Per questo piccolo classico dello slasher made in USA va subito fatto un distinguo, visto che ne esistono due versioni sostanzialmente diverse (e non solo in Italia, dove è arrivata solo la versione tagliata): la prima e più diffusa è la versione edulcorata, girata per risparmiarsi il divieto ai minori e della quale non ci occupiamo, la seconda è la "strong-uncut", dura e splatter come si conviene a uno slasher che si rispetti. In questa versione si vedono completi tutti gli ammazzamenti che in quella comune sono stati eliminati rendendo spesso incomprensibili le scene. Insomma, il vero delitto è sciropparsi la versione sforbiciata, che rende vani gli sforzi...Leggi tutto di fantasia niente male degli autori: manca la donna cadavere che gira a lungo tra la biancheria in lavatrice, manca la soggettiva da dentro la pentola dei würstel col ragazzo bollito dentro, decapitazioni e giovani appese a ganci da macellaio, picconate che sventrano bulbi oculari e molte altre atrocità. Ecco, tolto tutto questo del film resta ben poco. Giusto la simpatica trovata del minatore assassino che gira con maschera e lampada in testa, l'insolita ambientazione in miniera e il finale beffardo (che però senza il "taglio", in tutti i sensi, perde di significato)... In pratica due film completamente diversi: quello cut è proprio da evitare, vista la modestia della proposta.
Classico slasher movie che si differenzia dalla massa soprattutto per l'originalità dell'ambientazione. Nella piccola cittadina mineraria canadese di Valentine Bluff's tutto è pronto per i festeggiamenti del giorno di San Valentino, ma un maniaco vestito da minatore e armato di piccone inizia a mietere vittime incutendo terrore puro negli abitanti e nella locale polizia. Chi lo fermerà? Unico neo del film il basso tasso di gore dovuto soprattutto ai tanti tagli imposti dalla censura. Un cult per tutti gli appassionati del genere e non solo.
MEMORABILE: Il cuore nella scatola dei cioccolatini.
Tragedia avvenuta per noncuranza in una miniera: due supervisori, per partecipare al tradizionale ballo di San Valentino, sono causa della morte di quattro operai. Un superstite, impazzito per l'esperienza, estirpa i cuori dei "responsabili". L'orrore è tale che, la piccola cittadina, decide di non festeggiare più quella ricorrenza. Ma dopo 20 anni qualcuno, trascurando gli ammonimenti, decide di dare un party proprio nella miniera, teatro del macabro preambolo. La trama è poco più d'un pretesto per dare corso all'ennesimo slasher. Il primo tempo indispone la pazienza, ma l'ultima mezz'ora...
Slasher poco conosciuto da noi (almeno prima del recentissimo remake in 3D) ma di buona fattura, che si distanzia dai classici del genere per l'originalità dell'ambientazione e per un trama tutto sommato atipica. Visto uncut, si fanno apprezzare i vari omicidi (per l'epoca decisamente cruenti) e la buona interpretazione degli attori. Forse latita un po' la tensione, ma il film mantiene un registro molto professionale che lo innalza rispetto alla miriade di slasher del periodo. Un buon prodotto.
Uno slasher atipico e ben fatto, che potrà piacere anche a chi come me non ama il genere. Anche in versione cut è godibile perché ha una trama solida e tutto sommato originale, un'ambientazione insolita e d'atmosfera (siamo in una cittadina mineraria e l'orrore esplode nell'anniversario di una strage in miniera). Sicuramente da riscoprire.
MEMORABILE: La "ballata di Harry Warden" sui titoli di coda.
Horror che ha nell'ambientazione il suo principale atout, con la cittadina mineraria che colloca anche storicamente e sociologicamente il film in quella linea di confine tra radicamento profondo e contemporaneità incipiente (i frustati tentativi di emancipazione di T. J), propedeutica alla veridicità del mostruoso babau delle caverne. Si respira poi quell'aria di raggelato terrore canadese alla Black Christmas. Regia di Mihalka e cast son però solo funzionali e peccato il claustrofobico giacimento venga sfruttato troppo presto e inutilmente a lungo.
MEMORABILE: La maschera (antigas) del serial killer; I bigliettini augurali che annunciano gli omicidi; La ragazza in frigo; "A legend they say in Valentine's day..."
Gran bello slasher d'annata, ruvido e violento, con un gusto particolare nella scelta delle location (la miniera e i suoi cunicoli sono un punto di forza assoluto) e una serie di omicidi decisamente originale, per l'epoca. E che gusto, per una volta, non assistere alla solita mattanza di studentelli da college e cheerleaders. Da vedere nella versione uncut americana; visionare quella italiana è come vedere la finale dei Mondiali del 2008 senza i rigori...
Slasher classico con killer insolito (un minatore armato di piccone) e ambientazione adeguata (tutta la seconda parte è ovviamente in miniera): la versione cut elimina tutti i delitti più efferati, ma anche così il divertimento rimane, sia per una trama ben costruita che per una certa dose di tensione. Cast anonimo, regia all'altezza.
Omicidi seriali perpetrati ai danni di ignari giovincelli da parte di un minatore piuttosto vendicativo. Soggetto e confezione interessanti per il tipo di film (a basso costo), attori inespressivi ma tutto sommato simpatici, cuori rosso sangue a profusione per la festa degli innamorati e la claustrofobica miniera fanno da sfondo a eventi fortemente condizionati dalla censura dell’epoca la quale riduce notevolmente l’effetto previsto. Colonna sonora anonima.
MEMORABILE: Il Barman iettatore che rimane vittima del suo stesso scherzo.
Uno dei tanti slasher secondo gli schemi codificati da Venerdì 13, con la variazione dei claustrofobici cunicoli di una miniera come teatro dei delitti, in cui far agire il solito killer misterioso - qui armato di un implacabile piccone - spinto dal consueto trauma infantile. Suspense scarsa, qualche delitto ad effetto, erotismo nullo e attori anonimi: ma questi ultimi la storia dello slasher insegna che, in fondo, non devono essere altro che semplici pedine di un gioco al massacro.
MEMORABILE: Il cuore nella scatola di San Valentino; La donna in lavatrice; Il flashback.
Slasher piuttosto canonico, degno di nota per la buona fotografia, per il notevole look del serial killer e per le scene di omicidio (se in versione uncut), molto truci e sanguinose. Il resto scorre piacevole ma poco incisivo, con una parte finale appesantita da un inseguimento in grotta bello pesantuccio. Attori assolutamente nella media, finale non sorprendente e in fin dei conti piuttosto sconclusionato. Un prodotto senza infamia né particolari lodi, trascurabile per i non appassionati.
Venerdì 14 I'm in love? Manco per idea. Mood per metà anni 50 e per metà carpenterian-zitiano, un gusto fotografico, di editing e regia inusitato per il genere cui lo si potrebbe ascrivere, un twist finale davvero niente male, una storia che si sforza di non soggiacere alla mera tautologia del bodycounting cui lo slasher di norma accondiscende e una dose di gore cattivissima che non teme confronto alcuno con i migliori numeri di un Savini. Se neo maligno gli si può trovare, è quando si abbandona a una troppo insistita dimensione teen, certamente funzionale al gioco, ma dilatata per far metraggio.
MEMORABILE: L'asciugatrice; La picconata in aplomb che svelle il bulbo oculare; La ragazza-rubinetto; Il finale.
Mihalka gioca fuori casa, lontano dai vialetti di Haddonfield, dal camping di Crystal Lake: a San Valentino si addentra nella gretta provincia operaia che camuffa con festoni e scatole di cioccolatini lo squallido sopravvivere. Ma l'interno, pulsante e sanguinario, deve uscire all'esterno; il rimosso affiorare dal profondo della terra. L'ambientazione mineraria assume una carica simbolica di primo piano. Il resto è body count esiziale, tenuta del ritmo e claustrofobia a palate. Harry Warren non è entrato nell'olimpo dei boogeymen: un vero peccato. Splendida folk ballad sui titoli di coda.
Notti di Halloween, party di compleanno, vigilie di Natale, balli di fine corso: lo "slasher delle ricorrenze annuali" non si ferma e va avanti come una vendicativissima motofalciatrice, lasciandosi dietro solo strami di cadaveri fatti a pezzi. Ora il cerino più corto passa alla festa degli innamorati, riacconciata cruentemente in teatro di strage come nell'era d'Al Capone. A ospitar la mattanza, le miniere carbonifere canadesi: griglie di tunnel, oscurità speleofobiche, fuliggini indiradabili sono il contorno croccante che stimola l'appetenza su un sanguinaccio seriale che è sempre lo stesso.
MEMORABILE: Tutta la parte conclusiva ambientata nelle lugubri gallerie sotterranee della miniera.
Discreto slasher canadese risalente alla Golden Age del genere, sicuramente debitore nei confronti dei primi arrivati americani, ma costruito con buon mestiere e ricco di trovate grafiche accattivanti, a partire da un villain con un look inconfondibile (tuta da minatore, maschera antigas, piccone alla mano) e un gusto macabramente scenografico per la disposizione dei "suoi" cadaveri. Peccato per lo script dozzinale, dai dialoghi al tratteggio dei personaggi, così come per un atto finale poco vivace. Da vedere rigorosamente in versione integrale per non perdersi notevoli momenti gore.
MEMORABILE: Il vecchio prankster fregato; Picconata oculare; Fontana cranica; L'impiccato decapitato; Il breve flashback rivelatore; La ballata di Harry Warden.
Un thriller davvero pacchiano e particolare, non certo un horror; sia per l'assenza di eventi soprannaturali che per la parsimonia (rara, a dir il vero, in questo genere) del sangue mostrato, ma l'atmosfera è suggestivamente lugubre e macabra quanto basta per tenere sulle spine fino al plot twist finale; va detto che i canoni recitativi sono leggermente superiori alla media del genere e anche il ritmo narrativo viene dosato discretamente. Pur non essendo un capolavoro, rimane comunque un buon lavoro, che perfino lo stesso Tarantino ha saputo apprezzare.
MEMORABILE: L'omicidio nella lavanderia e con la picconata sotto il mento; L'inseguimento finale nella miniera
Classico slasher anni 80 caratterizzato sì da qualche brillante intuizione ma anche da un ritmo poco sostenuto. Si fa guardare ma manca un po' di mordente, lo script e l'identità dell'assassino non sorprendono più di tanto ma la confezione è curata e qualche trovata valida (i bigliettini augurali per esempio). Finale aperto a un seguito che mai arriverà (ma l'immancabile remake sì).
MEMORABILE: La "ballata di Harry Warden" durante i titoli di coda.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Assolutamente remake, anche rileggendo la trama non c'è proprio verso di intenderlo come sequel...
DiscussioneZender • 2/05/17 14:33 Capo scrivano - 48842 interventi
Bisognerebbe rivedere il film, a volte nella trama ci son piccole cose che fan capire che si tratta di sequel. E' comunque strano che Imdb lo segnali sia come remake che come sequel. Boh.
DiscussioneZender • 2/05/17 18:16 Capo scrivano - 48842 interventi
Ma io non ho mai detto in vita mia che Imdb è Vangelo, togliamocelo dalla testa una volta per tutte! Lo utilizziamo per i cast per il motivo che sappiamo e perché solitamente è più preciso di altri, da qui a dire che è Vangelo... Mi ero limitato a dire che era curioso che lo segnalasse sia come remake che come sequel. Coi reboot ultimamente ci si rischia di confondere e le due cose rischiano di sovrapporsi.
I personaggi principali hanno lo stesso nome... non è possibile che sia un sequel :) la storia è meglio strutturata ma quella è ...
DiscussionePumpkh75 • 5/05/17 20:09 Archivista in seconda - 438 interventi
E' chiaramente e senza dubbio un remake, ma il fatto che imdb lo indichi come sequel potrebbe essere dovuto al fatto che un paio di anni prima del remake effettivamente Mihalka aveva pronto uno script per il seguito, intitolato "The Return of the Miner". Il film non fu poi ovviamente realizzato, ma questa potrebbe essere la ragione della "confusione".
Grazie Pump, non sapevo questa cosa, e in effetti mi chiedevo perché non avesse avuto un sequel ...
DiscussioneZender • 6/05/17 08:42 Capo scrivano - 48842 interventi
Pumpkh75 ebbe a dire: E' chiaramente e senza dubbio un remake, ma il fatto che imdb lo indichi come sequel potrebbe essere dovuto al fatto che un paio di anni prima del remake effettivamente Mihalka aveva pronto uno script per il seguito, intitolato "The Return of the Miner". Il film non fu poi ovviamente realizzato, ma questa potrebbe essere la ragione della "confusione".
Qualcuno ha la videoregistrazione del 1990/1991 da Rete 4? vorrei fare un confronto con le versioni in DVD. @Gestarsh99 Tu poi lo registrasti da Telenorba?