Che al tempo esistesse chi amava incidere i dischi in modo che ascoltandoli in senso contrario si potessero udire messaggi satanici è un fatto, ma da qui a immaginare che una rockstar defunta riesca a parlare in diretta con un suo fan attraverso un ellepì che va un po' avanti e un po' indietro il passo è lungo... A farlo è Charles Martin Smith, che nel suo film racchiude l'intero immaginario legato al rock duro Anni Ottanta. Protagonista non poteva che essere un giovane studente emarginato, Eddie Weinbauer (Price): cuffie alle orecchie, giubbotto di pelle e in camera lo stereo coi poster dei suoi eroi con la chitarra. Tra questi il suo idolo assoluto, Sammi Curr (Fields), cantante maledetto il quale...Leggi tutto sul palco morde pipistrelli e serpenti inneggiando a valori che i benpensanti avversano. Alla notizia della morte di Carr in un incendio, Eddie non sa più in chi e in cosa credere, mentre a scuola tutti lo evitano (a cominciare dalle ragazze, naturalmente). Per tirarsi su raggiunge alla radio locale l'amico Nuke (nientepopodimeno che Gene Simmons dei Kiss senza trucco, quindi per molti irriconoscibile), deejay che gli consegna la matrice unica in vinile dell'ultimo disco di Curr come regalo di inestimabile valore. Eddie lo appoggia sul piatto (ah, la musica del film è in gran parte opera dei Fastway), lo ascolta e... zac, eccoti là i messaggi nascosti incisi al contrario: è il caro Sammi, che gli dà qualche suggerimento per vendicarsi e poi, una volta ritornato in vita grazie a qualche scarica elettrica nemmeno fosse il mostro di Frankenstein, pensa a divertirsi sadicamente in prima persona. Una trama facile facile che consenta al protagonista di trovare la sua anima gemella (la solita ragazzetta che unica lo capisce, ovviamente splendida), di aver ragione degli odiosi compagni di scuola fighetti e ottusi e di ascoltare un po' di piacevoli schitarrate (a chi piacciono). In aggiunta, oltre a Gene Simmons deejay dal cuore d'oro, c'è pure Ozzy Osbourne in giacca e cravatta che fa il prete antirock in tv condannando gli empi testi a sfondo sessuale di chi scrive certa musica: irriconoscibile e ben vestito, un cameo divertito che regala valore storico al film, in fondo uno dei più sinceri omaggi, per quanto maldestro, a parte dell'immaginario giovanile che ha dominato un decennio. Una trapanata in testa mancata, scariche elettriche sparate direttamente dalla chitarra e (davvero trash!) un'uccisione in auto tramite musicassetta maledetta che, ascoltata in cuffia, sprigiona un fumo verde che spinge la sexy-vittima a spogliarsi! Se comunque inizialmente ci si poteva anche divertire, col passare di minuti il tutto si fa sempre più pesante, rumoroso e caotico accompagnandoci verso un finale pirotecnico insopportabile. Protagonisti scialbi, effetti speciali modesti, pochissimo sangue e una tenera ingenuità in evidenza tra dialoghi e sceneggiatura. Per nostalgici, si direbbe oggi...
Deludente. L'idea di base è interessante (e l'apparizione del cantante defunto è abbastanza suggestiva) e pure foriera di sviluppi promettenti, ma poi la trama va un po' qua e un po' là, senza intraprendere una direzione chiara o finendo sballottata fra intenti oscuri o facendosi troppo ripetitiva. Peccato.
A suo modo si è guadagnato la classica fetta di estimatori, probabilmente a causa della presenza di Ozzy Osbourne. In realtà il film è diretto da un regista che non ha mai lasciato un incisivo segnale di personalità, pur avendo alle spalle una filmografia piuttosto nutrita. Resta da capire se la causa della scarsa riuscita dell'operazione sia da attribuire all'abusato concetto dei messaggi satanici celati dietro le tracce (au contraire) dei dischi di vinile, ovvero all'incapacità del cast (tecnico/artistico).
Fatto sta che risulta (molto) mal invecchiato.
Horror adolescenziale e sostanzialmente derivativo, con il solito giovane protagonista imbranato che, a contatto con il Male, si prende le sue rivincite con disastrose conseguenze. Anche l'utilizzo della prassi dei messaggi incisi all'incontrario e il connubio horror-comicità-musica non funzionano come dovrebbe, in parte a causa di una regia e di un cast mediocri. Da vedere solo per curiosità.
Film diventato motivo di interesse principalmente per gli ascoltatori di musica rard rock/metal. Siamo in pieni Anni Ottanta e si vede. Al di là della colonna sonora (dall'ottimo disco "Trick Or Treat" dei Fastway) e delle apparizioni di Ozzy Osbourne come prete e di Gene Simmons (Kiss) come DJ, il film si impone nel filone degli horror studenteschi; infatti per buona parte si svolge tra licei e feste di teenager. Divertente, con alcuni inserti umoristici e effetti abbastanza trash. Puro Anni Ottanta.
MEMORABILE: La scena in cui il redivivo cantante rock si esibisce al college e spara raggi laser al pubblico tramite la sua chitarra.
Non un granché questo horrorino che mescola, con risultati poco lusinghieri, sangue, musica hard e una spruzzatina di commedia. Plot visto e rivisto (il giovane sfigato in cerca di riscatto a qualsiasi costo), che a tratti scade nel trash più ignobile, strappando franche risate, come nella scena del concerto in cui il redivivo cantante spara raggi laser, ovviamente con la sua chitarra, sul pubblico. Un perla del trash. Per il resta assolutamente trascurabile.
Film affrescato sulla realtà giovanile del ragazzo metallaro diverso ed escluso a causa dei suoi propendimenti. Se visto con attenzione offre all'appassionato uno spaccato meraviglioso della scena heavy dell'epoca, con richiami a nomi come i Motley e gli Iron e via dicendo. Fantastico l'aggancio tipico dell'epoca ai messaggi subliminali contenuti sulle tracce ascoltate a rovescio dei dischi heavy, per non parlare del dj radiofonico interpretato da Gene Simmons dei Kiss e dallo splendido prete anti-rock interpretato da Ozzy Osbourne. Una chicca da culto!
Beh, certo rivedere Morte a 33 giri oggi mi ha fatto un effetto completamente diverso rispetto a quando lo vidi da ragazzino in prima serata su Italia 1. Ricordo che allora mi immedesimai molto nel protagonista capellone amante del rock/metal che a scuola era visto come il diverso, quello che veniva preso di mira dai bulletti. E che goduria la sua vendetta che poi degenera nel finale. Mi piacevano molto anche le musiche composte dai Fastway per la pellicola. Riguardandolo oggi si nota molto la componente trash ma per me rimane un piccolo cult!
Alcune idee sono molto divertenti. L'uomo polverizzato di cui restano solo gli stivali (gag riciclata da altri film), i messaggi subliminali (chissà se Elio e le storie tese ci hanno fatto un pensierino per una loro canzone sullo stesso tema), la prima apparizione del demone musicista. Certo, l'ingenuità tipica degli Anni Ottanta c'è tutta (la rivincita del Nerd, gli "effettacci" speciali), ma non è detto che sia un difetto. Tre pallini, di cui (quasi) due solo per l'effetto amarcord (ero bambino quando l'ho visto). Trash-metal (e trash non per il genere musicale!)
MEMORABILE: L'uomo polverizzato. La targa della macchina.
Lo assolvo solo perché avendolo visto da ragazzino negli Anni Ottanta un po' mi piacque. Visto al giorno d'oggi si tratta del solito orrore adolescenziale, col solito sfigatone che poi conosce il cattivo... Gli attori non sono malaccio (in particolare Ragman-Price, ma sopratutto Tony Fields nei panni del diabolico metallaro), ma il film è troppo debole e, come detto, adolescenziale. Belli gli effetti speciali.
MEMORABILE: Una ragazza viene posseduta dalla musica. Un poliziotto polverizzato. Gli studenti fulminati.
Teen horror ben confezionato, che vidi al cinema con un mio caro amico e che oggi come allora giusto sempre con piacere. Effetti ben curati (al trucco c'è il mago Kevin Yagher, creatore di Freddy l'unghione), coinvolgimento sicuro, fu comunque un buon successo in Italia e i suoi passaggi televisivi riscuotono sempre interesse nei vari cicli horror. Nel ruolo di cattivo c'è quel Doug Savant che diverrà popolare nella serie americana Melrose Place.
Buon teen-horror Anni Ottanta, elevato all'ennesima potenza da quell'immaginario heavy metal rock che rimarrà assolutamente legato a quel periodo (tutto ciò che oggi viene spacciato per heavy metal è solo finto revival)! Buone la fotografia e la caratterizzazione di Sammi Curr! "Lightning strikes again!"
Teen horror movie da vedere solo per la colonna sonora (Fastway e Wasp) e per la presenza nel cast di due figure di spicco del panorama hard n heavy: Ozzy Osbourne (che interpreta un prete) e Gene Simmons (un dj). Tuttavia risulta un film scorrevole da vedere assolutamente in una serata revival 80. Sicuramente ruberà qualche sorriso a causa di qualche scena ridicola di troppo. Ma erano gli ottanta, tutto è lecito!
Quando l'heavy metal passa dal thrash al trash. Si rimescola un po' di tutto in questo film: rocker zombie, maledizioni registrate che ricordano tanto una certa casa, il classico liceo statunitense con bulli e sfigati, persino delle armi laser (non più spade ma chitarre). Indubbiamente rozzo e assurdo, ma assolto proprio per quell'atmosfera eccessiva in pieno stile anni '80, durante i quali si girò sicuramente di peggio. Ottima la colonna sonora.
Penosetto horrock con solito emarginato sfottuto e mazziato e un mostrock, o spettrock (cantante rock defunto che ritorna ancora più arrabbiato ed elettrificato) che più che spaventare, o almeno inquietare, suscita una certa ilarità, soprattutto quando infila il braccio nel water e si autoelettrifica. E' tutto anonimo, dal cast, alla regia, agli effetti e il risultato non può che essere un filmaccio con quasi nulla da salvare. Evitabile.
MEMORABILE: Lo spettrock ficca una mano nel televisore, prende per il collo la vecchietta moralizzatrice e la tira fuori dallo schermo.
Per gli amanti dell'Heavy Metal roba da polluzione diurna. Fuori dal cosmo Rock, rimangono il buon mestiere di Smith, la curiosa bicromia giocata su toni marrone e blue, gli "SFX elettrizzanti" e l'apparizione di Sammi Curr - un momento davvero a effetto. L'umorismo però è fiacco e la sceneggiatura, specie nell'ultima parte, tanto risibile da disinnescare l'interesse. Sul tema "satanismo e musica Rock" rimane comunque un must; visione obbligata anche per chi voglia (ri)annegare negli atmosferici anni '80. Rivalutabile?
Modesto horror generazionale che sfrutta i temi dell'adolescente insoddisfatto e della musica "proibita". Dopo un inizio interessante il film si perde presto in trovate banali, quando non imbarazzanti. Davvero poca cosa visto oggi, anche se all'epoca ebbe un discreto successo fra i giovani grazie alle tematiche trattate e alla presenza di Gene Simmons e Ozzy Osbourne; ma nonostante questo gli altri difetti erano ben evidenti anche nel 1987. Consigliato comunque ai nostalgici degli anni Ottanta e agli amanti dell'heavy metal.
MEMORABILE: Madre: "Cos'hai fatto al tuo stereo?!". Figlio: "Ne volevo uno nuovo".
D'horror, ma anche di thriller, non c'è nulla di nulla: non una goccia di sangue che sia una, nessuna tensione. Smbra piuttosto un fantascientifico serie Z Anni '80, infarcito di comiche trashate che nel finale lo fanno scadere nella buffonata. Il soggetto era eccellente, ma la sceneggiatura sciocchina, la regia piatta e la confezione misera (che brutta fotografia!) mandano a monte tutto ciò che ci aspettavamo di bello. Non male, però, gli SFX e gli attori. C'è il mio amato Ozzy che fa il prete: è come vedere Cicciolina nei panni di una suora...
MEMORABILE: La ragazza stuprata dalla musica (letteralmente!).
Parte benissimo, per poi affievolirsi gradualmente fino ad un finale caotico e deludente. Comunque il perverso gioco di morte messo in atto dal satanico cantante redivivo (che pare chiaramente ispirato a Ozzy Osbourne) funziona per tutta la prima parte. Le musiche e le varie citazioni faranno la gioia degli amanti dell'heavy metal old school, ma la morale propinata sembra infine dar ragione ai vari bacchettoni anti-rock che compaiono nel film (uno dei quali interpretato dallo stesso Ozzy!). Comunque sia niente male!
Piccolo horror che negli anni ha assunto lo status di cult grazie anche ai cameo di famose star del Metal (Ozzy e Gene Simmons). La storia è banale e c'è pochissimo sangue, ma gli effetti speciali sono buoni e la colonna sonora dei misconosciuti Fastway è di quelle che ti ritrovi a fischiettare anche dopo aver finito la visione. Ottimo e scatenato Tony Fields nel ruolo di Sammi Curr, rockstar tornata dall'aldilà per farla pagare ai bulli che hanno tormentato il povero Ragman. Da vedere con gli amici a tutto volume scolandosi qualche birra.
MEMORABILE: Ozzy predicatore benpensante; Sammi Curr che dà quello che si merita a una vecchia rompiscatole.
Horror che cerca di sfruttare la paura dei messaggi subliminali collegati all'ascolto di musica heavy metal. Il film fiacca subito le aspettative dello spettatore per la presenza di scene alquanto ripetitive. Il regista cerca di fare quello che può e ne esce dignitosamente, anche se visto oggi il film fa quasi tenerezza. Qualche buon effetto speciale e qualche cameo d'eccezione.
Cult dei tempi di Zio Tibia su Italia 1. Oggi è più che altro un ritratto sull’età dell’oro del metal e sui timori che suscitava negli adulti. Il film in sé alterna buone idee (il messaggio nel disco, il fantasma elettrico) ad altre rubate onestamente (il massacro nella palestra del liceo come in Carrie) e momenti in cui la logica va a ramengo. Un mix di horor e film per ragazzi molto 80s, infinitamente meno riuscito del coevo Ammazzavampiri di Holland, ma godibile. La soundtrack dei Fastaway dell'ex-Motorhead Eddie Clark è divenuta un cult a sua volta.
MEMORABILE: I cameo di Gene Simmons (Kiss) nei panni del DJ e di Ozzy Ousbourne (Black Sabbath) in quelli del predicatore anti-rock.
Horror di culto che però non mi ha entusiasmato. Nonostante trovi apprezzabile l'atmosfera anni ottanta, il soggetto (che aveva un suo valore all'inizio) doveva essere svolto meglio. Forse si aspetta troppo tempo prima dell'apparizione del malefico protagonista e la presenza di poco sangue in un film del genere pesa e non poco, inoltre il trash è dietro l'angolo. Nel cast buona performance di Fields e Savant odioso bullo, così così del protagonista. Non un totale disastro, ma non merita neanche l'aura di cult assoluto.
Piccolo gioiellino che trasuda da ogni fotogramma puri e fantastici anni 80. C'è tutto: il nerd sfigato e angariato in cerca di riscatto (del tutto simile a quello di Christine), il rock satanico a manetta, le confraternite studentesche. Eppure il livello è più alto del solito, sia per una regia più che buona, sia per un paio di scene che vanno a segno, infine per una certa convinzione degli attori (e Tony Fields è particolarmente riuscito nella parte del rocker in odor di satanismo). L'effetto nostalgia mi fa dare un mezzo voto in più.
MEMORABILE: L'apparizione della star rock satanica nella camera; Il concerto nella scuola; Le comparsate di Gene Simmons e Ozzy Osbourne; L'ottima musica.
Lo spettro di un idolo rock metallaro viene risvegliato, in tutta la sua potenza distruttiva da un 33 giri, mentre un giovane imbranato prova a diventare un uomo vero. Il titolo in italiano è senz'altro meglio di quello originale, pure se la morte arriverà anche attraverso una cassetta audio. Il tutto, se non proprio inguardabile, lo è quasi, fra centinaia di lampi elettrici e audaci schitarrate stile Kiss.
Con questo film si respira appieno l'atmosfera anni 80. Classico teen horror ambientato in un liceo di una cittadina americana in cui lo sfigato di turno firma un patto col diavolo, che altro non è che il suo cantante preferito appena deceduto, salvo poi rendersi conto che la situazione gli è sfuggita di mano. Si rasenta il trash ma comunque il film è fatto dignitosamente oltretutto la colonna sonora è fantastica. Nell'ambito del genere, dell'epoca e del budget è sicuramente un buon film.
Il bullismo si scatena contro chi è diverso, indifeso e solo. Qui la vittima è un giovane metallaro tormentato da odiosi ragazzi futuri yuppie, che poi sarebbero i genitori dei bulli odierni. La trama può reggere, anche se non è la più originale, rinforzata soprattutto dal riferimento al mito metal, che raggiungeva il culmine proprio in quegli anni. Sebbene non sia tecnicamente gradevole, sebbene (o "poiché") un motivo trash caratterizza l'intera pellicola, essa ha un suo perché che le permette di salvarsi dall'oblio e dai giudizi più bassi.
Un adolescente metallaro preso di mira dai bulli medita vendetta con l'aiuto del rock. Malgrado l'interessante inizio il film procedendo va incontro sempre più al collasso. Il concerto metal non è riuscito: il cantante resuscitato è troppo atletico e ballerino per essere credibile. Neanche l'atmosfera di Halloween (vedi il titolo originale) è ben resa. Ci sono due camei divertenti di Gene Simmons e Ozzy Osbourne.
La solita insipida zuppetta su liceali angariati (e vendicativi) nella consueta scuola americana (ormai più familiare dei nostri licei). A insaporire la sbobba provvede il noto motivo diabolista dei messaggi rock occultati (al contrario) nei vinili: tutto per resuscitare un cantante coatto avido di vendetta (e dagli...). Decisamente noioso, datato (non per colpa dei vinili) e con protagonisti men che anonimi. Nemmeno certe cadute nel baracconesco, solo irritanti, aiutano a costruire una fama stracult.
Posso capire che un horror dedicato al mondo "satanico-popolare" e fiero di esserlo dell'heavy metal, immerso in un contesto che più anni '80 non si può, sia oggetto di culto per tanti appassionati, specie se visto in giovane età. Tuttavia il film in sé non è nulla di speciale: noioso, banale, privo di sangue. Sarebbe stato divertente come revenge-movie à la Carrie, ma il metallaro elettrico redivivo non funziona come boogeyman e gli omicidi non danno alcuna soddisfazione. Divertenti Simmons e Osbourne, ma ovviamente non è abbastanza. Scarso.
MEMORABILE: I camei di Gene Simmons e Ozzy Osbourne; L'inizio delle manifestazioni sovrannaturali, purtroppo non degne del loro deludente sviluppo.
Heavy metal e horror hanno camminato spesso a braccetto dimostrando di poter coesistere egregiamente. L’accostamento questa volta, però, riesce solo in parte in quanto non bastano la colonna sonora dei Fastway e i poster di certe band, quando si sceglie di caratterizzare il protagonista come il solito sfigato per la sua attitudine musicale. È costruito tenendo a mente un pubblico adolescenziale come destinazione d’uso, limitandone la fruibilità e lasciando intuire più di qualche snodo narrativo.
Cult tra gli amanti della musica hard & metal, sicuramente invecchiato male per gli appassionati di horror e basta. Uno dei film più semplici partoriti dagli anni 80, un vero compendio di retorica del cinema con il giovane bullizzato dai compagni di scuola perché diverso, la voglia di rivincita, la vendetta violenta etc etc. Fatto con due lire (e si vede) e recitato quasi peggio, eppure ancora oggi è visto come titolo storico. Molti amanti di certo horror e di certa musica l'avranno sempre nel cuore, gli altri di sicuro molto meno.
Un nerd, fan del metal, dopo la morte del suo idolo, ascoltando al contrario il suo album inedito, riceve degli ordini per vendicare il bullismo subìto. Come horror è discreto in ogni aspetto, ma l'importanza di questo film sta nell'essere uno spaccato della sottocultura (e controcultura) heavy metal negli '80, tuttora insuperato nel suo genere che potremmo definire horror-rock. Compaiono anche Ozzy Osbourne come predicatore anti metal e Gene Simmons (Kiss) come rock dj. Efficace la colonna sonora dei Fastway. Un manifesto del genere.
MEMORABILE: L'inizio con lenta panoramica della stanza di Eddie "Ragman" con posters, dischi e cimeli vari dell'universo metal e brano dei Fastway in sottofondo.
Classico horror anni '80 che ha come target un pubblico giovanile e che forse, assieme a qualche nostalgico, lo ha assurto al rango di cult. È uno status che, se c'è, va oltre gli effettivi meriti reali della pellicola, girata da Charles Martin Smith (qui al debutto dietro la macchina da presa) con uno stile oggi visto come provinciale ma abbastanza rappresentativo di quel decennio dorato. Prova superata di un soffio.
Idea simpatica con esecuzione non sempre brillante. La prima parte regge molto bene e l'escalation che porterà alla resurrezione della fittizia star del rock Sammy Carr è gustosa, tra momenti da commedia teen e altri strampalati ma riusciti. Poi il film perde un po' di ritmo fino ad un confronto finale non esaltante. Comunque si tratta di una bizzarria anni ottanta che ha un suo perché e il connubio con la musica (con tanto di camei illustri) funziona. Non male.
La prima regia di Smith ripercorre fedelmente quella che all’epoca era la moda nel circuito horror giovanilistico; un protagonista posseduto dall’inconfondibile stilema dello sfortunato innocente in fase di riscatto e l’antinomia narrativa tra terrore e commedia. Gestito con sprazzi visionari e un tocco di fantasia macabra, il film si è guadagnato la nomea di “cult” non tanto per la sua storia quanto per il divertente e inedito cameo di Ozzy Osbourne. Nostalgico.
Per i fan dell'heavy metal questo film è manna dal cielo. Se lo si considera da esterni, è una pellicola che inizialmente si discosta poco dai consueti horror del periodo, con i consueti ingredienti del college, del protagonista sfigato in cerca di riscatto e dei bulli puniti. Tutta roba già vista, eppure nella prima parte il film ha un andamento piacevole. Paradossalmente è con l'arrivo in scena del cattivo che il film diventa trash e confuso sino a generare noia, con un finale abbastanza imbarazzante. Gestito meglio poteva essere un film più degno, ma si perde troppo verso la fine.
L'atmosfera 80s è pregnante, quasi ossessiva. Ma la medesima è anche piuttosto innocua, farcita di effetti (poco) speciali e deliranti momenti trash. Idea simpatica e svolgimento in saliscendi, con la presenza di due mattatori dell'hard rock che rendono un po' di mito al prodotto. La recitazione è complessivamente mediocre, ma lo "spirito" del film non richiede prestazioni da Oscar, in quanto qui siamo nel pieno dello stereotipo filmico da intrattenimento; all'epoca in chiave horror e adesso, per alcuni, anche come oggetto per il ricordo e forse per un po' di malinconia del passato.
MEMORABILE: Le orecchie "sciolte", dopo l'aggressione "sessuale" in macchina.
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Gestarsh99 ebbe a dire: B. Legnani ebbe a dire: Bella la recensione del Maestro, ma credo che manchi qualcosa attorno alla parola "chiodo", perché non capisco il significato. A meno che non sia linguaggio giovanilistico dell'epoca del Maestro, ormai superato quando ero giovane io...
Si chiama "chiodo" perchè le borchie sono quasi sempre chiodini con la testa piramidale.
Grazie. Sineddoche, la parte per il tutto.
DiscussioneLupus73 • 14/01/21 01:49 Capo call center Davinotti - 58 interventi
Questa pellicola è manifesto indiscusso del genere heavy metal uscita tra l'altro nel pieno del suo vigore (gli anni '80). Anche oggi è considerata tale dai veterani del genere. Contiene tutti i clichè: i messaggi al contrario sul vinile, la figura del metallaro bullizzato, della rockstar metal trasgressiva e dannata (tra Ozzy, Blackie Lawless ed Alice Cooper), la stanza con poster e cimeli (la rapida carrellata dela collezione di lp e la madre che entra in camera curiosa), l'ambientazione ad Halloween, l'atmosfera faustiana del "patto" con le tenebre, l'immortalità della rockstar dopo la morte attraverso gli album, l'avversione delle istituzioni e dei predicatori al genere e gli ospiti tra i più noti dell'ambiente (Ozzy e Gene Simmons). L'heavy metal come controcultura anti sistema tra tradizione e ribellione, e qui è reso magistralmente chiaro.
Oggi mi è arrivata la versione italiana in blu ray della Cult Media, restaurata ma lasciando i colori originali senza alterarli o saturare.
DiscussioneLupus73 • 14/01/21 01:57 Capo call center Davinotti - 58 interventi
Per curiosità la carrellata di lp nella stanza: Impaler"Rise of the mutants" Megadeth"Killing is my business" Exciter"Unveiling the wicked" Possessed"Seven churches"
E quello col teschio che si intravede e che la madre sposta all'inizio: Savatage"Dungeons are calling"
DiscussioneZender • 14/01/21 08:15 Capo scrivano - 48883 interventi
Per curiosità la carrellata di lp nella stanza: Impaler"Rise of the mutants" Megadeth"Killing is my business" Exciter"Unveiling the wicked" Possessed"Seven churches"
E quello col teschio che si intravede e che la madre sposta all'inizio: Savatage"Dungeons are calling"
Quando Eddie (no, dico Eddie) ragman strappa via dalla sua camera i poster, sconvolto per la notizia della morte di Sammi Curr, facciamo in tempo a scorgere quelli di Ozzy, Judas Priest (British Steel, con la celebre lametta e Defenders of the Faith), Motley Crue e persino Annihilator, prima di stopparsi dinanzi a quello del suo idolo.
MusicheDave hill • 18/02/25 16:33 Magazziniere - 153 interventi
La traccia dei Fastway che ascolta ragman nella sua camera, quando è disperato per aver scoperto che Sammi Curr è trapassato, si intitola "Tear down the walls". È quella che inizia con la domanda retorica: "Hey you! Feeling down?" e poi suggerisce di buttar giù i muri! I Fastway erano la band di "Fast" Eddie Clark, storico chitarrista dei Motorhead.
Pur avendolo sentito spesso nominare non ho mai visto il film. Qua ho visto però citare qualche nome interessante, tra i meno noti Exciter e Annihilator, nonché Fast Eddie Clark (avevo visto i Motorhead dopo di lui, con Wurzel e Campbell). Se non ricordo male i Priest (un messaggio subliminale si sentiva chiaramente in Love bites) furono realmente accusati da una cosa tipo il Moige di essere i responsabili morali della morte di un tizio, in quegli anni, cosa poi risoltasi in nulla, ovviamente
MusicheDave hill • 18/02/25 17:54 Magazziniere - 153 interventi
Natron ebbe a dire:
Pur avendolo sentito spesso nominare non ho mai visto il film. Qua ho visto però citare qualche nome interessante, tra i meno noti Exciter e Annihilator, nonché Fast Eddie Clark (avevo visto i Motorhead dopo di lui, con Wurzel e Campbell). Se non ricordo male i Priest (un messaggio subliminale si sentiva chiaramente in Love bites) furono realmente accusati da una cosa tipo il Moige di essere i responsabili morali della morte di un tizio, in quegli anni, cosa poi risoltasi in nulla, ovviamente
Probabilmente il film è più interessante come "reperto" per metallari nostalgici che come horror in sé. Ma davvero potresti rinunciare al cameo di Ozzy?
Non sapevo nemmeno fosse una specie di horror finché non ho guardato il video dei Fastway linkato sopra... in effetti un Ozzy reverendo anti metal dev'essere imperdibile