Anne Hathaway ne ha fatta di strada, dai tempi di Prada; nella realtà e pure cinematograficamente, visto che da stagista passa qui a fondatrice ed eccentrica direttrice di un sito di abbigliamento online. Così finisce che lo stagista lo fa De Niro, settantenne vedovo in pensione con tanta voglia di riprendere a lavorare per ritrovare il suo posto nella società. Si presenta per un programma particolare di assunzioni over sessanta e si rende subito simpatico a tutti. Come? Sarà la stessa Hathaway a domandargli il segreto: "Come fai a non sbagliare mai una parola, un gesto, a dire sempre la cosa giusta?" Il personaggio è così: impeccabile...Leggi tutto in ogni occasione, garbato, altruista, generoso, perspicace, volonteroso e soprattutto - grazie alla bonaria e calzante intepretazione di De Niro – credibile. Finalmente un ruolo nelle corde del grande attore americano all'interno di un film ben scritto, in cui può far valere l'ampia gamma espressiva che lo ha portato ad essere regolarmente citato tra i migliori di sempre; misurato, mai sopra le righe, accende con la bravissima Hathaway un film né originale né fantasioso nei suoi assunti ma piacevole; una commedia dalle tinte rosa (la mano femminile in regia si sente eccome) che smussa con abilità gli eccessi per lavorare sulle sfumature, lasciando che la grazia naturale degli interpreti valorizzi la scena. Lui, inizialmente poco considerato da lei, donna in carriera senza quasi spazi per una vita propria, si fa amica mezza azienda grazie a savoir-faire e gentilezza, ma non ci metterà troppo a far breccia anche nel cuore di lei, che di una persona così ha bisogno per riacquistare il necessario equilibrio. Già, perché i sentimenti sono più importanti del business, nell'economia del film, e anche l'attenzione alla particolare situazione familiare di lei (col marito a far da padre e casalingo per permetterle di continuare la carriera) lo dimostra ampiamente. Ma il centro di gravità è più lui, sempre in scena o quasi, personaggio positivo oltre il pensabile attratto lavorativamente dall'energia di lei e – sentimentalmente parlando - dalla massaggiatrice dell'ufficio (Rene Russo). Una commedia semplice, superficiale ma che sa convincere per la placida fluidità del racconto, calibrata per essere politically correct fino in fondo ma che si fa seguire col sorriso sulle labbra. Senza stupire, senza mai trovare il momento davvero memorabile, di tanto in tanto sgonfiandosi ma mantenendo comunque un'apprezzabile grazia. Simpatici i comprimari, azzeccato l'approccio alla tecnologia e alle nuove generazioni di Ben (De Niro), a metà tra l'orgoglio vintage e il desiderio di non perdere contatto con la modernità.
Commedia brillante con Anne Hathaway donna in carriera (bella ed espressiva, ma le ci vuole un po' per rendersi simpatica) e De Niro perfezione assoluta fatta terza età (da manuale: tutto smorfie, tutte perfette). Sviluppo senza troppi sussulti, sorriso sulle labbra perenne e confezione briosa, ma col rammarico di un finale buonista che sigilla e archivia una rara e sacrosanta pagina di femminismo fiero e senza vittimismi. Ciononostante, un prodotto rilassante e godibile, che non fa pesare la sua corposa durata.
Divertente commedia brillante dallo spunto simpatico e con uno svolgimento veloce e spigliato. De Niro e la Hathaway fanno ovviamente la differenza con le loro belle caratterizzazioni e duetti quasi sempre riusciti. In particolare il vecchio Bob riesce ancora a farsi valere con una mimica impareggiabile e carisma da vendere. Qualche scivolone sdolcinato verso la fine, ma è sicuramente un passatempo piacevole e per niente stupido. Buono.
Come il suo personaggio, De Niro non si gode la meritata pensione ma si impegna in pellicole non all’altezza della sua fama, come questa debole commedia di Nancy Meyers. Forse sopportabile con un altro attore, diventa intollerabile pensando al glorioso passato del suo protagonista, che interpreta un pensionato dal cuore d’oro che rivoluziona vita privata e professionale del suo capo. Prevedibile dall’inizio alla fine, un film segnato dagli stereotipi e dall’elevato quoziente di buonismo d’accatto. Scarso.
Graziosa commedia, diretta e recitata con eleganza, sul tema dell'imprenditoria femminile. De Niro e la Hathaway interagiscono perfettamente e sostanzialmente reggono l'intero film, ma anche Rene Russo - nonostante gli oltre sessant'anni - è donna dall'indubbio fascino e in più d'un'occasione riesce a incantare. La storia è piuttosto semplice e non ci sono grandi scossoni, i dialoghi però sono piacevoli e le due ore scorrono lietamente. Il finale forse è un po' lacrimevole ma tutto sommato è più coraggioso di quel che può sembrare.
Per 80 minuti procede alla grande: gli attori sono affiatati e come caratteri mantengono le loro peculiarità, il ritmo apprezzabile e tutto si gioca sulla rimonta dell'inossidabile e convintissimo Ben. Certo, in alcuni frangenti i ragazzi sembrano troppo nerd, ma lo script è comunque valido e ci fa divertire con stile. Nell'ultima mezz'ora il film si adagia un po' pagando dazio a due tipici problemi: i buoni sentimenti e la mezz'ora di troppo.
MEMORABILE: La spedizione per cancellare la mail; Al compleanno "è quella vestita di rosa".
Sponsorizzato dall'INPS, un lungo spot su quanto sia meglio, invece di poltrire in pensione, darsi una mossa e rimettersi a lavoro, magari all'inizio come ragazzo di bottega, ma poi, grazie al fatto di essere l'unico maschio in zona camiciato e fazzoletto-munito, si può diventare il cocco della boss, nonché suo confidente in fatti di cuore. Senza contare la maliarda massaggiatrice della Ditta... De Niro in versione nonno multimediale con Hathaway prima grintosa/antipatica poi più piagnona di Fantine per una commedia girata con professionalità ma più conformista di quello che vorrebbe sembrare
Simpatica commedia che vede alle prese il vecchietto Robert De Niro con una giovane donna in carriera (Anne Hathaway). Il connubio funziona, gli attori sembrano ben amalgamanti, lo stesso De Niro si cala benissimo nella parte. Due ore di rassicurante allegria. Nonostante il solito eccesso di buoni sentimenti, tipico di questo genere di film, si lascia guardare con piacere.
Una buona commedia, che parte da un'idea originale (l'assunzione di stagisti senior da parte di una moderna società di vendite online) ma che si sviluppa secondo stereotipi alquanto superficiali. La coppia di attori protagonisti sostiene bene le sorti del film; merito soprattutto dell'intramontabile De Niro, mentre il ruolo della Hathaway sa di già visto. Nel complesso un film gradevole e leggero, che propone ancora una volta la scontata importanza della realizzazione personale sia in campo lavorativo che in quello affettivo.
Alti e bassi in questo film che contiene una buona idea di partenza e che si sviluppa con una certa fluidità; purtroppo col passar dei minuti si cade nella banalità e la commedia perde leggermente brio e interesse. De Niro non è più quell'attore straripante di una volta e infatti è la protagonista femminile che gli ruba la scena più volte.
Patetica commediola femminista che parte come manifesto di propaganda efficentistica americana per poi virare verso le più alte vette della banalità in sgradevoli sentimentalismi. Sceneggiatura politically correct inconsistente e piena di falle a partire dall'affabile protagonista (DeNiro) che sfoggia per tutto il film casa e vestigia con ammenicoli che risultano essere improbabili per un ex stampatore di elenchi telefonici. Qualche trovata divertente qua e là, il resto è piatto. Detestabile ma non insopportabile... ancora passabile di visione.
Uno dei migliori De Niro dell'ultimo periodo. Fra omaggi dell'attore che fu (Taxi driver e Gli intoccabili) e classiche espressioni al limite del macchiettismo, il nostro sa rendere credibile l'avventura di uno stagista senior all'interno di una start-up che utilizza mezzi tecnologici all'avanguardia. Interessante lo scontro fra la "vecchia scuola" e le nuove generazioni sia nell'approccio lavorativo che sociale. Dialoghi e ritmo discreti, mentre il finale è meno banale di quanto appaia. Cast di contorno scelto bene; gli occhi della Hathaway valgono, da soli, il prezzo del biglietto.
MEMORABILE: Lo stile impeccabile di De Niro; La scoperta del tradimento; La ricerca dell'AD.
Commedia delicata dal contenuto moderno ma di stampo classico. Riuscita la storia che senza essere troppo mielosa riesce a divertire e appassionare. Merito di un pacato e vintage De Niro sempre sul pezzo, senza dimenticare l'ottima prova della graziosa Anne Hathaway. Se proprio dobbiamo trovarci un piccolo difetto è l'eccessiva dilatazione finale amorosa.
La coppia De Niro/Hathaway funziona e il risultato è una commedia davvero piacevole. Molte le gag divertenti dovute in gran parte allo "scontro" generazionale sull'ambiente di lavoro e, al tempo stesso, sono anche frequenti i momenti di riflessione che il film regala. Inoltre l'esperimento sociale messo in atto sembra una grande idea, da provare nella vita reale.
Che tristezza vedere De Niro prestato a queste commediole semi romantiche scialbe e insapori. Questioni di cassa? Forse. Per il resto c'è poco da dire. Sceneggiatura prevedibilissima, con il personaggio di De Niro nelle vesti del deus ex machina infallibile. Ingenuo tutto l'impianto così come il messaggio di fondo sulla contrapposizione tra la old school e le nuove generazioni e cast raccogliticcio. Hathaway a parti invertite rispetto a Il diavolo veste Prada. Patetico.
Pensionato diventa stagista in un’azienda dai contenuti tecnologici. Comparazione tra il nuovo che avanza (nervosamente) e la vecchia scuola che con l’esperienza non sbaglia mai. Confezione anonima come un qualsiasi film scritto a tavolino, con De Niro che ha mestiere ma pochi spunti (molto meglio nei panni di Lo sbirro, il boss e la bionda) e la Hathaway che fa gli occhioni ma non centra minimamente il personaggio come donna d’affari. Trama anche fin troppo allungata, con le questioni familiari che fanno solo volume e gli accenni politicamente corretti del padre casalingo.
MEMORABILE: La massaggiatrice in ufficio; In 4 per la mail da cancellare; La sepoltura insieme.
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Mi è piaciuto, almeno per due terzi.
Quoto la frase di Marcel "una commedia dalle tinte rosa (la mano femminile in regia si sente eccome) che smussa con abilità gli eccessi per lavorare sulle sfumature, lasciando che la grazia naturale degli interpreti valorizzi la scena"
Zender ebbe a dire: Esagerato, Galbo :) Perché addirittura non si può vedere? Capisco che ne abbia sbagliati tanti di film, ma resta pur sempre un grande attore...
Sono troppo legato ai suoi capolavori per digerire questi ruoli insulsi. Stiamo parlando del protagonista di Taxi Driver, Il Padrino 2, Casinò etc
DiscussioneZender • 27/01/16 19:53 Capo scrivano - 48839 interventi
Beh d'accordo, però non è che De Niro può essere confinato solo al dramma scorsesiano o poco più, voglio dire. Un grande attore deve poter anche saper essere versatile. Esiste anche la commedia, che ha praticato fin dai suoi primissimi film con una certa verve. Qui l'ho trovato piuttosto in parte, devo dire.
Io l'ho trovato involontariamente malinconico, il De Niro della commedia (amara) è a mio avviso quello di Re per una notte, ma ovviamente sono gusti personali.
DiscussioneZender • 27/01/16 20:53 Capo scrivano - 48839 interventi
Sì certo, è quello di Re per una notte (che a me come a te è molto piaciuto) ma anche di Terapia e pallottole, per dire. Ma anche di Ti presento i miei, volendo...
In casa della madre di Jule Ostin (Hathaway), campeggia una litografia creata nel 1957 per una esibizione al Galerie Louise Leiris di Parigi in memoria del pittore spagnolo Juan Gris , morto prematuramente all'età di 40 anni.