La tomba di Ligeia - Film (1965)

La tomba di Ligeia
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Tomb of Ligeia
Anno: 1965
Genere: horror (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ultima trasposizione cormaniana dalle opere di Edgar Allan Poe. Si chiude un ciclo, diventato ormai logoro e inevitabilmente ripetitivo. Da LIGEIA Corman (e il suo sceneggiatore Robert Towne) riprende bene l'ambientazione in un'abbazia diroccata della campagna inglese (siamo vicino a Norfolk) e in una certa misura il dualismo tra Rowena (la nuova moglie) e Ligeia (la prima moglie, scomparsa). In un evidente richiamo all’hitchcockiano REBECCA Corman dimentica il finale inquietante di Poe per finire col mescolare un po' pacchianamente suggestioni da altri racconti (“Il gatto nero”, “Valdemar”...) e fossilizzarsi sull'aspetto melodrammatico...Leggi tutto della storia, banalizzando l'idea del grande scrittore e adeguandosi alle regole del gotico. Ciononostante, grazie agli splendidi esterni (l'abbazia dove Verder/Price vive è davvero una location magnifica), a una fotografia scintillante e a scenografie particolarmente ricche, THE TOMB OF LIGEIA e visivamente uno dei più curati e affascinanti film del ciclo, che nella sequenza onorica guadagna altri punti andando a conquistarsi un posto importante tra i gotici d'oltreoceano. Naturalmente poi è Vincent Price a catalizzare l'attenzione con la consueta performance teatrale da grande istrione. Il tipo di personaggio rievoca molto quello che aveva interpretato in I VIVI E I MORTI, il film che inaugurò la serie cormaniana dedicata a Poe. In tal senso il cerchio si chiude, ricordandoci il valore di un attore che si è reso protagonista con un approccio insolito e profondamente intenso. Purtroppo la sceneggiatura è qui poca cosa e si risolve nel percorrere i corridoi dell'edificio in lungo e in largo tra dialoghi decisamente pomposi.

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Undying 28/05/07 17:06 - 3807 commenti

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Il peggiore della serie girata da Corman e basata sui racconti di Allan Poe. La causa, con buona probabilità, è da ricercare nella scarsa profondità del racconto, diluito (male) fino a diventare un lungometraggio. Vincent Price svolge bene il suo compito, ma l'atmosfera complessiva non è in grado di mantenersi sul livello delle altre pellicole, anche a causa dell'ambientazione solare e diurna, che priva di fascino il decadente contenuto della vicenda...

B. Legnani 19/09/07 23:40 - 5552 commenti

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Davvero non indimenticabile. Parte bene, toccando le corde di timori comuni, con un Vincent Price più che promettente. Poi, però, la storia si dilata troppo, ci sono parentesi che portano lontano l'attenzione e tengono lontani dalla tensione. Non brutto, ma senz'altro inferiore alla premessa e alle promesse. Medio.

Ciavazzaro 16/03/08 12:26 - 4770 commenti

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Probabilmente il più debole della saga cormaniana, con un Vincent Price non proprio ispirato e una storia che ogni tanto scivola in qualche contraddizione (il racconto originale è ben altra cosa). La confezione però è più che accettabile e Corman riesce comunque a dimostrarsi un ottimo regista. Non da elevare, ma neanche del tutto insufficiente.

G.enriquez 9/10/08 00:19 - 121 commenti

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Purtroppo è un'opera piena di difetti. Innanzitutto Corman, che ha a disposizione un soggetto assai striminzito, buono per trarne al massimo un cortometraggio, dilata fino all'inverosimile la sceneggiatura, togliendo respiro e tensione all'intera vicenda e annoiando così l'inerme spettatore. Poi tenta di sfruttare al massimo l'astro di Price, costringendolo ad una recitazione fin troppo enfatica e in alcuni momenti, dunque, involontariamente ridicola. Un solo momento riuscito: l'ipnosi attuata da Fell su Rowena. Troppo poco.

Fabbiu 18/04/09 11:37 - 2151 commenti

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L'intro (ciò che viene prima dei titoli di testa) è a dir poco perfetto. Se il film è leggermente inferiore al resto della saga è per il semplice fatto che gli altri titoli di Corman sui romanzi di Poe sono molto più "perfetti"; qui sono valide la sceneggiatura, le interpretazioni (grandissimo Price) e soprattutto location e scenografia, ma Corman più che rappresentare un romanzo di Poe da esso ne prende spunto: il film in fondo non è solo "Ligeia" ma anche "Il gatto nero", il fonderli porta quasi ad una storia a sè stante. Godibile ma dispersivo.
MEMORABILE: Così fredda... eppure così viva.

Sabryna 23/04/09 16:57 - 225 commenti

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Ligeia. Questo il nome dell'amata di turno dell'inossidabile Vincent Price, questo il titolo del racconto di Poe a cui Corman si ispira per questo film, uno dei migliori capitoli della serie cormaniana di Poe. Vincent Price è più melodrammatico del solito, soprattutto nelle battute finali, tuttavia la sua teatralità non guasta, anzi è un segno di pregio e caratterizza il tutto. Da visionare per gli amanti del genere, magari dopo la lettura del classico di Poe.

Homesick 13/05/09 19:08 - 5737 commenti

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Andamento incerto: inizia con un promettente prologo, stagna a lungo nella ripetitività e infine si riprende con la sequenza onirica e il grandioso finale incendiario. La fotografia è di lusso e Price incarna con convinzione la follia di un uomo che vive nel mesmerico ricordo della moglie defunta (una Shepherd molto meglio come Ligeia che come Rowena); inquietante al punto giusto Penelope Lee. Oltre a Ligeia, la pellicola fa spesso riferimento al racconto "Il gatto nero".

Enzus79 6/06/09 09:47 - 2924 commenti

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È il solito Roger Corman. Sa influenzare bene lo spettatore, a suo modo, con quella cupezza che c'è nella scenografia, nei bellissimi paesaggi inglesi ed anche negli sguardi di un grandissimo Vincent Price. Ha certamente i suoi limiti, ma non incide sul giudizio positivo.

Rickblaine 6/06/09 09:21 - 635 commenti

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Altra opera del buon regista Roger Corman ispirato dal grande Edgar Allan Poe. Qui propone la storia di un uomo incatenato ad una "maledizione" che lo costringe alla fedeltà nei confronti della moglie morta, ovvero Ligeia. Vincent Price è teatrale e per questo molto apprezzabile, così come il regista che esprime le sue migliori doti tecniche. Un po' troppo angoscioso e lento. Comunque da vedere.
MEMORABILE: L'ipnosi alla moglie davanti al camino.

Puppigallo 28/05/10 12:12 - 5298 commenti

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Che la curiosità sia donna è un dato di fatto, ma qui la protagonista se le va proprio a cercare. Detto questo, si tratta di un discreto horror, con giusta ambientazione, che riesce a creare l'atmosfera adatta a un Price piuttosto ispirato, in grado di trasmettere allo spettatore quel senso di oppressione già enfatizzato dalla lugubre abbazia e dalla tomba della moglie (niente male quando apre gli occhi nella bara). Certo, il ritmo è altalenante e la parte onirica centrale è un po' ingenua, ma la spiegazione è abbastanza originale e il finale non delude, nonostante si potesse prevedere.
MEMORABILE: Price: "Se il mio cervello si potesse aprire, chissà quanto e quale marciume ne uscirebbe"; La descrizione degli occhi egiziani.

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Cotola 9/08/10 20:10 - 9084 commenti

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L'ultimo film di Corman tratto da un racconto di Poe, è un buon adattamento che raggiunge discreti risultati grazie alla solita professionalità del regista, ad una buona sceneggiatura, ad una confezione sempre all'altezza nonostante il basso budget a disposizione ed all'ennesima grande prova attoriale di Price. Mescolati insieme tutti questi ingredienti ne viene una pellicola certo non memorabile ma estremamente godibile.

Von Leppe 8/10/10 13:04 - 1263 commenti

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Film di Corman girato in Inghilterra, in esterni naturali: la campagna inglese e le rovine di una abbazia. Grazie a ciò si discosta dai film precedenti per le atmosfere (azzeccate). Vincent Price sempre notevole nel ruolo dei personaggi "nevrotici" di Poe, qui tormentato dal ricordo della prima moglie: Ligeia. Malgrado la difficoltà di portare su celluloide i racconti dello scrittore americano, il regista riesce a creare immagini sepolcrali e la trama ad intrigare. Buono per me, nella media di tutti i Corman-Poe.
MEMORABILE: Lady Ligeia parla attraverso Lady Rowena mesmerizzata.

Lucius 25/10/10 12:58 - 3015 commenti

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Nonostante la confezione impeccabile e lo style classico e per certi versi ineccepibile (grazie alla regia professionale e alle contaminazioni scenografiche egizie), manca di quel quid che lo avrebbe reso ancora più interessante di quello che è. Resta un buon adattamento al racconto di Edgar Allan Poe, ma non aspettatevi troppo.

Xabaras 1/11/10 23:48 - 210 commenti

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Dimenticate le ambizioni del precedente La maschera della Morte Rossa Corman si tuffa in questo ultimo episodio del ciclo di Poe tornando nei ranghi del classico racconto gotico. Cambia l'approccio registico però: il regista americano si adatta infatti agli aperti spazi in cui si svolge il film (unico ad essere girato in esterni) e cerca di donare al racconto una fluidità e scorrevolezza che vengono però in parte frenate dalla stanchezza che si respira nella blanda ripetitività della sceneggiatura. Come da manuale ottimi Price e la fotografia.

Stefania 3/07/11 22:54 - 1599 commenti

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Spiace dirlo: una mezza poe-iata! Trafigge il bizzarro incipit, poi il film, invece di incedere implacabile e solenne, inciampa in lungaggini, annoia e frastorna lanciando esche puerili: la sposa fantasma, le statue egizie, l'ipnosi, il gatto, la volpe, capelli biondi e capelli neri, cameriere equivoche e camerieri onniscienti... nell'infiammato finale bruciano i (pochi) dubbi rimasti: Ligeia vive, l'accoppiata Poe-Corman è morta, Price (con occhiali neri da iettatore) non sta mica tanto bene...
MEMORABILE: Price: "Che cos'è la follia, se non credere a ciò che non esiste?"

Myvincent 17/07/11 21:22 - 3760 commenti

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Se gli asfodeli sono i fiori della morte, i crisantemi sono quelli della vita. Una fiaba nera liberamente ispirata ad un racconto di E. A. Poe dà ancora una volta a Roger Corman l'opportunità di sfoderare il suo stile riconoscibilissimo. Questa volta, accanto al tetro e sinistro maniero, anche luminose, accurate scene in esterna, dove i diroccati resti di una cattedrale gotica aggiungono fascino e mistero. Qui si muove con la disinvoltura di sempre un autoironico Vincent Price.

Daniela 25/03/13 23:53 - 12699 commenti

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Vedovo inconsolabile prova a consolarsi con una nuova moglie, ma quella defunta non approva... Poe+Corman+Price: formula collaudata per un horror gotico ben fatto e che supplisce alla scarsezza di mezzi con l'eleganza istrionica dell'interpretazione e soluzioni registiche d'effetto. Qui però non siamo di fronte ad un risultato molto felice: colpa di uno script frettoloso in alcuni punti (il matrimonio bim bum bam), ripetitivo in altri. Anche il cast non brilla particolarmente, a parte Price che, sia pure non al suo massimo, è sempre una presenza imponente.
MEMORABILE: In quanto gattofila, non posso che esecrare la demonizzazione del micione nero

Claudius 10/05/15 18:00 - 545 commenti

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A mio personale avviso il miglior film tratto da Poe, ancora oggi affascinante nel suo mix di paranormale e storia d'amore, con rimandi a "Il gatto nero" e al mesmerismo, il tutto trattato con grande eleganza (anche se il racconto originale resta insuperabile). Superbo Price e splendide le location (la lugubre abbazia).
MEMORABILE: Gli occhi sbarrati di Ligeia.

Rofrear 3/03/16 12:35 - 7 commenti

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Classico horror gotico diretto dal celeberrimo Roger Corman. Una delle sue tante trasposizioni dai racconti di Edgar Allan Poe e forse la peggiore e più lenta. Il film non mi ha entusiasmato per colpa di una sceneggiatura troppo ispirata che perciò si distacca liberamente dal capolavoro di Poe e fa perdere quasi l'interesse nella storia. Inoltre non sono riuscito a trovare quegli elementi caratterizzanti del cinema di Corman (suspense, musica, ambientazioni...) e in più di una scena sono rimasto perplesso. Price bravo.
MEMORABILE: L'abbazia; Indimenticabili gli occhiali da sole di Vincent Price.

Belfagor 6/01/17 01:29 - 2690 commenti

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Forse il meno riuscito fra gli adattamenti cormaniani dei racconti di Poe. L'incipit nel cimitero fa sperare in una storia intrigante come l'originale, ma poi il film si perde in inutili lungaggini, pur affascinando visivamente grazie alle scenografie più ricche del solito ed esaltate dalla fotografia satura. Se la storia si lascia seguire, il merito è della coppia Price-Shepherd che ci porta alla resa dei conti dove, finalmente, si raggiunge la giusta tensione. Mediocre ma non certo da buttar via.
MEMORABILE: L'inseguimento del gatto nero da parte di Rowena prima e di Verden poi.

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Rufus68 25/02/18 21:55 - 3851 commenti

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Ennesimo lasco adattamento da Poe che, in positivo, sfrutta la perfetta ambientazione del Norfolk, coi suoi ruderi e la natura incorrotta, a danno della ricreazione artigianale di avite magioni e nebbie. La scena iniziale, con la nerocrinita Ligeia che sorride sardonica dal sacello, rimane memorabile. Il seguito ondeggia fra buone intuizioni e noiosi omaggi al (sotto) genere: di gatti neri demoniaci, infatti, non se ne può più. Price, con bernardoni da menagramo, si diporta con classe, il resto del cast vivacchia nella media.

Faggi 23/04/18 21:35 - 1550 commenti

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Corman è a suo agio con il mondo macabro-lirico di Poe; è evidente come ne sia ispirato e quanto sia capace di fargli trovare belle immagini in un paradigma più di esposizione, di materializzazione dell'evocativo fine a se stesso che di narrazione: si è conquistati dallo smalto della superficie (cromatismi, teatralità, espressività delle atmosfere, ambienti, volti). E Vincent Price si muove con disinvoltura magnetica in tale contesto; ben supportato da Elizabeth Shepherd, che quando appare come Ligeia ha fascino lucubre irresistibile.
MEMORABILE: L'incipit (il volto di Ligeia non si dimentica).

Il Dandi 2/05/19 00:37 - 1917 commenti

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Corman ha dichiarato di considerarlo il suo migliore adattamento da Poe, ma sembra che sia l'unico a pensarlo: già lo spunto del racconto in sé avrebbe figurato meglio in un antologico che in un lungometraggio e non basta innestarvi il più celebre "gatto nero" per fare minutaggio. Ci sono belle soluzioni cromatiche (dominate ancora una volta dal rosso), bell'utilizzo di location reali (fra cui Stonehenge)... la classe insomma si vede, ma a dirla tutta la noia fa capolino ripetutamente prima che - negli ultimi venti minuti- la vicenda decolli.
MEMORABILE: La lotta col gatto.

Jena 14/09/19 19:30 - 1563 commenti

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Ultimo del grande ciclo cormaniano sui racconti di Poe. Una finale in calando. L'inizio faceva ben sperare, con un Price mefistofelico che sfida il bigottismo di un prete sulla sepoltura dell'amata. Poi il film perde sempre più colpi, adagiandosi sui soliti cliché di sepolti vivi, gatti neri e vendette d'oltretomba, senza però la consueta inventiva o spirito ironico. Price in versione misteriosa e romantica rimane, come sempre, la cosa più interessante. Piuttosto bolso, un po' si riscatta nel finale.

Nicola81 5/05/20 23:00 - 2873 commenti

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Se Corman avesse terminato con La maschera della morte rossa il ciclo degli adattamenti da Poe sarebbe stata una chiusura in grande stile. Invece ecco che abbiamo questo ultimo capitolo, il più piatto della serie. La prima parte accusa un ritmo troppo lento, nella seconda le cose migliorano ma il campionario di vendette d'oltretomba e di gatti neri indemoniati ormai non sorprende più nessuno. Restano la bontà della confezione e la prova di un Price qui particolarmente tormentato; la Shepherd convince più come Ligeia che come Rowena.

Rigoletto 5/09/20 11:03 - 1788 commenti

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Cosa si nasconde nella mente ottenebrata di Verden Fell? Quale fantasma fa tremare il suo cuore? Con Corman alla regia e l'imponente presenza scenica di Price ce n'è abbastanza per garantirsi un film concepito come solo certi maestri sanno fare. Un horror psicologico nel quale il grande Price, pur limitato da una storia (di Poe) che non gli permette di esprimersi appieno, offre un'altra prova magistrale. Non per tutti i palati, ma è ottimo cinema.

Noodles 25/03/22 20:06 - 2259 commenti

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Probabilmente il peggior film della serie girata da Roger Corman e ispirata ai racconti di Edgar Allan Poe. I tanti cliché triti e ritriti (gatti indemoniati, la bella indifesa, il maniero misterioso e chi più ne ha più ne metta) sono per giunta inseriti in una sceneggiatura fiacca e dalle mille sbavature. Film solo in parte salvato dall'istrionico Vincent Price, sempre a suo agio in questo genere, e da un finale discreto, che avrebbe meritato di appartenere a ben altro film. Una delusione che probabilmente non piacerà nemmeno ai fan dell'horror.

Ronax 20/07/22 01:34 - 1264 commenti

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Al di là della bella fotografia e della suggestiva ambientazione, sia gli esterni con le rovine dell'abbazia che gli interni con il lugubre maniero popolato di statue egizie, il film tradisce le aspettative create dall'incipit con il finto funerale di Ligeia e si avvita rapidamente su se stesso in una storia prevedibile dove la tensione latita e il finale è altrettanto scontato. Restano indubbiamente la professionalità di Corman, che ha dovuto arrangiarsi con un budget limitato, e quella di Price. Buona prova della Sheperd nel doppio ruolo della solare Rowena e della torbida Ligeia.
MEMORABILE: La seduta di ipnotismo; L'incendio finale dell'abbazia.

Schramm 13/05/23 19:16 - 3495 commenti

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L'amore oltre la morte tra magia egizia, metempsicosi e Mesmer. Ligeia voleva un gatto nero, nero, nero. Impantanato in una concezione svenevole di gotico, per Corman l'ennesima Poetenza dell'orrore ha sempre gli stessi ingessati esponenti: la cera, l'arredamento dominato da drappi multicolor, ragnatele e polvere, la lacca irrorata su ogni scena, eloqui che più aulici e pomposi non si può. Nato tra le muffe ottocentesche, figurarsi quanto male è invecchiato (e dire che Lewis lo precede!). Il conclusivo quarto d'ora è tuttavia uno slancio verso la grandezza. Argento ne farà memoria.

Cerveza 29/08/23 14:35 - 390 commenti

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Nello splendido scenario di Castle Acre, dove le decadenti rovine contrastano con la natura pulsante, esistono vivi che sono come morti e morti invece presenti, reincarnati nella mente, incombenti. Gotico dal cromatismo cupo, fastoso, condito da mesmerismo, necrofilia e incubo. Stupenda e ardente la Shepherd nel suo diafano pallore, al contrario di Price (imposto dalla produzione) imbellettato da un ringiovanente ciuffo rockabilly che risulta però buffo se combinato al suo enfatico stile recitativo. Forse era meglio dare retta a Corman e ingaggiare il giovane Richard Chamberlain.
MEMORABILE: L'apparizione di Price; L'inseguimento del gatto; L'incubo di Rowena con effetti fast motion; Le candele ottanio in tinta con la camicia da notte.

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Reeves 12/05/24 23:51 - 2272 commenti

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L'ultimo film di uno dei cicli più belli di tutto l'horror mondiale vede Roger Corman accompagnarsi ancora una volta al talento di Vincent Price, che come in altre occasioni sa recitare anche semplicemente muovendo le sopracciglia. Colori particolarmente pastosi, trama scontata ma sempre godibile, però il film è soprattutto il talento di Corman e il genio di Price, che insieme hanno costruito una pagina di storia del cinema.
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  • Discussione Zender • 2/07/13 18:05
    Capo scrivano - 47889 interventi
    Direi che è un bel 18
  • Discussione Buiomega71 • 3/07/13 00:51
    Consigliere - 26083 interventi
    Se non vado via errato, anche La città dei mostri era (o forse ancora?) vietato ai 18...
    Ultima modifica: 14/03/17 21:49 da Buiomega71
  • Discussione Rebis • 3/07/13 18:08
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Il dvd della città dei mostri riferisce vm
    14, quello del pozzo e il pendolo ai 18, mentre la tomba di ligeia riporta per tutti... chissà...
  • Discussione Buiomega71 • 4/07/13 00:32
    Consigliere - 26083 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Il dvd della città dei mostri riferisce vm
    14, quello del pozzo e il pendolo ai 18, mentre la tomba di ligeia riporta per tutti... chissà...


    Mha, dei divieti messi sui dvd non mi fiderei poi molto , parecchi son farlocchi...

    Comunque ecco il flano cinematografico italico della Città Dei Mostri, non ricordavo male, era proprio vietato ai 18

    http://4.bp.blogspot.com/_DYew0ph8dUQ/TM3lC4TpogI/AAAAAAAAAwE/1oJoHRaiIRE/s1600/Citt%C3%A0+mostri.jpg
  • Discussione Rebis • 4/07/13 16:17
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    In effetti quello della città è l'unico senza nulla osta...
  • Curiosità Buiomega71 • 14/03/17 21:34
    Consigliere - 26083 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (sabato 31 marzo 1984) di La tomba di Ligeia:

  • Discussione Claudius • 8/04/17 16:42
    Servizio caffè - 215 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Se non vado via errato, anche La città dei mostri era (o forse ancora?) vietato ai 18...
    Buio io ricordo (confermato anche dall'archivio della stampa) una messa in onda de La tomba di Ligeia anche il 7 aprile 1984 e il 7 aprile 1983 (ricordo che quella pubblicità mi faceva paura)
  • Discussione Buiomega71 • 8/04/17 16:51
    Consigliere - 26083 interventi
    Claudius ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Se non vado via errato, anche La città dei mostri era (o forse ancora?) vietato ai 18...
    Buio io ricordo (confermato anche dall'archivio della stampa) una messa in onda de La tomba di Ligeia anche il 7 aprile 1984 e il 7 aprile 1983 (ricordo che quella pubblicità mi faceva paura)


    Se i miei ricordi non sono offuscati, rammento che nel 1983 , Raitre appunto, dedicò un ciclo alla serie Corman/Poe
  • Discussione Claudius • 11/04/17 21:18
    Servizio caffè - 215 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Claudius ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Se non vado via errato, anche La città dei mostri era (o forse ancora?) vietato ai 18...
    Buio io ricordo (confermato anche dall'archivio della stampa) una messa in onda de La tomba di Ligeia anche il 7 aprile 1984 e il 7 aprile 1983 (ricordo che quella pubblicità mi faceva paura)


    Se i miei ricordi non sono offuscati, rammento che nel 1983 , Raitre appunto, dedicò un ciclo alla serie Corman/Poe


    confermo, lo davano di pomeriggio
  • Homevideo Buiomega71 • 1/06/23 15:04
    Consigliere - 26083 interventi
    In blu ray per A & R Productions, disponibile dal 16/06/2023
    Ultima modifica: 1/06/23 16:31 da Buiomega71