Una ruffiana paraculata che vive solo della luce riflessa dalla notevolissima prova di un'attrice (che ha un gran bel sol dell'avvenire dinnanzi, e che sostiene e trascina con nonchalance il peso del nulla), cui hanno messo in bocca dialoghi very cool che faranno la felicità dei peggiori nerd. Ellen Page titanica e adorabile, ma il film è una cosina piccina picciò. Definirlo pro-life sarebbe sminuire opere davvero sic et simpliciter tali, come Lo scafandro e la farfalla
Riecco l'ottima Ellen Page (Hard Candy) con qualche anno in più ed incinta. Un film decisamente femminista, che non si premura di non tacciare i maschietti di immaturità, che affronta la maternità con una leggerezza tutt'altro che fastidiosa. Una sceneggiatura sopra le righe che fra slang adolescenziali e patatine fritte ci accompagna per 12 mesi. Finale che, giustamente, lascia un po' stupiti e che non propone il telefonato "happy ending" pur comunque lasciandoci con un sorriso sulle labbra. Page notevole!
Quando ci si chiama Juno, in omaggio alla signora di Giove, il destino non può che essere nel nome; così, la fanciullina dal piglio deciso e dal sarcasmo pungente, cala le mutandine e ci resta (con un "atletico" imbranato americano in un orrido completo giallo e rosso dall'inizio alla fine). Poi tenerlo è un problema e allora serve la coppia perfetta per l'adozione. Juno ha un registro ironico piuttosto giovanile ma non manca di far sorridere un po' tutti sullo slang un po' forzato della protagonista; solo non pare mantenere le promesse dei minuti iniziali. Avrebbe potuto travolgere e invece...
MEMORABILE: Assolutamente lei fuori da casa di lui, all'inizio; la sua espressione, lo scambio di sguardi, la circostanza. Un plauso anche ai titoli di testa.
Se un filmetto come "Juno" vince l'Oscar per la sceneggiatura, c'è davvero da interrogarsi sullo stato di salute degli autori e, in generale, del livello medio delle pellicole dell'anno passato. Ellen Page è fantastica, certo, ma "Juno" non è sicuramente un film memorabile anche se a tratti è divertente (e non certo irresistibile come ho letto da qualche parte). La Garner è insopportabile e poco credibile nel suo ruolo di non-mamma, Bateman è un giuggiolone che non convince. Un bel polpettone stereotipato dal vago gusto di postfemminista. Inutile?
Che dire? Film vincitore di un Oscar per la migliore sceneggiatura originale e vincitore del Roma film festival. Per me è un film sopravvalutatissimo: brava la protagonista ma il resto ed il film non sono davvero nulla di che. Vengono citati Argento, Suspiria e I Goonies, ma su questo tema allora è decisamente meglio Molto Incinta.
Dopo il convincente (e completamente differente come genere e spirito) Thank You for Smoking, Jason Reitman torna con una bella commedia che ha il pregio della veridicità (sebbene un tantino edulcorata). Juno racconta infatti una vicenda verosimile, adoperando caratteri e linguaggio presi dalla vita reale degli adolescenti. Una sceneggiatura ben scritta (specie nei dialoghi) e ad una grande interpretazione di Ellen Page (ma tutto il cast è valido), unito ad un efficace colonna sonora, fanno di Juno un film da vedere.
Ennesimo film osannato a più non posso e privo di reali meriti che lo facciano assurgere ad una posizione più alta. In realtà è un buon film e nulla più. E questo comunque non è poco. Si vede con piacere, grazie alla buona messa in scena e alla costruzione del racconto, alla bella galleria dei personaggi su cui spicca ovviamente l'adorabile Page. Sotto sotto però rimane il dubbio di un film profondamente "antimaschilista" a priori, in cui viene presa di mira soprattutto la ex grunge generation. E comunque i Sonic Youth non facevano solo rumore! Bella la colonna sonora.
Decisamente sopravvalutato, il che indica come il valore medio dei film che circolano ora sia diventato basso. È una pellicola ben recitata e sincera che però non riesce a essere più che discreta in quanto non dice gran che di nuovo né lo fa in modo originale. Certamente la giovane protagonista fornisce una prova più che convincente. Vedibile.
Delusione. Al di là dell'assunto etico/morale (condivisibile o meno), il film è guardabile solo per le doti recitative della Page e, in parte minore, del grandissimo J. K. Simmons. La tanto decantata sceneggiatura, in fondo, frivoleggia in modo buonista su un sentimento assai diffuso in America. Sopravvalutato, a dir poco.
Un commedia piacevole e simpatica che affronta con brio il tema non certo nuovo della maternità precoce. Il narrato è assolutamente lineare e la storia si sviluppa senza troppe novità, ma il tutto si risolve in maniera nemmeno troppo scontata e la spigliata ed ironica parlata della protagonista riesce a migliorare la scorrevolezza dell'insieme. Decisamente sopra la media la confezione, con regia e fotografia insolitamente curati e una bella colonna sonora. Bravissima Ellen Page, ma tutto il cast è all'altezza. Reitman va tenuto d'occhio.
Di questo film mi sono piaciute parecchie cose. Molti clichè del genere ad esempio sono saltati a piè pari. Sapiente è la mano di Reitman nella preparazione degli eventi. Il feeling che Juno instaura coll'ex musicista che si offre insieme all'apprensiva moglie ad adottarne il figlio, prelude all'equazione di tanta commedia alla Tim Burton, strano=bello. Ed è a quel punto che il regista impone una sterzata alla sceneggiatura, sovvertendo le aspettative dello spettatore. I dialoghi sono brillanti, gli interpreti calzanti. Spiazzante.
MEMORABILE: "E comunque volevo dirti una cosa, i Sonic Youth fanno schifo, è solo rumore".
Un film bellissimo, delicato, quasi perfetto, dai personaggi alla colonna sonora, dai tempi dei dialoghi alla fotografia. La forza e allo stesso tempo la leggerezza con le quali la protagonista affronta un problema più grande di lei, coinvolgendo chi le sta attorno e chi incontra per la sua strada, tutti meno maturi, sono spiazzanti anche per lo spettatore. Unico piccolo neo la traduzione italiana forzatamente “giovanile” forse un po' meno verosimile di quanto potrebbe apparire nell'originale.
Come commedia riesce bene e gli attori sono quelli giusti, a iniziare dalla brava Ellen Page asse portante dell'intero film. Ma allora perché infilarle in bocca quel linguaggio forzato per accattivarsi gli adolescenti e i genitori ansiosi di catarsi rapida? Una volta, dieci volte, ma non di continuo: finisci col rovinare quello di buono che hai combinato. Sconsigliato alle coppie italiane in attesa di adozione.
Solo apparentemente anticonformista, con una decisamente talentuosa protagonista (più per la qualità delle espressioni che per le battute forzate che le piazzano in bocca), Juno è un film grazioso travestito da filmcontrocorrente. Simpatia al posto della provocazione, un tipo al posto di un personaggio. Si sorride anche se l'occhio del regista strizza troppo spesso, proprio e soprattutto quando ci sembra non lo faccia.
Forse sopravvalutato e più furbetto che ispirato, si lascia vedere volentieri per la naturale simpatia della protagonista Ellen Page e di J. K. Simmons, eccellente caratterista qui nei panni di un babbo molto comprensivo. In Italia alcuni hanno tentato di farlo passare per un pistolotto anti-abortista, ma può anche essere interpretato come un messaggio a favore della libertà di scelta e di una maternità accettata e non imposta, tanto è vero che la "vera" madre del piccolo non sarà quella che l'ha partorito.
MEMORABILE: Il cartone nei titoli di testa; La cassetta di lettera piena di tic-tac all'arancio.
Piccolo grande film, un personaggio fantastico (ottima la Page) in una situazione adulta risolta con un piglio tutto giovanile, dove i personaggi di contorno (soprattutto quelli maschili) sono così simpaticamente imperfetti e immaturi. Colorato, ben musicato e fotografato, dialoghi superlativi, regia divertita... il film tratta temi anche pesanti ma senza giudicare. Chi si permette di giudicare (ad esempio la ginecologa) viene duramente cazziato. Reitman ancora una volta ci parla con personaggi fuori dagli schemi, irreali, ma cinematografici.
Sopravvalutato. Troppo lodato a mio avviso, rispetto ai suoi meriti, il film tratta in modo non morboso un tema abbastanza scottante (coi tempi che corrono neanche troppo) è questo è uno dei pochi meriti. Per il resto il cast non è nulla di che; pessima la Garner che ha fatto di meglio in altre occasioni. Finale schifosamente moralista.
Un film piacevole, che raggiunge il giusto equilibrio: evita molti cliché del genere e allo stesso tempo non vuole essere innovativo ad ogni costo. I momenti leggeri e quelli drammatici si amalgamano bene, senza stereotipi e con molte frecciatine postfemministe. Il cast è ben scelto: Simmons è una sicurezza, ma la migliore è la protagonista Ellen Page. Speriamo che prosegua sulla giusta strada.
Dal figlio di Ivan Reitman, una gradevole commedia con cast ben valorizzato ma che graffia poco. Chi ha scritto la sceneggiatura (ruffiana, come è stato detto un po' ovunque) ha badato soprattutto a dare un certo tipo di tono ai personaggi, e visto il successo della pellicola ha avuto ragione. La Page e la Garner sono deliziose, ma il film è ampiamente dimenticabile; e la voce fuori campo a tratti è persino fastidiosa.
Juno è un bel po' incasinata, incinta a 16 anni di un impiastro corridore. Non che gli adulti che la circondano se la passino meglio. Il maggior pregio del film è il suo limite: la leggerezza. Scritto benissimo quanto a dialoghi e scene (con un doppiaggio che funziona, per quanto andrebbe visto in originale), è facilone nella struttura che non offre mai un momento di verità. Qualche momento toccante c'è, ma nel complesso sembra il contraltare rosa di Thank you for smoking. Clamorosa la Page: o è il ruolo della vita, o è nata una stella.
Proprio niente male. Viene ribaltato più di un clichè sulle ragazze madri: qui è lei a mollare il ragazzo e a prendere le redini della situazione; inoltre per una volta i genitori non sbraitano né fanno drammi. Indovinata la scelta degli attori e originale la regia; qualche limite sulla sceneggiatura, un po' troppo infarcita di citazionismo "cool" sul rock in stile "Gilmore girls" (spesso comunque vanno a segno). Buono anche il finale, sentimentale pur scansando un prevedibile "vissero felici e contenti". Notevole.
MEMORABILE: "Sei un bel venduto! Che direbbero i Melvins?"
Il pregio di una buona commedia è trattare temi impegnativi in maniera leggera, senza banalizzarli: in questo, "Juno" è una buona commedia. La protagonista ha carisma, perché compie, responsabilmente o meno, delle scelte: quella di perdere la verginità (ma con la contraccezione ha poca dimestichezza), quella di non abortire, quella di conoscere la coppia che adotterà suo figlio, quella di riavvicinarsi al suo ragazzo... Ed è circondata da adulti che sembrano subire passivamente la vita! Perciò Juno è sia pro-life che pro-choice: troppo brava!
Un film davvero riuscito e piacevole, di un regista promettente (Jason Reitman) e con un'attrice protagonista altrettanto promettente, Ellen Page. Eccessivamente femminista e in certi momenti leggermente banale, ma il tema non facile è trattato con leggerezza e i dialoghi sono ottimi.
Se il film fosse continuato tutto come i titoli di testa lo avrei capito, ma calato nella realtà, seppur coloratissima e con le casette tutte in ordine e tante persone buone, allora diventa una finzione che non serve a nulla, nemmeno come favola. Estremamente forzato in tutti i sensi, perennemente sopra le righe e sotto le righe. Gli interpreti saranno anche bravi, ma diventano macchiette con quello che devono dire e con quello che devono fare. Forse noi abbiamo bisogno di evasione, evasione totale dalla realtà e Reitman lo ha capito?
Deliziosa commedia che senza troppe pretese affronta temi importanti con un tono delicato e leggero. Il merito del regista (anche grazie ad una bella sceneggiatura) è quello di evitare il più possibile gli stereotipi che spesso si manifestano in questo caso, riuscendo anche a far riflettere (senza esagerare); e la prova maiuscola della minuscola Ellen Page (simpatica, spigliata, decisa) fa il resto. Brutta e forzata la traduzione italiana, meglio in originale (come sempre).
Avercene di commedie così: frizzanti, spigliate, divertenti, ben dirette ed interpretate, che affrontano un tema serio e delicato senza cadere mai nel banale o nel superficiale. Tutto è curato fin nei minimi dettagli. Citazioni numerosissime ma mai fuori luogo o fini a sè stesse. Ghignoso e malinconico. Allegro, ma allo stesso tempo serio e introspettivo. Un film che apre la porta a numerose riflessioni. Belle anche le canzoni sempre in tema con l'intero "modus operandi" della pellicola. Ellen Page è un talento innato.
All'opera seconda dopo l'acclamato Thank you for smoking, Jason Reitman non sbaglia il colpo e si dimostra, tra i giovani registi americani, quello dotato di più talento naturale (perché no anche astuzia paracula volendo mal pensare) per la commedia: tema socialmente forte (le baby mamma sono negli USA una vera piaga sociale); attori naturali (note di merito certo per Ellen Page ma anche per Jennifer Garner e Jk Simmons); sensibilità in dose tale da non buttar tutto in cagnara e risata facile. Bel copione di Diablo Cody. Finale troppo "giusto".
Pur essendo figlio del Reitman della fanta-comicità più leggera e cartoonistica, il nostro Jason ha maturato un taglio di regia ben più polemico e "impegnato". La sua opera seconda è una commedia sregolata e anarcoide, nella quale materie scottanti come l'aborto, la maternità precoce e l'adozione vengono affrontate in modo irriverente, sdrammatizzante e surreale. Ellen Page tratteggia a dovere l'adolescente smaliziata, senza peli sulla lingua, dotata di un sense of humour all'apparenza volgare e cinico ma in realtà molto arguto e penetrante. Le idee di fondo restano però discutibili.
MEMORABILE: Juno, rivolta al suo cagnolino irrequieto: "Dìo, Banana, chiudi quella ciabatta di mèrda!"
Ho apprezzato l'approccio non convenzionale ad un tema pur sempre delicato e la freschezza generale. Ho disprezzato che Reitman non abbia resistito alla tentazione di iper-leccare tutto (in particolare i dialoghi costantemente fighi-e-brillanti-per-forza e la colonna sonora ultra-ricercata). Belli i titoli di testa e formidabile la prova di Ellen Page. Comunque consigliato (turandosi il naso).
La scrittura ha qualche idea particolare, ma più che per la sua presunta originalità attira perché si avvicina al mondo di una generazione di adolescenti sempre più esperta e perché affronta con acuta leggerezza un tema difficile ed attuale. Schematizzato in quatto capitoli titolati con le quattro stagioni, il film vede disperdere in una simpatica apatia qualche associazione figurativa e qualche momento di delicata dolcezza. Comunque la simpatia e il coraggio di Juno possono servire da esempio a quelle donne indecise sulle sorti del loro feto.
L'opera è sorretta da dialoghi molto arguti e riusciti, merito di una sceneggiatura tutto pepe e bollicine. Reitman dirige con garbo e funzionalità, senza scadere nell'invenzione a tutti i costi. Tra le ottime interpretazioni di tutto il cast emergono la bellezza e il talento cristallino della Page. Poco riuscito il doppiaggio, meglio gustarsi l'opera in originale. Un leggero passo indietro rispetto alla straordinario Thank you for smoking.
Un ottimo film che tratta il delicato tema della maternità adolescenziale. La "feconda gioconda" è una ragazza piena di sense of humour, sboccata ("Ehy banana, chiudi quella ciabatta di merda!"), ingenua (il rapporto, lasciato solo in abbozzo-anche a causa di scene tagliate ma presenti nei contenuti extra del dvd-con il futuro padre adottivo Mark) ma anche capace di vedere al di là delle ragazzate e della superficialità dei suoi amici. Ottime le musiche. Page e Bateman i migliori del cast. Al contrario delle critiche, non l'ho trovato affatto ruffiano.
MEMORABILE: Da "Arriva il fagiolooo!" al finale; "Vanessa, if you're still in, I'm still in".
A parte la tematica, apparentemente scottante, così come le pieghe che sembra prendere a un certo punto il film, per il resto rimane un'opera un po' sempliciotta, con propositi fastidiosamente moralisti e difficoltà nel credere alla maggior parte dei personaggi, che risultano piuttosto artefatti e verso i quali è difficile provare empatia. L'iniziale voler essere controcorrente del film stona con la maggior parte delle soluzioni narrative e delle conseguenze logiche a cui si arriva guardando i vari personaggi. Niente di che.
Troppo giovane per rimanere incinta, ma già guida e sa badare a se stessa. Alla fine probabilmente è lei che ha qualcosa da insegnare agli adulti. Commedia gradevole con un pizzico di femminismo che però non stona. Non manca qualche buon momento di spirito. Promossa.
Juno è sì, un film simpatico, ma di una simpatia non pesante; è fuori dagli schemi, ma non sceglie soluzioni di sceneggiatura folli o esclusivamente sorprendenti; è sicuramente radical chic, ma non mancano convenzioni buoniste. Il suo pregio fondante è il piacere di raccontare una storia diversa, di una famiglia diversa, con una capacità di leggerezza particolare su ogni personaggio. I protagonisti sono ritratti con ironia, rispetto e affetto.
Uno sguardo intelligente, fresco, delizioso sulle età e sulla responsabilità, con gli ambigui ondeggiamenti di adulti immaturi o adolescenti troppo maturi (per non parlare delle differenze di genere, tra donne forti e uomini fragili), come se nessuno fosse al posto giusto: emerge dalla storia garbata e ammiccante della ragazzina incinta che decide di dare il figlio a una coppia. Reitman gioca col politically correct spostando l’asse in maniera sempre inattesa in nome dell’umanità e di un senso del giusto da rifondare. Profondo con levità.
Interessante, coinvolgente film con una protagonista bravissima e in parte che fa sorridere e commuovere. Una storia per certi versi tenera sapientemente miscelata e accompagnata da una colonna sonora molto piacevole. Il resto del cast è in forma e complementare alla brava Ellen Page. Da vedere.
Buon film, anche se lo trovo un po' sopravvalutato. Il finale (almeno per me) è al limite dello scontato e "telefonato". Ellen Page (nominata all'Oscar) è proprio brava (doppiata anche bene) ed è un piacere vederla. Mediocre la colonna sonora che sembra non faccia altro che "appesantire" la storia.
Una pellicola di formazione che tratta un argomento delicato con discreto tatto, nonostante le troppe lodi appaiano francamente esagerate. Ritmo nel complesso piacevole ma con pochi colpi di scena (eccezion fatta la separazione della coppia perfettina) e finale altamente ruffiano. Brava la Page, scarsa la Garner.
Un tema scomodo come una gravidanza indesiderata in età adolescenziale viene trattato con confezione favolistica ma contenuti importanti. Lode a dei dialoghi sempre ficcanti e arguti (a volte anche troppo sofisticati) ma che non fan dimenticare che di una nascita si tratta. Conclusione che nella sua leggerezza riesce a commuovere. Brava la minuta Page e la Gardner nei suoi sguardi di madre adottiva e ossessionata.
MEMORABILE: La Page che si spalma la crema in bagno.
Non propriamente una commedia. Va bene, è vero che i toni non sono particolarmente pesanti, ma la sceneggiatura (che è valsa all'autore il premio Oscar) è ben equilibrata è riesce a evitare l'inutile retorica che, solitamente, argomenti come quelli del film richiedono. Ellen Page è un talento e non si può non simpatizzare con il suo personaggio. Buono.
La prima parte è un rimbalzo agile di dialoghi frizzanti e ritmici, con una stoccata mediana macabro-umoristica da The wizard of gore di Gordon Lewis e una visione anticonvenzionale della gravidanza e del confronto generazionale. Poi un affossamento improvviso per compiacere gli amanti del sentimentalismo facile subentra in uno stile già di suo televisivo, ma si cerca di dribblare comunque la retorica prevenendo i pericoli della pesantezza da commedia fotoromanzesca d'oltreoceano reintroducendo una certa levità che lascia respirare lo spettatore.
MEMORABILE: Juno in sala d'attesa prima dell'aborto; Le mitiche scatoline arancioni di tic-tac che riempiono la cassetta della posta.
Reitman dirige un indie movie simpatico, destinato a diventare un piccolo cult del genere, che ha aperto la strada a molte altre opere simili dandogli più spazio a livello commerciale (grazie anche alla vittoria agli Oscar della sceneggiatura). Ed è proprio questa a fare la differenza, in un film abbastanza lineare e prevedibile che però dimostra le sue qualità nella scrittura, principalmente nei dialoghi freschi e giovanili che non si nascondono dietro paroloni o frasi ad effetto. Buona anche la prova della Page; meno bravi gli altri, tranne il sempre simpatico J.K. Simmons. Non male.
Jason Reitman in uno dei suoi migliori lavori. Partendo da una storia abbastanza ricorrente (giovane ragazza che rimane incinta tra dubbi e paure) riesce a confezionare una storia tenera e divertente, che entra nel cuore, ricca di personaggi non banali, scritti con intelligenza e cura per i dettagli. La provincia americana, il bel commento musicale e l'ironia di fondo che pervade tutto incalzata da un cast ottimo fanno il resto.
Dopo un primo film potabile ma insipido, Jason Reitman si dimostra un buon regista girando una bella commedia con qualche risvolto drammatico che comunque mai supera l'amenità generale della vicenda. Il film è impreziosito dalla bella prova del cast e soprattutto della giovane Ellen Page pre-cambio di sesso, da una buona regia, da una colonna sonora più o meno in linea coi tempi in cui fu girato e dal fatto che il tema viene trattato in maniera originale, con poche concessioni alla volgarità, presente ogni tanto in alcuni dialoghi un po' forzati in questo senso. Un buon film.
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Senza entrare nel merito del perchè il nostro director abbia deciso in tal senso vedo che non sono stato l'unico a notare questa cosa quindi proprio un caso non sarà!
Visibilissimi errori dal punto di vista tecnico.
In numerose scene si nota il microfono (che mi sembra si chiami giraffa) che usa il fonico.
Complimenti al direttore della fotografia per l'abilissima padronanza della tecnica,praticamente in almeno 3-4 scene consecutive (in interni) risulta evidentissimo in alto l'inquadratura del microfono !!!!!!!!
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 5.1 DTS: Italiano Spagnolo
5.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Italiano Tedesco Spagnolo Danese Finlandese Svedese Norvegese Greco Ebraico Inglese NU
* Extra Commento del regista Jason Rietman e della sceneggiatrice Diablo Cody
Scene tagliate:
Sequenza di gag
Sequenza di riprese
Cast e troupe
Provini cinematografici
Juno, Leah, Bleeker: Gli attori
Diablo Cody: La sceneggiatrice
Jason Reitman: Il regista
Com'è nato Juno
Anteprima mondiale di Juno
La casting session di Juno
Vi sottopongo un problema sui nomi. La protagonista Ellen Page ha dichiarato in questi giorni di essere transessuale e che il suo nuovo nome ufficiale è già Elliot Page. Detto fatto, Imdb ha immediatamente modificato il suo nome, anche in modo retroattivo, per cui non esiste più una "Ellen Page"! Quindi direi che occorre cambiare il nome anche qui. Imdb ha messo, per le opere passate, Elliot Page (as Ellen Page).