assassini! Si dice che in realtà il titolo originale dovesse essere "pomodori verdi fritti alla fermata del treno" ma che il produttore lo ritenne troppo surreale. Comunque il tutto è condito molto bene a parte le solite "cadute" sulle traduzioni di frasi idiomatiche e giochi di parole poco comprensibili. Godibilissimo, simpatico, irriverente.
A volte ci sono dei film talmente “idioti” nel loro assunto di partenza da risultare, chissà per quale strana magia, divertenti. La pellicola in questione è un caso lampante di quanto detto pocanzi. La trama è a dir poco ridicola: pomodori assassini che cercano di impadronirsi del nostro pianeta. Eppure…eppure il film per quanto scombicchierato risulta divertente nella sua totale demenzialità che raggiunge livelli inauditi. Naturalmente in molti (soprattutto chi cerca visioni più usuali) potrebbero non gradire.
Ecco uno dei pochi, pochissimi tentativi riusciti di coniugare il demenziale con il fantastico. Le trovate sono divertenti e ci ho visto una simpatica presa in giro a certi eccessi statunitensi. La trama è banale, gli interpreti non sono il massimo (orrendo e irriconoscibile Clooney) eppure difficilmente farà storcere il naso. Merita un'occhiata e i miei tre pallini.
Simpatica pellicola dai toni baracconeschi. I momenti di stallo non mancano e buona parte del film sembra quasi arrancare. La vera ancora di salvezza sono i personaggi e le continue situazioni fuori dall'ordinario che si presentano. Considerando il genere non si poteva pretendere molto di più; il risultato finale è comunque discreto. Sceneggiatura mediocre ma a suo modo coerente. George Clooney in uno dei suoi primi film.
Dopo il primo memorabile film, De Bello torna a parlare di pomodori e lo fa, ovviamente, dando vita a scene e battute di una demenzialità inaudita e decisamente divertente. Rispetto al primo film forse l'unico elemento che manca è quello della novità, dato che molti dei personaggi sono riciclati. Eppure le risate non mancano davvero e su tutti gli attori spicca George Clooney, perfetto nella parte dell'amico stupido, in grado di far ridere dalla prima all'ultima scena.
Dopo aver quasi sconfitto l'umanità nel film del 1978, i pomodori assassini ritornano con un sequel più folle che mai. Rispetto al primo film questo fa meno satira politica e sociale preferendo puntare quasi totalmente al demenziale più assurdo. Tra pizza fatta con marmellata di fragole (che sostituisce i vietatissimi pomodori), pomodori Rambo e pomodori pelosi, le risate sono assicurate. Far funzionare un film del genere è quasi impossibile ma John De Bello ci è riuscito: le gag funzionano e non annoiano. Complimenti!
Buon l'idea di mettere al centro della vicenda gente comune e non militari (anche se ritorna l'imbranato paracadutista del primo episodio) né si può negare che vedere la gente urlare davanti a dei pomodori strappi sempre una risata per l'assurdità della situazione); tuttavia alla fine ci si annoia perché il film non propone niente di nuovo ma perde il suo punto di forza, ossia la recitazione seriosa che per contrasto alla trama surreale risultava esilarante (una sorta di valore aggiunto, qui accantonato in nome di una gestualità sopra le righe tipica di simili produzioni).
MEMORABILE: L'intro con la fuga di massa; Lo scienziato.
Demenziale ma ben diretto e fotografato. “Il ritorno dei pomodori assassini” è una continua parodia di se stesso, una satira sull’americano medio, metacinematografico dichiarato e con un fiume di dialoghi e di gag al limite del surrealismo. Tra il cast (nonostante la presenza di un giovane a abbastanza dimenticabile George Clooney) spicca senza dubbio la grottesca mimica facciale di John Astin. Divertente.
De Bello regala un sequel al suo magnum opus, aggiornandone il look all'estetica ottantiana fra capelli cotonati, soldatoni palestrati e l'introduzione di un mansueto pomodoro peloso che si rivelerà il Gizmo della situazione. La scelta "commerciale" del regista di sacrificare lo stile vignettistico a favore di un plot più coeso (semplice fanta-parodia con lo spassoso John Astin nel ruolo di mad doctor alla conquista del mondo) limita la freschezza dello sprint demenziale delle origini, ma rende nel complesso più fruibile il prodotto. Le gag davvero memorabili sono poche, ma valide.
MEMORABILE: Il giovanissimo Clooney; La pubblicità "occulta" da metà film in poi causa mancanza di budget (la gag migliore); Gli uomini-carota nel post-finale.
Uno scienziato pazzo nel suo laboratorio tutto ampolle e scariche elettriche, si diverte a trasformare dei pomodori in personaggi potenzialmente pericolosi, o anche in belle donne (tra cui la protagonista della storia sentimentale con un giovane appassionato e ingenuo). Una commedia demenziale al quadrato che nasconde la sua bizzarria con la finzione del film nel film, con tanto di sponsor vistosissimi e gadget acclusi. Il trionfo di un certo gusto 80s con qualche gag azzeccata e un cast che si prende in giro da solo, compresi un Clooney alle prime armi e John "Gomez" Astin.
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Curiosa presenza, quella di George Clooney, qua agghindato con capelli lunghi e neri!
La serie (al secondo capitolo) per quanto demenziale avrà altri due seguiti (inediti da noi): Killer Tomatoes Strike Back! del '90 e Killer Tomatoes Eat France! del '91, entrambi diretti da John De Bello, pure regista del primo capitolo.
Non mancherà nemmeno una serie televisiva d'animazione....