Poliziotto italo-americano della narcotici dà la caccia a delinquente cocainomane cresciuto nel suo stesso vicolo pieno di italiani (mafiosi, naturalmente). E’ questa la trama del film; ed è questo ciò che succede: un infinito inseguimento, con sparatorie, scazzottate (e lì il pompato e gasato Seagal è un maestro), retorica a tutto spiano e dialoghi che oscillano tra il puerile e lo scontato quasi da frase fatta. Però almeno quando Seagal scazzotta si sorride, il cattivo è un vero bastardo e il buon ritmo rende il tutto meritevole di un'occhiata.
MEMORABILE: Seagal vede un tizio che lancia un sacco da un'auto in corsa. Dentro ci trova un cucciolo e dice: "Signore fa che un giorno possa disporre di lui".
Uno dei film più riusciti di Seagal. Veloce, senza un attimo di tregua, condito da belle scene d'azione, con un cast adeguato alla vicenda. Il protagonista è simpatico e bravo, il compianto Jerry Orbach sempre in splendida forma, Forsythe un cattivo assai credibile. Buon film.
Senza dubbio uno dei migliori film di Steven Seagal, che trova la sua fortuna grazie ad un ritmo serratissimo (il film si articola nell'arco di una sola giornata) e ad un villain veramente ben riuscito, interpretato dall'ottimo William Forsythe. Una caccia all'uomo senza sosta che farà felici i fan dei film d'azione di vecchio stampo.
MEMORABILE: William Forsythe, prima di sparare ad un paraplegico, gli dice: "Vai a camminare in paradiso".
Un action vecchia scuola. L'ambientazione è particolare e credibile con un cattivo interpretato da Forsythe in discesa verso la pazzia. Seagal è monocorde ma più contenuto che in altri film, le scene d'azione sono ben girate, supportate da un ottimo montaggio mentre i dialoghi risultano spesso piatti e scontati.
La spietata caccia di un poliziotto italo-americano nei confronti di un criminale che gli ha ammazzato un amico. Tanta azione e ritmo velocissimo per uno dei migliori Seagal di sempre (all'inizio della carriera non sbagliava un film): ci sono un paio di combattimenti fenomenali, musiche incalzanti, sparatorie e un cattivo con i fiocchi interpretato da un bravo Forsythe. Da vedere.
MEMORABILE: L'incipit in cui Seagal getta il pappone nel parabrezza di un auto.
New York. Quando il suo partner Bobby viene ucciso da Richie, un pazzo spacciatore di droga, il poliziotto d'origine italiana Gino Felino, cresciuto nelle strade di Brooklyn, decide di vendicarlo. Un altro dei primi film con protagonista Seagal, fra i suoi migliori. Efficaci i combattimenti, coreografati utilizzando varie prese d'Aikido. Da segnalare Jo Champa e la sensuale Gina Gershon, curiose presenze nel cast.
Assieme a Nico, suo film d'esordio del 1988, uno dei migliori prodotti con protagonista il gelatinato esperto di aikido Steven Seagal. Un action/poliziesco violentissimo e sbrigativo, in cui la strenua indomabilità incolume dell'agente Gino Felino dovrà fare i conti con la presenza indesiderata di un villain rozzo e brutale (il Forsythe futuro sceriffo "old-style" ne La casa del diavolo), rinnegato persino da quella "mafia buona" di coppoliana memoria. Ritmo scattante, ambigue connivenze utilitaristiche, rapidi passaggi truculenti e pochissime chiacchiere.
MEMORABILE: Seagal che conficca un cavatappi tra gli occhi del suo acerrimo antagonista.
Uno dei migliori polizieschi degli anni 90, al di là che ci sia Seagal oppure no. Si vede che dietro c'è un regista tosto, che ha diretto Rolling thunder e Best seller. Tracce di cinema scorsesiano e ferrariano fanno capolino e non si lesina in violenza e ferocia: colpi in arrivo devastanti, sparatorie che rasentano lo splatter, il pestaggio in una macelleria con mannaie volanti, Forsythe completamente schizzato e spietato come non mai. Sexyssima poi Gina Gherson, mentre la Champa è penalizzata da un doppiaggio infame. Tostissimo ed esplosivo.
Nel mucchio di film interpretati (e spesso come in questo caso prodotti) da Steven Seagal, Giustizia a tutti i costi è uno dei più riusciti. Nessuna pretesa di realizzare un film che abbia una minima implicazione artistica ma un classicissimo poliziesco tutta azione e niente pensiero che si segnala per scene action di discreta fattura anche se i personaggi sono bidimensionali a partire dal protagonista, il poliziotto Gino Felino.
Tra i miei seagaliani preferiti (se la gioca con Duro e Programmato per uccidere). Siamo di fronte a un robusto action "old school" ottantiano, nonostante sia stato prodotto all'alba del decennio successivo. Piuttosto scorretto come impostazione, tra colpi sotto la cintura (metaforici e non), risse da macelleria e biliardi fumosi, a risaltare è soprattutto il maleodorante lezzo dei mafiosetti italian-style, grandi macchiette. Il Flynn dei tuoni rotolanti è una garanzia, Forsythe da applausi.
MEMORABILE: Il tatuato, che dopo essersi beccato una palla da biliardo in bocca, sputa i denti sul biliardo esclamando: "Erano quattro capsule nuove!"
Tipico film di vendetta ambientato nei bassifondi di New York, con Seagal nei panni di un poliziotto italo-americano il cui nome (Gino Felino) vale la visione del film. Com'era prevedibile, nulla di particolarmente curato o artistico, ma inseguimenti, sparatorie, risse e scazzottate varie, il tutto contraddistinto da un buon ritmo, un'ironia abbastanza greve e una certa dose di violenza. Seagal, all'epoca ancora in forma, regala delle buone scene d'azione; bravo Forsythe come cattivo brutale e psicotico.
Poliziotto della narcotici vs la mafia di Broccolino. Incredibile action di Flynn dal ritmo incalzante e pieno di combattimenti, sparatorie e azione dall'inizio alla fine. Decine di spacciatori cadono sotto i colpi scorrettissimi di un furioso Seagal in stato di grazia e lo spettacolo è servito. Ottimo anche il cattivo schizzatissimo di William Forsythe.
Poliziotto italoamericano cresciuto accanto alla mafia ma onesto per vocazione vuole vendicare l'amico e collega ucciso a sangue freddo da un delinquente spacciatore di quartiere drogato fino al midollo. Nell'arco di una giornata cercherà di fare giustizia a modo suo. Film divertente e completo in cui vediamo piccoli spaccati di vita familiare, amore e rispetto per la "famiglia" e gli animali oltre a begli inseguimenti, combattimenti, violenza, sparatorie. Seagal nel pieno del successo funziona, il cattivissimo e flippatissimo Forsythe anche. La Gershon un fiore. Bel film.
MEMORABILE: Combattimento in macelleria con mannaie conficcate nella mano e uomini urlanti; Combattimento con stecche e palle da biliardo.
Sicuramente non un film con ambizioni trascendentali. L'azione, che sicuramente è il pezzo forte, è però ben girata, credibile e non esagerata. Steven Seagal, poi, è in gran forma e non ancora un armadio a tre ante, credibile nei corpo a corpo che qui vengono inquadrati chiaramente. Buone anche le riprese in esterno che, con una colonna sonora funzionale, danno una buona idea delle insidie della metropoli.
Potrebbe essere il miglior Seagal, che qui - in lingua originale - simula un accento italo-americano alla Stallone e azzarda persino dei dialoghi in anglo-napoletano, invero esilaranti; a livello di azione e violenza però non si scherza affatto, con pestaggi e sparatorie ai limiti dello splatter e buone coreografie di lotta. Anche il cast riserva soddisfazioni, dalla Gershon (nei suoi anni migliori) fino allo psicotico Forsythe, mentre l'esperto di polizieschi urbani Flynn è il regista giusto per dare credibilità agli angoli più malfamati di Brooklyn. Un must per chi ama il genere.
MEMORABILE: Gli interventi di Seagal in italiano; La mannaiata nella mano; La gamba staccata con una fucilata; Il faccia a faccia finale.
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