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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il mago del gore cui fa riferimento il titolo è Montag (Sager), un illusionista che come tutti i suoi colleghi spende minuti interi a magnificare enfaticamente sul palco i propri poteri per presentarsi come il nuovo fenomeno del campo; e va detto che il carisma non gli manca, per fortuna, perché già capita ben poco nel film, se pure colui a cui spetta di tenere quasi da solo in piedi il tutto non riusciva a coinvolgere un minimo la platea era la fine. La sua particolarità consiste nel riprendere vecchi trucchi per riproporli in piena luce, senza coperture: dopo una ghigliottinata a se stesso per scaldare l'ambiente, il nostro passa a dividere in due una ragazza a colpi di motosega nel prevedibile...Leggi tutto bagno di sangue tipicamente lewisiano, vale a dire interiora che schizzano ridicolmente fuori dappertutto in un trionfo rosso vivo. Ma un momento: sta accadendo veramente? Perché le riprese si fermano, tutto sembra tornare alla normalità e un attimo dopo la pancia è di nuovo sventrata. Lavorando di montaggio, insomma, Lewis insinua già in chi guarda la sensazione che si stia giocando fin troppo sul doppio piano, con la finzione e l'illusione pronte a mescolarsi con la realtà. Un'operazione condotta ripetutamente in quello che per gran parte del film sono gli show del mago a teatro: la sera successiva alla donna segata ne succede un'altra la cui tempia (e non solo, forse la scena più ributtante, con tanto di spolpamento d'occhi) verrà massacrata da un puntello in ferro; successivamente una terza verrà spanciata da una pressa meccanica e le ultime due sbudellate da una spada infilata per via orale. Ciò che però colpisce (soprattutto un giornalista la cui moglie, di professione presentatrice televisiva, diventa fedele spettatrice degli spettacoli) è che le vittime uscite illese a fine show, poche ore dopo vengono regolarmente uccise negli stessi modi sperimentati sul palco! Un bel dubbio da risolvere, anche per la polizia... Per lo spettatore non è il caso invece, vista la soluzione; Lewis si fa beffe dei meccanismi gialli e si preoccupa solo di rendere attraenti i lunghi numeri di Montag. Lo si può capire, visto che a gestire le parti di indagine sono attori a dir poco mediocri... Però allora, in fin dei conti, cos'altro è WIZARD OF GORE se non uno spettacolo teatrale di grand guignol filmato in modo da rendere possibile con i trucchi cinematografici quello che difficilmente si vedrebbe “live”? Montaggio semicasuale (rozzi gli stacchi durante le scene di sangue), regia elementare, ripetitività sfibrante (vedasi gli estenuanti pellegrinaggi di Montag in cimitero), solite mani in primo piano a palpeggiare interiora finte e un finale patetico che rimette tutto in ballo con desolante faciloneria. La mano di Lewis si vede, nel bene e nel male, e la personalità di Sager riesce in qualche modo a far dimenticare la pochezza del film. Ma lo stesso Lewis ha fatto di meglio, decisamente.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/01/08 DAL BENEMERITO UNDYING POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/08/15
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Undying 15/01/08 21:11 - 3807 commenti

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Montag (Ray Sager) esegue impressionanti effetti d'illusionismo, rendendo partecipe il pubblico ai suoi sadici spettacoli. Ogni "trucco", risolto in una burla, diventa paurosamente reale, appena il soggetto sottoposto a "tortura" ha abbandonato il teatro. Capolavoro del regista - per contenuti metafilmici e per il costante rimando tra realtà/immaginazione - cui lo stesso Lewis fa da presentazione nell'incipit del film. Mai banale, parecchio grandguignolesco, con dialoghi sopra le righe e sempre in bilico tra realtà e sogno. Ha ispirato Bloodsucking Freaks.

Ciavazzaro 29/10/10 20:34 - 4768 commenti

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Delizioso splatterone del caro H. G. Lewis, che scivola via piacevolmente. Frattaglie e corpi smembrati non mancano e gli attori recitano meno peggio del solito (da notare la teatralità di Montag ogni volta che squarta le donzelle sul palco). Molto inventivo quanto a morti (da citare la povera bionda fatta a pezzi sul tavolo). Merita decisamente la visione.
MEMORABILE: Le spade infilate in bocca.

Lupoprezzo 30/07/11 15:50 - 635 commenti

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La cosa migliore di questo strampalato horror del papà del gore va ricercata nell'astrusa capacità di confondere realtà e sogno, mettendo in scena uno spettacolo degno di un baraccone da fiera. Ripetitivo, balzano e pedante, diretto come al solito alla carlona (ma è così che ci piace). Il cast è da denuncia. E bravo Lewis: il vero mago sei sempre tu! Da applausi i soliti pecorecci effettacci gore. Solo per appassionati irriducibili e diabolici.

Saintjust 9/10/13 13:44 - 159 commenti

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Cosa è reale, cosa illusione? Il pubblico, abituato da cinema e tv, può godersi spettacoli truculenti sapendo che nessuno s’è fatto male, ma durante lo spettacolo del vecchio Montag le vittime paiono macellate sul serio. Lo script ha diversi buchi, le ambientazioni consistono in tre stanze e la messa in scena è grezza, ma ciò viene compensato dalle disturbanti uccisioni dense di frattaglie. Dotato di un finale inaspettatamente sorprendente! Non adatto a spettatori esigenti. Notevole Judy Cler.
MEMORABILE: La donna segata in due.

Caesars 31/10/19 10:25 - 3779 commenti

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Pessimo. Caratterizzato da un ritmo letargico, che viene ravvivato solo dalle numerose scene splatter le quali riescono, pur nella pochezza degli effetti speciali, nel loro intento di disgustare lo spettatore. Per il resto la trama si limita a riproporre la medesima situazione enne volte, cambiando solo la modalità con cui le vittime vengono torturate sul palco. Ray Sager riesce a catalizzare l'attenzione in modo efficace, ma il resto del cast attoriale è da dimenticare. Al confronto Blood feast pare un capolavoro, il che è tutto dire.

Anthonyvm 31/05/20 01:54 - 5640 commenti

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Probabilmente la più complessa opera di Lewis (il che è tutto un dire): dietro l'abituale esibizionismo grandguignolesco di bassa lega (sangue a fiotti ed effetti speciali inguardabili) si nasconde un interessante gioco metacinematografico, fra sospensione dell'incredulità, sadismo dei registi e masochismo del pubblico, film come rappresentazione di una realtà a sua volta illusoria. Interessante anche il tentato massacro ipno-televisivo che anticipa Halloween III. Il finale, poi, è a un passo da La montagna sacra. Rozzo, ripetitivo, ma geniale.
MEMORABILE: La testa ghigliottinata; Trucco con sega elettrica; Il cervello estratto a mani nude; Gli occhi strappati dalle orbite; Busto forato con punzonatrice.

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  • Curiosità Undying • 23/09/09 17:29
    Risorse umane - 7574 interventi
    Dal delirante monologo, simil Mojica Marins, che apre il film:

    "Io... sono... Montag! Maestro dell'illusione! Nemico della ragione! Un mago, se volete.
    Ma cos'è un mago? Una persona che spezza le regole della logica e sbriciola il vostro mondo, così che potrete andare a casa e dire: "Oh, che abile imbroglione!"
    E andate a dormire nella tranquillità della vostra realtà.
    Quando capirete che in quel momento non state dormendo nel vostro letto, sognando di essere qui in questo teatro?"
  • Curiosità Undying • 20/10/10 21:24
    Risorse umane - 7574 interventi
    V'è una scena, in questo Wizard of Gore che, se non anticipa, quantomeno preannuncia l'uso massiccio che, di lì a qualche hanno, i protagonisti di pellicole horror faranno della sega elettrica.
    Da Leatherace, all'Ultima casa a sinistra, via via sino al povero Ash (Bruce Campbell) protagonista delle varie case...
  • Curiosità Ciavazzaro • 28/10/10 20:36
    Scrivano - 5591 interventi
    Da notare che Ray Sager interpretò il ruolo del sadico protagonista solo perchè all'ultimo momento l'attore designato abbandonò il film !