È abbastanza inspiegabile il successo riscontrato da questa modestissima commedia comica, che ha prodotto un enorme numero di seguiti; probabilmente risiede nell'aver creato tutta una serie di personaggi/macchiette ben caratterizzati e adatti all'immediata serializzazione: l'imponente Hightower, l’esaltato Tuckleberry, l'inflessibile capopattuglia Morris e ancora l'imbranato, la coppia di “montati”, la giovane e bella, i playboy, il ciccione e naturalmente il piacente Mahoney (Steve Guttenberg), l'unico la cui personalità venga vagamente approfondita, arruolatosi nella scalcinata Police Academy per ordine della stessa polizia (che altrimenti l'avrebbe sbattuto in galera per danni vari). La qualità...Leggi tutto media delle gag è piuttosto disarmante (con qualche rara eccezione): un umorismo pecoreccio, banale e di grana grossissima davvero senza nessuna pretesa, destinato a chi è pronto ad esaltarsi col rumorista del gruppo che imita il suono della sparatoria, di un videogioco o di un rasoio elettrico (trovata a suo modo geniale comunque, destinata a diventare un tormentone anche nei seguiti, dove Michael Winslow assumerà via via il ruolo di colonna portante). Azzeccato il tema musicale diventato presto riconoscibile. Organizzato secondo il più classico degli svolgimenti a tema militare (presentazione dei protagonisti, arruolamento, allenamento e missione reale), di cui resta in ogni caso un caposaldo, il film di Hugh Wilson (mai più richiamato per i successivi episodi) offre quello che ci si può aspettare da questi film “usa e getta” (genere molto amato dagli americani che ne hanno fatto un vero e proprio filone), con una spruzzata di sesso (non casuale la presenza di Georgina Spelvin, nascosta sotto un tavolo per agire “a sorpresa”) e gag facili facili...
Clamoroso successo, pure meritato, di una pellicola che infila la strada del grottesco ma riesce a non andare in overdose grazie al brìo delle simpatiche trovate e ad alcuni attori bravissimi (su tutti G. W. Bailey). Nella scena più celebre (accreditata) c’è Georgina Spelvin, pioniera dell’hard, un po' somigliante a Shirley MacLaine. Tutti, nello scrivere del film, la citano, ma nessuno spiega articolatamente cosa fa. Ma, come accadde per la celebre stagista Monica, tutti sanno esattamente di cosa è autrice, avendolo appreso per tradizione orale.
MEMORABILE: Georgina Spelvin e [una parte del] comandante Lassarre.
Film divertente più per la ottima caratterizzazione dei singoli personaggi che per le trovate comiche, che ne sono diretta conseguenza: il grossolano Tuckelberry, la "dura" sergente Callahan (chissà a chi si sono ispirati per il nome...), il rumorista Jones e poi Hightower, il tenente Harris e via via tutti gli altri. In mezzo il simpatico Steve Guttenberg/Mahoney. Buono il film ad eccezione della parte finale, che sfocia nella solita americanata. Valido e, almeno per il sottoscritto, anche ri-vedibile.
MEMORABILE: Il tenente Harris che fa una visitina al cavallo.
La classica allegra e ultraleggera Americavolata, ma ben confezionata, tanto da far comunque sorridere, nonostante le gag siano semplici e quasi da fumetto per bambini. I personaggi sono simpatici (non il protagonista, ma piuttosto chi gli ruota attorno, come il vecchio capitano, decisamente rimba, il tenente Harris, bastardo e fesso, Tuckelberry l'invasato, la poliziotta di colore, dalla voce cartoneanimatica e il nero imitatore di suoni). La parte migliore è l'addestramento, dopo di che, dalla rivolta, perde diversi colpi. Comunque, non male.
MEMORABILE: L'allieva di colore prende il test con l'auto come una gita di piacere, andando pianissimo e canticchiando.
Primo di una serie giunta a sette capitoli, sfrutta l'elemento sorpresa e risulta molto divertente, anche per merito di alcuni personaggi simpatici interpretati da attori in gran forma. Mi riferisco in particolare al Tenente Harris/G. W. Bayley (il migliore in assoluto); a Jones/Michael Winslow e a Hightower/Bubba Smith. Il resto, sceneggiatura e regia, lasciano il tempo che trovano. Ma con il tempo e già dal secondo capitolo, la serie è notevolmente peggiorata.
MEMORABILE: Tutte quelle con il Tenente Harris protagonista; i due allievi che vengono dirottati ad un certo bar...
Primo episodio di una fortunata (ed interminabile serie) dedicata ad allievi di una disastrata accademia poliziesca, il film preme pesantemente sul pedale della comicità di grana grossa, appartenente al filone "commedia demenziale" (che ha avuto più illustri rappresentanti). Questo primo capitolo sfrutta l'effetto novità e bisogna ammettere che, pur lontano dall'essere un capolavoro, strappa qualche risata, affidata sopratutto alla simpatia di singoli attori, capaci di costruire situazioni comiche di indubbio impatto.
Una noia mortale; un film talmente inconsistente e pecoreccio che anche quelle poche battute indovinate (poche, ripeto) affogano in un indistinto magma di squallore. Mi apprestavo a rivederlo memore dei fasti di quando uscì; dopo qualche minuto sono andato a controllare se per caso non avessi sbagliato titolo.
Con scene culto, come quella del rapporto orale al capitano della polizia ignaro mentre pronuncia il discorso, o la scena nel "Blue gay" (!), il film (dal quale verrà fatta una lunga serie) è discreto. Ogni tanto si eccede in volgarità, ma tutto sommato il risultato è più che divertente.
Non posso dire che non sia invecchiato, ma rimane uno dei film della mia infanzia, di quelli che noleggiavamo nell'unica videoteca presente nei paraggi. I personaggi di Mahoney, Hightower, Tackleberry, il comandante Lassard eccetera hanno avuto un successo tale che vennero generati non so nemmeno quanti sequel, che a suo tempo naturalmente mi vidi senza eccezioni. Rimane un film divertente, più da ragazzini che da adulti, ovviamente.
Pellicola che ha dato il via ad una serie interminabile sequel; personalmente non la gradisco molto ma è sicuramente la migliore della serie. Presenti un paio di scene che strappano la risata ma si verte su una comicità di tipo demenziale e la cosa non mi aggrada. Alcuni personaggi comunque son ben riusciti.
Il reclutamento della polizia di Loa Angeles lascia un po' a desiderare, per non parlare dell'addestramento delle reclute. Pilastro del genere demenziale Anni Ottanta insieme a Ridere per ridere e Airplane!, il film fa molto ridere, ma con espedienti di sceneggiatura meno sofisticati dei predecessori e sia il linguaggio visivo che parlato finiscono spesso in volgarità, comunque efficaci. Almeno un paio di personaggi (l'imitatore dei suoni e il Tenente donna virago) sono azzeccatissimi. Sciagurati i seguiti.
Questo è il primo episodio di una serie davvero divertente, nonché premiata da un più che discreto successo. Gli allievi di una scuola di polizia piuttosto particolare e stravagante sono molto simpatici e l'insieme è notevole. Da guardare.
Tanto semplice e "stupido" quanto divertente. I personaggi sono tutti delle macchiette: il maniaco delle armi, il grassone sfigato, il nero forzuto... con lo sveglio Mahoney a dirigere il tutto. Molte le gag riuscite, qualche caduta di troppo nella volgarità. Tutto sommato una buona commedia. Inguardabili invece quasi tutti i sequel.
MEMORABILE: Jones che simula una sparatoria con la voce, creando scompiglio nel distretto. I due allievi spioni, dirottati in un locale gay.
Il cinema demenziale americano anni 80 può annoverare "Scuola di polizia" fra i suoi gioielli, per via della lunga lista di strani personaggi che vi compaiono. Divertente, anche se un po' scurrile, ricorda alla lontanissima M.A.S.H. di Robert Altman, con Steve Guttenberg che guida un'indovinata posse d'improbabili cadetti, addestrati dall'invidioso capitano Harris e dalla bellissima sergente Callahan. Occhio al nero Micheal Winslow, "poliziotto" rumorista e a David Graf, dal grilletto facile.
MEMORABILE: Il comandante Lassard che, durante un paio dei suoi discorsi, viene... insidiato da una prostituta che gli "fa il lavoretto".
La cosa più riuscita di "Scuola di Polizia" e della intera saga a venire è senza dubbio la moltitudine di personaggi ognuno ben caratterizzato. Qui vengono presentati i primi e migliori di sempre, con il "gioco" dell'addestramento che dà il via a divertentissime gag. Come comicità non è affatto male, arzilla e contenuta nel senso che non è mai troppo paradossale o demenziale (fatta eccezione per alcune trovate quali il cavallo e la donna sotto al tavolo). Buone interpretazioni e memorabile colonna sonora.
Divertente e demenziale, questa commedia è l'esatto antipodo di qualunque cosa possa essere definita impegnativa. La trama non è certo originale, ma continene una serie di gag che strappano più di una risata anche all'ennesima visione e nel complesso viene mantenuto un buon ritmo per tutta la durata del film. I personaggi, macchiettistici quanto si vuole, sono funzionali allo scopo e non possono non suscitare simpatia. Ha generato una serie di sequel, nessuno dei quali all'altezza.
MEMORABILE: La sorpresina al comandante durante il discorso; le due reclute che finiscono al Blue Oyster.
Difficile capire come mai un film modesto come questo abbia avuto tanto successo, generando addirittura ben sei seguiti (d’altronde non è l’unico caso e quindi…). Non una gran cosa, ma almeno divertente? Nemmeno: poche risate e pochi momenti azzeccati. Il ricordo positivo è Winslow che si produce in riuscite e simpatiche gag onomatopeiche-vocali. In una piccola parte c’è anche la pornostar Georgina Spelvin.
Primo, indimenticabile capitolo di questa serie in bilico tra il comico e il demenziale. Guttenberg è un mattatore e tutta la gang messa a sua disposizione gira a meraviglia. Tanti piccoli episodi divertenti che lasciano nello spettatore una vaga nostalgia anni '80.
MEMORABILE: La "pratica orale" del comandante Lassar; Quanto è bella Kim Cattrall!
Ci si diverte molto ad assistere alle peripezie di questa scuola di polizia "sulle righe" che assolda, per ordini ricevuti dall'alto, chiunque voglia provare a tentare a fare il corso per arruolarsi. Ovviamente si presentano i personaggi più strani e particolari. Tutti sono ben caratterizzati e le gag sono azzeccate. Il successo di questo film porterà alla realizzazione di numerosi seguiti e anche di una serie animata. Per farsi quattro risate è sempre un film da tenere in considerazione.
MEMORABILE: Gli allievi mandati a loro insaputa al The Blue Oyster...
A quattro anni dall'Aereo più pazzo del mondo, questo film inaugura una nuova stagione di comicità demenziale made in USA. Le fondamenta sono le stesse, ma in questo nuovo filone la demenzialità viene trasferità dalla situazione alla caratterizzazione dei personaggi stessi. Come un film del genere possa avere tanto successo? La risposta è relativamente facile: perché può contare su gag che funzionano sempre e non invecchiano mai. Ancora oggi infatti, se lo si vede per la prima volta (o anche se lo si rivede), fa sempre e comunque ridere.
L'ho sempre considerato uno dei cult degli anni '80, non tanto per la qualità artistica del film (non eccelsa) quanto perché chi lo ha prodotto aveva capito che i tempi stavano cambiando e i gusti della gente mutavano di pari passo. Ecco qui, dunque, un prodotto (non il migliore ma di certo vedibilissimo) in cui la comicità di tipo semi-demenziale la fa da padrone. Va inoltre menzionato per la selva di bravi attori che lo hanno interpretato (su tutti Gaynes/Lassard e Bailey/Ten. Harris). Lo rivedo sempre con piacere. ***
MEMORABILE: Comandante Lassard: "Questa prima diaaaaaapositiva".
La bizzarra idea della sindachessa di ammettere in polizia qualsiasi tipologia di persona senza particolari requisiti, provoca l'arrivo in massa di gente di ogni tipo. A mio avviso, azzeccatissimi si rivelano alcuni caratteri, su tutti il fanatico Eugene Tackleberry e l'imbranato Douglas Fackler (quest'ultimo con un suo spropositato gesto farà scoppiare una guerra civile). Primo capitolo, sicuramente il migliore, di una serie durata un decennio.
Capostipite di un'incredibile serie di successi (fondamentalmente tutti più o meno uguali a se stessi), ha il vero grande pregio di presentare una vetrina di stereotipi all'americana che accomunano in un modo o nell'altro l'intero audience televisivo statunitense e non solo. Le battute di questo primo episodio non sono strepitose, si "raffineranno" in seguito e i personaggi sono ancora in uno stato embrionale. Interessante rivedere una giovane Kim Cattrall (quella di Sex and the City).
Film molto facile da criticare ma che se si considera per quello che è, ovvero una semplice commedia semi demenziale americana senza pretese, raggiunge pienamente il proprio obiettivo, quello di far ridere lo spettatore. Con una comicità facile ma non noiosa e con battute spinte ma non volgari, gli strampalati personaggi di scuola di polizia mi hanno fatto ridere dall'inizio alla fine, quindi voto alto.
Una piacevole rivisione mi ha fatto capire che il film lo ricordavo più che bene: umorismo grossolano (e cult la presenza della Spelvin, che ignoravo fino a oggi!), attori che più indicati non si potrebbe, buon doppiaggio, ritmo godibile. I sequel aggiungeranno vari elementi interessanti (il riuscitissimo Zed, interpretato dal bravo Bobcat Goldthwait, Sharon Stone nel quarto film, ecc.), ma la formula vincente è già tutta qui. Meritato il successo, tanti seguiti, una serie tv a cartoni. Godibile.
Una commedia leggera che regge ancora bene la sua età. Certo sconta troppi sequel (perfino una serie di cartoni animati) in cui molti -ma non tutti- i personaggi verranno riproposti. La vena qui è surreale, spesso triviale, tuttavia non demenziale, e la comicità spesso politicamente scorretta: a distanza di anni si nota quanto questo capostipite fosse meno prettamente indirizzato al pubblico infantile dei suoi seguiti. Poche idee, ma salvate da un buon ritmo e dalla dimensione corale di un cast ben assortito.
MEMORABILE: La musichetta del gay-bar "Blue Oyster"
Uno di quei cult che senza un preciso motivo finisci per citare a ripetizione, eppure quando lo guardi non è che ti esaltano come un Drebin... L'idea è banalotta, ma i vari Mahoney o Tuckelberry per dirne due restano impressi e nonostante qualche gag scontata con la parentesi Ostrica blu non si ha mai un senso di fastidio o di volgarità. Ovviamente sarà pietra miliare per un'enorme quantità di sequel che via via cercheranno di annichilirne il ricordo.
Capostipite di una serie di successo, demenziale e piacevolmente disimpegnato, ha il suo punto di forza nella presenza di molti personaggi macchiettistici, alcuni dei quali indimenticabili (come "l'uomo dai 10.000 suoni", Michael Winslow) di gag continue e situazioni paradossali. Peccato che i sequel ne abbiano appannato la reputazione.
MEMORABILE: Il “servizietto” al comandante Lassard.
Film comico di culto, di tipico stampo americano sia per la demenzialità di alcune situazioni che per il tratteggio dei personaggi. Ci si diverte con un nutrito gruppo di protagonisti ben scelti e simpatici, gag ininterrotte e anche volgari ma quasi sempre divertenti e ben proposte, dal ritmo veloce. Tra i vari interpreti i più simpatici sono sicuramente Guttenberg, Bubba Smith e il vecchio Gaynes. Azzeccata la colonna sonora. Notevole.
Primo capitolo di una lunga saga, a cui si deve aggiungere anche una serie animata. Inutile dire che il primo è il migliore, il più geniale e innovativo, capace di diventare un piccolo cult per il suo genere con tutta una serie di personaggi divenuti iconici nei ricordi di tutti quei ragazzini che col film ci sono cresciuti. Molteplici le gag disseminate un po' ovunque, tra cui molte davvero... sporcaccione. Sono passati ormai più di trent'anni ma il divertimento è rimasto immutato. Da far vedere alle nuove generazioni.
MEMORABILE: Il servizietto al comandante Lassard; La serata al Blue Oyster.
Il primo episodio di una lunga serie, è un film che fa leva sulla buffoneria più estrema e su una comicità a volte appesantita da qualche inutile volgarità, ma comunque efficace. Le bizzarre avventure delle reclute della polizia americana sono valide forse fino al secondo film, poi scadranno nella ripetitività risultando indigeribili. Bailey e Gaynes sono bravi nella loro ingenua incapacità, la Cattrall molto sexy e Guttenberg monocorde.
Film che all'epoca ebbe un successo esagerato difficile da capire oggi. Siamo nel pieno anni '80 dove le commediole sono intrinsiche di alte dosi di sessismo e scenette "politically incorrect" a tratti "no sense" per rimanere in gergo anglosassone. I personaggi a loro modo sono tutti funzionali allo scopo e il divertimento è assicurato. Certo non per palati troppo fini! Ci saranno molti sequel, nessuno dei quali all'altezza di questo.
Strampalata commedia americana e demenziale che ha dato il via a una lunga serie. In questo primo capitolo si ride in modo sgangherato delle varie vicissitudini di questa squinternata scuola. Gag trite e in qualche caso abbastanza riuscite, ma la sceneggiatura non offre grossi spunti e il cast fa quello che può per tenere in piedi la trama. Solo per cultori del genere.
Cult della commedia made in USA anni Ottanta. Un film che intrattiene, cinico e denigratorio, che si ricorda più per le moltissime gag che per la storia in sé (scialba). A tratti si cade nel banale, ma fa parte dello stereotipo comedy di quegli anni. Colonna sonora che certamente non si può non ricordare. La tendenza del giudizio può scemare col passare degli anni.
Negli anni 80 spopolò dando origine a sequel e cartoon aprendo la via al genere della comicità demenziale. Visti i recenti film demenziali viene quasi da rivalutarlo. Comicità di grana grossa, per non dire grossolana e volgarotta qua e là (la fellatio al comandante Lassard), non ha molte gag riuscite ma si basa più che altro sulla simpatia di alcuni personaggi: non tanto quello di Guttenberg, odiosetto, ma il fanatico delle armi, il ciccio ingenuone e soprattutto il tenente Harris, sottoimitazione parodica dei classici sergenti di ferro. Con molte battute oggi impronunciabili.
MEMORABILE: I due tirapiedi di Harris finiti nel club dei feticisti; L'istruttrice pettoruta Callaghan; Il tirassegno con la pistolona regalata dalla mamma.
Dovendo scegliere tra la galera o l'arruolamento in polizia, un giovanotto sceglie il secondo trovandosi così a frequentare un corso di addestramento insieme ad altre reclute imbranatissime... Meglio scordarsi il demenziale citazionista alla premiata ditta ZAZ: qui siamo dalle parti della comicità fisica di grana grossa alla Porky's, anche se meno volgare. Qualche passaggio riesce a strappare un sorriso ma molte gag girano a vuoto o risultano più imbarazzanti che divertenti. Il successo spropositato ha figliato un'intera serie di commediole ancora più modeste, tutte perdibili.
MEMORABILE: Il rimbecillito comandante Lassard.interpretato da George Gaynes.
Fortunato cult della commedia demenziale made-in-USA, seppur ben al di sotto dall'esagitazione parodistica senza freni del trio ZAZ. Fra leggero cartoonismo e battute piccantelle, il livello di comicità si approssima agli spensierati valori di prodotti dell'epoca quali Porky's et similia, ponendo l'intreccio narrativo in secondo piano e lasciando al campionario di caratteristi il compito di dare una vera compattezza all'insieme. E i protagonisti, in effetti, si rendono sovente responsabili di gag dignitosamente sciocche, spesso facilone ma adeguate al mood generale. Piacevole svago.
MEMORABILE: L'istruttrice sexy; Scherzetti onomatopeici di Michael Winslow; Il discorso pubblico con sorpresa "orale"; Le lezioni di guida; Esercitazione armata.
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DiscussioneColumbo • 4/08/11 11:54 Pulizia ai piani - 1097 interventi
Addio a Bubba Smith, star di Scuola di polizia.
Trovato morto nella sua casa a Los Angeles. Da giovane vinse un Super Bowl nel 1971 con i Baltimore Colts. Aveva 66 anni.
In questo fotogramma l'allievo Larvell Jones(Michael Winslow), "scimmiotta" il chitarrista Jimi Hendrix,sulle note di "She's in my corner", del gruppo Jack Mack and the Heart Attack.
DiscussioneRaremirko • 26/07/13 22:15 Call center Davinotti - 3863 interventi
Leggo e so solo ora; mi dispiace tanto per entrambi, davvero.
CuriositàRaremirko • 27/07/13 23:22 Call center Davinotti - 3863 interventi
Cameo del regista Hugh Wilson (quello di Cara, insopportabile Tess) nel ruolo di un guidatore arrabbiato.
Fonte: IMDB
CuriositàZender • 25/07/14 08:32 Capo scrivano - 48839 interventi
Dalla collezione "I flanetti di Legnani" (con contributo di Zender al restauro), il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della prima tv di Scuola di polizia (30 novembre 1987, come da ricerche di Zender):