The Alto Knights - I due volti del crimine - Film (2025)

Idea interessante, quella di far interpretare a un gigante del genere come De Niro le facce di una stessa medaglia: il crimine organizzato. Lui è bravo a immedesimarsi, anche se sotto il trucco i gesti ormai abituali lo tradiscono un po', ma tiene benissimo da solo la narrazione. Levinson dirige con cura, senza sbavature, riuscendo a creare interesse per la storia pur senza guizzi di alcun tipo. Bene la fotografia, che restituisce le epoche con convinzione, per un film buono, non magistrale ma che sicuramente merita una visione.

Parte allo stesso modo di Casino e stenta per un po' un po' a decollare, suscitando sulle prime qualche perplessità per via di troppi déjà vu. Poi però prende quota e con una seconda parte a dir poco entusiasmante ti incolla gli occhi allo schermo. È il film più Ellroyano sulla mafia USA, diretto con sapienza da Levinson, magnificamente scritto da Nick Pileggi e interpretato da un De Niro doppio, ma perfettamente intonato e non ingombrante come si poteva temere. Tre maestri ultra ottantenni, quasi al crepuscolo, che ci regalano una visione lucida e malinconica del cinema che fu.

Il vecchio Bob sembra davvero non finire mai di stupire. A 80 anni suonati tira fuori dal cappello una prova da ovazione, anzi, per la precisione due; interpretando Frank Costello e Vito Genovese, protagonista e antagonista. Levinson lavora di gran mestiere, ricostruisce foto, vecchi filmati, attento nelle scenografie, oggetti di scena, costumi e ovviamente il trucco, qui fondamentale. La pellicola corre spedita, avvince e convince, dipingendo un pezzo di storia americana (ma anche italiana) ancora piena di interrogativi. Grande cinema.